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Arthur Schopenhauer (Danzica, 22 febbraio 1788 – Francoforte sul Meno, 21 settembre 1860) è considerato uno dei maggiori pensatori di tutta la filosofia occidentale moderna. Presento una raccolta di 100 frasi, citazioni e aforismi di Arthur Schopenhauer. Tra i temi correlati si veda Le frasi più belle frasi di Friedrich Nietzsche e Le più belle frasi di Buddha.
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100 frasi, citazioni e aforismi di Arthur Schopenhauer
I primi quarant’anni di vita ci danno il testo; i successivi trenta ci forniscono il commento allo stesso.
[Die ersten vierzig Jahre unseres Lebens liefern den Text, die folgenden dreissig den Kommentar dazu.]
Nel mondo non si ha altra scelta che quella tra la solitudine e la volgarità.
[Man hat in der Welt nicht viel mehr, als die Wahl zwischen Einsamkeit und Gemeinheit.]
Più intelligenza avrai più soffrirai.
La vita umana è come un pendolo che oscilla incessantemente fra noia e dolore, con intervalli fugaci, e per di più illusori, di piacere e gioia.
Il senso dell’umorismo è la sola qualità divina dell’uomo.
L’amore è il grande agguato che la natura ha teso agli uomini per propagarne la specie.
Un alto grado di intelligenza tende a rendere un uomo asociale.
Quasi tutti i nostri dolori scaturiscono delle nostre relazioni con gli altri. Non c’è sentiero più sbagliato per la felicità che la mondanità.
Si sappia che le menti mediocri sono la regola, le buone l’eccezione, le eminenti rarissime e il genio un miracolo.
Chi non ama la solitudine non ama neppure la libertà, perché si è liberi unicamente quando si è soli.
Chi scrive per gli stupidi è sempre sicuro di avere un vasto pubblico.
I saggi di tutti i tempi hanno in generale sempre detto le stesse cose, e gli sciocchi di tutti i tempi, cioè la stragrande maggioranza, hanno sempre fatto le stesse cose, cioè il contrario. Cosi del resto sarà anche in avvenire.
Nessun animale si stupisce di esistere, eccetto l’uomo.
Desiderare l’immortalità è desiderare la perpetuazione in eterno di un grande errore.
I veri grandi spiriti costruiscono, come le aquile, i loro nidi a grandi altezze nella solitudine.
Genio e follia hanno qualcosa in comune: entrambi vivono in un mondo diverso da quello che esiste per gli altri.
La spinta sessuale è la più completa manifestazione esterna della volontà di vita, quello che può dirsi il concentrato di tutte le volontà.
Tutti gli uomini vogliono vivere, ma nessuno sa perché vive.
Per molti uomini i filosofi sono moleste falene, che li disturbano nel sonno.
Provare invidia è umano, assaporare la gioia per il danno altrui è diabolico.
Se non fossimo così interessati a noi stessi, la vita sarebbe così poco interessante che nessuno di noi sarebbe in grado di sopportarla.
La bellezza è una lettera aperta di raccomandazione che conquista subito i cuori.
Sposarsi significa dimezzare i tuoi diritti e raddoppiare i tuoi doveri.
Gli uomini volgari hanno inventato la vita di società perché è per loro più facile sopportare gli altri che sopportare se stessi.
La musica, intesa come espressione del mondo, è una lingua universale al massimo grado, e la sua universalità sta all’universalità dei concetti più o meno come i concetti stanno alle singole cose.
La sventura è per il nostro animo il calore che lo mantiene molle: nella buona sorte è facile che diventi duro.
Gli uomini di genio sono raramente (o mai) ragionevoli, per questo raramente felici e raramente esenti da biasimo.
Nessuno è granché da invidiare, innumerevoli sono da compiangere molto.
Chi ha giuste intuizioni in mezzo a cervelli confusi si trova come uno che abbia un orologio che funziona in una città dove tutti i campanili hanno orologi che vanno male. Lui solo conosce l’ora esatta, ma a che gli giova? Tutti si regolano secondo gli orologi della città che indicano l’ora sbagliata.
Il compito non è vedere quanto nessuno ha visto ancora, ma pensare quello che ancora nessuno ha pensato su ciò che tutti vedono.
Ogni innamoramento, per quanto etereo voglia apparire, affonda sempre le sue radici nell’istinto sessuale. Se la passione del Petrarca fosse stata appagata, il suo canto sarebbe ammutolito.
Dire molte parole e comunicare pochi pensieri è dovunque segno infallibile di mediocrità; invece segno di testa eccellente è il saper rinchiudere molti pensieri in poche parole.
Ogni stile di scrittura deve rivelare una certa affinità con lo stile lapidario, che è infatti l’antenato di tutti gli stili.
La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro. Leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare.
Quasi la metà di tutte le nostre angosce e le nostre ansie derivano dalla nostra preoccupazione per l’opinione altrui.
Ogni verità passa attraverso tre fasi: all’inizio è ridicolizzata, poi è violentemente contrastata, infine la si accetta come evidente.
È certo che un uomo può fare ciò che vuole, ma non può volere che ciò che vuole.
La salute non è tutto, ma senza salute tutto è niente.
Senza libri lo sviluppo della civiltà sarebbe stato impossibile. Essi sono il motore del cambiamento, finestre sul mondo, “Fari, – come disse il poeta – eretti nel mare del tempo”. Essi sono compagni, insegnanti, maghi, banchieri dei tesori del mondo, i Libri sono l’umanità stampata.
Essere consapevoli di ciò che si prova dentro di sé, senza sentirsi sbagliati, è il passo fondamentale per essere padroni di se stessi.
Se ad un Dio si deve questo mondo, non ci terrei ad essere quel Dio: l’infelicità che vi regna mi strazierebbe il cuore.
Io non conosco nessuna preghiera più bella di quella con cui concludevano gli antichi spettacoli dell’India: ” Possano tutti gli esseri viventi restare liberi dal dolore”.
Il talento colpisce un bersaglio che nessun altro può colpire; il genio colpisce un bersaglio che nessun altro può vedere.
C’è un unico errore innato, ed è quello di credere che noi esistiamo per essere felici.
L’intelligenza è invisibile per l’uomo che non ne possiede.
Davanti a un’opera d’arte bisogna comportarsi come di fronte a un principe, e mai prendere la parola per primi. Altrimenti, si rischia di sentire soltanto la propria voce.
Declamare è più facile che dimostrare e moraleggiare più facile che essere sinceri.
Ogni genio è un gran fanciullo, già per il suo guardare al mondo come a un che di estraneo. Chi nella vita non resta per qualche verso un fanciullo e diventa invece un uomo serio, sobrio, posato e ragionevole, sarà certo un bravo e utile cittadino di questo mondo, ma un genio non sarà mai.
La vita somiglia a una bolla di sapone che continuiamo a gonfiare il più a lungo possibile, ma con l’assoluta certezza che scoppierà.
All’uomo intellettualmente dotato la solitudine offre due vantaggi: prima di tutto quello di essere con se stesso e, in secondo luogo, quello di non essere con gli altri.
Il sogno potrebbe essere definito una breve follia e la follia un lungo sogno.
La filosofia è un’alta strada alpina, a essa conduce solo un ripido sentiero su pietre appuntite e rovi pungenti; è un sentiero solitario e diventa sempre più deserto quanto più si sale, e chi lo percorre non deve conoscere spavento, ma deve lasciarsi tutto alle spalle e di buon animo aprirsi da sé la via nella fredda neve.
Quel che, quasi inevitabilmente, ci rende persone ridicole è la serietà con cui trattiamo ogni volta il presente, che reca in sé una inevitabile parvenza di importanza. Solo pochissimi grandi spiriti l’hanno superata, e da ridicole sono diventate persone ridenti.
Il piacere non è mai piacevole come ci aspettiamo ed il dolore è sempre più doloroso. Il dolore supera di gran lunga il piacere. Se non ci credi, confronta i rispettivi sentimenti di due animali, uno dei quali sta mangiando l’altro.
La conoscenza è fatta di una materia più dura di quella della fede sicché, quando si urtano, è la fede a spaccarsi.
A parte poche eccezioni, al mondo tutti, uomini e animali, lavorano con tutte le forze, con ogni sforzo, dal mattino alla sera solo per continuare ad esistere: e non vale assolutamente la pena di continuare ad esistere; inoltre dopo un certo tempo tutti finiscono. È un affare che non copre le spese.
Con l’eliminazione del diritto del più forte si è introdotto il diritto del più furbo
Quando si hanno di fronte degli imbecilli o dei matti, c’è un modo solo di dimostrarsi intelligenti: non parlare con loro.
L’egoismo ispira un tale orrore che abbiano inventato le buone maniere per nasconderlo, ma traspare attraverso tutti i veli e si tradisce in ogni occasione.
Ogni religione è antagonistica rispetto alla civiltà.
L’uomo è l’unico animale che provoca sofferenza agli altri senza altro scopo che la sofferenza come tale.
Che cosa si può pretendere da un mondo in cui quasi tutti vivono soltanto perché non hanno il coraggio di suicidarsi!
L’erudizione sta al genio come le note al testo..
La salute supera tutti gli altri beni esterni, a tal punto, che davvero un mendicante sano è più felice di un re ammalato.
Ciò che si è contribuisce molto di più alla nostra felicità che non ciò che si ha.
Come si porta il peso del proprio corpo senza sentirlo, mentre invece si sente quello di ogni corpo estraneo che si voglia muovere, così non si notano i propri difetti, ma solo quelli degli altri.
È fuori di dubbio che le dottrine della fede, basate sull’autorità, sul miracolo e sulla rivelazione, sono un ripiego unicamente adatto all’infanzia dell’umanità.
La felicità è come l’elemosina gettata al mendico. Gli permette di vivere oggi per prolungare il suo dolore l’indomani.
Chi ama la verità odia gli dei, al singolare come al plurale.
Quanto più uno possiede in se stesso, di tanto meno egli necessita del mondo esterno. Ecco perché la superiorità dello spirito rende poco socievoli.
Non c’è denaro impiegato più vantaggiosamente di quello che ci siamo lasciati togliere per via d’imbrogli: con esso infatti abbiamo immediata saggezza.
I pensieri messi per iscritto non sono nulla di più che la traccia di un viandante nella sabbia: si vede bene che strada ha preso, ma per sapere che cosa ha visto durante il cammino bisogna far uso dei suoi occhi.
Le religioni sono come le lucciole: per risplendere esse hanno bisogno dell’oscurità. Un certo grado di ignoranza generale è la condizione di tutte le religioni, è il solo elemento nel quale esse possono vivere.
Fede e conoscenza rinchiuse nella medesima testa non vanno d’accordo; ci stanno come un lupo e una pecora chiusi nella medesima gabbia: e la conoscenza è il lupo che minaccia di divorare la vicina.
Per un discorso di successo, usa parole ordinarie e pronuncia cose insolite.
I selvaggi si divorano l’un l’altro, gli uomini civili si imbrogliano l’un l’altro, e questo si chiama l’andamento del mondo.
Ogni miserabile babbeo, che non abbia al mondo nulla di cui poter essere orgoglioso, si appiglia all’ultima risorsa per esserlo, cioè alla nazione cui appartiene.
Il medico vede l’uomo in tutta la sua debolezza, l’avvocato in tutta la sua cattiveria, il teologo in tutta la sua stupidità
Dei mali della vita ci si consola con la morte, e della morte con i mali della vita. Una gradevole situazione.
Il filosofo non deve mai dimenticare che la sua è un’arte e non una scienza.
Quando si è vecchi, si ha dinanzi a sé soltanto la morte, mentre quando si è giovani si ha davanti la vita; sennonché ci si può chiedere quale dei due casi sia il più inquietante, e se tutto sommato la vita non sia qualcosa che è meglio avere dietro di sé che davanti.
La salute supera tutti gli altri beni esterni, a tal punto, che davvero un mendicante sano è più felice di un re ammalato.
Una briciola di volontà pesa più di un quintale di giudizio e persuasione.
Dei mali della vita ci si consola pensando alla morte e della morte pensando ai mali della vita. Una piacevole condizione.
La miseria e le preoccupazioni generano il dolore, la sicurezza, invece, e l’abbondanza la noia.
Il voler scrivere come si parla è da biasimare tanto quanto il suo contrario, cioè voler parlare come si scrive.
Gli amici si dicono sinceri, ma in realtà sinceri sono i nemici. Si dovrebbe quindi utilizzare il biasimo di questi ultimi, come una medicina amara, per conoscere se stessi
Ogni appagamento dei nostri desideri strappato al mondo è appena simile all’elemosina, che oggi tiene in vita il mendico perché domani ancor soffra la fame.
Un punto importante dell’umana saggezza sta nella giusta proporzione in cui dedichiamo la nostra attenzione, parte al presente, parte al futuro, affinché l’uno non ci guasti l’altro. Molti vivono troppo nel presente e sono le persone leggere; altri troppo nell’avvenire e sono i pavidi e gli ansiosi. Raramente uno saprà tenere il giusto mezzo.
Un essere personale − com’è inevitabile sia ogni Dio − il quale non abbia alcun luogo, ma sia ovunque e da nessuna parte, si può soltanto enunciare, non immaginare, e quindi neppure credere.
La pietà verso gli animali è talmente legata alla bontà del carattere da consentire di affermare fiduciosamente che l’uomo crudele con gli animali non può essere buono
La presunta mancanza di diritto negli animali, l’illusione che le nostre azioni verso di loro siano senza importanza morale o, come si dice nel linguaggio di quella morale, non esistano doveri verso gli animali, è una rivoltante grossolanità e barbarie dell’Occidente.
Che la morale del cristianesimo non tenga conto degli animali è un suo difetto che farebbe meglio a confessare.
Solo quando il mondo sarà diventato abbastanza onesto da non impartire lezioni di religione ai ragazzi prima del quindicesimo anno di età, ci si potrà aspettare qualche cosa da lui.
La filosofia è, in sostanza, nemica di tutte le religioni, in quanto esse hanno usurpato il trono che le appartiene e vi si mantengono sopra con l’impostura. Già solo il presentarsi come verità rivelata è il marchio dell’inganno, e costituisce, per uno che pensi, una sollecitazione all’ostilità.
Un essere personale avrebbe fatto il mondo: ciò si può credere, come ha insegnato l’esperienza, ma non pensare.
Quando uno comincia a parlare di Dio, io non so di che cosa parli.
L’uso, comune a tutte le lingue europee, della parola persona per indicare l’individuo umano è, senza saperlo, pertinente: persona significa, infatti, la maschera di un attore, e in verità nessuno si fa vedere com’è; ognuno, invece, porta una maschera e recita una parte.
In genere è consigliabile palesare la propria intelligenza con quello che si tace piuttosto che con quello che si dice. La prima alternativa è saggezza, la seconda è vanità.
Durante la lettura, veramente la nostra testa non è che l’arena di pensieri altrui. Quando questi se ne vanno, che cosa rimane? Questa è la ragione perché colui che legge molto e quasi tutto il giorno, e negli intervalli si riposa passando il tempo senza pensare, a poco a poco perde la capacità di pensare da sé.
Nulla si conosce interamente finché non vi si è girato tutt’attorno per arrivare al medesimo punto provenendo dalla parte opposta.
Il nostro pensiero di una felicità futura è sempre chimerico: ora c’inganna la speranza, ora ci delude la cosa sperata.
Come il mondo è da un lato, in tutto e per tutto, rappresentazione, così dall’altro, in tutto e per tutto, volontà.
Il suicidio può essere considerato un esperimento – una domanda che l’uomo pone alla natura, cercando di costringerla a rispondere. La domanda è questa: Quale cambiamento produce la morte nell’esistenza di un uomo e nella sua visione della natura delle cose? Si tratta di un esperimento maldestro da compiere, perché comporta la distruzione della coscienza stessa che pone la domanda e attende la risposta.
Dei giorni felici della nostra vita ci accorgiamo solo quando hanno ormai lasciato il posto a giorni infelici.
Poiché non esistono due individui perfettamente uguali, ci sarà una sola determinata donna che corrisponderà nel modo più perfetto ad un determinato uomo. La vera passione d’amore è tanto rara quanto il caso che quei due s’incontrino.
La differenza essenziale tra le azioni e le opere sta nel fatto che le azioni hanno vita effimera, mentre le opere restano. Le opere infatti sono di qualità ben superiore in quanto frutti dell’intelligenza pura e innocente che esala come profumo dal mondo della volontà.
Noi perdiamo tre quarti di noi stessi per essere come le altre persone.
Il destino mescola le carte e noi giochiamo.
Dire molte parole e comunicare pochi pensieri è dovunque segno infallibile di mediocrità; invece segno di testa eccellente è il saper rinchiudere molti pensieri in poche parole
Che i vermi roderanno il mio corpo è un pensiero che posso sopportare; ma che i professori di filosofia rodano la mia filosofia, è un’idea che mi fa venire i brividi.
I pensieri messi per iscritto non sono nulla di più che la traccia di un viandante nella sabbia: si vede bene che strada ha preso, ma per sapere che cosa ha visto durante il cammino bisogna far uso dei suoi occhi.
Ormai da gran tempo ho rinunciato al plauso dei miei contemporanei.
La brevità della vita, tanto spesso lamentata, potrebbe forse essere quel che la vita ha di meglio.
La religione senza l’uomo sarebbe impossibile perché è solo frutto del suo pensiero. E dove c’è pensiero non c’è ignoranza.