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Nella sezione Scrittori di aforismi su Twitter l’articolo di oggi è dedicato a @robirobot74 (io, robirobot). Nella breve nota biografica che mi ha inviato, l’autore scrive di sé: “BIO ( Bionico) Guardo la vita con gli occhi rossi, ma non ho ancora capito se è la tristezza o il fumo o solo due semplici led”.
@robirobot74 si è iscritto a Twitter nel agosto 2014 “Scrivo su Twitter per far sapere agli altri che andrà tutto male” mi dice l’autore, che a proposito del suo account robirobot mi spiega: “Il Nick è un mix. Un po’ un omaggio alla trilogia di Asimov ( io, robot ) un po’ il soprannome che avevo da bambino (robirobot )”.
Che cosa c’è nei tweet di @robirobot74? Un po’ di tutto, la disperazione avvolta nell’ironia, uno sconforto fatto di chissenefrega, inquietudini che hanno il sapore di una sana paranoia, anni buttati e panorami bellissimi guardati dietro le sbarre. “All’angolo sinistro lo sfidante. E all’altro angolo, la vita” recita un tweet. E chi perde? Naturalmente lo sfidante, ma del resto, qualcuno ha mai davvero vinto contro la vita?
Così di sfida in sfida e di sconfitta in sconfitta, @robirobot74 mette a nudo la sua psiche, o meglio le sue psicosomatizzazioni, a causa di una realtà troppo invadente e sempre piena di ostacoli (“questa non è una vita è una corsa a ostacoli, al buio, senza allenamento e con le scarpe slacciate”).
Se la speranza è l’ultima a morire, nella vita di @robirobot74 essa è già morta da un pezzo e non rimane altro che farne l’autopsia. Pozioni e soluzioni magiche non esistono, a parte aprirsi “un bromuro del ’78”. E se si volge lo sguardo verso il cielo, è inutile provare a formulare desideri e chiamare in aiuto improbabili stelle cadenti (“ho già i miei problemi, disse la stella mentre cadeva”).
Così lo spazio che circonda l’autore diventa uno spazio chiuso in se stesso. “Alla vostra destra potete vedere il vuoto mentre, alla sinistra, il nulla”, sembra dire quasi con orgoglio. E se mai in questo vuoto/nulla si apre uno spiraglio, “si affaccia subito un problema”.
E che cosa si può fare allora, oltre a scrivere tweet e mandare messaggi in bottiglia a modo di urlo? Si può solo fumare e aspettare. Aspettando qualcosa, se mai qualcosa arriverà. “Ora mi siedo qui e fumo. fumo e aspetto. un malore o una pazza innamorata che mi venga a prendere”.
Presento una raccolta dei migliori tweet di robirobot74:
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@robirobot74, Tweet scelti
Tra il chebelloconoscervi e il chivvesencula
Sarò la petroliera in avaria nel tuo mare dentro
Per esempio “voglio morire” al posto di “cordiali saluti” nelle mail ce starebbe benissimo
al mio tre spingete tutti verso l’alto che spostiamo il coperchio
bello questo gioco di sguardi ma che se semo detti?
La consapevolezza è quel momento in cui qualcuno grida pe strada “a testa de cazzo” e tutti se girano
Ciao, abitanti del telefono
Ve siete montati la testa ma è al contrario
stasera mi apro un bromuro del ’78
frega un cazzo a nessuno che stai facendo del tuo meglio, che sono anni che ti sacrifichi, che sei a pezzi ma non puoi fermarti.
tutti lì a ricordarti che no, non è abbastanza
la distanza non è un problema, posso rovinare tutto anche da qui
certo che ce la faccio, da piccolo ho guidato navicelle spaziali in pochissimi metri quadri indossando il pigiama
per gli anni buttati ci fanno un buono
fatti bella che ti porto all’esasperazione
è qui la fila per gettare la spugna?
maledetto il giorno, uno qualsiasi
“non mi va” è il più importante dei motivi
piccoli segnali di ripresa per il culo
in punizione dentro la realtà
senti l’ambulanza come suona per noi
vuoi salire a vedere se sono ancora vivo?
vieni a tavola che la farsa si fredda
Voi a quanti “io in DM parlo solo con te” siete arrivati ?
noi inquieti somatizziamo anche quello che non esiste
di questa vita ricorderò solo la fatica che ho sempre fatto a sentirmi parte di qualcosa
noi contro il resto del mondo te la senti?
All’angolo sinistro lo sfidante. E all’altro angolo, la vita
modestamente faccio di ogni inquietudine una sana paranoia
non vedo il problema ma sono sicuro che sarà lui a trovare me
Del gatto me piace che pure se lo vuoi aiutare, lui nunse fida
fatevi vedere da un muro bravo
sono il ritratto della salute mentale che se ne va
“dai che la giornata è finita” ti dicono, come se non fosse un problema anche la notte
finiamoci questa rotella di liquirizia, poi via alla rivoluzione
padre nostro che sei nei cieli, scendi che ne parliamo a voce
vado avanti un passo indietro per volta
un giorno capiremo quando è successo e non sapremo più cosa
io invece vado a dare l’acqua alle piante morte come gesto estremo di romanticismo
che ve ne fate dell’attenzione degli altri se la dovete chiede nunse sa
dice la speranza che famo domani
ora mi siedo qui e fumo
fumo e aspetto.
un malore o una pazza innamorata che mi venga a prendere
vuoi resistere con me?
tranquillizza sapere di essere inadeguato un po’ per tutto
senti padre nostro che sei nei cieli che hai deciso poi per quei debiti?
Ve retuitto solo perché me piace colorà de verde il pulsantino
facciamo nel mio inferno o nel tuo?
mettimi tra le cose che con le persone non ci so stare
sono bravo a scavalcare tutti i muri ed inciampare all’ultimo gradino come puoi non amarmi
Offro consigli sbagliati in cambio di finte rassicurazioni
vieni speranza che ti faccio l’autopsia
Alla vostra destra potete vedere il vuoto mentre, alla sinistra, il nulla
il messaggio nella bottiglia era un urlo
sono il pezzo del tetris che ti serviva quell’altro
-ma dov’eri?
[ combattevo la mia quotidiana battaglia tra quello che devo e quello che voglio ]
– mi sono addormentato
raggiungi un pubblico più ampio, parla da solo
peccato per le sbarre, il panorama è bellissimo
Ogni tanto me preme ricordavve che dal vivo semo tutti più brutti
vieni empatia torniamo dentro
Posso ignorare anche più forte di così
la lucidità ha abbandonato il gruppo
sarò sempre il mio ultimo ostacolo che non riesco a saltare
io, quando mi dicono che c’è speranza, mi guardo intorno spaventato
cos’altro posso psicosomatizzare vediamo
più che il treno che passa sono la stazione abbandonata
questa non è una vita è una corsa a ostacoli, al buio, senza allenamento e con le scarpe slacciate
se non posso rovinarmi con le mie mani lo farò con la mia testa
fumo. e nessuno riconosce i segnali
ho perso i sensi se li trovate teneteveli
io cerco solo di dare il mio contributo alla confusione
modestamente quando dico una cosa è quell’altra
per colpa di qualcuno non concedo più confidenza a nessuno
ho una chiamata persa dev’essere l’inferno
la carica del caffè piu l’agonia del disperato
vestiti sexy, ti porto al pronto soccorso
ho già i miei problemi, disse la stella mentre cadeva
ho solo bisogno di una mezz’oretta libera ogni sera per potermi disperare in santa pace
apri uno spiraglio e si affaccia subito un problema
un sospiro e un vaffanculo
quattro serie da dieci ripetizioni
tocca sempre ricordarvi di uscire di casa accompagnati dal cervello
Siamo io e il mio sopracciglio sinistro sollevato
è solo una piccola ricaduta in picchiata
dai che manca poco un po’ per tutto
ho dato na pulita allo schermo e gnente, siete brutti uguale
prometti che mi amerai, mi rispetterai e girerai per casa in perizoma tutta la vita?
Oggi è nuvoloso anche fuori
Mi sono sempre sentito come quelle case che se vedono dall’autostrada. Costruite in mezzo al nulla e senza un preciso motivo
Sono l’istintivo più razionale che conosca
l’ultima volta che me so fidato avevo i pantaloncini corti, i calzini al ginocchio e la cartella sulle spalle. me pare fosse il 1981
volli sempre volli poi fortissimamente crolli
– come va?
[ si naviga a vista, bendati e con la vita a sfavore ]
– come al solito, ma dimmi di te
sono bello dentro. a un fosso
Questo tweet è scritto al solo ed unico scopo de fatte capì quanto tempo stai a perde a legge na stronzata in centoquaranta caratteri esatti
preferisco lasciare spazio agli altri, così non mi stanno vicini
fatemi almeno salire sul carro dei disperati
chiamo io appena esco dalla bara
da grande voglio fare la lumaca che attraversa l’autostrada
compilare nome cognome e anni di disperazione