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Partendo dal presupposto che oggi produciamo una quantità spropositata di libri, spesso inutili (circa 60.000 all’anno tra novità e ristampe), ma poi per trovare un libro che riteniamo splendido, bello da leggere o semplicemente importante per le più svariate ragioni dobbiamo affidarci a un colpo di fortuna in una libreria antiquaria o a in mercatino, il sito Satisfaction e il blog Samgha hanno stilato una classifica dei libri “imprescindibili” e tuttavia “dimenticati“, cioè di quei libri che, nonostante la loro importanza, non si possono più leggere perchè fuori catalogo o fuori commercio da diversi anni, vuoi per distrazione vuoi per dimenticanza o più semplicemente perchè non venderebbero le copie necessarie a coprire i costi.
Ovviamente in questa speciale classifica che comprende narratori e poeti e saggisti e autori teatrali dimenticati dall’editoria, di aforisti non c’è nessuna traccia. Ma questo non deve sorprendere: l’aforisma è un genere di nicchia, spesso trascurato da critici e case editrici e lettori, e anche i due blog si allineano a questa tendenza.
Così nella top ten dei primi dieci dimenticati dall’editoria che i lettori vorrebbero di nuovo rivedere in bella vista nelle librerie, troviamo autori come Lev Tolstoj (I diari, Garzanti 1997) o Max Brod (Vita battagliera autobiografia, il Saggiatore 1967) o Eric Maria Remarque (L’obelisco nero, Bombiani 1974), ma di un autore come Antonio Delfini, si preferisce segnalare la raccolta di dieci racconti “Il ricordo della Basca” invece che la raccolta di aforismi ” Piccolo libro denso.
In realtà, è nel settore aforistico che ci sono le contraddizioni editoriali più marcate. Il fatto che il libro di un aforista su dieci sia fuori commercio o fuori catalogo è già una spia rossa di allarme. Constatare poi che alcuni grandi aforisti come Stanislaw Lec (Pensieri Spettinati) o Leo Longanesi (La Sua Signora) o Antonio Porchia (Voci) o Jules Renard (Diari 1887-1910) siano stati “espulsi” dal sistema editoriale evidenzia una situazione quasi da teatrino dell’assurdo. E’ come constatare che in narrativa autori come Marcel Proust con la sua Recherche o Bassani con Il giardino dei Finzi Contini o in poesia autori come Paul Celan non siano più nella collana di nessuna casa editrice!
Eppure gli aforisti sono tra i più citati nei siti web, alla radio, nei rotocalchi delle riviste. Quante battute di politici e intellettuali sono state costruite prendendo a prestito i loro aforismi?
La cosa più incomprensibile di questo meccanismo di espulsione degli aforisti dal sistema editoriale è l’apparente illogica con cui avviene.
Se si facesse un ipotetico gioco della torre, non si capisce perchè l’editoria abbia deciso di buttare giù dalla torre Leo Longanesi e non il suo simile Ennio Flaiano (ben presente nei cataloghi della Adelphi), Stanislaw Lec invece che Karl Kraus (anch’eso ben presente nell’Adelphi), Antonio Porchia invece che Kalhil Gibran.
Siccome nessuno dei tanti blog ha la voglia o la pazienza di stilare un elenco di aforisti dimenticati, comincio io con una classifica dei primi cinque “desaparecidos”. Ecco la Top five:
1) Stanislaw Lec (o Stanislaw Jerzy Lec) Pensieri spettinati, Bompiani 2001 e Altri pensieri spettinati, Bompiani 1999 con traduzione di Pietro Marchesani (strano a dirsi, ma tra i libri che Umberto Eco vorrebbe portare su un’isola deserta figurano proprio queste due raccolte di aforismi)
2) Leo Longanesi, La Sua Signora, Rizzoli, 1975 (non conosco intellettuale o studentello che non abbia citato almeno una volta i suoi pungenti aforismi)
3) Antonio Porchia, Voci, Il Melangolo, 1994 con traduzione di Ernesto Franco (ha composto gli aforismi spirituali più luminosi e toccanti dai tempi di Lao Tzu)
4) Marcello Marchesi, Essere o Benessere, Rizzoli 1962, Diario futile di un signore di mezza età, Rizzoli 1963, Il Sadico del Villaggio, Rizzoli 1964, 100 Neoproverbi Rizzoli, 1965, Chi sarebbe Rizzoli, 1966, Santa Pubblictas Schweiller, 1970, Pensieri e Soprapensieri Rizzoli, 1973, Il Malloppo, Bompiani, 1992 (continuamente saccheggiato dai pubblicitari, e facitori di slogan, Marcello Marchesi con uno dei suoi aforismi ha dato il titolo alla famosa raccolta “Anche le formiche nel loro piccolo si incazzano”)
5) Gomez de La Serna, Mille e una gregueria, Robin, 2002 con traduzione di Danilo Manera (la raccolta in italiano più completa di “greguerie” di Gomez de La Serna). E anche Gomez De La Serna, Sghiribizzi, Bompiani 1997 con traduzione di Gesualdo Bufalino.
L’elenco di aforisti dimenticati potrebbe essere continuare ed essere lunghissimo. Di nuovo ci si chiede perchè, ad esempio, un Dino Basili è fuori catalogo e un Manlio Sgalambro invece no. Misteri dell’editoria!
Jules Renard, Diari. 1987-1910 (con traduzione di Orio Vergnani). SE Milano, 1989
Renè Char, Fogli di Ipnos, 1943-1944, (con traduzione di Franco Fortini, Einaudi, 1968
Piero Chiara, Sale e tabacchi, Mondadori, 1989
Pitigrilli, Dizionario Antiballistico, Sonzogno, 1953 (la più bella antologia di aforismi che io conosca)
Fausto Melotti, Linee, Adelphi 1975 e 1978
Riccardo Bacchelli, La politica di un impolitico, Garzanti, 1948 (contiene la raccolta di aforismi 52 pensieri sulla storia)
Massimo Bontempelli, Il Bianco e il Nero, Guida 1987 (la raccolta aforistica non è stata nemmeno inclusa nelle Opere Scelte dei Meridiani, Mondadori)
Carlo Gragnani, A conti (quasi) fatti, Cuem, 1989, Si fa per dire, Cuem, 1992
Piergiorgio Bellocchio, Dalla parte del torto, Einaudi, 1989
Roberto Gervaso, Il Grillo parlante, Bompiani 1983, La volpe e l’Uva, Bompiani, 1989
Alessandro Morandotti, Minime, (3 volumi, Schweiller, 1979-1980)
Dino Basili, Mele a Spicchi, Bietti, 1980, Tagliar Corto, Mondadori 1987, Amici Amici, Mondadori 1989, I violini di Chagall, Mondadori, 1991, L’amore è tutto, Newton Compton, 1996
Dino Risi, Vorrei una ragazza, Asefi editoriale, 2001
Dino Verde, Massime e Minime, Eri, Edizioni Rai, 1991
Bruno Barilli, Capricci di vegliardo e taccuini inediti, Einaudi, 1989
Ugo Ojetti, Sessanta, Sansoni, 1957
Angelo Gatti, Le Massime e i caratteri, Mondadori, 1934
Franz Fisher, Aforismi, Ponte Nuovo Editrice, 1979
Jean Josipovici, Citera, isola di Afrodite, Laterza, 1989
Roberto Blazen, Note senza testo, Adelphi, 1970
One day, all books within niche literary genres (such as aphorisms) will remain unpublished, as there will be too many authors to be read.