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Su Twitter può succedere che un autore con migliaia di follower e centinaia di retweet da un giorno all’altro non ci sia più. Non per motivi tragici, per fortuna, ma più semplicemente perché ha disattivato l’account. Nell’universo della letteratura è normale che un autore abbia un periodo di silenzio e di vuoto creativo e sia alla ricerca di nuove fonti di ispirazione (ci sono addirittura scrittori “unius libri” che dopo il primo libro non scrivono più). Su Twitter invece siamo così abituati a leggere tweet sfornati a getto continuo, come se fossimo tutti quanti parte di una catena di montaggio, che non riusciamo a concepire il cosiddetto “silenzio dell’autore”. In un mio vecchio tweet facevo una riflessione che è molto meno paradossale di quanto sembri: “Ci sono scrittori che si prendono pause di 10 anni tra un libro e l’altro, e qui si defollowa uno se non scrive da più di un giorno”. Su Twitter c’è condivisione, solidarietà, ma a volte manca davvero il rispetto del silenzio.
Verso la fine di dicembre stavo scrivendo un articolo su @igorunigor (Igor), uno dei migliori battutieri di Twitter con un suo ritmo, una intonazione ed un’espressione umoristica inconfondibile (con le sue “perle di sregolatezza”) che poi è quella che distingue il battutista bravo da quello mediocre. E mentre preparavo l’articolo, l’autore ha disattivato l’account. Per fortuna, dopo numerosi appelli dei suoi tanti follower, l’autore è tornato. E allora ne approfitto per pubblicare questo articolo con la selezione dei suoi migliori tweet. Che poi se l’autore, in futuro, vorrà tornare nel limbo indistinto del silenzio e della non creatività, nulla di male: questo è una scelta (talora un destino) che lo accomuna a molti altri autori.
Nella breve nota biografica @igorunigor mi scrive: “Sono un tipo molto sveglio e preciso, ho fatto il giro del mondo in 80 giorni per cercare gli occhiali con gli occhiali in testa. L’unica volta in cui avevo la soluzione a portata di mano non l’ho trovata, l’aveva messa a posto la mia ragazza in un cassetto recondito. Sì, ho una ragazza. A casa ovviamente comando io, quando vuole lei”.
@igorunigor si è iscritto a Twitter nel marzo 2012, ma ha iniziato a “scrivere” verso la fine del 2013. “Perché scrivo su Twitter? Già, perché scrivo su Twitter? Forse per il mio fantastico dono della sintesi. Per un normale pensiero riassumibile in 100 caratteri ho bisogno di noleggiare il frontespizio di un quotidiano cartaceo, quando va bene; altrimenti un manifesto 6×3” mi dice l’autore, che a proposito della sua pausa da Twitter spiega: “Ho deciso di prendermi una pausa perché ad un certo punto della vita ti fermi e pensi: ‘Porca miseria, sto trascurando tutte quelle cose che hanno accompagnato la mia crescita personale e nel momento del bisogno hanno sempre risposto ‘PRESENTE!’. Sì, insomma, ho riacceso la Playstation”.
Presento una scelta dei migliori tweet di @igorunigor. Per gli altri autori di Twitter si veda la sezione Scrittori di aforismi su Twitter.
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@igorunigor, tweet scelti
L’ho detto subito alla mia ragazza. I piatti non li lavo né ora né mai; se ti piace è così, se non ti piace li lavo subito.
L’ultima volta che ho pronunciato correttamente Schweinsteiger era mattina e stavo dicendo “spegni la sveglia”.
#GermaniaArgentina
Io e il pigiama abbiamo sconfitto tante domeniche insieme, quindi non esco perché squadra che vince non si cambia.
– Mi fai un quadro della situazione?
– “Lunedì” odio su tela 70×100 cm.
Essendo figlio unico è logico che tutte le attenzioni della famiglia si concentrino sul cane.
Sono entrato alla posta gridando “È UNA RAPINA!”.
Minchia sono scappati tutti, nemmeno il tempo di impugnare la mia bolletta da 400 euro.
-La “a” con l’acca solo in caso di verbo avere.
-Ok, allora vado ha casa perché la casa è mia.
Ogni tanto mi nascondo per fare un dispetto all’accendino.
Esco dai, vado a dare una spintarella a quelli in equilibrio sopra la follia.
Ok zanzara, tutto il sangue che vuoi ma senza ronzio.
Per me possiamo chiudere l’accordo.
Odio quelli che cercano di sviare i discorsi superando le correnti gravitazionali per fare giri immensi di parole per cui la quale cicale.
Se inizio a levarmi i sassolini dalla scarpa arrivano gli anziani a controllare il cantiere.
La mia ex aveva il potere di farmi spuntare le corna senza parlare del diavolo.
L’amore non ha età, ma il latte col Nesquik non scherza nemmeno.
Dio li fa e poi li mette nella corsia centrale a 60 km/h.
È in corso la mia personale trattativa stato-ansia.
Sopra gli specchi non c’è niente. Che vi arrampicate a fare?
Facendo due brevi calcoli, la mia vicina è fatta per il 70% dei cazzi miei.
Le donne non si incazzano; rafforzano solo il concetto di “ragione”.
È quella giusta quando ti dice “visto che sei in piedi… vabbè siediti ché non sei in grado”.
Pirlo fa assist a occhi chiusi e io fatico a centrarmi le ascelle col deodorante spray.
Sono riuscito a inciampare pure mentre saltavo dalla padella alla brace.
Quando una donna ti becca con le mani nella sua borsa, l’unica cosa intelligente da fare è nascondersi lì dentro.
Evito di fare ragionamenti lucidi perché poi scivolo.
Se vuoi essere ascoltata, esprimiti sotto forma di rumori anomali della macchina.
Vuoi salire a vedere me che scendo?
Alzi la mano chi ha deciso di non muovere un dito.
Siamo nel 2013 e ancora nessuno ha inventato un’area-uomini con poltroncine, wifi, presa della corrente e bar, nei negozi da donna.
Su Twitter manca il tasto “ci vediamo fuori”.
La mia più grande abilità è sedermi appena un secondo prima che a qualcuno serva qualcosa.
Veni Vidi Logout.
Dio perdonali perché fanno quello che non sanno fare.
Se la vita deve andare proprio a rotoli, che siano almeno a quattro veli.
Dovevo fare solo una cosa e l’ho dimenticata.
Ti pare che spreco la memoria per una cosa sola?
Ci sedemmo dalla parte opposta alla tua.
(Cit. i telecomandi)
Non è primavera se non sei circondato da gente in costume e gente in pelliccia.
Sarò strano io, ma la storia d’amore che più mi ha commosso è quella tra i pistacchi e la birra.
La strada che porta al frigo è lastricata di spigoli.
Trovatemi un modo per far squillare l’accendino che ho perso e nessuno si farà male.
– Quale tattica usi in amore?
– Mi destreggio.
– E prova anche con la sinistra che è più divertente.
La pioggia, quella cosa che sfiora l’animo di poeti e romantici.
Tra le mura di casa
un delicato sussurro
Prendi i panni
e portali dentro.
I giocatori in campo continuano a seguire le indicazioni di quegli incompetenti seduti in panchina e non le mie urla da casa. Mah.
Non c’è sconfitta più grande di un pistacchio chiuso ermeticamente.
Al test di ammissione a Twitter mi chiesero:
– “A cazzate come te la cavi?” Anche a occhi chiusi.
– “Schizofrenia?” Perenne.
– “Benvenuto”.
Non perdo tempo a chiedere ai miei chi sia il fratello più intelligente perché risponderebbero “tuo fratello” e io non ho fratelli.
Fortunatamente è vietato sbattere la tovaglia dalla finestra, altrimenti chissà quanti telefoni avrei perso.
Odio chi non prende mai una posizione, per questo ho deciso di schierarmi dalla parte dei neutrali.
– Caraibi/Polo Nord/Caraibi/Polo Nord/Caraibi/Polo Nord…
– Bello. Alla fine dove andrai?
– A cambiare il termostato della caldaia.
L’unico neo dei fast food è che quando svuoti il vassoio nella pattumiera, non trovi mai un addetto che ti aiuti a recuperare le chiavi.
Ok, sei fuori di te ma adesso rientra perché in due non vi reggo.
– Sei così pignolo, che non sembri nemmeno mio fratello
– Non è vero
– Sei la pecora nera della famiglia.
– Non è nera, è marrone scuro.
La vita è talmente chiara che nemmeno si legge.
Si chiude il calciomercato: rinnovata la mia comproprietà tra letto e divano con diritto di riscatto a favore del letto.
– “Il tuo amico Luigi sta facendo strada e tu sei ancora sul divano a non fare niente!”
– “Srotolare una rotella Haribo ti pare niente?!”
Chissà quando inventeranno un telecomando wireless. Wireless tra la mia mano e il telecomando, intendo.
Obiettivo del giorno: distinguere una i maiuscola da una elle minuscola.
l I
L’unica cosa che sto accarezzando in questi giorni è il muro del cortile quando esco in retromarcia.
Ho appena utilizzato Shazam per scoprire i silenzi della mia ragazza.
Stanotte non ho chiuso occhio. Un enorme dubbio mi assillava: ma quelli che non mi seguono come fanno a ritwittare sempre i miei retweet?
Non accetterò mai il fatto che CENTO monete da un 1 centesimo facciano 1 Euro.
Che vita complessa.
È davvero essenziale scrivere i propri problemi qui? Io devo ricaricare il cellulare a 7 metri dal letto e non ho mai detto nulla.
Se la lasci andare e poi ritorna, non è amore; è la frizione.
Volevo dire a quel follower che mi sta facendo oscillare il contatore che non posso aspettare i suoi porci comodi. O dentro o fuori.
Le dissi “distenditi e spiegati meglio” ma niente, si è chiusa in se stessa.
Non vedo l’ora di diventare anziano per mostrare ai miei nipoti le medaglie conquistate sul campo del “Tutto a 1 euro Auchan”.
Gente che prima di contare dovrebbe contare fino a 10.
Continuo a preferire le perle di sregolatezza.
Non ci so fare nemmeno con le persiane.