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Frasi Belle

Frasi, citazioni e aforismi sulla Camorra

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La Camorra è un’organizzazione criminale situata attualmente in Campania. Secondo un’ipotesi storica, la Camorra esiste sin dal XIII secolo, sotto il nome di “Gamurra” a Cagliari e poi si è diffusa nel XIV secolo a Napoli, in Campania. Altri storici hanno ipotizzato che la Camorra sia nata e sviluppata a Napoli alla fine del XIX, sotto forma di “camorra partenopea”, una sorta di associazione segreta.

Presento una raccolta di frasi, citazioni e aforismi sulla Camorra. Tra i temi correlati Frasi, citazioni e aforismi sulla mafia, Frasi, citazioni e aforismi sul crimine e i criminali e Frasi, citazioni e aforismi sulla legalità e l’illegalità.

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Frasi, citazioni e aforismi sulla Camorra

Puoi pensare che possa esistere mafia, camorra, ‘ndrangheta senza l’appoggio delle istituzioni dello Stato? Rimarrebbero banditi di strada.
(Carmine Schiavone, intervista di Sandro Ruotolo, 2013)

Ma senza appoggi dello Stato come potrebbe sopravvivere un’organizzazione criminale? Come potrebbe sfuggire alla cattura per 14 anni un Michele Zagaria, che ha la quinta elementare, ha faticato sempre sopra il camion e la pala meccanica? Senza lo Stato la camorra non sarebbe potuta esistere.
(Carmine Schiavone, intervista di Sandro Ruotolo, 2013)

La camorra non ha mai cessato di esistere e non cesserà mai, nonostante le sfuriate di persecuzione che si è preteso farle, finché non sarà affatto scomparsa l’ultima delle cause che le danno vita.
(Renato Fucini)

La camorra è una specie di società segreta che, come tutte le società segrete, ha finito per diventare una società pubblica.
(Alexandre Dumas)

La camorra fa schifo. La camorra è una malattia e le malattie si curano.
(Maurizio de Giovanni, scrittore)

Per secoli Napoli, capitale del regno, è stata una metropoli che lo stato borbonico riusciva a governare solo grazie alla camorra.
(Giorgio Bocca)

La Camorra oggi è una forma di terrorismo che incute paura, impone le sue leggi e tenta di diventare componente endemica nella società campana.
(Giuseppe Diana)

Camorra è una parola inesistente, da sbirro. Usata dai magistrati e dai giornalisti, dagli sceneggiatori. È una parola che fa sorridere gli affiliati, è un’indicazione generica, un termine da studiosi, relegato alla dimensione storica. Il termine con cui si definiscono gli appartenenti a un clan è Sistema.
(Roberto Saviano, Gomorra)

Tremilaseicento morti da quando sono nato. La camorra ha ucciso più della mafia siciliana, più della ‘ndrangheta, più della mafia russa, più delle famiglie albanesi, più della somma dei morti fatti dall’ ETA in Spagna e dall’IRA in Irlanda, più delle Brigate Rosse, dei NAR e più di tutte le stragi di Stato avvenute in Italia. La camorra ha ucciso più di tutti.
(Roberto Saviano, Gomorra)

La camorra ha una memoria lunghissima e capace di pazienza infinita.
(Roberto Saviano, Gomorra)

I clan di camorra non hanno bisogno dei politici come i gruppi mafiosi siciliani, sono i politici che hanno necessità estrema del Sistema.
(Roberto Saviano, Gomorra)

Camorra non olet. Così pensano alcuni politici.
(Fabrizio Caramagna)

Non sono gli affari che i camorristi inseguono, sono gli affari che inseguono i camorristi.
(Roberto Saviano, Gomorra)

Ogni volta che leggevo dei sequestri di immobili, ogni volta che avevo dinanzi agli occhi gli elenchi dei beni che la DDA sequestrava ai boss, mi saliva una sensazione di sconforto e stanchezza, ovunque mi girassi sembrava che tutto fosse loro. Tutto. Terre, bufale, masserie, cave, rimessaggi d’auto e caseifici, alberghi e ristoranti. Una sorta di onnipotenza camorrista, non riuscivo a vedere altro che non fosse loro proprietà.
(Roberto Saviano, Gomorra)

La cosa più brutta della camorra è che ne fanno parte anche i bambini, invece di andare a scuola vanno a fare i pali, a spacciare droga ecc. Alcuni lo fanno perché lo vogliono, e altri perché sono costretti, per bisogno.
(Nicola Gratteri)

La camorra è potente ma la sua forza si basa sul fatto che i camorristi continuamente cambiano, sono interscambiabili. I cimiteri sono pieni di camorristi indispensabili.
(Roberto Saviano, Sandokan pentiti, il tuo potere è finito)

Il vostro non è un destino da uomini. È solo un destino da criminali, coloro che si credono re e si ritrovano prigionieri.
(Roberto Saviano, Sandokan pentiti, il tuo potere è finito)

Questa è la vostra vita, uccidere i vostri più cari amici, distruggere coloro con cui siete cresciuti per non essere distrutti. E sarete distrutti da coloro che oggi vi sono amici, che oggi stanno crescendo nei vostri affari.
(Roberto Saviano, Sandokan pentiti, il tuo potere è finito)

Prima o poi vi schiacceranno. Prima o poi tutti i vostri affari, il vostro cemento, i vostri voti, i vostri rifiuti tossici, tutto questo sarà destinato a finire.
(Roberto Saviano, Sandokan pentiti, il tuo potere è finito)

34 omicidi di camorra negli ultimi sei mesi, un agguato ogni 5 giorni. Napoli la diffama chi racconta tutto questo?
(Roberto Saviano su Twitter nel 2014)

La camorra denuncia infiltrazioni della politica nelle elezioni in Campania!
(Lia Celi)

Nonostante la ristrutturazione dei clan, per numero di affiliati la camorra è l’organizzazione criminale più corposa d’Europa. Per ogni affiliato siciliano ce ne sono cinque campani, per ogni ‘ndranghetista addirittura otto. Il triplo, il quadruplo delle altre organizzazioni. Nel cono d’ombra dell’attenzione data perennemente a Cosa Nostra, nell’attenzione ossessiva riservata alle bombe della mafia, la camorra ha trovato la giusta distrazione mediatica per risultare praticamente sconosciuta.
(Roberto Saviano, Gomorra)

Il clan non impone con l’intimidazione il prodotto che decide di “adottare” ma con la convenienza.
(Roberto Saviano, Gomorra)

A Secondigliano molti cronisti credono di trovare il ghetto d’Europa, la miseria assoluta. Se riuscissero a non scappare si accorgerebbero di avere dinanzi i pilastri dell’economia, la miniera nascosta, la tenebra da dove trova energia il cuore pulsante del mercato.
(Roberto Saviano, Gomorra)

Ingolfare di rifiuti tossici un territorio, circoscrivere i propri paesi di catene montuose di veleni può risultare un problema solo per chi possiede una dimensione di potere a lungo termine e con responsabilità sociale. Nel tempo immediato c’è invece solo il margine di un profitto elevato e nessuna controindicazione.
(Roberto Saviano, Gomorra)

Sempre più i trafficanti riempivano le stive delle navi di rifiuti e poi, simulando un incidente, le lasciavano affondare. Il guadagno era doppio. L’assicurazione pagava per l’incidente e i rifiuti si intombavano in mare, sul fondo. Mentre i clan trovavano spazio ovunque per i rifiuti, l’amministrazione della regione Campania dopo dieci anni di commissariamento per infiltrazioni camorristiche, non riusciva più a trovare il modo di smaltire la sua spazzatura.
(Roberto Saviano, Gomorra)

Appena muori in terra di camorra, vieni avvolto da molteplici sospetti, e l’innocenze è un’ipotesi lontana, l’ultima possibile. Sei colpevole fino a prova contraria.
(Roberto Saviano, Gomorra)

Il proprietario di una fabbrica in nero appoggia quasi sempre il politico, o il capozona del clan che farà eleggere il politico, che gli farà ottenere meno controlli sulla sua attività.
(Roberto Saviano, Gomorra)

La Camorra è uno stato parallelo che produce un’economia di centinaia di milioni di euri. Ormai non importa più chi lo gestisce questo denaro. Di tanto in tanto una mente criminale più fine delle altre guadagnerà le prime pagine.
(Sergio Nazzaro)

La Camorra è pervasiva. Le sue caratteristiche le consentono di essere presente ovunque vi sia un’utilità. Spietatezza, opportunismo e cinismo sono principi comuni a tutte le bande camorristiche. Non c’è attività redditizia che non possa essere svolta.
(Giovanni Maria Mazzanti)

Noi vivevamo con lo Stato. Per noi lo Stato doveva esistere e doveva essere quello Stato che c’era, solo che noi avevamo una filosofia diversa dai siciliani. Mentre Riina usciva da un isolamento isolano, da montagna, vecchio pecoraio insomma, noi avevamo superato questi limiti, noi volevamo vivere con lo Stato. Se qualcuno nello Stato ci faceva ostruzionismo, ne trovavamo un altro disposto a favorirci. Se era un politico non lo votavamo, se era uno delle istituzioni si trovava il metodo per raggirare.
(Dichiarazione del pentito Carmine Schiavone, citato da Roberto Saviano in Gomorra)

La mafia sta a Roma, la camorra sta a Roma. La vera camorra sta a Roma, mica sta qui.
(Raffaele Cutolo, intervista di Enzo Biagi, 1986)

Le pene della camorra sono certe e immediate, a differenza di quelle dello Stato.
(Roberto Saviano, Super Santos)

Porsi contro i clan diviene una guerra per la sopravvivenza, come se l’esistenza stessa, il cibo che mangi, le labbra che baci, la musica che ascolti, le pagine che leggi non riuscissero a concederti il senso della vita, ma solo quello della sopravvivenza.
(Roberto Saviano, Gomorra)

La camorra non mi ha ucciso, ma non mi lasciato vivere.
(Roberto Saviano)

Dove abito? In un Paese nel quale la gente si preoccupa di come fa i soldi Saviano e non di come li faccia la Camorra.
(Luca Bottura)

Gomorra non è un romanzo di lotta contro la camorra, o non solo. È un libro che ha avuto la forza di creare un immaginario straordinario, talmente straordinario che si è imposto. Oggi, quando pronunciamo la parola Gomorra, nessuno pensa più alla Bibbia. Bensì a Scampia, alla cocaina, alle teste dei cinesi che cascano dal container. È un romanzo che ha delineato i confini di un universo letterario che prima non esisteva, come La dolce vita di Federico Fellini. (Alessandro Piperno, scrittore)

Va bene tutte queste serie tv sulla Camorra, la serie tv sull’altra faccia della camorra, la serie tv sui giovani della Camorra. Ma una bella fiction su Peppino Impastato, no?
(Fabrizio Caramagna)

Preferire sempre di no. Non rispondere a inchieste, rifiutare interviste, non firmare manifesti, perché tutto viene utilizzato contro di te, in una società che è chiaramente contro la libertà dell’individuo e favorisce il malgoverno, la malavita, la mafia, la camorra, la partitocrazia,
(Ennio Flaiano)

Quello che chiamiamo mafia o camorra, non è che il frutto naturale della storia nel suo libero corso. Gli uomini deboli che sono i più, si avvezzano a inchinare il capo, divenuti i don Abbondii della storia. Il culto della forza, solo perché forza, imprime sulla società il marchio della servilità e della decadenza.
(Francesco de Sanctis)

La Camorra potrebbe esser definita l’estorsione organizzata: essa è una società segreta popolare, cui è fine il male. È utile studiarla da vicino, non solo per osservare i costumi ancora poco conosciuti e offrire qualche singolarità di più alla curiosità del pubblico, ma soprattutto per mostrar i veri ostacoli che l’Italia incontra a Napoli.
(Marco Monnier nel 1863)

Mancavano scuole ed asili, ed il pane era a sì mite prezzo, che i genitori non si trovavano costretti ad insegnare ai figli la necessità del lavoro. Il piccolo vagabondo restava dunque mendicante, e addiveniva ladro di buon’ora Rubava fazzoletti, col furto si assicurava ne’ mercati il suo vitto, si impadroniva or qua or là di qualche piccola moneta di rame, e finiva un giorno o l’altro col risvegliarsi in prigione. Allora di due cose l’ una : o avea coraggio, o ne difettava. Vigliacco, era sfruttato dalla camorra; coraggioso, aspirava a divenir camorrista
(Marco Monnier nel 1863)

Col regno di Francesco I [Francesco I delle Due Sicilie (1777–1830)] si slargò ed esasperò l’altra piaga sociale del Napoletano, la camorra; dalle prigioni e dalle galere passò nel paese e si organizzò in associazione di malfattori con statuto, giuramento, cieca ubbidienza, gerarchia ecc.
(Nicola Nisco)

Si dà nome di camorrista ad un uomo di importanza che vende per una botte di vino un favore; all’ufficiale superiore il quale si fa pagare la protezione che accorda a coloro che desiderano le spallette; all’alto funzionario che minaccia di destituzione gli impiegati scrupolosi cui fanno difetto la pieghevolezza dell’animo e le compiacenterie; al cavaliere d’industria che, abile nella scherma, vorrebbe esser rispettato come un cavaliere del Toson d’oro; al vescovo reazionario, che sotto pena di sospensione a divinis proibisce al modesto curato di riconoscere il Regno d’Italia; infine a tutti i grandi di questa terra che usano violenza ai deboli, col diritto del più forte.
(Marco Monnier nel 1863)

Le quattro regioni più direttamente investite dalle mafie – la Sicilia con Cosa Nostra, la Calabria con la ‘ndrangheta, la Campania con la camorra, la Puglia con la sacra corona unita – sono anche le quattro regioni più povere e disperate d’Italia. I criminali esercitano il potere grazie all’assenza di mercato e di fiducia: le mafie controllano il mercato, attraverso il racket, l’usura e la proprietà stessa delle aziende, e puntano sulla mancanza di fiducia dei cittadini nelle istituzioni, sul decadimento dello spirito pubblico.
(Giuseppe Pisanu, Ministro dell’interno)

Sono passati 150 anni dall’Unità d’Italia ma oggi nell’ex Regno delle Due Sicilie esiste un’entità, che possiamo chiamare camorra, mafia o ‘ndrangheta, che si è assunta il compito di difendere la gente dagli strumenti del potere che al Sud vengono percepiti come ostili.
(Eduardo Bennato)

Le quattro regioni più direttamente investite dalle mafie – la Sicilia con Cosa Nostra, la Calabria con la ‘ndrangheta, la Campania con la camorra, la Puglia con la sacra corona unita – sono anche le quattro regioni più povere e disperate d’Italia. I criminali esercitano il potere grazie all’assenza di mercato e di fiducia: le mafie controllano il mercato, attraverso il racket, l’usura e la proprietà stessa delle aziende, e puntano sulla mancanza di fiducia dei cittadini nelle istituzioni, sul decadimento dello spirito pubblico.
(Marco Travaglio)

Questa storia della camorra nel Dna non mi convince.
Napoletano da generazioni, eppure sono incensurato e la mattina mi sveglio per lavorare. Io.
(sempreciro, Twitter)

Napoli è solo camorra, Roma è ladrona, la Sicilia è mafia, a Milano sono tutti bauscia e a Torino bugianen.
I luoghi comuni, invece, sono dovunque.
(Fabrizio Caramagna)

Io vi conosco tutti quanti, uno per uno e so che avete sbagliato ma voi potete essere più forti dei vostri sbagli… e ve lo dice uno che nella vita a sbagli non è secondo a nessuno.
(Dalla Serie tv Mare fuori)