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Frasi, citazioni e aforismi sull’Umbria

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Presento una raccolta di frasi, citazioni e aforismi sull’Umbria. Tra i temi correlati si veda Frasi, citazioni e aforismi sulla Toscana, Frasi, citazioni e aforismi sulla Puglia e Frasi, citazioni e aforismi su San Francesco.

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Frasi, citazioni e aforismi sull’Umbria

Umbria

L’Umbria sembra avere qualcosa di dolce e allo stesso tempo grandioso e romantico.
(Karl Philip Moritz)

Il dio umbro, poi, ebbe un meraviglioso azzurro per il cielo e un colore ancora più bello con cui tinteggiò le lontananze e le montagne. Perciò l’Umbria è così miracolosamente azzurra; la più azzurra di tutte le terre.
(Karel Čapek)

L’Umbria, cioè qualcosa di chiuso, calmo, ordinato, apparentemente aggraziato ma nascostamente simmetrico e quasi ispirato dal sentirsi il tranquillo centro ovale di una figura allungata, agitata, stretta tra le montagne, l’Italia!
(Mario Soldati)

C’è il verde argentato di tanti ulivi, quello profondo dei lecci intorno all’eremo delle Carceri di Assisi o all’Abbazia di Sassovivo, il verde opaco dei cipressi, il chiarore dell’erba dei piani di Castelluccio a primavera e quello compatto delle piantagioni di mais, tabacco e girasoli. E’ verde cupo il lago di Piediluco, per i rilievi boscosi che vi si specchiano. E poi c’è il verde delle città, quello più sorprendente.
(Guida Touring Club Umbria)

Se il verde ha una presenza così forte, ci sono però almeno altri due colori di cui è impossibile dimenticarsi: il grigio, a cui si pensa come un non colore, ma che può articolarsi in mille tonalità (…) e l’azzurro per scoprire con John Ruskin che le tante colline che così si colorano in quadri e affreschi dei pittori più insigni – dal Beato Angelico al Perugino, dal Raffaello al Pinturicchio – non sono invenzione poetica ma dato di realtà, una luce magica e quieta che ancora oggi si posa, all’imbrunire ma non solo, su mille rilievi piccoli e grandi che movimentano il territorio.
(Guida Touring Club Umbria)

La bellezza toscana, specialmente nell’arte, è più rigorosa e astratta, e ha tra le sue muse la geometria. Quell’umbra è più morbida, più stemperata e più sfumata, con una costellazione di città in altura: o poste in vetta come Perugia e Todi, o sulle pendici di un monte, come Gubbio ed Assisi, o, come Orvieto, su un basamento di tufo.
(Guido Piovene)

Dall’alto si contemplano paesaggi come patinati, conche di un verde argenteo, colline che scendono lentamente a valle recando torri, campanili, basiliche, monasteri. Tramonti limpidi, di un rosso privo di eccesso, sfumano sulle rocche e sugli oliveti, tra suoni di campane e rondini. L’aria leggera dà un senso di euforia fisica.
(Guido Piovene)

Con le sue millenarie infiltrazioni, l’arte ha saturato gli animi. Tutti qui vivono nell’arte, consapevoli o inconsapevoli.
(Guido Piovene)

Il carattere antico della regione si addice particolarmente bene agli aggettivi che più spesso si adoperano per descriverla: verde, mistica, francescana. Non mancano tuttavia forti contrasti, che ci offrono un panorama a volte idillico e dolce, quello stesso che i pittori umbri quattrocenteschi hanno saputo descrivere con tanta grazia, ma in altre occasioni aspro e persino ostile; paesaggi addirittura commoventi nella loro perfetta armonia, accanto ad altri talmente scabri e solenni da lasciarci intimoriti.
(Maria Laura Della Croce)

E’ possibile cogliere l’Umbria spirituale e silenziosa nelle sue abbazie e nei conventi, nel Cantico delle Creature di San Francesco come nelle Laudi di Jacopone da Todi, accanto a quella gioiosa, vitale e concreta che si avverte nei vicoli, nelle botteghe, nelle feste paesane
(Maria Laura Della Croce)

L’Umbria è un mondo intero, un continente, non una piccola regione d’Italia. Qui il tempo ha un ritmo differente perché tutti gli orologi segnano anche l’eterno e l’inutile.
(Vittorino Andreoli)

Ecco l’Umbria, terra degli dei.
Chiese dappertutto, cattedrali in ogni più piccola città. Grotte d’eremiti dentro ogni montagne, monasteri ovunque vi sia silenzio.
Qui, in questa terra, vivono più dei e santi che uomini.
(Vittorino Andreoli)

Qui in Umbria la teologia non ha trovato radici, come se la ragione fosse impotente di fronte alla paura. Qui Dio è fatto di mistero non di logica. Di poesia non di sillogismi. Di mistero non di logica.
(Vittorino Andreoli)

Gubbio è un’altra Umbria; e dell’Umbria, la città più straordinaria. Non è dolce né amena; ma nessun’altra ha una bellezza così alta.
(Guido Piovene)

Si direbbe che a Gubbio la vita religiosa si sia prolungata nei secoli conservando quasi la stessa atmosfera.
(Guido Piovene)

Gubbio è per me un incanto come poche città italiane.
(Guido Piovene)

Orvieto è costruita su un alto piedistallo di tufo con i fianchi tagliati a picco, colore tra il bruno e il giallastro, fatto a forma di nave, che domina tra le vigne. Una ripida strada taglia a mezza costa gli scoscendimenti, per salire dalla pianura all’abitato, tutto sospeso in aria.
(Guido Piovene)

Per le sue chiese e le sue vie, che conservano ancora l’impronta medievale, Orvieto rende felice il viaggiatore romantico.
(Guido Piovene)

Il Medio Evo di Orvieto è dolce, romantico, pittoresco: sa di vigna al sole e di vino bianco tra abbazie dirute.
(Guido Piovene)

Trasformata da San Francesco, da fortezza che era, in città sacra della pace cristiana, Assisi si innalza a scaglioni, con vie per lo più strette, tortuose e ripide.
(Guido Piovene)

Assisi è tutta aperta. Dal nodo di vie medievali a cui sovrastano la Rocca Maggiore ed il monte, in cui la sera ci si arrampica tra le luminarie, dalle numerose terrazze si aprono panorami idillici, talvolta subitanei, sulla pianura sottostante.
(Guido Piovene)

Assisi, come tante città dell’Umbria, ma forse in misura maggiore, dà la felicità che deriva dalla grazia e dalla perfezione di tutto quello su cui posano gli occhi, senza che nulla di stridente si intruda a interrompere la contemplazione ed a guastare l’abbandono.
(Guido Piovene)

Assisi è cielo e terra insieme, è la terra circondata dal cielo, è il cielo toccato dalla terra.
(Fabrizio Caramagna)

Ad Assisi la luce vibra più forte perché la porta l’invisibile.
(Fabrizio Caramagna)

Assisi non era punto di partenza, ma ritrovo, appuntamento quasi, per riprendere insieme il cammino verso l’eternità. Ci siamo veduti e ci siamo riconosciuti.
(Lina Tridenti)

Nel 1937 ho trascorso ad Assisi due giorni meravigliosi. Là, mentre ero sola nella piccola cappella romantica del secolo XII di Santa Maria degli Angeli, incomparabile miracolo di purezza, in cui san Francesco ha pregato tanto spesso, qualcosa più forte di me mi ha costretta, per la prima volta in vita mia, a inginocchiarmi.
(Simone Weil)

Qui il paese è veramente bello, tale che fa intendere la Scuola umbra: che linee d’orizzonte, che digradante vaporoso di monti in lontananza! Fui ad Assisi: è una gran bella cosa, paese, città e santuario, per chi intende la natura e l’arte nei loro accordi con la storia, con la fantasia con gli affetti degli uomini. Sono tentato di far due o tre poesie su Assisi e San Francesco.
(Giosuè Carducci)

L’Umbria è terra di boschi; quello di Monteluco è certo il più bello.
(Guido Piovene)

A Perugia si respirano la grazia, la gentilezza ed una specie di dolcezza morale come sciolta nell’aria.
(Guido Piovene)

Perugia è la maggiore città dell’Umbria e ne è anche il prototipo. La sua via principale, corso Vannucci, si stende tra la bellissima piazza, in mezzo alla quale sorge la Fontana Maggiore, con le sue splendide sculture, e una terrazza che domina una vasta parte dell’Umbria. Vivace e teatrale, come spesso avviene in Italia, dove la strada è palcoscenico, il corso di Perugia è dunque tra una fontana e un panorama, e vi si respira un’aria gaia, dolce e euforica.
(Guido Piovene)

Dentro le cerchia delle mura di Perugia vi sono i segni di tutti i secoli e di tutti gli stili, dall’etrusco al neoclassico (…) Perugia è tra le più dense e complete capitali dell’arte.
(Guido Piovene)

Forse farò un favore al lettore dicendogli come dovrà trascorrere una settimana a Perugia. La sua prima cura sarà di non aver fretta, di camminare dappertutto molto lentamente e senza meta e di osservare tutto quello che i suoi occhi incontreranno.
(Henry James)

Salve, Umbria verde, e tu del puro fonte
nume Clitumno!
(Giosuè Carducci)

Dalla finestra vedo solo “monti azzurri”, le rocce “strati su strati”, quasi profili di pagine del libro squinternato del mondo: e mi ricordo le parole di Dio, ciò che lui disse a Sibilla: “Questo è un paese dove ho molto sofferto. Qualche traccia del mio sangue è rimasta tra le rocce, lassù”.
(Sebastiano Vassalli)

[Sul lago Trasimeno] Il mio occhio rimase abbagliato da quel mar diffuso d’oro che dal fondo s’agitava, scintillava, fiammeggiava; i suoi flutti, ondeggiando, portavano riflessa l’immagine rilucente del sole che già tramontava, staccavano dalla sua corona degli spruzzi lampeggianti e li mandavano cullando alle onde vicine, finché si sperdevano al piede dei monti e delle colline verdeggianti, che graziosamente contornavano il lago
(Wilhelm von Gaudy)

Vi vedo, vette divine,
Dei monti umbri cristallo blu!
(Vjačeslav Ivanov)

Unica nel centro Italia a non essere toccata dal mare, egualmente distante dall’Adriatico e dal Tirreno, dalla Lombardia e dalla Calabria, l’Umbria si distingue dal resto d’Italia per il suo essere regione isolata, il che ne costituisce, a un tempo, il limite e la forza.
(Maria Laura Della Croce)

Questa sua condizione, geografica e storica, così peculiare, l’ha preservata più di altre aree dal moderno processo di urbanizzazione selvaggia, come, in tempi più remoti, dagli insediamenti massicci e dalla penetrazione del nuovo. Grazie a queste resistenze l’Umbria è rimasta in qualche modo più contadina, più silenziosa, più arcaica, mantenendo quella misura umana che ci incanta ogni volta che la percorriamo, conservando intatti persino i suoi colori: la pietra chiara o serena ad Assisi, il rosso mattone a Todi, il giallo tufaceo a Orvieto, la pietra cinerea e spenta a Gubbio.
(Maria Laura Della Croce)