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Le frasi più belle di Marie Curie

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La figura di Maria Skłodowska, più comunemente nota con il nome di Marie Curie dal cognome del marito Pierre, è un esempio di come con coraggio e determinazione una donna possa raggiungere i propri sogni anche a costo di sfidare le convenzioni della società.

Marie Curie nacque a Varsavia il 7 novembre 1867 e morì a Passy, in Francia, il 4 luglio 1934.
Nel 1903 fu la prima donna insignita del premio Nobel. Ricevette il premio Nobel per la fisica, insieme al marito Pierre Curie e ad Antoine Henri Becquerel, per i suoi studi sulle radiazioni. Nel 1908 Marie Curie fu la prima donna a insegnare alla Sorbona di Parigi.

Presento una raccolta delle frasi più belle di Marie Curie. Tra i temi correlati 200 Frasi, citazioni e aforismi di Albert Einstein, Frasi, citazioni e aforismi di Rita Levi Montalcini e Le frasi più belle di Margherita Hack.

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Le frasi più belle di Marie Curie

Lo scienziato nel suo laboratorio non è solo un tecnico, è anche un bambino davanti a fenomeni della Natura che lo affascinano come un racconto di fate.

Nella vita niente deve essere temuto, ma solo capito. È tempo di capire di più, in modo da temere di meno.

La vita non è facile per nessuno di noi. E allora? Noi dobbiamo perseverare e soprattutto avere confidenza in noi stessi. Dobbiamo credere che siamo dotati per qualcosa e che questa cosa deve essere raggiunta.

Siate meno curiosi delle persone e più curiosi delle idee.

Primo principio: non lasciarsi mai sopraffare da persone o eventi.

Dobbiamo credere che siamo dotati di un dono per qualcosa e che questa cosa deve essere raggiunta.

Sono tra coloro che pensano, come Nobel, che l’umanità trarrà più bene che male dalle nuove scoperte.

Non si presta mai attenzione a ciò che è stato fatto; si vede soltanto ciò che resta da fare.

Mi è stato insegnato che la strada per il progresso non è rapida né facile.

Ci sono scienziati sadici che si affrettano a scovare gli errori invece che stabilire la verità.

Per tutta la vita, le nuove meraviglie della Natura mi hanno fatto gioire come un bambino.

Sono tra coloro che pensano che la scienza abbia una grande bellezza.

Non dobbiamo dimenticare che quando il radio venne scoperto nessuno sapeva che si sarebbe rivelato utile negli ospedali. Era un lavoro di pura scienza. E questa è la prova che il lavoro scientifico non deve essere considerato dal punto di vista della diretta utilità dello stesso. Deve essere svolto per se stesso, per la bellezza della scienza, e poi c’è sempre la probabilità che una scoperta scientifica possa diventare come il radio un beneficio per l’umanità.

L’umanità ha bisogno di uomini pratici, che ottengono il massimo dal loro lavoro e che, senza dimenticare il bene comune, salvaguardino i propri interessi. Ma l’umanità ha anche bisogno di sognatori, per i quali lo sviluppo disinteressato di un’impresa è così accattivante che diventa impossibile per loro dedicare l’attenzione al propria profitto materiale.

A questo punto, era necessario trovare un nuovo termine per definire questa nuova proprietà della materia, manifestata dagli elementi di uranio e torio. Io proposi la parola radioattività.

Non si può sperare di costruire un mondo migliore senza migliorare gli individui. A tal fine ognuno di noi deve lavorare per il proprio miglioramento e, allo stesso tempo, condividere una responsabilità generale per tutta l’umanità.

Per detestare l’idea stessa della guerra, basterebbe vedere una volta ciò che io ho visto così spesso durante questi anni della prima guerra mondiale: uomini e ragazzi portati nelle ambulanze del fronte, in mezzo al sangue e al fango; molti di loro erano condannati a una morte rapida, altri a mesi di dolori e sofferenze.