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Nella sezione Scrittori di aforismi su Twitter l’articolo di oggi è dedicato a @_iaci (iaci). Nella breve nota biografica che mi ha inviato, l’autore scrive di sé: “Da piccolo mi dicevano che ero un uragano, non mi sono mai fermato nemmeno da grande. Su Twitter sono il re dei refusi. Come lavoro faccio tante domande”.
@_iaci si è iscritto a Twitter nel settembre 2011. “Sono su Twitter perché ai tempi c’era un concorso fotografico e per votare una foto dovevamo mettere la ‘stellina’ – buon anima -, ho preso la palla al balzo per capire come funzionasse ma davvero non ci ho capito nulla. Per due anni il mio profilo era silente, avevo Twitter ma mai usato. Poi, dopo la fine di una lunga storia d’amore, decisi di riusarlo perché con la persona in questione eravamo, e siamo, amici su Facebook. Non volevo che vedesse il mio stato d’animo su Facebook e quindi ho iniziato a usare Twitter. E da li la mia vita è cambiata”.
Rispetto ad altri autori di Twitter che sono più “mascherati” e tendono a costruire un “personaggio”, @_iaci si mostra in modo più spontaneo e si lascia andare a una esplorazione e registrazione del proprio flusso emotivo, facendo affiorare frammenti di voce autentica. Nei suoi tweet l’autore descrive la negatività della sua esistenza non con un pessimismo sarcastico, ma con uno stato di grazia e stupore ironico. Stupore e ironia sono due parole che teoricamente non dovrebbero andare insieme, ma nel caso di @_iaci formano un ossimoro che denota il suo particolare stile di scrittura. “Potete presentarmi chi me l’ha fatto fare?” o anche “- Come stai? – Come l’omino del calcio balilla che vorrebbe fare pallavolo” o anche “Un giorno incontrerai l’amore della tua vita ma l’indomani partirà per le Isole Fær Øer e allora Dio a che gioco stiamo giocando” o “Non parlo con gli sconosciuti. Mi ci innamoro.” sono solo alcuni dei tweet che mostrano questa leggerezza di chi osserva il mondo con il punto interrogativo (“I miei punti di riferimento sono tutti interrogativi”) senza però mai lasciarsi andare a un tono di smarrimento e di desolazione.
Ciò che @_iaci descrive nella sua “stupita ironia” non è uno stato di cose rigidamente strutturato, ma una realtà liquida in cui le situazioni possono sempre cambiare se solo si avesse il coraggio che hanno le chiavi (“Vorrei avere lo stesso coraggio delle mie chiavi che decidono di sparire e farsi una vita chissà dove”) o anche solo i calzini (“Voglio avere lo stesso coraggio del calzino che decide di farsi una nuova vita una volta entrato nella lavatrice”). In amore domina la singletudine (“Più sei single, più limonano di fronte a te”), il mondo là fuori è incomprensibile (“Ti capisco come quando capisco che è presidio medico chirurgico, leggejdkfslhfoasdhfaodfkandoae consultare il medico.”) e persino il lavoro appare come un miraggio (“Sul mio epitaffio dovrete scrivere: ‘Morì inviando Curriculum'”), ma poi, in questa specie di stato di negatività che circonda l’autore da ogni parte (“Arrivato a un certo punto, il mio iPod mi disse: ‘basta, stai facendo deprimere anche me'”), improvvisa e inaspettata affiora l’illusione della svolta, quella di chi è capace di fare progetti di vita sulla base di una semplice virgola: “Figurati, io faccio progetti di vita con qualcuno appena vedo che usa bene le virgole”.
In questo territorio ibrido tra ironia e stupore, tra disincanto e illusione, tra pessimismo e leggerezza, l’autore si muove come un saltimbanco da un estremo all’altro giocando un po’ con il fallimento e un po’ con la felicità, e così se in un tweet scrive (“Pazienza, è andata così” come titolo della mia vita) in un altro tweet, quasi a sottolineare l’eterna contraddittorietà della vita, aggiunge: “Se non hai niente in contrario, io mi illuderei”. Perché alla fine @_iaci è un fanciullo che ama fare le cose dei fanciulli (“La felicità è rotolarsi a letto il sabato mattina”) e che, pur nel suo essere fatto di 1000 paranoie (“Hai fatto bene a non dirmelo. Le mie 1000 paranoie ti ringraziano”), esprime una visione del mondo fatta di delicatezza, leggerezza, gioco, stupore e di tante tinte color pastello che alla fine finiscono per nascondere il nero che c’è in lui.
In fondo sembra quasi di sentirlo quando, dopo aver appena perso il treno della vita, scrive con un tono malinconico e al tempo stesso ironico e fanciullescamente irriverente: “Volevo dire al treno che passa una volta sola che c’è una metro ogni 3 minuti”.
Presento una raccolta dei migliori tweet di @_iaci.
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@_iaci, Tweet scelti
“Ma io non so niente” e poi:
– 30 e lode;
– corona d’alloro;
– bacio accademico;
– contratto con la NASA;
– chiamata da Papa Francesco.
Studi scientifici dimostrano che se i gay si sposano, tu continui a vivere.
Morirò senza sapere perché il computer mi chieda di connettermi a internet per risolvere un problema di connessione a internet.
No follower, non te ne andare.
Posso spiegarti.
Si chiama musica house perché, appunto, dovreste ascoltarla a casa vostra.
Essere omosessuale non è contro natura.
Essere a dieta è contro natura.
No ai matrimoni tra persone dello stesso social.
Il momento più alto della giornata è stato quando ho scoperto che “il vibratore” in spagnolo si dice “el consolador”.
Volevo salutare il nostro amico immaginario che chiamiamo al telefono quando non vogliamo parlare con qualcuno incontrato per strada.
Quanto vorrei domandare alla Madonna cosa l’abbia spinta a presentarsi, fra milioni di persone, proprio a Paolo Brosio.
L’hanno chiamata Hello Kitty perché Ciao Cettina sembrava brutto.
Potete presentarmi chi me l’ha fatto fare?
Arrivato a un certo punto, i periodi negativi non li devi superare. Li devi calpestare.
Vorrei avere lo stesso coraggio delle mie chiavi che decidono di sparire e farsi una vita chissà dove.
Non vorrei essere polemico ma la pecorina in diretta nazionale sì e un bacio tra due gay no.
OK.
#50sfumaturedigrigio
Quello che succede al buffet, rimane al buffet.
Il correttore automatico mi trasforma “bacioni” in “bacon” perché ha ben capito le priorità della vita.
Ti capisco come quando capisco che è presidio medico chirurgico, leggejdkfslhfoasdhfaodfkandoae consultare il medico.
– Ma sei calvo pure te.
– Sì ma non lo dire in giro.
Segreti trapelati.
Più sei single, più limonano di fronte a te.
– Penso di essermi innamorato di te.
– Questa libertà di pensiero deve finire.
Senti, mi baci che ti devo dire una cosa?
– Ciao reggiseno.
– Ciao mutanda.
Amici intimi.
Basta bruciare i grassi.
Bruciamo i magri.
– Vi state frequentando?
– Intanto mi sta ritwittando. Poi vediamo.
Uomo, dovevi lavorare con sudore. No farti le sopracciglia.
– Livello d’inglese?
– Alto.
– Mi traduca “sporco”.
– Dirty.
– Lo inserisca in una frase.
– Devo dirty una cosa.
– Le faremo sapere.
I miei punti di riferimento sono tutti interrogativi.
Le belle persone esistono: hanno gli occhi lucidi quando dici loro “a presto”.
Dite ai pedoni che la vita è bella anche sul marciapiede.
I giubbottini invernali per i chiwawa sì e 10 giga al mese ancora no.
Io non capisco.
E se i passi falsi dicessero la verità?
Prendo la vita con filosofia e in filosofia prendevo 2.
Che sia un mondo ingiusto lo si capisce dal fatto che gli assegni circolari siano rettangolari.
Se Levi Montalcini, resta solo Rita.
Prima o poi dovrete scendere dal carro dei vincitori per aggiustare la ruota.
Nessuna vita di merda e nessun tipo di disagio personale può giustificare il ketchup sulla pizza.
Lo shopping ti rende felice solo se non ti fa notare che sei ingrassato.
Chissà come si chiama quella malattia che mi fa sperare che sia il tuo, qualsiasi messaggio che mi arriva.
Ci sono due situazioni in treno:
1) se ho le cuffie, non mi puoi parlare;
2) se non ho le cuffie, nemmeno.
– Come stai?
– Come l’omino del calcio balilla che vorrebbe fare pallavolo.
Non la danno, figurati se retwittano.
A occhio e croce, anche domani non mi sveglierò con gli addominali.
Inizia il week-endivano.
– Pronto, sei a casa?
– No, ho portato fuori a pisciare il telefono fisso.
Il pigiama spaiato è arte contemporanea.
Che ne volete capire voi.
Dante e Beatrice.
Petrarca e Laura.
Io e Ventilatore.
Sarebbe bello.
E invece rimane un sarebbe.
-Nasci
-Cerchi lavoro:
-“non ha 120 anni di esperienza”
-“non parla 56 lingue”
-“non ha 4 lauree e 8 master”
-“sua madre è bilancia”
-muori
Chissà dove ho imparato a fare così bene il nodo alla gola.
– Nasci:
– Riproduzione casuale;
– Questa no;
– No;
– Mh no;
– Questa nemmeno;
– Questa no;
– Muori.
Attenzione che perdere la testa per qualcuno e perdere la dignità per qualcuno non sono esattamente la stessa cosa.
Figurati, io faccio progetti di vita con qualcuno appena vedo che usa bene le virgole.
Più allontano il problema, più prende la rincorsa.
Voglio avere lo stesso coraggio del calzino che decide di farsi una nuova vita una volta entrato nella lavatrice.
Arrivato a un certo punto, il mio iPod mi disse: “basta, stai facendo deprimere anche me”.
Scusa, ti va se continuiamo a non fare il primo passo?
Ora cerchiamo di capire come siam passati da Giulio Cesare, Imperatore del Sacro Romano Impero, ad Antonio Razzi, candidato sindaco di Roma.
Al sud nasci Francesco e muori Ciccio.
Il caffè a letto.
Un lungo bacio.
Qualcosa da dire.
Che bello quando descrivo la vita degli altri.
Non parlo con gli sconosciuti.
Mi ci innamoro.
Chi siamo?
Dove andiamo?
Donne, perché vi fate le unghie leopardate?
Dell’amore mi piace quando nessuno dei due ancora lo sa.
Dio, non è perché ho interrotto la catena di Sant’Antonio di 10 anni fa devi continuare a prenderla sul personale. Chiudi un occhio, su.
Scusate se sto su twitter ma:
– Su Facebook ci sono i miei familiari;
– Su Instagram non ho un gatto;
– Su LinkedIn non ho un lavoro.
Se avete trovato la pazienza, era la mia.
Mi sto facendo il fisico a correre dietro a tutti sti sogni.
Tutti d’accordo che “ti lascio perché non ti merito” non ci si crede più dal 4 a.c.?
Dai, prendi ciò che vuoi. Soffro io.
Che bella giornata di prima vera presa per il culo.
Nessun film horror può farti venire il cagazzo come lo scoppiettio della bottiglia di plastica nel bel mezzo della notte.
Chi trova un amico, ha un mi piace in più nelle foto.
Volevo dire ai sogni di non farmi fare la figura del coglione anche durante la notte.
– Ti va di uscire insieme?
– Certo, ti accompagno fino alla porta.
Nel 1970 la Gran Bretagna pubblicava Let it be dei The Beatles.
Nel 1970 l’Italia rispondeva con Fin che la barca va di Orietta Berti.
Un giorno incontrerai l’amore della tua vita ma l’indomani partirà per le Isole Fær Øer e allora Dio a che gioco stiamo giocando.
Il rumore più bello lo fa la sveglia che non suona.
Hai fatto bene a non dirmelo.
Le mie 1000 paranoie ti ringraziano.
Il mio non è un estratto conto, è un astratto conto.
Svegliarsi alle 12 per far capire alla sveglia delle 7 chi comanda.
Ascolta ma che strada hai preso per ritornarmi in mente?
Il divano appena mi vede, inizia a scodinzolare
Ieri ho visto su LinkedIn un ragazzo che faceva il disoccupato presso casa sua.
La felicità è rotolarsi a letto il sabato mattina.
Il segreto è stare bene da soli per poi stare bene in due.
La vita ha fatto due tipi di persone.
Chi la domenica fa l’amore e chi la domenica fa le pulizie.
Chi mi passa l’aspirapolvere un attimo?
Sono così sfigato che una volta in un mio viaggio mentale incontrai il controllore.
Un giorno aprirò una scatola di medicine dal lato in cui non c’è il foglietto illustrativo.
Ho detto no alla cyclette e sì alla baguette.
Sul mio epitaffio dovrete scrivere: “Morì inviando Curriculum.”
Ciao apparenze, oggi in quanti si sono fermati?
Che tenero il semaforo.
Appena mi vede, si imbarazza e diventa rosso.
Mi ritorni in mente, come ti permetti?
Io la notte non sento nemmeno i terremoti, figurati i consigli.
Mi hai messo un mi piace e mi sembra chiaro che la data del matrimonio debba essere scelta entro questo pomeriggio.
Più volte la vita è riuscita a farmi entrare nel panico ma mai come la reazione di mia madre alla vista della pioggia sui panni stesi.
Secondo me i parenti molesti si preparano prima le domande, se le fanno tra di loro, e poi vedono qual è la più imbarazzante per te.
I miei addominali sono fatti della stessa sostanza dei sogni.
Se sono bello dentro lo stabilirà l’autopsia.
E le farfalle dentro lo stomaco
E il mare dentro
E ti sento dentro
E sei dentro tutti i miei pensieri
E che cazzo avete dentro? Un garage?
Volevo dire ai soldi trattenuti nella busta paga che sarebbe stato bello.
Tutta questa IKEA e nessuno con cui condividere fisicamente un progetto fino alla morte.
Il regime dittatoriale gestito dalle vecchiette per rispettare la fila nelle sale d’attesa è quanto di più pericoloso possa esistere.
Avete notato come divano fa rima con sempre?
Voi che avete una vita, mi potete spiegare perché salite sulla metro prima di far scendere?
Vorrei che tu mi aspettassi come quando mi aspetta la pioggia non appena esco da casa.
Ciao 5 kg in più, possiamo rimanere solo amici?
Sono un cervello in fuga da mia madre che mi costringe a rifarmi il letto.
Quando mi defollowate voglio il preavviso di tre mesi e la caparra.
Se incrociate le dita, salutatemele.
Stamattina penso di aver sentito i pianti del piumone per averlo lasciato da solo.
Prima di andare a dormire bisogna controllare Twitter, Facebook, Instagram e poi puoi ricontrollare Facebook, Twitter, Instagram, Twitter…
Volevo dire al treno che passa una volta sola che c’è una metro ogni 3 minuti.
Stanno facendo più confusione gli inglesi che io quando devo comprare gli assorbenti alle mie amiche.
Ti amavo per legittima indifesa.
Fra 10 anni la Gran Bretagna ci dirà: “scusa, non eri tu il problema. Ero io, ti va di riprovarci?”
#Brexit
Sta facendo più danni questo 2016 che quando ti accorgi di aver finito la carta igienica.
Chissà se i #Corinzi hanno mai risposto a San Paolo
Se non hai niente in contrario, io mi illuderei.