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Via col vento (in lingua inglese “Gone with the Wind”), è un film capolavoro del 1939 che tutti nella vita hanno visto almeno una volta, diretto da Victor Fleming e tratto dall’omonimo romanzo del 1936 di Margaret Mitchell. Il film è ambientato negli Stati Uniti meridionali durante la guerra di secessione e racconta la storia di Rossella O’Hara (interpretata da Vivien Leigh), la sua ossessione romantica per Ashley Wilkes, sposato con sua cugina Melania Hamilton, e il suo matrimonio con Rhett Butler (interpretato da Clark Gable).
Via col vento è uno di quei film nel quale i dialoghi hanno un peso fondamentale e delineano in maniera indimenticabile i protagonisti.
Presento una raccolta delle frasi più belle del film Via col vento. Tra i temi correlati Le 50 migliori frasi d’amore tratte dai film e Le 100 migliori frasi e citazioni dei film
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Le frasi più belle del film Via col vento
Miss Rossella, dove andare senza scialle? Essere tardi e fare freddo! E perché non avere invitato signorini per stare cena? Stare maleducata come contadina dopo quello che io avere fatto per educarti! Torna a casa! Tu obbedire se non volere ammalarti!
(Mami)
Miss Rossella! Miss Suellen! Che razza di maniere! Sembrare figlie di poveri straccioni! Ma voi essere grandi ora, dovere essere educate!
(Mami)
Quante stupidaggini si devono fare per trovare marito!
(Rossella)
Quasi tutte le miserie del mondo sono causate dalle guerre. E quando le guerre sono finite nessuno sa più perché sono scoppiate.
(Ashley)
Gli uomini corteggiano le ragazze come lei ma non le sposano.
(Una dama, parlando di Rossella)
Quello che uomini dire e quello che uomini pensare essere due cose, e a me non parere che lui [Ashley Wilkes] avere chiesto di sposarti!
(Mami, rivolgendosi a Rossella)
Ashley: Siete così giovane, non sapete cosa sia il matrimonio.
Rossella: So che vi amo e voglio essere vostra moglie. Voi non amate Melania.
Ashley: Lei è come me, Rossella. Tra lei e me vi è una comprensione infinita.
Rossella: Ma amate me!
Ashley: Come potrei non amarvi? Avete quell’ansia di vivere che io non ho. Ma questo genere d’amore non basta per due persone diverse come noi.
Rossella: Avanti, dite pure che siete un vile! Avete paura di sposarmi! Preferite una pupattola che non sa dire che “sì” e “no” e che vi darà dei marmocchi stupidi come lei!
L’assedio. Dai cieli pioveva la morte… Per trentacinque giorni una Atlanta tormentata sopravvisse sperando in un miracolo… Poi seguì un silenzio mortale più terrificante del rombo dei cannoni…
Giuro davanti a Dio, e Dio m’è testimonio, che i Nordisti non mi batteranno! Supererò questo momento e quando sarà passato non soffrirò mai più la fame, né io né la mia famiglia, dovessi mentire, truffare, rubare o uccidere. Lo giuro davanti a Dio: non soffrirò mai più la fame!
(Rossella)
Rossella: Catina, chi è quello?
Catina: Chi?
Rossella: Quell’uomo che ci sorride. Quel tipaccio volgare.
Catina: Come, non lo conosci? È Rhett Butler, di Charleston. Ha una reputazione terribile.
Rossella: Mi guarda come se volesse spogliarmi con gli occhi.
Catina: Rossella! È uno che nessuno riceve. Se n’è dovuto andare dal Sud perché persino i suoi genitori lo hanno ripudiato
Rossella: Voi non siete un gentiluomo!
Rhett: E voi non siete una signora.
Rossella: Oh!
Rhett: Non è un titolo di demerito, le signore non mi hanno mai interessato.
Rossella: Che m’importa! Sono troppo giovane per fare la vedova. Farò paura alla gente con quell’orrore addosso.
Mami: Tu non dovere vedere gente. Essere in lutto!
Rossella: Per cosa? Non sono triste. Perché devo mettermi a fingere, a fingere?!
Rhett: Non voglio abusare della vostra infantile immaginazione: non sono né nobile né eroico.
Rossella: Ma avete forzato il blocco!
Rhett: Per guadagno, solo per guadagno.
Rossella: Volete dirmi che non credete alla causa?
Rhett: Credo in Rhett Butler. È la sola causa che riconosco, il resto conta ben poco.
Rossella: Un altro ballo e la mia reputazione è rovinata.
Rhett: Chi ha coraggio fa anche a meno della reputazione.
Oh, non m’importa quello che volete voi o cosa vogliono gli altri. Voglio ballare! Stasera ballerei anche con il mio peggior nemico!
(Rossella)
Rossella: Sono carina?
Rhett: No! Orrenda!
Rossella: Perché? Non sto bene?
Rhett: Questa guerra diventa seria se una ragazza come voi non sa più mettersi un cappello alla moda.
Rossella: Rhett, voi siete molto gentile ma io non dovrei accettare i vostri doni.
Rhett: Non sono gentile, vi sto tentando. Non do nulla senza ricevere qualcosa in cambio. Mi ripago sempre.
Rossella: Se credete che vi sposerò per un cappello sbagliate!
Rhett: Non illudetevi, non sono tipo da sposarmi.
Rossella: Ma neppure un bacio vi darò.
[Rhett si avvicina, Rossella chiude gli occhi e aspetta che lui la baci]
Rhett: Aprite gli occhi e guardatemi. No, non vi bacerò neanche. Benché ne abbiate bisogno. È questo il guaio. Dovreste essere baciata e spesso. E da un esperto.
Rossella: Oh, e suppongo credete di essere il tipo adatto!
Rhett: Chissà. Al momento buono, s’intende.
Rossella: Siete un essere odioso e volgare, Rhett Butler! Non so perché vi permetto di venirmi a trovare!
Rhett [ride]: Ve lo dirò io, Rossella. Perché sono il solo uomo sopra i sedici e sotto i sessanta che sia rimasto in circolazione.
Rossella: Dovreste vergognarvi di lasciarmi sola e indifesa!
Rhett: Voi indifesa? [ride] Che il cielo aiuti i nordisti, se vi catturano!
Andiamo via insieme. A che serve star qui a veder morire il Sud?
(Rhett a Rossella)
Chiunque abbia una goccia di sangue irlandese, ama la terra come la propria madre. Ma per ora sei troppo giovane. L’amore per la terra ti verrà col tempo. È fatale, quando si è nati irlandesi.
(Geraldo O’Hara)
Rhett: Non vi chiedo di perdonarmi. Neanch’io riesco a capirmi, vi assicuro. E se mi busco una pallottola, Dio mi salvi, non mi perdonerò mai quest’idiozia. Ma d’una cosa sono certo: che vi amo, da sempre. A dispetto vostro e mio e di questo mondo che ci crolla intorno, vi amo. Perché siamo eguali. Gentaglia, tutti e due. Egoisti e scaltri. Ma capaci di guardare le cose in faccia e chiamarle col loro nome.
Rossella: Non stringetemi così!
Rhett: Rossella, guardatemi. Vi amo più di quanto abbia mai amato qualsiasi donna. Vi ho atteso con una pazienza di cui sono stupito.
Rossella: Lasciatemi!
Rhett: È un soldato del Sud che vi ama, Rossella. E vuol stringervi tra le sue braccia. E vuol portare con sé il ricordo dei vostri baci. Non importa che mi amiate. Manderete un soldato incontro alla morte con un dolce ricordo. Rossella, baciami. Baciami ora.
Rossella: Andatevene! Andatevene via! Spero che una cannonata vi prenda in pieno! Spero che vi facciano in mille pezzi!
Rhett: Basta così. Ho bene afferrato il concetto. E quando sarò un eroe morto per la patria, spero che la coscienza vi rimorda. Addio, Rossella.
Rossella: Voi, siete un vile? Di che cosa avete paura?
Ashley: Sopratutto della dura realtà della vita, credo. Non che mi dispiaccia spaccare legna. Ma mi turba la perdita della bellezza della vita che amavo. Se non ci fosse stata la guerra, avrei trascorso l’esistenza rintanato alle Dodici Querce. Ma c’è stata la guerra. Ho visto morire i miei amici d’infanzia. Ho visto l’agonia di uomini uccisi da me. E ora devo vivere in un mondo che per me è peggio della morte. Ho paura di vivere in un mondo simile. Ma non riuscirò mai a farvelo capire, perché voi non avete paura. A voi la vita non spaventa. E non desiderate sfuggire alla realtà.
Rossella: “Sfuggire alla realtà”? Oh, Ashley, avete torto. Voglio sentirmi libera. Sono così stanca di tutto. Ho lottato per trovare cibo e denaro. Ho arato e zappato e raccolto cotone, ma non posso continuare così. Ve lo dico io, il Sud è morto! È morto! I nordisti se ne sono impadroniti, a noi non è rimasto nulla! Ashley, perché non fuggiamo? Andiamo al Messico. Cercano ufficiali per l’esercito. Laggiù saremo felici. Lavorerei per voi. Farei qualunque cosa! Voi non amate Melania. Amate me, me l’avete confessato. Ricordate? E Melania non può… Il dottor Meade mi ha detto che non potrà più avere figli ed io invece potrei.
Rossella: Mi amate! Mi amate! Ditelo che mi amate! Ditelo! Ditelo che mi amate…
Ashley: No, no… Non ve lo dirò. Non devo e non voglio. Non succederà più. Me ne andrò col bambino e Melania.
Rossella: Ditelo che mi amate…
Ashley: Va bene, ve lo dirò. Amo così il vostro coraggio e la vostra tenacia. Le amo tanto che un momento fa stavo per dimenticare la migliore delle mogli. Ma no, no Rossella, non la dimenticherò!
Rossella: Allora non mi resta nulla… nulla per cui lottare… e per cui vivere…
Ashley: Sì, vi resta qualcosa. Qualcosa che amate più di me, benché non lo sappiate.. Tara. [le mette nel palmo del terriccio]
Rhett: Non valete 300 dollari. E mi ripaghereste solo con delle cattiverie.
Rossella: Avanti, insultatemi, non me ne importa niente, purché mi diate il denaro! Non rinuncio a Tara! Dovessi lottare per lei fino al mio ultimo respiro! Oh, Rhett, vi prego, datemi quel denaro!
Rhett: Anche se volessi non potrei davvero. I miei fondi sono a Liverpool, non ad Atlanta. Se io emettessi una tratta, i nordisti ci si butterebbero sopra come lupi. E così, mia cara, vi siete umiliata per niente.
Melania: Oh, ma Rossella, tu fai affari con quella stessa gente che ci ha spogliato e torturato e ci ha messo alla fame!
Rossella: Acqua passata, Melania. Voglio arricchire anche a costo di trattare coi nordisti.
Rossella: Oh… È meglio che mamma sia morta e non possa vedermi. Volevo tanto essere come lei, buona e dolce… e invece sono tutto l’opposto!
Rhett: Voi avete una bella sbornia lacrimogena. E allora cambio argomento e vi dico perché son venuto qui.
Rossella: Ditelo e fate presto! Che c’è?
Rhett: C’è che non posso vivere senza di voi.
Rossella: Oh, siete un essere davvero ignobile. Venite qui in un momento simile con le vostre sporche…
Rhett: Ho capito che eravate la sola donna per me fin dal giorno che vi vidi alle Dodici Querce. Ora che avete un negozio e i soldi di Franco non verrete a cercarmi come quand’ero in galera e così dovrò proprio sposarvi.
Rossella: Non avete il minimo tatto.
Rhett: Forse preferite che mi metta in ginocchio?
Rossella: Siete uno sfrontato e un villano! Andatevene!
Rhett: Smettete, vi sentiranno tutti. Avete sposato un ragazzo e un vecchio. Provate un uomo dell’età giusta e che sa fare con le donne.
Rossella: Siete pazzo, Rhett Butler. Sapete bene chi amerò per tutta la vita.
Rhett: Basta. Siete una stupida! Basta con questi discorsi. [la bacia con impeto]
Rossella: No. Mi sento mancare.
Rhett: È quello che voglio. Così bisogna trattarvi. Nessuno di quegli idioti v”ha mai baciata così, vero? Né Carlo, né Franco, né quello stupido Ashley! Dite che mi sposerete. Dite di sì. Sì?
Rossella: Sì…
Sì, avete ragione, cara. Non vi amo più di quanto mi amiate voi. Dio aiuti l’uomo che vi ami veramente.
(Rhett)
Rhett: Come lo volete l’anello, mia cara?
Rossella: Con un brillante. Ma uno grande, bello, Rhett!
Rhett: Avrete il più grosso e il più volgare anello di Atlanta. Vi porterò a New Orleans per la più costosa luna di miele che pagherò col mio denaro mal guadagnato.
Rossella: Oh, sarà davvero delizioso!
Rhett: E, s’intende, provvederò io al vostro corredo.
Rossella: Oh, Rhett, che gioia! Ma non lo direte a nessuno, vero Rhett?
Rhett: Sempre ipocrita!
Rhett: E ora che sei così ricca, potrai mandare al diavolo chi vuoi. È stata sempre una tua aspirazione.
Rossella: Ma io tenevo soprattutto a mandare al diavolo te.
Suellen: Rossella è odiosa! Quella sua nuova casa è un’ostentazione! E ci ha tolto anche i nostri servi!
Careen: Cara, non essere severa con Rossella. Grazie a lei nessuno potrà più toglierci Tara.
Suellen: E che me ne faccio di Tara? Lei ha avuto tre mariti e io morirò zitella!
Rhett: Se tu fossi libera e Melania fosse morta e tu sposassi il tuo nobile Ashley saresti felice? Non lo capiresti. Non capiresti la sua anima perché tu non capisci che una cosa sola: i quattrini.
Rossella: Tieniti i tuoi apprezzamenti, vorrei solo sapere…
Rhett: Conserva il tuo casto letto. Per me non sarà un sacrificio.
Rossella: Vuoi dire che non t’importa?
Rhett: Fortunatamente il mondo è pieno di donne. Non resterò solo. Troverò chi mi consolerà.
Rossella: Fa’ come credi. Ma t’avverto, in caso cambiassi idea, chiuderò la porta a chiave.
Rhett: Risparmiati. Se voglio entrare, non sarà un catenaccio ad impedirlo.
Rossella: Aspetto un bambino.
Rhett: Davvero? E chi è il padre felice?
Rossella: Sai bene che è tuo. Tu non lo vorresti e neanch’io. Chi può volere un figlio da una canaglia come te? Vorrei fosse di chiunque altro fuorché tuo!
Rossella: Ashley, avreste dovuto dirmelo anni fa che amavate lei e non me. E non ingannarmi parlandomi dell’onore. Avete aspettato fino ad ora, ora che Melania sta morendo per farmi capire che non conto per voi più di quello che Bella Watling conta per Rhett. E io ho amato qualcosa che non esiste. Strano… mi è indifferente… Sento che non m’importa. Non me ne importa niente. Oh, Ashley, dovete perdonarmi. Non piangete. Non deve accorgersi che avete pianto.
Giuro davanti a Dio, e Dio m’è testimonio, che i Nordisti non mi batteranno! Supererò questo momento e quando sarà passato non soffrirò mai più la fame, né io né la mia famiglia, dovessi mentire, truffare, rubare o uccidere. Lo giuro davanti a Dio: non soffrirò mai più la fame!
(Rossella)
Pianteremo più cotone. Il cotone andrà alle stelle quest’anno!
(Rossella)
Non te la caverai così! M’hai sbattuto la porta in faccia per sognare Ashley in solitudine! Ma questa notte non mi farò mettere fuori!
(Rhett a Rossella, prendendola di peso e portandola in camera da letto)
Rhett [facendo le valigie]: Ti lascio, mia cara. Ora ti occorre solo il divorzio e il tuo sogno con Ashley si avvererà.
Rossella: Oh! No, ti sbagli. Ti sbagli, t’assicuro. Non voglio il divorzio. Oh, Rhett! Stasera mi sono resa conto… ho capito di amarti… ti sono corsa dietro per dirtelo. Oh, caro, caro!
Rhett: Ti prego, non continuare. Separiamoci con un po’ di dignità. Niente scenate.
Rossella: Che dici? Oh, caro, ascoltami! Devo averti amato da sempre, solo che ero così sciocca da non saperlo. Ti prego, credimi. Tu mi ami. Lo ha detto Melania.
Rhett: Lo credo. E che ne farai di Ashley?
Rossella: Non era vero amore.
Rhett: Cara, sei davvero una bambina. Credi, dicendo mi dispiace, di cancellare il passato. Su, prendi il mio fazzoletto. Pare impossibile, ma nei momenti più gravi non hai mai il fazzoletto.
Rossella: Rhett! Rhett! Rhett! Rhett! Se te ne vai che sarà di me? Che farò?
Rhett: Francamente, me ne infischio.
[Rossella: Rhett, Rhett, Rhett… Rhett, if you go, where shall I go?
Rhett: Frankly, my dear, I don’t give a damn.]
Tara! A casa! A casa mia! E troverò un modo per riconquistarlo. Dopotutto, domani è un altro giorno!
[Tara! Home. I’ll go home. And I’ll think of some way to get him back. After all, tomorrow is another day!]
(Rossella)