Skip to main content
Frasi Belle

Scrittori di aforismi su Twitter, Sara

Annunci

Nella sezione Scrittori di aforismi su Twitter l’articolo di oggi è dedicato a @S_ara___ (Sara). Nella breve nota biografica che mi ha inviato, l’autrice scrive di sé: “Curiosa per natura e affamata di parole, qui ho trovato uno spazio ‘a mia misura’ per liberarmi di pensieri talvolta troppo ingombranti”.

@S_ara___ si è iscritta a Twitter nel febbraio 2009. “In realtà credo di averlo iniziato ad usare attivamente a gennaio 2014… perché – appassionata di cucina – seguivo Joe Bastianich e le sue tweet-cronache di MasterChef”.

Nei suoi tweet l’autrice sembra dirci che la vita non è mai lineare, a partire dal nome Sara che viene spezzato e frammentato in @S_ara___ (con quel “underscore” che sembra suggerire una indefinitezza e apertura di possibilità) e si può essere “perfetti” e poi anche “rompersi” (nel doppio senso di “spezzarsi” ma anche “stufarsi”). Mentre nella propria fragilità si possono contenere moltitudini e opposti che poche persone sanno riconoscere: “Io sono fragile. Ma fortissima. Ho il cuore a pezzi. Ma rido fino alle lacrime. Dipende da cosa vuoi vedere, l’insieme è impegnativo”.

“La casa in perfetto ordine. Negli armadi, il caos. Così la vita” scrive in un altro suo tweet. Così nella propria interiorità si possono avere sentimenti ed emozioni bellissime, e fuori cicatrici e armature che nascondono e riparano e che ovviamente pesano (“L’armatura pesa e io sono stanca”). E a volte per andare avanti bisogna soffocare il cuore, “per tornare di nuovo a respirare”, per non sentire “i nodi in gola”, per non provare nostalgia di “quello che non si è mai avuto”.

Immersa in diverse contraddizioni, “Sole che scotta e aria gelida. E io che non so a chi credere”, @S_ara___ descrive la sua inquieta moltitudine (“Se vuoi la mia Estate, devi prenderti anche i miei Inverni”), cercando non qualcosa da “possedere” ma qualcuno a cui “appartenere”, non qualcuno che faccia “perdere la testa”, ma qualcuno che faccia “ritrovare il cuore”, pur sapendo che il mondo là fuori è pieno di persone sbagliate: gente “che ti prende per mano e ti lascia da sola nel bosco. Perché hanno paura del lupo. Loro”, gente con il cuore di ghiaccio (“Mai donare un cuore di cristallo a chi ha un cuore di ghiaccio”), gente che sa usare bene i sensi di colpa, a condizione che siano “quelli altrui”.

“Chissà dove si perdono i colori che sbiadiscono” scrive con nostalgia e disincanto l’autrice, che comunque non si arrende nella sua ricerca di nuovi colori, “talmente stanca di combattere da sola da sognare la sconfitta. E la resa”, ma anche capace di andare avanti sempre e comunque, perché “Finché sanguina, batte”.

Presento una raccolta dei migliori tweet di @S_ara___

**

@S_ara___, Tweet scelti

Ero perfetta.
Poi mi sono rotta.

I miei occhi cambiano colore in base al tempo.
E luce in base alle persone.

Copriti gli occhi che ti si vede il cuore.

Beati quelli ‘Se vuoi, puoi.’
Non svegliamoli.

Se vuoi la mia Estate, devi prenderti anche i miei Inverni.

Gli occhi, non il sorriso.
La felicità si vede lì.

Lo so.
Ma mi piace quando me lo dici.

Strana la mente.
Che ti fa venire nostalgia di quello che non hai mai avuto.

Non ce la faccio più di dovercela fare sempre.

Il bacio perfetto lo senti prima sulle labbra, poi scende nello stomaco per passare nel cuore e restare in testa.

Io sono fragile. Ma fortissima.
Ho il cuore a pezzi.
Ma rido fino alle lacrime.
Dipende da cosa vuoi vedere, l’insieme è impegnativo.
Lo so.

Per sempre non esiste.
Sul mai più, invece, nutro più speranze.

Il peggior tempo perso è il condizionale.

Non mi piacciono i posti affollati.
E nemmeno le persone.

Ciao nodo in gola.
Come sei cresciuto.

L’armatura pesa e io sono stanca.

Com’ero bella quando mi guardavi.

Riparare costa più che aver cura.
Sempre.

‘Ce la faccio da sola.’
La mia gabbia dorata.

Non quella che ti fa perdere la testa.
Quella che ti fa ritrovare il cuore.
Quella.

Il senso di colpa solo dopo aver abusato di tutti gli altri cinque. Grazie.

Quello che non ti ha ucciso, ci ha comunque provato.
[ memo ]

Giudicate le persone dalla copertina perché avete letto pochi libri.

A te l’ho già perdonato.
È a me che non lo perdonerò mai.

Ho gli occhi troppo grandi per non sentire tutto.

Come si chiama quando non vuoi più niente?
Bugia, si chiama bugia.

A volte vorrei essere invisibile.
E invece sono trasparente.

Sono un cumulo di difetti.
Con due occhi belli.

Invece di supporre, chiedi.

La via d’uscita è sempre e solo una.
Andare avanti.

Non sono lacrime.
È un ricordo che mi cade dagli occhi.

Dopo quanti non fa niente inizia a non fare niente veramente?

La linea delle spalle dice tutto.
Di come porti il tuo mondo.

Non è il possedere.
È l’appartenere.

Dicono che le delusioni aiutano a crescere.
Secondo me, fanno solo invecchiare.
Il cuore.

Vedo posti, faccio cose.
Cancello gente.

Se fossi dove vorrei essere, non avrei certo il telefono in mano.
Giacerebbe sul fondo della borsa.
Spento.

Il cuore non lo alleni.
Mai.

– Come stai?
[ Delusa, stanca e nervosa.
E mi manchi. E ti vorrei qui.
Stretto a guardare questa luna. ] – Bene.

Ti prendono per mano e ti lasciano da sola nel bosco.
Perché hanno paura del lupo.
Loro.

La differenza tra opinioni e giudizi è il pulpito.

Sono il lato B di un 45 giri graffiato.

Amare è essere felici della felicità di chi ami.

I miei mostri non hanno mai sonno.

Prima di amare me, devi amare le mie cicatrici.

Non erano baci.
Erano bocche che facevano l’Amore.

Un letto vuoto a volte è molto più accogliente delle braccia sbagliate.

Non importa quanti pezzi rimetti insieme. Ne mancherà sempre uno.
Quello che hai donato a Lui.

‘Chi si ferma, è perduto’.
Anche chi continua a girare a vuoto non scherza, però.

Con te ero Io.
Ma chissà chi eri Tu.

Le parole non dimostrano.
Ma di certo, qualificano.

Quelli che stanno sempre a guardare gli altri devono aver troppa paura per guardarsi allo specchio.

Chi ami, è in ogni cosa che ami.

Mai donare un cuore di cristallo a chi ha un cuore di ghiaccio.

Chissà se due cicatrici uguali si annullano…

I peggiori sono quelli che sanno usare i sensi di colpa.
Altrui.

La benedizione di non credere più alle parole.
La maledizione di non credere più alle parole.

Facile. Come innamorarsi.
Difficile. Come Amare.

Non è che vuole stare solo.
È che vuole stare con le altre.

Sole che scotta e aria gelida.
E io che non so a chi credere.

L’armatura al massimo ti protegge dagli altri.
Mai da te stesso.

C’eri nel momento più buio.
Poi sei diventato tu il momento più buio.

Spogliami di parole.
Vestimi di mani.

Tutti santi.
Perché a peccare non ci sono riusciti.

Finché sanguina, batte.

Non deve essere bello, deve essere vero.

Si baci chi può

Il filtro più ingannevole – comunque – è la barba.

Ciao, piccola delusione.
Vai pure a giocare laggiù con quella Grande.

Ho ancora il suo profumo addosso.
L’impronta delle sue mani.
I graffi dei suoi baci.
E il peso del suo vuoto.

Implodi piano per non far rumore.

Come quando è tutto perfetto.
E decidi di stropicciarlo, sporcalo, strapparlo un po’ perché sia più tuo.

L’alba è un po’ più tardi, il tramonto anticipa. Le ombre si allungano. Le giornate si accorciano.
E il nodo in gola inizia a stringersi.

A volte devi soffocare il cuore.
Per tornare a respirare.

La seconda possibilità non la nego a nessuno.
Tranne a me stessa.

Quando siete in cerca di visibilità, si vede.

Come il vento.
Quando c’è, sferza.
Quando manca, non respiri

Alla neve invidio la grazia.
E la pace.

Come quando apri il pacchetto dei tuoi biscotti preferiti.
E sono tutti sbriciolati.

Le feste obbligate, il divertimento a tutti i costi, io li ho sempre guardati dallo spiraglio tra le persiane.

Un profumo non è mai solo un profumo.
È un posto, una persona, un sentimento.

Ti uccideranno.
Tutte le parole che non dici.
Tutti i gesti che non fai.

Talmente stanca di combattere da sola da sognare la sconfitta.
E la resa.

Se conta più il cosa che il chi, hai sbagliato tutto.

La casa in perfetto ordine.
Negli armadi, il caos.
Così la vita.

Sai essere porto.
Ma nascondi tempesta.

Posizione preferita:
A stella marina.
In fondo al mare.

Chissà dove si perdono i colori che sbiadiscono.

Seguo la corrente.
Solo sott’acqua.

La mirabolante arte di fermarsi un attimo prima dello schianto.
[ ed altre leggende ]

Quanti oggi sprecati a pensare a domani.

Guarda il cielo.
Sa ancora bruciare.
Nonostante tutto questo