Annunci
Il Medioevo comincia nel 476 dopo cristo, anno della caduta dell’Impero d’Occidente, mentre ci sono parecchie esitazioni circa la data che segna la fine del Medioevo (c’è chi predilige il 1453, cioè il momento in cui Costantinopoli cade nelle mani dei Turchi e scompare il mondo bizantino, e c’è chi predilige 1492, cioè l’anno della scoperta dell’America).
Presento un’ampia raccolta di frasi, citazioni e aforismi sul Medioevo. Tra i temi correlati si veda Frasi, citazioni e aforismi sulla cattedrale, Frasi, citazioni e aforismi sull’epoca, Frasi, citazioni e aforismi sulla storia e gli storici e Frasi, citazioni e aforismi sull’illuminismo.
**
Frasi, citazioni e aforismi sul Medioevo
Ogni secolo ha il suo medioevo.
(Stanisław Jerzy Lec)
Il Giubileo, la crisi economica, la spinta conservatrice, un nuovo stato islamico che preme sull’Europa. Alla fine non è così male sto 1300.
(golgota_, Twitter)
Dai che se ci impegniamo in un attimo è alto medioevo.
(LiviaFanfulli, Twitter)
Di alcune persone avverti il Romanticismo. In altre invece spicca il Medioevo.
(CannovaV, Twitter)
Ci sono due tipi di persone:
A) quelle che amano il medioevo per gli avvenimenti storici.
B) quelli che amano il medioevo talmente tanto da mantenere quella mentalità.
(Anonimo)
L’evo moderno è finito. Comincia il medio-evo degli specialisti. Oggi anche il cretino è specializzato.
(Ennio Flaiano)
Che progressi che facciamo. Nel Medioevo avrebbero bruciato me, oggi si accontentano di bruciare i miei libri.
(Sigmund Freud)
Nel Medio Evo si era talmente legati alla storia della Chiesa che quasi ci si sentiva incatenati.
(Søren Kierkegaard)
Dobbiamo al Medioevo le peggiori invenzioni dell’umanità: la polvere da sparo e l’amore romantico.
(André Maurois)
Un uomo passa nella sua vita attraverso il dadaismo, il romanticismo, il medioevo e l’antichità.
(Krzysztof Bilica)
Non mi toccate il medioevo… in quell’epoca c’erano verticalità, vertigine e invisibile.
(Fabrizio Caramagna)
Il Medio Evo è stato il tempo delle grandi cattedrali (di pietra e di parole); dei grandi ragionamenti sul cielo e la terra; e anche il tempo della grande poesia sulla donna angelo.
(Fabrizio Caramagna)
Abbiamo visto come qualcuno, ancora oggi, consideri il Medioevo come un’epoca negativa o spregevole, allo stesso tempo violenta, oscura, ed ignorante. Sappiamo adesso che questa immagine è falsa, anche se vi è stato certamente un Medioevo di violenza.
(Jacques Le Goff)
Il Medioevo mi ha affascinato perché aveva il potere quasi magico di rendermi spaesato, di strapparmi dai problemi e dalle mediocrità del presente e al tempo stesso di rendermelo più vivido e chiaro.
(Jacques Le Goff)
Il medioevo è stato anche, e ritengo persino innanzitutto, una grande epoca creatrice. Lo si vede nel campo delle arti, delle istituzioni (ad esempio le università), soprattutto nelle città, o ancora per quanto riguarda le conquiste del pensiero. La filosofia chiamata “Scolastica” ha raggiunto vette altissime di sapere.
(Jacques Le Goff)
Come dice il nome, il Medio Evo è stato sempre considerato come un periodo di passaggio, di transito tra l’Antichità e la Modernità, ma passaggio significa soprattutto sviluppo e progresso. Nel Medio Evo progressi straordinari ci sono stati in tutti i campi, con i mulini a vento e ad acqua, l’aratro di ferro, la rotazione delle culture da biennale a triennale.
(Jacques Le Goff)
Se studiate il Medioevo vi accorgerete che è diverso da ciò che siamo, da ciò che l’Europa è oggi diventata. Avrete come l’impressione di fare un viaggio all’estero. Occorre non dimenticare che gli uomini e le donne di questo periodo sono i nostri antenati, che il Medioevo è stato un momento essenziale del nostro passato, e che quindi un viaggio nel Medioevo potrà darvi il duplice piacere di incontrare insieme l’altro e voi stessi.
(Jacques Le Goff)
Il Medioevo è una combinazione tra ciò che è esotico e le nostre radici.
(Jacques Le Goff)
Il Medioevo è il periodo che, iniziando mentre l’Impero romano si dissolve, fondendo la cultura latina con quella dei popoli che hanno gradatamente invaso l’impero, con il cristianesimo come collante, dà vita a quella che chiamiamo oggi Europa, con le sue nazioni, le lingue che ancora parliamo e le istituzioni che, sia pure attraverso cambiamenti e rivoluzioni, sono ancora le nostre.
(Umberto Eco)
Il Medioevo non è un secolo. Non è un secolo, come il Cinquecento o il Seicento, né un periodo preciso dalle caratteristiche riconoscibili, come il Rinascimento, il barocco o il Romanticismo. È una serie di secoli che è stata così definita per la prima volta da un umanista, Flavio Biondo, vissuto nel XV secolo.
(Umberto Eco)
Convenzionalmente la fine del Medioevo è stata fissata al 1492, anno della scoperta dell’America e della cacciata dei Mori dalla Spagna.
(Umberto Eco)
Bisogna avvicinarsi alla storia del Medioevo con la persuasione che di medievi ce ne siano stati molti, e se non altro attenersi a un’altra datazione, anch’essa troppo rigida, ma che almeno tiene conto di alcune svolte storiche. Così si suole distinguere l’alto Medioevo, che va dalla caduta dell’impero romano all’anno Mille (o almeno a Carlo Magno), un Medioevo di mezzo, che è quello della cosiddetta rinascita dopo il Mille, e infine un basso Medioevo che, malgrado le connotazioni negative che un termine come “basso” può suggerire, è l’epoca gloriosa in cui Dante finisce la Commedia, scrivono Petrarca e Boccaccio e fiorisce l’umanesimo fiorentino.
(Umberto Eco)
Il Medioevo non è solo un periodo della civiltà europea. Per intanto vi è il Medioevo occidentale e quello dell’impero d’Oriente, che rimane ancora vivo tra gli splendori di Bisanzio per mille anni dopo la caduta di Roma. Negli stessi secoli fiorisce una grande civiltà araba, mentre in Europa circola, più o meno clandestina, ma vivacissima, una cultura ebraica.
(Umberto Eco)
Tuttavia quello che caratterizza il Medioevo occidentale è la sua tendenza a risolvere ogni apporto culturale di altre epoche o civiltà in termini cristiani.
(Umberto Eco)
Nel medioevo erano tempi di vita dura e ostile, per questo la gente sognava il paradiso e costruiva cattedrali. Adesso il paradiso è vicino, può essere anche nel garage o sullo schermo di un telefono.
(Fabrizio Caramagna)
Il Medioevo non aveva solo una visione cupa della vita. È vero che il Medioevo è ricco di timpani di chiese romaniche abitati da diavoli e supplizi infernali, che vi circola l’immagine del Trionfo della Morte; che è un’epoca di processioni penitenziali, spesso di nevrotica attesa della fine, che le campagne e i borghi sono attraversati da torme di mendicanti e di lebbrosi, che la letteratura è spesso allucinata da viaggi infernali. Ma al tempo stesso è l’epoca in cui i goliardi celebrano la gioia di vivere, e soprattutto è l’epoca della luce.
(Umberto Eco)
Proprio per sfatare la leggenda degli evi bui, è infatti opportuno riflettere sul gusto medievale per la luce. Il Medioevo identificava la bellezza (oltre che con la proporzione) con la luce e il colore, e questo colore era sempre elementare: una sinfonia di rosso, azzurro, oro, argento, bianco e verde, senza sfumature e chiaroscuri, dove lo splendore si genera dall’accordo d’insieme anziché farsi determinare da una luce che avvolge le cose dall’esterno o far stillare il colore oltre i limiti della figura. Nelle miniature medievali la luce sembra irradiarsi dagli oggetti.
(Umberto Eco)
Il Medioevo non era un’epoca in cui nessuno osava superare i limiti del proprio villaggio. Si sa benissimo che è stato un’epoca di grandi viaggi, e basti pensare a Marco Polo. La letteratura medievale è piena di resoconti di viaggi affascinanti, anche se ricchi di elementi leggendari, e grandi navigatori erano stati i Vichinghi e i monaci irlandesi, per non dire delle Repubbliche marinare italiane. Ma soprattutto il Medioevo è stato un’epoca di pellegrinaggi.
(Umberto Eco)
Il Medioevo non è stato solo un’epoca di mistici e rigoristi. Il Medioevo, epoca di grandi santi e di potere incontrastato della Chiesa, di influenza delle abbazie, dei grandi monasteri, dei vescovi delle città, non è stato tuttavia soltanto un’epoca dai costumi severi, insensibile alle attrattive della carne e delle gioie sensibili in generale. Tanto per cominciare sono i troubadours provenzali e i minnesänger tedeschi a inventare l’amor cortese come passione casta ma ossessiva per una donna inaccessibile, e pertanto, a detta di molti, a inventare l’amore romantico nel senso moderno del termine.
(Umberto Eco)
Il Medioevo inventa le libertà comunali e un concetto di libera partecipazione di tutti i cittadini ai destini della città, e ancora oggi nei palazzi di quei comuni risiedono le nostre autorità cittadine. In queste stesse città nascono le università: la prima appare, sia pure in forma embrionale, nel 1088 a Bologna.
(Umberto Eco)
Infinite sono le invenzioni medievali che ancora usiamo come se fossero cosa del nostro tempo: il camino, la carta (che sostituisce la pergamena), i numeri arabi (adottati nel XIII secolo con il Liber Abaci di Leonardo Fibonacci), la partita doppia e, con Guido d’Arezzo il nome delle note musicali – e qualcuno elenca anche bottoni, mutande, camicia e guanti, cassetti dei mobili, pantaloni, carte da gioco, scacchi, i vetri alle finestre. Nel Medioevo iniziamo a sederci a tavola (i Romani mangiavano sdraiati), a usare la forchetta, e appare l’orologio a scappamento, diretto antenato dei nostri orologi meccanici.
(Umberto Eco)
L’uomo medievale vedeva il mondo come una foresta piena di pericoli ma anche di rivelazioni straordinarie, e la Terra come una distesa di Paesi remoti popolati da esseri splendidamente mostruosi.
(Umberto Eco)
Forse nessuno ha mai espresso meglio questo tratto della psicologia medievale di Johan Huizinga nel suo Autunno del Medioevo: “Di nessuna grande verità lo spirito medievale era tanto convinto quanto delle parole di san Paolo ai Corinzi: Videmus nunc per speculum in aenigmate, tunc autem facie ad faciem (ora vediamo oscuramente come attraverso uno specchio, allora invece vedremo direttamente). Il Medioevo non ha mai dimenticato che qualunque cosa sarebbe assurda, se il suo significato si limitasse alla sua funzione immediata e alla sua forma fenomenica, e che tutte le cose si estendono per gran tratto nell’aldilà
(Umberto Eco)
Il termine medioevo nasce con una cattiva intenzione: intridere di temporalità e limitare all’interno un quadro, definito – per usare il gergo crociano – una parentesi di barbarie nello sviluppo della civiltà. Invece niente di tutto questo: il quadro si dilata e accanto a questo piccolo medioevo storico c’è un medioevo grande teologico, il tempo intermedio fra la prima e la seconda venuta di nostro Signore. Quello è il grande medioevo. Quando un piccolo medioevo, cioè un tempo storico, si ispira a quel grande medioevo, siamo realmente in un’epoca santa.
(Giovanni Cantoni)
Ma perché quest’odio per il Medioevo? Proprio la sostituzione linguista di un termine apparentemente neutro a quello che si dovrebbe usare, ci fornisce la chiave della risposta. In realtà, ben più che di Medioevo, bisognerebbe parlare di civiltà cristiana o di Cristianità.(Marco Tangheroni)
Medio Evo, secoli bui si usa dire. E perché mai? Non c’era la lampadina, ma neanche il pericolo di restare fulminati. Non c’era il telefono, ma nessuno ti chiamava quando sei sotto la doccia. Poteva capitare di cadere da cavallo, ma non di finire impastati contro un TIR. C’era la peste, ma non il cancro per gli inquinamenti. C’erano sicuramente anche allora tanti idioti, ma idioti originali, non cloni.
(Guido Sperandio)
Nel nostro immaginario è troppo forte il piacere di credere che in passato c’è stata un’epoca tenebrosa, ma che noi ne siamo usciti, e siamo migliori di quelli che vivevano allora.
(Alessandro Barbero)
Ogni opera, nel Medioevo, è a suo modo una Somma.
(Régine Pernoud)
Il pensiero di Dio è inseparabile dalla poesia medievale.
(Régine Pernoud)
Le mappe medievali non avevano funzione scientifica, ma rispondevano alla richiesta di favoloso da parte del pubblico.
(Umberto Eco)
Le cattedrali sono degne di ammirazione perché sono state costruite da persone che avevano le doti. Noi abbiamo soltanto le idee, ma le idee non bastano per costruire le cattedrali.
(Henrich Heine)
I costruttori del Medioevo sapevano perfettamente che non Dio non esiste, ma speravano che, a forza di costuire cattedrali per lui, avrebbe finito per esistere.
(François Cavanna)
Se fosse vera quella vergognosa menzogna dei secoli bui perché ispirati dalla fede del Vangelo, perché allora tutto ciò che ci resta di quei tempi è di così fascinosa bellezza e sapienza? Anche nella storia vale la legge di causa ed effetto.
(Léo Moulin)
Se qualcuno, quando si evoca il Medioevo, non trova altro nella sua memoria che il ricordo dell’Inquisizione, bisogna chiedergli dove ha gli occhi: è possibile che tali cattedrali, tali immagini dell’eterno, piene di luce e di una dignità tranquilla, avessero potuto sorgere se la fede fosse stata solo tortura per gli uomini?
(Papa Benedetto XVI)
Era un tempo che aveva un senso della vita, radicato nel cristianesimo, che noi oggi riusciamo a stento a capire: pensi che in tutto il millennio abbiamo un solo caso di suicidio documentato; il suicidio era praticamente sconosciuto. Un’epoca che pone al suo vertice come ideale il cavaliere, la cui dote essenziale è la generosità, non poteva essere un’epoca sordida.
(Régine Pernoud)
Ci è molto difficile immaginare una forma di pensiero in cui tutti gli oggetti materiali erano considerati simboli di verità spirituali o episodi della storia sacra. Eppure, se non facciamo questo sforzo di immaginazione, l’arte medioevale rimane in gran parte incomprensibile.
(Kenneth Clark)
È dal Medioevo che escono direttamente le dottrine filosofiche e scientifiche sotto le quali si pretende di subissarlo.
(Étienne Gilson)
L’umanità è diventata isterica nel Medioevo perché ha malamente represso le impressioni sessuali della sua adolescenza greca.
(Karl Kraus)
Il Medioevo è passato alla storia come il periodo dei secoli bui. Nessuno, però, mi ha mai spiegato chi era stato a spegnere la luce.
(Luciano De Crescenzo)