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Frasi, citazioni e aforismi sulla Puglia

Puglia - Aforisticamente

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Presento un’ampia raccolta di frasi, citazioni e aforismi sulla Puglia. Tra i temi correlati si veda Frasi, citazioni e aforismi sul Salento, Frasi, citazioni e aforismi sulla Calabria, Frasi, citazioni e aforismi sulla Sicilia e Frasi, citazioni e aforismi sulla Sardegna.

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Frasi, citazioni e aforismi sulla Puglia

L’hanno chiamata Puglia perché “paradiso multiforme di mare cristallino, spiagge di sabbia finissima, macchia mediterranea policroma, centri storici labirintici, distese collinari infinite e luoghi incontaminati da mangiare con gli occhi” era troppo lungo.
(vinkweb)

E’ evidente che il Dio degli Ebrei non ha conosciuto l’Apulia e la Capitanata, altrimenti non avrebbe dato al suo popolo la Palestina come Terra Promessa.
(Federico II)

L’intera Puglia è terra di passaggio di venti e di nuvole che galoppano tra mare e mare. La vite, l’olivo e il mandorlo sono le piante della Puglia, e anche la sua principale ricchezza.
(Guido Piovene)

Ho visto le più belle città del mondo.
(George Berkeley, a proposito della Puglia)

Adoro il bianco della Puglia. Ti sa parlare con incanto dei propri segreti.
(Fabrizio Caramagna)

La Puglia è un continente. Montagnosa e rurale nel Subappennino dauno, rocciosa e arcaica nel promontorio garganico, si stende in una piana frumentosa nel Tavoliere, si fa siccitosa sulla Murgia, olivicola e mercantile sul mare, per diventare di sughero e neve a sud del capoluogo e tornare friabile e aspra nel Salento
(Raffaele Nigro)

La Puglia nel suo impireo di sole, nelle sue pieghe carsiche, nella sua ordinata resistenza di innumerevoli plotoni affiancati di ulivi, e il cielo sempre azzurro che lambisce il mare senza staccarsene.
(Cesare Brandi)

L’immenso piano della campagna, leggermente ondulato, il mare così maestoso, il cielo così infinito e sereno costituiscono una trinità grandiosa e singolare.
(Paul Schubring)

Da queste parti abbiamo un Bianco così intenso – il cosiddetto “Bianco Puglia” – che ogni persona che passa a farci visita, dopo un paio di giorni, ha gli occhi colorati di meraviglia.
(vinkweb, Twitter)

Tra le righe del mare, i colori del cielo e l’infinita distesa degli ulivi puoi leggere le pagine più belle sulla Puglia.
(Fabrizio Caramagna)

La Puglia è continua scoperta, stupore, respiro, tra mare, promontori, ulivi, trulli, masserie, chiese, castelli, vicoli, muretti a secco, terre selvagge, orizzonti illimitati e tramonti indimenticabili.
(Fabrizio Caramagna)

Poi all’improvviso, il ritorno alla mia terra d’origine, la Puglia e il suo mare. Così ho visto l’anima bruciata dei muretti a secco che profumavano di mandorli, l’aria barocca e serena degli ulivi e ho visto distese di spiagge negate, ho visto il mio sud, ed è stato amore a prima vista, totale, fisico, da togliere il fiato
(Iparchia, Twitter)

Non c’è in Europa una regione così facilmente accessibile, quasi a portata di mano, che sia così prodiga di sorprese nel campo dell’architettura e della scultura e che ci dia, a un livello così alto, la piacevole sensazione di esserci allontanati nel tempo e nello spazio.
(André Pieyre de Mandiargues, sulla Puglia)

Il pane di Altamura è il miglior pane del mondo.
(Orazio)

La Puglia è la nostra regione in cui più si avverte l’Oriente. I baresi ricordano come una favola recente gli anni in cui gli albanesi traversavano il mare carichi di monete d’oro, giacché gli albanesi allora consideravano Bari il proprio mercato e vi scendevano anche a comprare un cappello. San Nicola, venerato a Bari, è un santo anche della Russia.
(Guido Piovene)

La Puglia ospita un’immensa mescolanza di razze. Vi è il sangue normanno e svevo, per cui i pugliesi spesso sono biondi, di pelle chiara, nordici anche nel carattere; villaggi in cui si parla il greco antico; altri albanesi, ed altri in cui risuonano persino parole francesi, eredità dei provenzali portativi degli Angioini.
(Guido Piovene)

Sentivamo quel tratto di terra farsi striscia sottile. E’ difficile esprimere quel che si prova quando par di correre su una carta geografica. Stavamo in equilibrio su una linea. E quella linea significava nello stesso tempo il Sud e l’Est, punti favolosi dell’Italia. La Puglia era bella, bisognava toccarne il fondo.
(Franco Antonicelli)

Se ottocentotrentaquattro chilometri di coste vi sembrano pochi… Chilometro più, chilometro meno a tanto ammonta in Puglia il suo essere letteralmente protesa sul mare.
(Stefania Mola)

La bellezza attrae, il gusto seleziona, la Puglia innamora.
(vinkweb)

Dovremmo avere quasi tutti una vita vista Puglia.
(vinkweb)

I pugliesi amano così tanto arredare le loro case che arredano anche i vicoli.
(vinkweb)

Nei vicoli di Cisternino ti sorprendono la quiete, il bianco, i fiori che occhieggiano, le piccole scale che salgono discrete verso qualche meraviglia. E certi pensieri di felicità ti viene da sussurrarli ad alta voce.
(Fabrizio Caramagna)

I vicoli della Puglia.
Lenti ma pieni di vita. Silenziosi, ma non muti.
Il tempo che si ferma un attimo per farti passare.
Il bianco, che torna a farsi vedere com’è.
(Fabrizio Caramagna)

Polignano a mare. Certi luoghi incantevoli sono destinati a restare come certe persone: roccia fuori e romantici dentro.
(vinkweb)

Tra il dire e il fare, Polignano a mare.
(vinkweb)

Blu come il mare. Forte come la roccia. Leggera come l’aria. Pulsante come il cuore.
Polignano a mare.
(Fabrizio Caramagna)

Grazie alle vostre foto su Instagram saprei girare a Polignano a mare ad occhi chiusi.
(FraVonV, Twitter)

Polignano a mare. Immergersi in una certa bellezza è come rinascere più volte e mai allo stesso modo.
(vinkweb, Twitter)

Locorotondo. In certi vicoli persino la luce chiede il permesso per accomodarsi.
(vinkweb)

Vi sconsiglio di venire in Puglia, potreste perdere il cuore in luoghi come questo.
(vinweb, descrivendo i Faraglioni di Sant’Andrea)

Sono certo che la regina indiscussa delle Cattedrali di Puglia sia stata concepita da un bacio tra il mare e il cielo, perché profuma di respiro, di pace e di infinito.
(vinkweb descrivendo la Cattedrale di San Nicola Pellegrino a Trani)

Alberobello. Ogni cono una stanza, ogni stanza una storia, ogni storia una persona.
(vinkweb, Twitter)

Conoscono i bisbigli e le storie di ognuno, gli ulivi. Con una statura reale e simbolica che sovrasta le querce, l’uva, il grano, le greggi, i canti, le superstizioni di questa terra di colori e di sapori.
(Stefania Mola)

C’è una sola immagine in Puglia che descrive bene il paesaggio, ovvero i boschi di ulivo. E dei cinquanta milioni di alberi censiti, ben quindici sono ultracentenari.
(Stefania Mola)

Gli ulivi sono giganti anche per la loro monumentalità scolpita, intricata, avviluppata o declinata in forme che sembrano uscite da fiabe terribili, con circonferenze dei tronchi che possono arrivare a nove metri a più di un metro dal suolo, come nel caso dell’ulivo soprannominato “Il gigante buono”.
(Stefania Mola)

L’albero d’ulivo pretende cinque cose: largo, pietra, letame, ascia e sole.
(Proverbio Pugliese)

La Puglia è un meraviglioso, austero paese arcaico. L’unico dove si assiste ancora allo spettacolo incontaminato, e per interminabili distese, di una flora anteriore alla calata degli indoeuropei: solo ulivi e viti, viti e ulivi, le piante che nel nome, tenacemente conservato e trasmesso, rivelano ancora di essere state trovate sul posto dagli invasori ariani… In realtà il severo paesaggio della Puglia è in queste distese di mastodontici ulivi, in questi tappeti a non finire di viti basse, che si tengon ritte da sé. E non c’è minor fascino, per chi lo sa sentire, in tale elementarietà di paesaggio, che nei “menhir”, nei “dolmen”, nei trulli.
(Cesare Brandi)

I trulli, come tutti sanno, sono case a cupola conica. Le mura di grossi conci calcarei, sovrapposti l’un l’altro a secco, vengono ricoperte da un tetto circolare, fatto con la stessa tecnica, digradante in cerchi concentrici, simile nella forma ad uno spegnitoio o al cappello di un mago. Il cono finisce in un foro, chiuso da una grossa pietra e sormontato da un pinnacolo decorativo. L’origine di queste costruzioni è piuttosto oscura. Vi è chi le vorrebbe importate dal lontano Oriente. Non è chiaro nemmeno quando abbiano avuto inizio. Alcuni le rimandano molto indietro nei secoli, ma la più vecchia di quelle arrivate a noi è di quattro secoli fa. Qualunque sia la loro origine, esse tuttavia fanno parte dell’orientalismo pugliese, e il senso dell’età si perde.
(Guido Piovene)

Lecce ha strade belle, ampie, ma tutte tortuose (…) Intorno una pianura vastissima.
(George Berkeley)

A Lecce anche le abitazioni più povere sono di gusto. In nessun’altra città ho visto tante porte, finestre, logge, pilastri, balaustre tutte di pietra. La pietra qui si lavora con facilità.
(George Berkeley)

Otranto, città sacra, città tranquilla, dimenticata, è una specie di sintesi della storia salentina. Tra Otranto e Santa Maria di Leuca, sull’estrema punta, è il tratto più bello di costa, una costa selvaggia, dove un arcobaleno che ho visto splendere al tramonto e tra le luci agitate e le nubi squarciate, che versavano porpora da una piccola casa solitaria tra i fichidindia, dava il senso di essere giunti al limite della terra
(Guido Piovene)

Tutto il Salento splende di pulizia, e le sue case si direbbero lavate asciugate dal mare e dal vento.
(Guido Piovene)

Due occhi non bastano per questo Salento.
(Laura_Marziali, Twitter)

Salentu, lu sule, lu mare, lu ientu – Salento, il sole, il mare, il vento.
(Anonimo)

Il Salento non lo puoi spiegare. Il Salento lo devi vivere, perché ti entra nell’anima, ti avvolge e non ti lascia più.
(Fabrizio Caramagna)

Il Salento è terra di miraggi, ventosa.
(Guido Piovene)

Lo spettacolo degli olivi con i loro tronchi sofferti. A testa alta nonostante tutte le fatiche. Bellissimi. Salento.
(egyzia, Twitter)

Amore è.
Piantare un Ulivo. Coprire di Paglia la Terra, ripararlo dal Freddo.
E sognare un giorno di vederci arrampicare Tuo figlio.
(Monica Lazzari)

Non è chiaro dove inizi il Salento, mentre sulla fine non ci sono dubbi: il Salento termina là dove l’ultimo lembo di terra del tacco d’Italia tocca il mare, nei pressi di Santa Maria di Leuca.
(Stefania Mola)

Anche Reggio è la fine della Penisola, ma subito dopo c’è la Sicilia e subito dopo c’è l’Africa. Non c’è il senso di perdersi. Ma a Leuca sì.
(Franco Antonicelli)

Il Salento è una terra tutta piana, con le capanne dei pastori dette pagliare, a forma di cappello conico, quasi piccolissimi trulli. Le costruzioni coniche orientaleggianti sembrano essere nella Puglia del Sud la forma più naturale dell’architettura. E la pianura su cui sorgono è tutta marina, spazzata dai venti tra mare e mare. I riverberi, i luccichii, i soffi dei due mari sembrano quasi incontrarsi a mezz’aria; così tutto si presenta lucido, come se fosse avvicinato da un effetto ottico, ed insieme ingannevole. Sembra anche d’essere sul mare se si alzano gli occhi, contemplando le nuvole che galoppano velocemente tra l’Adriatico e lo Ionio. Il Salento è una terra di miraggi, ventosa; è fantastico, pieno di dolcezza; resta nel mio ricordo più come un viaggio immaginario che come un viaggio vero.
(Guido Piovene)

Se dovessi paragonare Lecce ad un’altra città italiana, non cercherei nel Sud, ma piuttosto nella Val Padana, nel Veneto, nell’Emilia, in quelle città che già furono sede di un ducato e di un principato, e in cui finisce di esaltarsi lo spirito di una cultura aristocratica.
(Guido Piovene)

Lecce conserva una qualità signorile, quasi di salotto distinto dai servizi del circondario. Se si entra nella parte vecchia, le molte chiese barocche e i palazzi barocchi, ora di faccia, ora di sghembo, in piazzette e stradine, e disposti tra loro in angoli dal gusto scenico, si direbbero una serie di piccoli teatri. Tutto sembra disposto e ornato per un lieve gioco teatrale; una commedia di Goldoni non vi stonerebbe; facciate di chiese, palazzi e i loro effetti combinati, tramandano attraverso i secoli un animo squisitamente provvisorio, quasi dovessero durare una sera sola, ma una sera che conta, forse definitiva
(Guido Piovene)

E’ stupendo il faro di Leuca, tra mare e mare, con accanto un santuario, mèta di pellegrinaggi, nel quale, secondo le credenze, occorre essere stati per accedere al paradiso sulla costa jonica sorge Gallipoli che è quasi una cittadina d’oriente, tanto sul fronte del porto dalla case bianche, quanto nelle vie tortuose.
(Guido Piovene)

Due mari e due anime sono la cifra di Taranto, città meno nota e turistica di tante altre in Puglia, fatta di luci e ombre il cui massimo splendore appartiene a epoche ormai remote, quando era il porto commerciale più importante per l’Oriente e una delle più popolose città della Magna Grecia, famosa per la sublime produzione di terrecotte e di ori.
(Stefania Mola)

Per moltissimi turisti il motivo fondamentale di una vacanza nel Salento è rappresentato dal richiamo della bellezza delle sue coste e dalla purezza delle acque con i loro colori inconfondibili.
(Touring Club)

La Puglia si esprime in pietre a secco come le Alpi si esprimono nella baite di legno
(Cesare Brandi)

Terribilis est locus iste. Hic domus Dei est et porta coeli.
(Iscrizione collocata all’ingresso del Santuario di Monte Sant’Angelo)

Che cos’era e che cos’è il Gargano, lo si vede a Monte Sant’Angelo. Il suo castello fu sede di principi e re. La basilica fu la più famosa meta di pellegrinaggi, e l’itinerario garganico fu forse l’unico in Italia paragonabile ai grandi itinerari di pellegrini che rigarono di fiumi umani il suolo francese e spagnolo.
(Guido Piovene)

Oltreché di cattedrali, la Puglia è terra di castelli; Castel del Monte, in vetta ad un’altura nuda, sopra lo sfondo della Murgia, eretto da Federico II come ritrovo di piaceri e di caccia, è il più bel castello italiano.
(Guido Piovene)

Castel del Monte è nella sua pianta d’una regolarità geometrica che fa pensare più ai cristalli di neve che all’opera dell’uomo, c’è un segreto incontro di civiltà diverse, in ognuna canta nella sua lingua, eppure la polifonia è perfetta.
(Cesare Brandi)

Castel del Monte è un magnifico gioiello di pietra ed è con stupore e crescente soddisfazione che il visitatore ammira la sua bellezza particolare. Ha una pianta ottagonale, e nella sua elegante e possente geometria cattura immediatamente lo sguardo di chi lo vede per la prima volta dal basso.
(Fabrizio Caramagna)

Provinciale Martina Franca è solo fino a un certo punto. L’approccio alla piccola città (ché paese non può chiamarsi davvero) è graduale come un crescendo rossiniano. Fra il verde dei vigneti appaiono i primi trulli. Prima singoli e sparsi, poi a coppie, a agglomerati, capezzoli bianchi di mucche capovolte e interrate, piccole Sante Giustine da Padova, piccoli San Marchi di Venezia imitati da un bimbo con sabbie candide come quelle di Santos, o addirittura moschee, tende di sciti o di tartari, qualcosa di orientale, di favoloso e fiabesco, una Disneyland che mai fantasia ne sognò l’eguale, terra di gnomi o degli “hobbits” del “Signore degli anelli” di Tolkien.
(Mario Praz)

Poiché abbiamo discorsa l’antica Italia fino a Metaponto, ci convien ora parlar del rimanente; e prima di tutto seguita la Japigia. Gli Elleni la chiamano anche Messapia; e gli abitanti in parte si chiamano Salentini (e son quelli intorno al promontorio Japigio), in parte Calabri. Al di sopra di costoro verso il settentrione stanno i Peucezii, poi quelli che nel greco linguaggio sono denominati Daunii: ma i nativi di quella regione chiamano Apulia tutto il paese al di là dei Calabri. Alcuni poi de’ popoli onde son abitati que’ luoghi si dicono anche Pedicli, principalmente i Peudicizii.
(Strabone)

Siamo rimasti dauni, peuceti, messapi, come migliaia di anni fa, prima che Roma ci chiamasse Apulia. Che non è una razza ma un nome botanico, stando all’etimo tramandatoci dal De Ferraris, alias Galateo, che lo fa derivare del greco apò tou’apòlesthe, ossia un luogo dove gli alberi con anticipo si svestono delle fronde.
(Giuseppe Giacovazzo)

L’autunno in Puglia è una primavera più umile come una figlia naturale dell’estate: inattesa e dolcissima. Avanza carponi sotto gli ulivi, fa crescere un’erba tenera come il latte. Un’erba che non si vede da queste parti perché, d’estate, tutto è secco, e di primavera non fanno a tempo a spuntare due foglioline che subito son fiore, frutto, fieno. Ora è diverso: e l’erba, rada come i capelli dei bambini appena nati, è più un vagito che un’erba
(Cesare Brandi)

O Puglia Puglia mia, tu, Puglia mia,
ti porto sempre nel cuore quando vado via
e subito penso che potrei morire senza te.
E subito penso che potrei morire anche con te.
(Caparezza)