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Il 13 giugno si festeggia Sant’Antonio di Padova, uno dei santi più popolari della chiesa cattolica e protettore della famiglia, del matrimonio, dei viaggiatori e degli animali. Conosciuto come il ‘santo dei miracoli’, nacque nel 1195 a Lisbona (e in Portogallo è noto come Antonio da Lisbona) e morì a a Padova nel 1231. A Padova sono conservate le sue spoglie nell’omonima Basilica.
Presento una raccolta delle frasi più belle di Sant’Antonio di Padova. Tra i temi correlati si veda Le frasi più belle di San Vincenzo de Paoli, Le frasi più belle di Santa Teresa di Lisieux e Frasi, citazioni e aforismi di San Francesco.
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Le frasi più belle di Sant’Antonio di Padova
La predica è efficace, ha una sua eloquenza, quando parlano le opere. Purtroppo siamo ricchi di parole e vuoti di opere, e così siamo maledetti dal Signore, perché Egli maledisse il fico in cui non trovò frutti, ma solo foglie
Il grande pericolo del cristiano è predicare e non praticare, credere ma non vivere in accordo con ciò che si crede.
Due cose, l’ amore di Dio e del prossimo, rendono l’uomo perfetto.
Accumula tesori in cielo chi dà a Cristo. E dà a Cristo chi dà ai poveri.
Convertiti a Dio e la terra sarà sempre in pace con te.
Se predichi Gesù, egli scioglie i cuori duri; se lo invochi, addolcisci le amare tentazioni; se lo pensi, ti illumina il cuore; se lo leggi, egli ti sazia la mente.
La natura ha posto davanti alla lingua due porte, cioè i denti e le labbra, per indicare che la parola non deve uscire se non con grande cautela.
Il cristiano deve appoggiarsi alla Croce di Cristo come il viandante si appoggia al bastone quando intraprende un lungo viaggio.
La carità è l’anima della fede, essa la rende viva. Senza amore, la fede muore.
La pazienza è il baluardo dell’anima, e la presidia e difende da ogni perturbazione.
Se nell’altare del nostro cuore non c’è la pazienza, verrà il vento a disperdere il sacrificio delle opere buone. Dove non si perde la pazienza, si conserva l’unità.
La natura ci genera poveri, nudi si viene al mondo, nudi si muore. È stata la malizia che ha creato i ricchi, e chi brama diventare ricco inciampa nella trappola tesa dal demonio.
O ricchi fatevi amici i poveri, accoglieteli nelle vostre case: saranno poi essi, i poveri, ad accogliervi negli eterni tabernacoli, dove c’è la bellezza della pace, la fiducia della sicurezza, e l’opulenta quiete dell’eterna sazietà.
Come le folgori si sprigionano dalle nubi, così dai santi predicatori emanano opere meravigliose. Scoccano le folgori quando dai predicatori balenano i miracoli; ritornano le folgori quando i predicatori non attribuiscono le loro forti gesta a se stessi, ma alla grazia di Dio.
I santi in questo luogo caliginoso brillano come le stelle del firmamento. E come le calzature difendono i piedi, così gli esempi dei santi difendono la nostra anima, rendendoci capaci di calpestare le suggestioni del diavolo e le seduzioni del mondo.
Quando prosperità mondane e piaceri ti arridono, non lasciarti incantare, non prenderne diletto; entrano in noi blandamente, ma quando li abbiamo dentro ci mordono come serpenti.
In un’acqua torbida e mossa il viso di chi vi s’affaccia non viene rispecchiato. Se vuoi che il viso di Cristo, che ti guarda, si rispecchi in te, esci dal tumulto delle cose esteriori, sia tranquilla la tua anima.
Cristo, che è la tua vita, sta appeso davanti a te, perché tu guardi nella croce come in uno specchio. Lì potrai conoscere quanto mortali furono le tue ferite, che nessuna medicina avrebbe potuto sanare, se non quella del sangue del Figlio di Dio. Se guarderai bene, potrai renderti conto di quanto grandi siano la tua dignità umana e il tuo valore… In nessun altro luogo l’uomo può meglio rendersi conto di quanto egli valga, che guardandosi nello specchio della croce.
Raramente si ricorra al rimprovero, e ciò solo in caso di necessità e dopo aver corretto noi stessi.
O mio Signore Gesù, io sono pronto a venire dietro di te anche in carcere, anche alla morte, e immolare la mia vita per amor tuo, per te che hai sacrificato la tua vita per noi.
La Vergine Maria fu sole sfolgorante nell’annunciazione dell’angelo, fu arcobaleno splendente nel concepimento del Figlio di Dio, fu rosa e giglio nella nascita di Lui.
Le vostre vesti sono rosse non di tintura ma del sangue dei poveri!
Lo Spirito del Signore è lo spirito di povertà. I forti sono i poveri, che non vacillano né nella prosperità né nelle avversità.
Domina la sapienza colui che non l’attribuisce a se stesso, ma a Dio, e che vive in conformità a ciò che predica.
La fede vera è accompagnata dalla carità. Credere in Dio. per il cristiano, non significa tanto credere che Dio esiste e neppure credere che Egli è verace, significa credere amando, credere abbandonandosi in Dio, unendosi e uniformandosi a Lui
Qui, in terra, l’occhio dell’anima è l’amore, il solo valido a superare ogni velo. Dove l’intelletto s’arresta, procede l’amore che con il suo calore porta all’unione con Dio.
Chi predica la verità professa Cristo. Chi invece nella predicazione tace la verità, rinnega Cristo.
La verità genera odio; per questo alcuni, per non incorrere nell’odio degli ascoltatori, velano la bocca con il manto del silenzio. Se predicassero la verità, come verità stessa esige e la divina Scrittura apertamente impone, essi incorrerebbero nell’odio delle persone mondane, che finirebbero per estrometterli dai loro ambienti. Ma siccome camminano secondo la mentalità dei mondani, temono di scandalizzarli, mentre non si deve mai venir meno alla verità, neppure a costo di scandalo