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Frasi di Clarissa Pinkola Estés, Donne che corrono coi lupi

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Clarissa Pinkola Estés (nata in Indiana, Stati Uniti, il 27 gennaio 1945) è una psicanalista junghiana, nota alle lettrici per il libro Donne che corrono coi lupi (Women Who Run With the Wolves), pubblicato nel 1992 e rimasto nella classifica dei best seller del New York Times per tre anni.

Il libro Donne che corrono coi lupi ha cambiato la vita di milioni di donne. Attingendo alle fiabe e ai miti delle più diverse tradizioni culturali, Clarissa Pinkola Estés fonda una psicanalisi del femminile attorno alla straordinaria intuizione della Donna Selvaggia, intesa come forza psichica potente, istintuale e creatrice, lupa ferina e al contempo materna, ma soffocata da paure, insicurezze e stereotipi.

Presento una raccolta di frasi di Clarissa Pinkola Estés tratte dal libro Donne che corrono coi lupi. Tra i temi correlati Frasi femministe, le 60 più belle, famose e profonde, Frasi di Gloria Steinem sui diritti delle donne e Frasi, citazioni e aforismi sulla donna.

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Frasi di Clarissa Pinkola Estés, Donne che corrono coi lupi

Se non vai nei boschi nulla accadrà mai, e la tua vita non avrà mai inizio.

Ogni volta che alimentiamo l’anima, è garantita una crescita.

Le donne muoiono migliaia di volte prima dei vent’anni. Hanno preso una data direzione, e sono state stroncate. Hanno speranze e sogni che pure sono stati stroncati. Chi dice il contrario, ancora dorme.

Lo sforzo di fare la brava, di starsene tranquilla e di essere compiacente di fronte al pericolo interiore o esterno o al fine di nascondere una situazione critica, psichica o reale, abbruttisce la donna, la rende senz’anima.

Andate e lasciate che le storie, ovvero la vita, vi accadano, e lavorate queste storie dalla vostra vita, riversateci sopra il vostro sangue e le vostre lacrime e il vostro riso finché non fioriranno, finché non fiorirete.

Perdonate quanto potete, dimenticate un poco, e create molto.

Amare significa abbracciare e nel contempo sopportare molte molte fini, e molti molti inizi, il tutto nella stessa relazione.

I lupi sani e le donne sane hanno in comune talune caratteristiche psichiche: sensibilità acuta, spirito giocoso e grande devozione. Lupi e donne sono affini per natura, sono curiosi di sapere e possiedono grande forza e resistenza. Sono profondamente intuitivi e si occupano intensamente dei loro piccoli, del compagno, del gruppo. Sono esperti nell’arte di adattarsi a circostanze sempre mutevoli; sono fieramente gagliardi e molto coraggiosi. Eppure le due specie sono state entrambe perseguitate.

E’ peggio restare nel luogo cui non si appartiene che vagare sperduti, alla ricerca dell’affinità psichica e spirituale di cui si ha bisogno. Non è mai un errore cercare ciò di cui si ha necessità. Mai.

Quanti lavori di cucito mai compiuti, aiuole mai piantate, gite mai fatte, note mai scritte, lingue straniere mai apprese, lezioni di musica mai abbandonate, tele lasciate sul telaio, in attesa…

La notte è il tempo in cui siamo più prossime a noi stesse, alle idee e ai sentimenti essenziali di cui di giorno non ci rendiamo conto.

E’ tipico delle donne aver paura di lasciar morire un’esistenza troppo comoda e sicura. Talvolta la donna è così legata al suo essere madre troppo buona di altri adulti, che questi restano attaccati ai suoi capezzoli e non vogliono lasciarla. In questo caso deve liberarsene con un calcio sferrato con la zampa posteriore, e andarsene.

Iniziare: ecco come purificare il fiume inquinato. Se avete una tremenda paura di fallire, cominciate subito, eventualmente fallite, riprendetevi, ricominciate. Se doveste di nuovo fallire, fallite. E allora? Ricominciate di nuovo. Non è il fallimento a trattenerci, ma la riluttanza a ricominciare più e più volte.

Se avete paura che qualcosa vi salti addosso e vi morda, allora sbrigatevi ad affrontarlo, così potrete proseguire.

Le favole finiscono dopo dieci pagine, la nostra vita no. Noi siamo una collana di parecchi volumi. Nella nostra esistenza, se un episodio è una catastrofe, pure ci aspetta un altro episodio, e poi un altro ancora. Si presentano sempre altre occasioni per rimediare, per forgiare la nostra vita nel modo che ci meritiamo di viverla. Non perdete tempo a rimuginare su un fallimento: è un maestro migliore del successo. Ascoltate, imparate, andate avanti.

Le lacrime sono un fiume che vi conduce da qualche parte. Il pianto crea attorno alla barca un fiume che porta la vostra vita-anima. Le lacrime sollevano la vostra barca al di sopra degli scogli, delle secche, conducendovi in un posto nuovo, migliore.

Essere se stesse significa essere esiliate da molti altri, e compiacere le richieste altrui fa sì che ci si senta esiliate da se stesse. E’ una tensione tormentosa e difficile da sopportare, ma la scelta è chiara.

Vita e sacrificio vanno di pari passo. Il rosso è il colore della vita e del sacrificio. Per vivere una vita vibrante dobbiamo fare sacrifici di ogni genere

La creatività è la capacità di reagire a tutto quanto accade attorno a noi, di scegliere fra centinaia di possibilità di pensiero, sentimento, azione e reazione e riunirle in una risposta, un’espressione o un messaggio unici, ricchi di passione e significato.

C’è un tempo umano e c’è un tempo selvaggio. Da piccola, lassù nei boschi del Nord, prima di apprendere che quattro sono le stagioni dell’anno, credevo fossero decine: il tempo del temporale notturno, il tempo dei fulmini, il tempo dei falò nei boschi, il tempo del sangue sulla neve, il tempo degli alberi ricoperti di ghiaccio, degli alberi curvati, urlanti, luccicanti, con le cime ondeggianti, pronti a lasciar cadere i loro frutti.

Per me, la solitudine è un po’ come una foresta ripiegata che porto con me ovunque e che dispiego intorno a me quando ne ho bisogno.

Anche la psiche e l’anima delle donne hanno i loro cicli e le loro stagioni di attività e solitudine, di fretta e di stasi, di coinvolgimento e di allontanamento, di ricerca e riposo, di creazione e incubazione, di partecipazione e di ritorno al posto dell’anima.

Molte donne sono sensibili come la sabbia è sensibile all’onda, come gli alberi lo sono alla qualità dell’aria, come una lupa può percepire un’altra creatura che a un chilometro di distanza si addentra nel suo territorio.

Lo splendido dono delle donne è di vedere, sentire, percepire, ricevere e trasmettere immagini e idee e sensazioni con la velocità del lampo. Per lo più, le donne riescono a percepire il minimo cambiamento di umore negli altri, sanno leggere sui volti e sui corpi – e ciò viene chiamato intuizione.

Se avete tentato di adattarvi a un certo stampo e non ci siete riuscite, probabilmente avete avuto fortuna. Sarete magari in esilio, ma vi siete protette l’anima. Si verifica uno strano fenomeno quando si cerca di adattarsi e non ci si riesce. L’esiliata è allontanata, e nel contempo sospinta proprio nelle braccia della sua vera pelle psichica.

La Donna Selvaggia insegna alle donne a non essere “carine” quando si tratta di proteggere la vita dell’anima. La natura selvaggia sa che essere “dolci” in questi casi fa soltanto sorridere il predatore. Quando la vita dell’anima è minacciata, non è soltanto accettabile tirare una riga: è indispensabile.

Amare significa stare con. Significa emergere da un mondo di fantasia in un mondo in cui è possibile un amore sostenibile, faccia a faccia, ossa contro ossa, un amore fatto di devozione. Amore significa restare quando ogni cellula dice: scappa!

Anche la più repressa delle donne ha una vita segreta, con pensieri segreti e sentimenti segreti che sono lussureggianti e selvaggi, ovvero naturali. Anche la più prigioniera delle donne custodisce il posto dell’io selvaggio, perché intuitivamente sa che un giorno ci sarà una feritoia, un’apertura, una possibilità, e vi si butterà per fuggire.

Arrivano momenti in cui è d’obbligo liberare una rabbia che scuota i cieli. Occorre per questo scegliere il momento giusto, la collera non va scatenata in modo indiscriminato.

Alle donne umane è stato infuso il potere istintuale primario della Donna Selvaggia, ovvero l’intuito.

L’ho sentito dire migliaia di volte alla donne: “Sapevo di dover ascoltare il mio intuito. Sentivo di dover o di non dover fare una certa cosa, ma non ho ascoltato”. Noi nutriamo l’io intuitivo profondo dandogli ascolto e seguendo il suo consiglio.

Quando nella donna la natura istintuale è forte, intuitivamente riconosce il predatore innato dall’odore, dalla vista e dall’udito… ne anticipa la presenza, lo sente avvicinarsi, e prende le misure opportune per allontanarlo.

Dobbiamo trasformare la rabbia non in un fuoco distruttivo ma in un fuoco capace di cuocere.

Esistono tante forme di cicatrici quanti sono i tipi di ferite inferte alla psiche.

L’intuito femminile, quell’essere sapiente che cammina ovunque una donna cammini, che osserva tutto della sua esistenza e ne commenta la verità con esattezza.

Quando facciamo valere l’intuito, siamo come una notte stellata: fissiamo il mondo con migliaia di occhi.

Se la psiche istintiva dice: “Attenta!”, allora la donna deve fare attenzione. Se l’intuito profondo dice: “Fai questo, fai quello, va’ da questa parte, fermati qui, vai avanti”, la donna deve apportare le necessarie rettifiche al suo piano. Non si può consultare l’intuito una volta soltanto e poi dimenticarlo. Va consultato a ogni passo lungo la via.

Che siate introverse o estroverse, donne amanti di donne o di uomini, o di Dio, o tutto insieme, che siate possedute da un cuore semplice o dalle ambizioni di un’Amazzone, che stiate cercando di arrivare in cima o soltanto a domani, che siate mordaci o tetre, regali o impetuose, la Donna Selvaggia vi appartiene. Appartiene a tutte le donne.

Se non ti hanno ancora definita una donna incorreggibile e ribelle, non preoccuparti, c’è ancora tempo.

I lupi conducono una vita immensamente creativa. Ogni giorno fanno decine di scelte, decidono quale direzione prendere, valutano la lontananza, si concentrano sulla preda, calcolano le possibilità, colgono le opportunità, reagiscono efficacemente per raggiungere i loro obiettivi.

I poteri intuitivi sono stati dati alla vostra anima alla nascita. Sono stati ricoperti, forse da anni e anni di ceneri e di escrementi. Non è la fine del mondo, perché si possono sempre lavare via. Con un po’ di sfregamenti e di esercizio, i vostri poteri percettivi possono essere riportati allo stato primigenio.

In tempi duri dobbiamo avere sogni duri, sogni reali, quelli che, se ci daremo da fare, si avvereranno.

La donna selvaggia è nel contempo amica e madre di coloro che hanno perso la strada, si sono sperdute, di tutte coloro che hanno bisogno di sapere, di tutte coloro che hanno un enigma da risolvere, di tutte coloro che vagano e cercano nella foresta o nel deserto.

La Donna Selvaggia è la salute di tutte le donne. Senza di lei, la psicologia delle donne non ha senso.

La donna selvaggia parla fluentemente il linguaggio dei sogni, delle immagini, della passione e della poesia.

Sii selvaggio; è così che si ripulisce il fiume.

La donna sana assomiglia molto al lupo: robusta, piena di energia, di grande forza vitale, capace di dare la vita, pronta a difendere il territorio, inventiva, leale, errante. Eppure la separazione dalla natura selvaggia fa sì che la personalità della donna diventi povera, sottile, pallida, spettrale.

Per creare bisogna essere capaci di reagire. La creatività è la capacità di reagire a tutto quanto accade attorno a noi, di scegliere tra centinaia di possibilità di pensiero, sentimento, azione e reazione e riunirle in una risposta, un’espressione o un messaggio unici, ricchi di passione e significato.

Per l’ingenua e per la donna dall’istinto leso la cura è la stessa: esercitarsi ad ascoltare l’intuito, la voce interiore; porsi domande; essere curiosa; vedere quel che si vede; ascoltare quel che si sente; e poi agire in base a quel che si sa essere vero.

Per trovare la Donna Selvaggia le donne devono tornare alla loro vita istintiva, alla loro più profonda sapienza.

La pazienza soccorre la collera.

Il nostro compito non è quello di riparare il mondo intero in una volta, ma di sforzarci di riparare la parte del mondo che è alla nostra portata.

Quando si lotta per qualcosa di importante bisogna circondarsi di persone che sostengono il nostro lavoro. È una trappola e un veleno avere intorno persone che hanno le nostre stesse ferite ma non il desiderio vero di guarirle.

Chiunque non sostenga la vostra arte, la vostra vita, non merita il vostro tempo. Duro ma vero. Altrimenti si vestono gli stracci della piccola fiammiferaia e si è costretti a vivere una vita assai parziale che congela i pensieri, la speranza, i doni, lo scrivere, il suonare, il disegnare, il danzare.

La donna che ha vissuto una vita di torture e vi ha scavato a fondo possiede una profondità inestimabile. Sebbene l’abbia raggiunta attraverso la sofferenza, se ha fatto il duro lavoro di aggrapparsi alla consapevolezza, avrà una vita-anima fiorente e profonda, e una fiera fiducia in se medesima, indipendentemente dagli occasionali ondeggiamenti dell’Io

I fianchi sono larghi perché dentro c’è una culla in avorio satinato per la nuova vita. I fianchi della donna sono portali, le maniglie per l’amore, il luogo dietro a cui i bambini possono nascondersi.