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Frasi, citazioni e aforismi di Jean-Paul Sartre

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Jean-Paul Sartre (Parigi, 21 giugno 1905 – Parigi, 15 aprile 1980) è stato un filosofo, scrittore, drammaturgo e critico letterario francese, considerato uno dei più importanti rappresentanti dell’esistenzialismo. Nel 1964 fu insignito del Premio Nobel per la letteratura, che però rifiutò, motivando il rifiuto col fatto “uno scrittore deve rifiutare di lasciarsi trasformare in un’istituzione, anche se questo avviene nelle forme più onorevoli”.

Presento una raccolta di frasi, citazioni e aforismi di Jean-Paul Sartre. Tra i temi correlati si veda Frasi, citazioni e aforismi di Simone De BeauvoirFrasi, citazioni e aforismi di Albert Camus e Le più belle frasi di Samuel Beckett.

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Frasi, citazioni e aforismi di Jean-Paul Sartre

Il mondo è iniquità: se l’accetti sei complice, se lo cambi sei carnefice – Le monde est iniquité ; si tu l’acceptes, tu es complice, si tu le changes, tu es bourreau.

Sì può sempre fare qualcosa di ciò che si fa di noi – On peut toujours faire quelque chose de ce qu’on a fait de nous.

Alle tre del pomeriggio è sempre troppo presto o troppo tardi per qualsiasi cosa tu voglia fare – Trois heures, c’est toujours trop tard ou trop tôt pour tout ce qu’on veut faire.

Quando Dio tace, gli si può far dire quello che si vuole – Quand Dieu se tait, on peut lui faire dire ce que l’on veut.

Quando i ricchi si fanno la guerra, sono i poveri che muoiono – Quand les riches se font la guerre, ce sont les pauvres qui meurent.

Non c’è bisogno di graticola. L’inferno sono gli Altri – Pas besoin de gril : l’enfer, c’est les Autres.

Ogni parola ha conseguenze. Ogni silenzio anche – Chaque parole a des retentissements. Chaque silence aussi.

Si è sempre responsabili di quello che non si è saputo evitare.

Non si fa quello che si vuole. Tuttavia si è responsabili di quello che si è – On ne fait pas ce qu’on veut et cependant on est responsable de ce qu’on est.

La patria, l’onore e la libertà non sono niente. L’universo intero gira intorno a un paio di chiappe – La patrie, l’honneur, la liberté, il n’y a rien : l’univers tourne autour d’une paire de fesses, c’est tout.

Ogni esistente nasce senza ragione, si protrae per debolezza e muore per combinazione – Tout existant naît sans raison, se prolonge par faiblesse et meurt par rencontre.

Amare è, nella sua essenza, il progetto di farsi amare.

Se sei triste quando sei da solo, probabilmente sei in cattiva compagnia.

La violenza, sotto qualunque forma si manifesti, è un fallimento.

La vita è il panico in un teatro in fiamme.

Un diritto non è che l’altro aspetto di un dovere.

L’intellettuale è uno che si occupa di ciò che non lo riguarda affatto.

Essere libero, non è poter fare ciò che si vuole, ma volere ciò che si può.

Me ne frego del Diavolo! Riceve le anime ma non è lui a dannarle.

Noi chiameremo emozione la caduta brusca della coscienza nel magico.

Basta che un uomo odi un altro perché l’odio vada correndo per l’umanità intera.

Non si può vincere il male che con un altro male.

Questo bambino che tu vuoi far nascere: è come una nuova edizione del mondo.

È vero che non sei responsabile di quello che sei, ma sei responsabile di quello che fai di ciò che sei.

Come tieni alla tua purezza, ragazzo mio! Come hai paura di sporcarti le mani! Ebbene, resta puro! A cosa servirà? E perché sei venuto da noi? La purezza è un’idea da fachiri, da monaci. Voialtri intellettuali, anarchici borghesi, vi trovate la scusa per non fare nulla. Non fare nulla, restare immobili, stringere i gomiti al corpo, portare guanti. Io le mani le ho sporche fino ai gomiti. Le ho affondate nella merda e nel sangue.

L’uomo non è la somma di quello che ha, ma la totalità di quello che non ha ancora, di quello che potrebbe avere – L’homme n’est point la somme de ce qu’il a, mais la totalité de ce qu’il n’a pas encore.

Essere uomo, è tendere a essere Dio; o, se si preferisce, l’uomo è fondamentalmente desiderio di essere Dio – Etre homme, c’est tendre à être Dieu ; ou, si l’on préfère, l’homme est fondamentalement désir d’être Dieu.

Essere morto, è essere in preda ai vivi – Etre mort, c’est être en proie aux vivants.

La sola cosa che permette all’uomo di vivere è l’atto.

La modestia è la virtù dei tiepidi.

La facilità è il talento che si ritorce contro di noi.

Il prossimo istante può essere quello della vostra morte, voi lo sapete e continuate a sorridere: non è ammirevole? Nel più insignificante dei vostri atti, c’è un eroismo immenso.

Il dovere è la volontà dell’altro in me, è l’alienazione della mia libertà personale.

Il desiderio si esprime attraverso la carezza come il pensiero attraverso il linguaggio.

La carezza non è un semplice sfiorare: ma un foggiare. Carezzando l’altro, io faccio nascere la sua carne con la mia carezza, sotto le mie dita. La carezza fa parte dell’insieme di cerimonie che incarnano l’altro.

Fossimo anche muti e immobili come delle pietre, la nostra passività sarebbe comunque un’azione.

La Nausea non è in me: io la sento laggiù sul muro, sulle bretelle, dappertutto attorno a me. Fa tutt’uno col caffè, son io che sono in essa.

È dunque questa, la Nausea: quest’accecante evidenza? Quanto mi ci son lambiccato il cervello! Quanto ne ho scritto! Ed ora lo so: io esisto — il mondo esiste — ed io so che il mondo esiste. Ecco tutto. Ma mi è indifferente. È strano che tutto mi sia ugualmente indifferente: è una cosa che mi spaventa. È cominciato da quel famoso giorno in cui volevo giuocare a far rimbalzare i ciottoli sul mare. Stavo per lanciare quel sassolino, l’ho guardato, ed è allora che è incominciato: ho sentito che esisteva. E dopo, ci sono state altre Nausee; di quando in quando gli oggetti si mettono ad esistervi dentro la mano.

Non credeva a niente, ma il suo scetticismo gli impediva di essere ateo.

L’uomo non crea: scopre o riscopre.

E’ molto più facile per un filosofo spiegare un nuovo concetto a un altro filosofo che a un bambino. Perché? Perché il bambino fa le vere domande.

L’uomo non è niente altro che quello che progetta di essere; egli non esiste che nella misura in cui si realizza; non è dunque niente altro che l’insieme dei suoi atti, niente altro che la sua vita.

La vita non ha senso a priori. Prima che voi la viviate la vita di per sé non è nulla; sta a voi darle un senso e il valore non è altro che il senso che scegliete.

Che cos’è esistere? E’ bere senza sete.

Parlare è agire: ogni cosa che si nomina non è più la stessa, essa ha perduto la sua innocenza.

Lo so. So che incontrerò mai più niente e nessuno che m’ispiri della passione. Lo sai, mettersi ad amare qualcuno, è un’impresa. Bisogna avere un’energia, una generosità, un accecamento… c’è perfino un momento, al principio, in cui bisogna saltare un precipizio: se si riflette non lo si fa. Io so che non salterò mai più.

Il sarcasmo è il rifugio dei deboli

Per me, la filosofia è tutto. È il modo in cui si vive.

I libri sono lunghe lettere che inviamo agli amici.

Il disordine è il miglior servitore dell’ordine stabilito.

Per ottenere una verità qualunque sul mio conto, bisogna che la ricavi tramite l’altro. L’altro è indispensabile alla mia esistenza, così come alla conoscenza che io ho di me.

L’uomo è condannato a essere libero: condannato perché non si è creato da se stesso, e pur tuttavia libero, perché, una volta gettato nel mondo, è responsabile di tutto ciò che fa.

L’uomo è da inventare ogni giorno.

Noi diventiamo ciò che siamo solo col radicale e profondamente insito rifiuto di ciò che gli altri hanno fatto di noi.

Niente è cambiato, e tuttavia tutto esiste in un’altra maniera.

La cosa essenziale nella vita è scegliere. Se ti tolgono la possibilità di farlo è come se ti togliessero la libertà.

Io sono responsabile di tutto. Tranne che della mia stessa responsabilità.

L’avventura: un evento che esce dall’ordinario, senza essere necessariamente straordinario.

Devi scegliere: vivere o raccontare storie.

Gli uomini divorziati che si risposano sono dei delinquenti passionali recidivi.

Le idee sono libertà quando si fanno, catene quando si sono realizzate.

Il fascismo non è definito dal numero delle sue vittime, ma dal modo con cui le uccide.

Una volta che ascolti i dettagli della vittoria, è difficile distinguerla dalla sconfitta.

L’eleganza è quella qualità del comportamento che trasforma la massima qualità dell’essere in apparire.

E’ sempre facile obbedire se si sogna di comandare.

Chi è autentico, assume la responsabilità per essere quello che è e si riconosce libero di essere quello che è.

Scelta e coscienza sono una sola e identica cosa.

Ciò che non è assolutamente possibile è non scegliere.

La mia responsabilità comporta anche una dimensione sociale, perché gli altri dipendono anche dalle mie scelte.

Il mondo può benissimo fare a meno della letteratura. Ma ancor di più può fare a meno dell’uomo.

Mangiare è possedere per mezzo della distruzione.

Ero un bambino, cioè uno di quei mostri che gli adulti fabbricano con i loro rimpianti.

Anche se Dio esistesse, ciò non cambierebbe nulla.

Qualche ora o qualche anno di attesa della morte è lo stesso, quando si è perduta l’illusione di essere eterno.

Il male è il prodotto dell’abilità degli uomini di rendere astratto ciò che è concreto.

La giovinezza non consiste nel cambiare continuamente opinioni e nella mutevolezza dei sentimenti, ma nel provare quotidianamente, a contatto con la vita, la forza e la tenacia di quelle idee e di quei sentimenti.

Altre carte continuano a cadere, le mani vanno e vengono. Che curiosa occupazione, non sembra né un gioco, né un rito, né un’abitudine. Credo ch’essi lo facciano per occupare il tempo, semplicemente. Ma il tempo è troppo vasto, non si lascia riempire. Tutto ciò che uno vi getta s’ammollisce e si stira.

L’oscenità del sesso femminile è la stessa che caratterizza ogni apertura.

Gli oggetti son cose che non dovrebbero commuovere, poiché non sono vive. Ci se ne serve, li si rimette a posto, si vive in mezzo ad essi: sono utili, niente di più. E a me, mi commuovono, è insopportabile. Ho paura di venire in contatto con essi proprio come se fossero bestie vive.

Dio è il Silenzio, Dio è l’Assenza, Dio è la Solitudine degli uomini.

Confondevo le cose coi loro nomi; questo è credere.

Non credo che la felicità esista; credo che esista soltanto la gioia.
La gioia è quando ci si sente nel pieno delle proprie forze, della propria intelligenza, del proprio potere; quando si compie un’azione, un’azione difficile, e si riesce ad ampliare con essa il potere dell’uomo. Non il proprio potere soltanto, ma quello dell’uomo. Penso per esempio che un Gagarin o un Cooper abbiano conosciuto la gioia.

Nessuno deve commettere la stessa stupidaggine due volte, la scelta è sufficientemente ampia.

Lungi dall’essere esaurito, il marxismo è ancora giovanissimo, quasi nell’infanzia: ha appena cominciato a svilupparsi. Esso rimane dunque la filosofia del nostro tempo: è insuperabile perché le circostanze che l’hanno generato non sono ancora superate

La cultura non salva niente né nessuno, non giustifica. Ma è un prodotto dell’uomo: egli vi si proietta, vi si riconosce, questo specchio critico è il solo ad offrirgli la sua immagine.

Chi amerà i poveri se i poveri non si amano tra di loro?

Un libro non letto è una piccola foglia secca.

Odio le vittime che rispettano i loro giustizieri

Farò il Bene: è ancora il miglior modo per essere soli.

La guerra non la si fa. E’ essa che ci fa.

L’uomo è un essere nel quale l’essenza è preceduta dall’esistenza.

Più assurda la vita, meno sopportabile la morte.

Le ragioni personali sono le seguenti: il mio rifiuto non è un atto di improvvisazione. Ho sempre declinato gli onori ufficiali. Quando nel Dopoguerra, nel 1945, mi è stata proposta la Legione d’Onore, ho rifiutato malgrado avessi degli amici al governo. Ugualmente non ho mai desiderato entrare al Collège de France, come mi è stato suggerito da qualche amico. (…) Lo scrittore deve rifiutare di lasciarsi trasformare in un’istituzione, anche se questo avviene nelle forme più onorevoli, come in questo caso
(Jean-Paul Sartre, Lettera di rifiuto del premio Nobel, 23 ottobre 1964)