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Nella sezione Scrittori di aforismi su Twitter l’articolo di oggi è dedicato a @OldStevenson (Steve). Nella breve nota biografica che mi ha inviato, l’autore scrive di sé: “Sono nato sotto un ponte alle foci del fiume Kwai. Ho ancora il K-way che mi regalarono per il battesimo. Durante la Grande Depressione di mia madre ci trasferimmo verso Ovest e comprammo una roulotte nella periferia di San Francisco: per un po’ stemmo assisi. Poi la vita è stata tutta una rincorsa verso la morte che, come si vede, non è ancora finita”.
A proposito dei suoi tweet l’autore commenta: “Scrivo per disperazione e perché non costa niente. La relazione con il mio blog è evidente: hanno lo stesso autore” e a proposito del suo nickname ‘@OldStevenson’ spiega: “Stevens è un nome da maggiordomo, mi piace per quello. Mi piace servire. Stare in seconda linea. Stare dietro, insomma ci siamo capiti. Ero Stevens ora sono Stevenson, quell’on finale significa: dai, datti una mossa, prendi aria e non avere paura”.
I tweet di @OldStevenson sono in altalena tra un cinismo disincantato (“Se mi sfidi a cinismo sei morto”) e la richiesta di leggerezza (“Un quintale di leggerezza grazie”). La sua è una scrittura del dubbio e dell’ironia, della sospensione e del distacco, dove ogni aspettativa non può che essere delusa (“Dovrebbe esserci un posto dove le aspettative, tutte le aspettative del mondo, possano essere bruciate ballandoci intorno”) e l’unica strategia è quella del disimpegno (“Disimpegno graduale in qualsiasi ambito della vita senza dare nell’occhio per evitare i dove sei e i cosa fai e i come mai”) e della ricerca del sogno, lontano dalla realtà e lontano anche dalla verità (“Non mi importa un cazzo della verità. Io voglio l’illusione eterna”).
Il sorriso dell’autore è un sorriso insieme leggero e crudele, che capovolge e ridicolizza le maschere della serietà, ma che al tempo stesso – per l’estrema sofferenza che ne contraddistingue la scrittura – non esita a capovolgere anche i luoghi della futilità in episodi e ragioni di tormento e di dubbio (“Una mosca si è suicidata nella Tennent’s. Non mi sento di giudicarla”). Perché in fondo tutto è passibile di capovolgimento: la serietà nella futilità, la futilità in una nuova e più preoccupante serietà, la risposta nell’enigma, la profondità nella leggerezza, uno schema mentale in un gioco di parole (tra i tanti si veda “Nessuno è impensabile”), in un lavoro di contaminazione e anche di depistamento che caratterizza lo stile dello scrittore e che si può anche ammirare nella poliedricità del suo blog.
Presento una selezione dei migliori tweet di @OldStevenson.
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@OldStevenson, Tweet scelti
Ci sono attimi perfetti per l’addio che non coincidono mai con il coraggio.
Ho un’anima così grande che comprime il cervello
Spesso m’interrogo e mi boccio.
Nessuno è impensabile.
tutti meritiamo una settantaquattresima possibilità.
Sto pagando i miei errori in scomode rate.
Una mosca si è suicidata nella Tennent’s. Non mi sento di giudicarla.
Brevi lampi di serenità che ti illuminano e non ti riconosci
Sono sempre 4/5 anni indietro. Non ho sentito lo sparo alla partenza.
Io so come si raccontano le favole ai bambini: in ginocchio e guardandoli a uno a uno durante le pause. Significa: ci credo, come voi.
Il nostro Addio è terribile con quella doppia che spinge due vocali fuori dalla vita. Adios è la perfezione. Adieu una mediazione addolcita.
Se sei bianco e cerchi un futuro all’estero sei un cervello in fuga, se sei nero e lo cerchi qui sei un ladro infetto. Razzisti di merda.
Io voglio che il nuovo anno mi lasci stare.
Si inventano un mondo e pretendono dagli altri coerenza con la loro invenzione.
Tutti cardiologi con i cuori degli altri.
Se non sai distinguere persona e personaggio sei semplicemente triste.
Dovrebbe esserci un posto dove le aspettative, tutte le aspettative del mondo, possano essere bruciate ballandoci intorno
Effetto piacevo.
letali e quali
Volevo dire alle persone straordinarie meravigliose fantastiche che se non ci fossimo noi ordinari sarebbero indistinte.
Ciò che non mi ha mai convinto della psicanalisi è il lettino a una piazza sola.
Un quintale di leggerezza grazie.
Comunque il male del nostro tempo è lo psicologismo. Invece di annusare e riconoscere la merda ne diamo un’interpretazione rassicurante.
La delusione si riconosce dal silenzio.
A forza di scrivere una verità vi scappa
Ora vado a farmi una vita. Se non torno è overdose.
Quando morirò il mondo se ne farà una ragione e questo è decisamente insopportabile.
Che il tempo è un’invenzione umana. Chissà come sarebbe andate se avessimo deciso di farne a meno.
Non so mai cosa permettermi.
Non giudicare le dipendenze degli altri.
Io dico sempre la verità anche quando me la invento.
provare per cedere
Vado a Lourdes a fare un po’ di vasche.
E’ cinquant’anni che è tutto postmoderno.
So rendermi ridicolo con dignità
Io a vent’anni non sputavo sentenze, sputavo per terra.
Nonna 98enne: quando sono triste e non ho più voglia di vivere penso che se non ci fossi stata io non ci saresti neanche tu. Si chiama amore
Disimpegno graduale in qualsiasi ambito della vita senza dare nell’occhio per evitare i dove sei e i cosa fai e i come mai.
Ho solo un odio profondo mitigato da un’educazione vecchio stampo.
Oggi mi faccio la prima ragione che incontro.
Mi preoccuperei del successo in questa discarica emotiva.
So il cosa non il come, non mi interessa il perché.
Sex and the cit.
A forza di far finta di vivere sembra vero.
Mi dispiace per chi mi vuole male ma io me ne voglio di più e non sento niente.
c’è gente che ha più di 1000 rt e io dopo il quinto mi vesto bene ed esco in centro a darmi delle arie 🙁
Anche scrivere è un modo di sopravvivere, tipo una cannula nella trachea.
Il giudizio sugli altri imperante qui nasconde il bisogno di assoluzione di sé stessi.
Twitter è per chi è mediamente felice. Gli altri si fanno del male.
Ho imparato a convivere con le delusioni, le metto in cerchio e gli racconto una storia inventata.
Vi si vede il moralismo come un capezzolo sotto un vestitino leggero durante una brezza primaverile.
Una parola nell’orecchio, in francese, con l’erre rotolata, non chiedo la luna.
Ma di 1.500 che mi seguono quello in fondo che cazzo vede?
Albergano in me le tante vite che ho conosciuto. Non pagano e fanno un gran casino e non ho il coraggio di buttarle fuori.
Pieno di gente che si taglia le vene a dieci metri dal pronto soccorso.
Non sbattere in faccia all’altro la verità che nemmeno tu sapresti sopportare.
Come fai a inquadrarmi se non mi cerchi?
mi piacete quando fate gli esseri umani.
le verità dette a quest’ora ricordatevi di cancellarle appena svegli
E’ inutile cercare qui le nostre conferme, dovremmo tornare dove le abbiamo perse
Lei non sa chi sono, Dio.
Chi sbaglia vaga
Ti scivola via tutto lungo il collo, le spalle e la schiena: non godi ma non soffri. E’ una possibilità di stare.
ironoia
Niente di nuovo sul fronte occipitale.
Le grinze sul collo del mio vecchio nonno sono più belle dei tramonti del mondo.
Dovremmo coltivare spazi di inutilità antisismici contro gli eventi imprevedibili causati dall’incuria delle persone che si rendono utili
Ho visto un sacco di fiducia in se stessi al mercato degli insicuri. Me lo compri tu che io mi vergogno?
Non ho più voglia di niente eppure continuo ad alzarmi la mattina come spinto da un dovere atavico inculcato chissà quando chissà dove.
Si cercano pezzi di sé nelle parole degli altri per ingannare la solitudine
Volevo ringraziare l’Alprazolam, anche nella sua forma generica, per l’impegno che ci sta mettendo. So che non è facile. Grazie davvero.
Sono ampiamente sostituibile da un oggetto di gomma.
La capacità del sole di condizionarti i pensieri la dice lunga sulla loro consistenza.
– Ritiro tutto quello che ho detto
– Mi dispiace è sotto sequestro
– Ma sono parole mie!
– Le consiglio un avvocato
Ho appena visto un mio tweet copiato, mi sono emozionato.
Dovremmo chiamarci tutti amore. E’ neutro. politicamente corretto. Poi ignorarci.
I Cristiani non hanno letto il Vangelo i Marxisti non hanno letto il Capitale i Liberisti non hanno letto von Hayek. Insomma non hanno letto
Non mi importa un cazzo della verità. Io voglio l’illusione eterna.
Vado a fumarmi l’idea di un dio giusto