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Presento una raccolta di frasi, citazioni e aforismi sul dare del tu e dare del lei. Tra i temi correlati si veda Frasi, citazioni e aforismi sul rispetto, Frasi, citazioni e aforismi sulla maleducazione e i maleducati e Frasi, citazioni e aforismi sulla grammatica.
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Frasi, citazioni e aforismi sul dare del tu e dare del lei
Darsi sempre del tu è una finta familiarità che rischia di trasformarsi in insulto.
(Umberto Eco)
Se vi danno del lei tenetevelo perché
a) è raro e indica rispetto ed educazione e
b) siete adulti e prima o poi doveva succedere.
(Pao_lost, Twitter)
Le anime hanno un loro particolar modo d’intendersi, d’entrare in intimità, fino a darsi del tu, mentre le nostre persone sono tuttavia impacciate nel commercio delle parole comuni, nella schiavitù delle esigenze sociali.
(Luigi Pirandello, Il fu Mattia Pascal)
Ti ho scelto perché sei l’unica che riesce a dare del tu al mio cuore.
(CannovaV, Twitter)
Tu che mi dicevi: “potremmo darci del tu”, e io che pensavo: “dovremmo darci del tutto”
(GMartelloni, Twitter)
Sfiorare il mistero del “lei” o giocarsi l’ azzardo del “tu”.
E così mi perdo nel miei soliti sciocchi esordi.
(ladoria1, Twitter)
Sono così timido, ma così timido che do del lei anche alla biancheria più intima!
(Mirco Stefanon)
Vorrei incontrare una volta il mio destino e carezzargli il viso e dargli del “tu”, come una persona che aspettavo da tempo.
(Fabrizio Caramagna)
Non voglio darti del ‘tu’, voglio darti del ‘mio’.
(alemarsia, Twitter)
L’eleganza dell’uomo che alla sua donna da “del lei” nei modi, “del tu” nelle parole e “del noi” sempre.
(CannovaV, Twitter)
Posso darti del tu?
– No, dammi del Noi.
(AlbertHofman72, Twitter)
Do del tu a tutti i miei limiti.
Do del lei alle mie sicurezze; abbiamo poca confidenza.
(LaPugile, Twitter)
La lingua italiana ha sempre usato il Tu, il Lei (al plurale Loro) e il Voi. Voi sapete che la lingua inglese (reso arcaico il poetico e biblico Thou) usa solo il You. Però contrariamente a quel che si pensa lo You serve come equivalente del Tu o del Voi a seconda che si chiami qualcuno con il nome proprio, per cui “You John” equivale a “Tu, John” (e si dice che gli interlocutori sono in “first name terms”), oppure il You è seguito da Mister o Madame o titolo equivalente, per cui “You Mister Smith” significa “Lei, signor Smith”.
(Umberto Eco)
Il francese non ha Lei bensì solo il Tu e Vous, ma usa il Tu meno di noi, i francesi “vouvoyent” più che non “tutoyent”, e anche persone che sono in rapporti di gran confidenza (persino amanti) possono usare il Vous.
(Umberto Eco)
– lei è molto carina.
– grazie, diamoci pure del tu.
– ok. Lei è molto carina, tu no.
(Barby_S_L, Twitter)
Quando mi danno del lei in una discussione, mi altero notevolmente perché già so di non poter ribattere dicendo “in primis mi dia del lei”.
(IlFuGigiBi, Twitter)
Filini: Allora, ragionere, che fa? Batti?
Fantozzi: Ma… mi dà del tu?
Filini: No, no! Dicevo: batti lei?
Fantozzi: Ah, congiuntivo!
Filini: Sì!
(Dal film Fantozzi)
– Dani sei un po’ troppo egocentrico.
– Non è vero, dai raccontami.
– Credo di essermi innamorato di lei.
– Dammi del tu.
(Tremenoventi, Twitter)
– Possiamo darci del tu?
– Tu e chi?
(Vibes_San, Twitter)
-Posso darle del tu?
-No, sono troppo pieno di io, non saprei dove metterlo.
(Tragi_com78, Twitter)
Dare normalmente del tu all’illustre personaggio e passare al lei nell’intervista sul giornale o alla televisione. Una mediocre recita che potrebbe essere risparmiata al pubblico.
(Dino Basili)
Nella Roma antica si usava solo il Tu, ma in epoca imperiale appare un Vos che permane per tutto il Medioevo (per esempio quando ci si rivolge a un abate) e nella Divina Commedia appare il Voi quando si vuole esprimere grande rispetto (“Siete voi, qui, ser Brunetto?”). Il Lei si diffonderà solo nel Rinascimento nell’uso cancelleresco e sotto influenza spagnola.
(Umberto Eco)
L’alternanza tra Tu, Lei e Voi è singolare nei Promessi sposi . Si danno del Voi Agnese e Perpetua, Renzo e Lucia, Il Cardinale e l’Innominato, ma in casi di gran rispetto come tra Conte Zio e Padre Provinciale si usa il Lei. Il Tu viene usato tra Renzo e Bortolo o Tonio, vecchi amici. Agnese dà del Tu a Lucia che risponde alla mamma con il Voi. Don Abbondio dà del Voi ad Agnese che risponde per rispetto con il Lei. Il dialogo tra Fra Cristoforo e don Rodrigo inizia col Lei, ma quando il frate s’indigna passa al Voi (“la vostra protezione…”) e per contraccolpo Rodrigo passa al Tu, per disprezzo (“come parli, frate?”)
(Umberto Eco)
Dio ha mille nomi ed è in mille misteri, ma solo al Dio cristiano è possibile dare del tu, spingere una porta e incontrarlo
(Beno Fignon)
I veri problemi iniziano quando, al tuo buio, cominci a dare del tu.
(AlbertHofman72, Twitter)
Saremo persone migliori quando smetteremo di dare del Lei alla felicità e del Tu alla paranoia, per fare viceversa.
(GMartelloni, Twitter)
Bambini e ragazzi si davano del Tu, anche all’università, sino a quando non entravano nel mondo del lavoro. A quel punto Lei a tutti, salvo ai colleghi stretti (ma mio padre ha passato quarant’anni nella stessa azienda e tra colleghi si sono sempre dati del Lei). Per un neolaureato, fresco fresco di toga virile, dare del Lei agli altri era un modo non solo di ottenere il Lei in risposta, ma possibilmente anche il Dottor.
(Umberto Eco)
Andai a fare un esame e dissi che ero preparatissimo su Bergman. Il professore – mio padre – mi chiese tutto su Georg Wilhelm Pabst: non sapevo niente e mi bocciò. Io gli dissi “Ma papà stai scherzando?” e lui rispose “Mi dia del lei!”.
(Carlo Verdone)
Da tempo invece, a un giovanotto sui quarant’anni che entra in un negozio, il commesso o la commessa della stessa età apparente, cominciano a dare del Tu. In città il commesso ti dà evidentemente del Lei se hai i capelli bianchi, e possibilmente la cravatta
(Umberto Eco)
In un emporio mi sono visto (io allora quasi ottantenne e con barba bianca) trattato col Tu da una sedicenne col piercing al naso (che non aveva probabilmente mai conosciuto altro pronome personale), la quale è entrata gradatamente in crisi solo quando io ho interagito con espressioni quali “gentile signorina, come Ella mi dice…
(Umberto Eco)
Rivolgendosi a persone adulte è doveroso dare sempre del “Lei” in occasione del primo incontro. Si tratta di una forma di cortesia e di rispetto che vale non solo in ambito professionale, come nel caso del datore di lavoro, o familiare, quando si conoscono i futuri suoceri, ma anche di fronte al personale di servizio di un albergo, dal maitre sino al ragazzo delle pulizie.
(Fabio Cesare, Roberta Mascheroni, Galateo al test)
Detesto chi dà del tu a camerieri con capelli bianchi, mica avete giocato a biglie insieme
(la_peau_douce, Twitter)
Raymond dà del tu a tutti quelli che contano davvero» confidava Renée a sua madre: «qualcosa a metà strada tra la familiarità dei compagni di scuola e quella dei carcerati, metà cameratismo, metà complicità; bisogna trasformare tutto ciò in relazioni.
(Irène Némirovsky)
Capitava abbastanza spesso che venissero a casa delle ragazze, una più carina dell’altra; si sedevano sul divano o su una sedia della cucina e mi salutavano educatamente quando entravo. «Buongiorno signore». «Non è il caso di chiamarmi signore. E neanche di darmi del lei». Allora per una volta mi davano del tu e mi chiamavano «Paul», ma qualche giorno dopo tornavano al «lei» e al «signore».
(Herman Koch)
Presento a un amico professore il figlio di un altro mio amico. Cordializzano. A un certo punto l’anziano dice: “Scusa se mi è venuto spontaneo di darti del tu”. L’altro ribatte: “Si figuri, ho venticinque anni”. L’episodio mi colpisce. Se quando avevo venticinque anni un estraneo (che non fosse un ecclesiastico) si fosse permesso di darmi del tu lo avrei guardato molto male. E non solo a venticinque anni, diciamo a diciotto. Dal momento in cui si passava dai calzoni alla zuava ai pantaloni lunghi si aveva diritto al “lei”. E figuriamoci a ventidue anni dopo la laurea.
(Umberto Eco)
Un cliente:
– Posso darti del tu, mi sa che siamo coetanei, quanti anni hai?
– 27.
– Ah… io 43.
– Ah…
(Anonimo)
– Salve, sono Adele del call center etc, vorrei proporle un’offerta.
– Possiamo darci del tu?
– Certo.
– TU TU TU TU TU.
(IlBomma, Twitter)
Il rispetto del Voi al Sud, il gentile distacco del Lei a Nord …ma voi continuate a dar del tu a tutti
(pettymagpie, Twitter)
Ho sperimentato con studenti stranieri, anche bravissimi, in visita all’Italia con l’Erasmus, che dopo avere avuto una conversazione nel mio ufficio, nel corso della quale mi chiamavano Professore, poi si accomiatavano dicendo Ciao. Mi è parso giusto spiegargli che da noi si dice Ciao agli amici a cui si dà del Tu, ma a coloro a cui si dà del Lei si dice Buongiorno, Arrivederci e cose del genere. Ne erano rimasti stupiti perché ormai all’estero si dice Ciao così come si dice Cincin ai brindisi
(Umberto Eco)
Cioè, anche il mio capo mi dà del lei e voi del tu, con una disinvoltura che mi fa quasi tenerezza.
(LilaSchon, Twitter)
Quando uno muore, un sacco di gente che neanche conosceva inizia a dargli del tu.
(Diego De Silva)
Quell’età in cui la gente ti dà del lei e tu dai disperatamente del tu a tutti.
(Blunoneuncolore, Twitter)
Ti distrai un attimo, e ti danno del lei.
(Nonfaretardi, Twitter)
Ti rendi conto che stai invecchiando quando smetti di dare del Lei e cominci a dare del tu.
(BarbyeTurica, Twitter)
– Lei di che si occupa?
– Ti prego, non darmi del lei. Dammi del sua maestà.
(Enzapet, Twitter)
Non datemi del lei. Datemi lei.
(postofisso2012, Twitter)
Leggendario l’aneddoto raccontato dai cronisti del Corriere all’epoca della direzione di Giovanni Spadolini. Un giornalista, incontrato il riservato Spadolini, lo saluta: «Ciao direttore». Sguardo perplesso di Spadolini. Giornalista: «Scusa, mi sono permesso di darti del tu come si fa tra colleghi, posso vero?». Spadolini: «Faccia lei».
(Alessandro Gnocchi)
Un Direttore Generale di banca era preoccupato per un suo giovane collaboratore che, dopo un periodo di lavoro insieme, in cui non si era mai fermato neanche per la pausa pranzo, comincia a un certo punto ad assentarsi tutti i giorni a mezzogiorno. Il Direttore Generale chiama quindi un detective privato e gli dice: “Segua il Sig. Bianchi per una settimana intera, non vorrei che sia coinvolto in qualcosa di sporco”.
Il detective fa il suo lavoro, torna e rapporta: “Allora Direttore, Bianchi esce normalmente a mezzogiorno, prende la sua macchina, va a pranzo a casa sua, fa l’amore con sua moglie, fuma uno dei suoi eccellenti sigari e torna a lavorare”.
Risponde il Direttore: “Oh, meno male che non c’è niente di losco in tutto questo!”.
Il detective allora domanda: “Posso darLe del tu, Direttore?”.
Sorpreso il Direttore risponde: “Sì certo, come no!”.
E il detective: “Allora ti ripeto: Bianchi esce normalmente a mezzogiorno, prende la tua macchina, va a pranzo a casa tua, fa l’amore con tua moglie, fuma uno dei tuoi eccellenti sigari e torna a lavorare”.
(Anonimo)
– Ti piace la mia foto?
– Molto: lei è bellissima.
– Dammi pure del tu.
– Parlavo della tua amica.
(Postofisso2012, Twitter)
La timidezza del tu generico, lo snobismo di chi dice voi facendo tutto un mucchio, l’abbraccio tenero nell’avanzare un noi.
(France_1602, Twitter)