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Paul McCartney (Liverpool, 18 giugno 1942) è un cantautore e produttore discografico e cinematografico.

Raggiunse la fama internazionale come bassista nei Beatles insieme a John Lennon, George Harrison e Ringo Starr. Insieme con Lennon formò una delle coppie di compositori di maggior successo e influenza di tutti i tempi, scrivendo alcune delle canzoni più amate nella storia della musica contemporanea. La nota rivista Rolling Stone l’ha classificato 11º nella lista dei 100 migliori cantanti e 3° in quella dei migliori bassisti.

Presento una raccolta delle frasi più belle di Paul McCartney. Tra i temi correlati si veda Le frasi più belle di John Lennon e Frasi, citazioni e aforismi sui vegetariani e vegani.

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Le frasi più belle di Paul McCartney

If slaughterhouses had glass walls, everyone would become a vegetarian.
Se i mattatoi avessero le pareti di vetro, tutti sarebbero vegetariani.

And, in the end
The love you take
is equal to the love you make.
Alla fine
l’amore che ricevi
è uguale all’amore che dai

Close your eyes and I’ll kiss you, Tomorrow I’ll miss you.
Chiudi gli occhi e ti bacerò, domani mi mancherai.

Take these broken wings and learn to fly.
Prendi queste ali spezzate e impara a volare.

I dischi in studio sono inseminazione artificiale. I concerti sono sesso.

Credo nell’amore. Ne cantavano i Beatles. Ne ho cantato io; tutti ne cantano.

La tristezza non è tristezza. E’ felicità con una giacca nera.
Le lacrime non sono lacrime. Sono sfere di risate immerse nel sale. La morte non è morte. E’ la vita saltata giù da una rupe.

Ci deve essere un modo migliore per fare le cose che vogliamo, un modo che non inquini il cielo, o la pioggia o la terra.

Compra, compra, dice il cartello nella vetrina.
Perché, perché, dice la spazzatura nel cortile.

Continuo a pensare che l’amore è tutto ciò di cui hai bisogno. Non conosco un messaggio migliore di questo.

Ero abituato a pensare che chiunque facesse qualcosa di strano fosse strano. Ora so che sono le persone che chiamano gli altri strani a essere strani.

Penso che ci sia l’urgenza di fermare la terribile fugacità del tempo. Con la musica, la pittura… cercate di catturare anche un solo attimo maledetto, vi prego!

Le voci sulla mia morte sono oltremodo esagerate. Comunque, se fossi morto, sarei stato sicuramente l’ultimo a saperlo.

Puoi giudicare il vero carattere di un uomo dal modo in cui tratta i suoi compagni animali.

[Sui Beatles] Non arriveremo mai al punto di pubblicare delle schifezze, perché sappiamo che la gente le comprerebbe.

Sono proprio felice che molte delle nostre canzoni parlassero di amore, pace, comprensione. Non ce n’è praticamente una che dica: “Forza, ragazzi, mandate tutti a quel paese. Mollate i vostri genitori”. È tutto molto All You Need Is Love o Give Peace a Chance di John. Dietro tutto c’erano buoni sentimenti, e ne sono molto orgoglioso. Comunque… i Beatles sono stati qualcosa di grande

[Su John Lennon] Sono davvero grato per essermi riconciliato con lui, prima della sua morte. Perché, in caso contrario, sarebbe stato davvero difficilissimo affrontare la cosa… beh, in realtà, è stato molto difficile in ogni caso.

I Beatles sono sempre stati una grande band musicale, niente di più, niente di meno.

Ci sono solo 4 persone che sanno chi erano i Beatles.

[A proposito dello scioglimento dei Beatles] Ci fu un incontro dove John ci disse, “lascio il gruppo”. Guardandomi indietro credo che per lui fosse arrivato il momento

Quando eravamo giovani dicevamo sempre: ‘Okay, chi muore per primo, manda un messaggio’.
Quando John è morto, ho pensato, ‘Beh, forse avremo un messaggio’, perché so che era a conoscenza dell’accordo. Ma non ho ricevuto nessun messaggio da John.

Uno dei miei più bei ricordi di John è quando ci mettevamo a litigare: io non ero d’accordo con lui su qualcosa e finivamo per insultarci a vicenda. Passavano un paio di secondi e poi lui sollevava un po’ gli occhiali e diceva “è solo che sono fatto così…”. Per me quello era il vero John. In quei rari momenti lo vedevo senza la sua facciata, quell’armatura che io amavo così tanto, esattamente come tutti gli altri. Era un’armatura splendida; ma era davvero straordinario quando sollevava la visiera e lasciava intravedere quel John Lennon che aveva paura di rivelare al mondo.

Se qualcuno vuole salvare il pianeta, tutto ciò che deve fare è smettere di mangiare carne. Questa è la cosa più importante che potrebbe fare. È incredibile quando ci pensi. Il vegetarianismo si prende cura di tante cose in un colpo solo: ecologia, carestia, crudeltà.

Adesso non mangiamo più niente che debba essere ucciso per noi. Ne abbiamo passate tante, negli anni sessanta, con tutta la droga e gli amici che morivano come mosche, e adesso siamo arrivati al punto in cui diamo davvero un grande valore alla vita.
[Parlando della scelta vegetariana intrapresa con la moglie Linda]

“Sii fedele a te stesso”. Penso che questa frase si adattasse bene ai Beatles. Eravamo sempre molto fedeli a noi stessi, e penso che la nostra brutale onestà fosse importante. Continuare per la nostra strada, e dire davvero quello che pensavamo, in un certo senso ha dato ad altre persone nel mondo l’idea che anche loro potessero essere sinceri e cavarsela, ed è stata davvero una buona cosa.

Penso che ci sia l’urgenza di fermare la terribile fugacità del tempo. Con la musica, la pittura… cercate di catturare anche un solo attimo maledetto, prego!

Probabilmente dobbiamo sembrare come anti-religiosi… Nessuno di noi crede in Dio.

Non sono religioso, ma sono molto spirituale.

I miei figli hanno letto che un toast cui George Harrison aveva dato un morso è stato venduto per 25.000 sterline. L’atro giorno hanno cercato di rubarmi una banana da sotto i denti.

Era domenica, stavamo mangiando agnello arrosto per pranzo ed era la stagione degli agnelli, con tutti quei meravigliosi agnellini che saltellavano qua e là nel pascolo. Al che abbiamo guardato l’agnello nel piatto, poi di nuovo gli agnellini là fuori e abbiamo pensato: “Stiamo mangiando una di quelle creaturine che sgambettano allegramente qua fuori”. La cosa ci stese, e ci siamo detti: “Aspetta un attimo, non vogliamo mica fare una cosa del genere”. Eccola qua, la svolta epocale: non abbiamo mai più mangiato carne.

La musica è come uno psichiatra. Tu puoi dire alla tua chitarra cose che non dici alle persone. E lei vi risponderà nel modo in cui non risponde la gente. Se succede qualcosa di brutto, tu non vuoi reprimerlo e così lo scarichi su te stesso, con una chitarra.