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Frasi, citazioni e aforismi di Montesquieu

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Charles-Louis de Secondat, barone di La Brède e di Montesquieu, meglio noto come Montesquieu (La Brède, 18 gennaio 1689 – Parigi, 10 febbraio 1755), è stato un filosofo, giurista, storico e pensatore politico francese.

Presento una raccolta di frasi, citazioni e aforismi di Montesquieu. Tra i temi correlati si veda Le frasi e i pensieri più celebri di Voltaire, Le frasi più belle e famose di Machiavelli e Frasi, citazioni e aforismi sulla politica.

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Frasi, citazioni e aforismi di Montesquieu

Lo studio è stato per me il rimedio sovrano contro i dispiaceri della vita, giacché non ho mai avuto un dolore tale che non mi sia passato con un’ora di lettura – L’étude a été pour moi le souverain remède contre les dégoûts de la vie, n’ayant jamais eu de chagrin qu’une heure de lecture ne m’ait ôté.

Non c’è tirannia peggiore di quella esercitata all’ombra della legge e sotto il calore della giustizia – Il n’y a point de plus cruelle tyrannie que celle que l’on exerce à l’ombre des lois et avec les couleurs de la justice.

Una cosa non è giusta perché è legge, ma dev’esser legge perché è giusta – Une chose n’est pas juste parce qu’elle est loi ; mais elle doit être loi parce qu’elle est juste.

Un uomo non è infelice perché ha dell’ambizione, ma perché ne è divorato – Un homme n’est pas malheureux parce qu’il a de l’ambition, mais parce qu’il en est dévoré.

È una disgrazia non essere amati, ma è un affronto non esserlo più – C’est un malheur de n’être point aimée ; mais c’est un affront que de ne l’être plus.

È stato detto benissimo che se i triangoli facessero un dio, gli attribuirebbero tre lati.

Giustizia ritardata è giustizia negata.

Le leggi inutili indeboliscono le leggi necessarie – Les lois inutiles affaiblissent les lois nécessaires.

Bisogna cercare il consenso, mai l’applauso.

L’orgoglio è uno specchio sempre favorevole: diminuisce i nostri difetti e accresce le nostre virtù

Se volessimo solo essere felici, sarebbe facile. Ma vogliamo essere più felici degli altri, e questo è quasi sempre difficile, perché pensiamo sempre che gli altri siano più felici di quanto sono.

Il grande torto dei giornalisti è di parlare solo dei libri nuovi, come se la verità fosse mai nuova. A me sembra che fino a quando non si siano letti tutti i libri antichi, non ci sia alcuna ragione di preferire i nuovi.

L’amore della democrazia è quello dell’uguaglianza.

Il meglio è nemico mortale del bene.

Libertà è il diritto di fare ciò che le leggi permettono. Se un cittadino avesse il diritto di fare ciò che è proibito, non sarebbe libertà, perché chiunque altro vorrebbe avere lo stesso diritto.

La tirannia di un principe in un’oligarchia non è pericolosa per il bene pubblico quanto l’apatia del cittadino in una democrazia.

Un uomo è povero non già quando non ha niente, ma quando non lavora.

Bisogna aver studiato molto per sapere poco.

Una costituzione può esser tale che nessuno sia costretto a fare le cose alle quali la legge non lo obbliga, e a non fare quelle che la legge permette.

Meno si ha da riflettere, più si parla.

E’ un peccato che ci sia troppo poco intervallo tra il momento in cui si è troppo giovani e il momento in cui si è troppo vecchi.

La maggior parte delle cose che ci fanno piacere sono irrazionali.

Sembra che non ci sia una via di mezzo tra ciò che è eccellente e ciò che è detestabile.

La maggior parte degli uomini è capace piuttosto di grandi azioni che di buone azioni.

Per essere veramente grande, devi stare con la gente, non sopra di essa.

Un insegnante può diventare facilmente testardo, poiché esercita il mestiere di uno che non ha mai torto.

Mi reputerei il più felice dei mortali se potessi far sì che gli uomini guarissero dei loro pregiudizi. Chiamo qui “pregiudizio” non ciò che porta ad ignorare alcune cose, ma ciò che porta ad ignorare se stessi.

È vero che talvolta occorre cambiare qualche legge. Ma il caso è raro; e quando avviene, bisogna ritoccarle con mano tremante: con tanta solennità e con tante precauzioni che il popolo debba concluderne che le leggi sono veramente sante; e soprattutto con tanta chiarezza che nessuno possa dire di non averle capite.

Si chiudono alcuni matti in una casa di salute, per dare a credere che quelli che stanno fuori sono savi.

Un’ingiustizia fatta all’individuo è una minaccia fatta a tutta la società.

La libertà è quel bene che ti fa godere di ogni altro bene.

Il potere corrompe, il potere assoluto corrompe assolutamente.

Ci sono molte persone che considerano necessario soltanto il superfluo.

È assai sorprendente che le ricchezze degli ecclesiastici abbiano tratto origine dal principio di povertà.

È indubbio che l’amore abbia un carattere diverso dall’amicizia: quest’ultima non ha mai mandato nessuno in manicomio.

La verità di un’epoca è l’errore di un’altra.

Ci sono due specie di uomini: quelli che pensano e quelli che si divertono.

Ciò che non è utile allo sciame non è utile all’ape.

Ogni uomo deve essere educato, ma deve essere anche libero.

Ho la malattia di scriver libri e di vergognarmene una volta che li ho scritti.

Ho sempre visto che, per riuscire al meglio nel mondo, bisognava avere un’aria stupida, ma esser saggi.

Se sapessi una cosa utile alla mia nazione ma che fosse dannosa per un’altra, non la proporrei al mio principe, poiché sono un uomo prima di essere un francese o, meglio, perché io sono necessariamente un uomo, mentre sono francese solo per combinazione.

Il talento è un dono che Dio ci fa in segreto, e che noi divulghiamo senza saperlo.

L’invenzione dell’arte tipografica è stata una gran brutta trovata! La natura aveva saggiamente disposto che le sciocchezze degli uomini fossero passeggere, ed ecco che i libri le rendono immortali.

Una nazione può perdere le sue libertà in un giorno, e non sentirne la mancanza per un secolo.

I fiumi corrono a mescolarsi nel mare: le monarchie vanno a perdersi nel dispotismo.

Niente religiosi negli affari! Se sono buoni religiosi, non s’intendono di cose secolari. Se invece s’intendono di cose secolari, non sono buoni religiosi.

L’amicizia è un contratto con il quale c’impegniamo a rendere piccoli favori a qualcuno perché ce li contraccambi con favori grandi.

L’amore vuol ricevere quanto dà: è il più personale di tutti gli interessi: si fanno confronti e conti; la vanità è diffidente e mai abbastanza sicura.

La tristezza viene dalla solitudine del cuore.

Lodiamo gli altri in proporzione alla stima che essi hanno per noi.

Felice è il popolo la cui storia si legge con noia.

I vizi che vengono dal fatto che non ci si stima abbastanza non sono in minor numero di quelli che vengono dal fatto che ci si stima troppo.

Le conquiste sono facili a farsi, perché le si fanno con le forze al completo, mentre sono difficili da conservarsi, perché le si difende con una parte soltanto delle forze disponibili.

Per scriver bene, occorre tralasciare le idee intermedie, al fine di non apparire noiosi, ma senza esagerare, onde non incorrere nel rischio di non essere intesi.

Non bisogna mai esaurire un argomento al punto che al lettore non resti più nulla da fare: perché non si tratta di far leggere, ma di far pensare.

Infelice condizione quella dell’uomo. Appena lo spirito entra nel pieno della maturità, il corpo comincia a indebolirsi.

Tutte le persone timorose minacciano con facilità: sentono che le minacce avrebbero un grande effetto su di loro.

Si deve conoscere il valore del danaro: i prodighi non lo sanno, ma gli avari ancor meno.

Una prova dell’incostanza degli uomini è stata la necessità d’istituire il matrimonio.

Bisognerebbe riuscire a convincere gli uomini della felicità che essi ignorano, persino quando ne godono.

Fare l’elemosina a un uomo nudo, per strada, non esaurisce gli obblighi dello Stato, che deve assicurare a tutti i cittadini la sopravvivenza, il nutrimento, un vestire dignitoso, e un modo di vivere che non contrasti con la sua salute.

Quando un governo dura da troppo tempo, si decompone a poco a poco senza che lo si noti.

Un marito che ama sua moglie è un uomo che non ha abbastanza merito per farsi amare da un’altra.

La democrazia deve essere salvaguardata da due eccessi: lo spirito di disuguaglianza, che la conduce all’aristocrazia, e lo spirito di estrema uguaglianza, che la conduce al dispotismo

Tutto sarebbe perduto se lo stesso uomo, o lo stesso corpo di maggiorenti, o di nobili, o di popolo, esercitasse questi tre poteri: quello di fare le leggi, quello di eseguire le decisioni pubbliche, e quello di giudicare i delitti o le controversie dei privati.

Molte cose governano gli uomini: il clima, la religione, le leggi, le massime del governo, gli esempi dell’antichità, i costumi, le usanze; se ne forma uno spirito generale che ne è il risultato. A misura che, in ogni nazione, una di queste cause agisce con maggior forza, le altre le cedono in proporzione.

Una religione che può tollerare le altre non pensa affatto alla sua diffusione.

Molti Stati sono caduti più perché sono state violate le usanze che perché sono state violate le leggi.

La storia del commercio è la storia della comunicazione dei popoli.

Vi sono leggi che il legislatore ha compreso tanto poco che nell’applicarle risultano contrarie allo scopo stesso che egli si è prefisso.

Le leggi mantengono sempre il loro credito, non perché sono giuste, ma perché sono leggi.

Di solito coloro che hanno un grande spirito l’hanno ingenuo.

Per quanto riguarda le mode, le persone ragionevoli devono cambiare per ultime, ma non devono farsi aspettare.

Ciò che manca agli oratori in profondità, ve lo danno in lunghezza.

Autore: uno sciocco che, non contento di aver annoiato coloro che sono vissuti con lui, insiste nel tormentare le generazioni future.

La lussuria è come l’avarizia: aumenta la propria sete con l’acquisizione dei tesori.

L’obbedienza estrema presuppone ignoranza in colui che obbedisce; la presuppone anche in colui che che comanda; questi non ha da deliberare, da dubitare, da ragionare; non ha che da volere.

La lettura delle massime non è senza rapporto con quella dei dizionari di medicina che ci fanno scoprire in noi i sintomi di tutte le malattie che descrivono.

Allo stato naturale… tutti gli uomini nascono uguali, ma non possono continuare in questa uguaglianza. La società gliela fa perdere, ed essi la recuperano solo con la protezione della legge.

[Su Gottfried Leibniz] È raro trovare uomini di cultura che siano puliti, non puzzino e abbiano il senso dell’umorismo

La tirannia di un principe non porta uno Stato più vicino alla sua rovina di quanto l’indifferenza per il bene comune non vi porti una repubblica.

Un impero fondato sulla guerra deve conservare se stesso con la guerra.

Lo sport piace perché lusinga l’avarizia, vale a dire, la speranza di avere di più.

I viaggi danno una grande apertura mentale: si esce dal cerchio dei pregiudizi del proprio paese e non si è disposti a farsi carico di quelli degli stranieri.

Sembra che la nostra vita sia migliore quando possiamo porla nella memoria degli altri. È una nuova vita che abbiamo acquisito e che ci risulta preziosa.

L’ignoranza è la madre delle tradizioni.

Noi dovremmo piangere per gli uomini alla loro nascita, non alla loro morte.