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Frasi, citazioni e aforismi sulle colline

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Presento una raccolta di frasi, citazioni e aforismi sulle colline. Tra i temi correlati si veda Frasi, citazioni e aforismi sulla montagna, Frasi, citazioni e aforismi sul bosco e Frasi, citazioni e aforismi sulla natura.

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Frasi, citazioni e aforismi sulle colline

Colline

Sedersi all’ombra, in una bella giornata, e guardare in alto verso le verdi colline lussureggianti, è il miglior riposo.
(Jane Austen)

Salite su una collina al tramonto. Tutti hanno bisogno ogni tanto di una prospettiva e lì la troverete.
(Rob Sagendorph)

Una collina è una nuvola che ha messo radici e si è riempita di alberi e prati.
(Fabrizio Caramagna)

Tutto quello che volevo era solo una collina dove sdraiarmi.
(William Faulkner)

Nella mia stanza, il mondo è oltre la mia comprensione, ma quando cammino vedo che consiste di tre o quattro colline e una nuvola.
(Wallace Stevens)

Camminare sottovoce con le vigne negli occhi.
E la collina trova sempre un modo per accarezzarti.
(Fabrizio Caramagna)

Sono cresciuto in questa città, la mia poesia è nata tra la collina e il fiume, ha preso la sua voce dalla pioggia, e come il legno, essa stessa è parte delle foreste.
(Pablo Neruda)

Sono umili le colline. Poco elevate, arrotondate dal tempo e dal profilo dolce, non incutono il rispetto e la soggezione delle montagne. Sono nate per assecondarci, per darci vigne e campi coltivati, belvederi e panorami, case e giardini pieni di verde e silenzio la sera.
(Fabrizio Caramagna)

Lei apparteneva alle colline, ora, e le colline l’avrebbero nascosta. Dovevo lasciarla tornare alla loro solitudine, lasciarla vivere con i sassi e con il cielo, lasciare che il vento giocasse con i suoi capelli fino alla fine.
Era quella la sua strada.
(John Fante)

Niente è più divino d’estate di queste vallate profonde nascoste fra colline, di questi pendii scoscesi ammantati d’erica.
(Emily Brontë)

Tramonto. Le colline prendono fuoco per così tanto chiarore.
(Fabrizio Caramagna)

Sapevo bene che nessuna casa dovrebbe esser mai su di una collina o su qualsiasi altra cosa. Dovrebbe essere della collina. Appartenere ad essa. Collina e casa dovrebbero vivere insieme ciascuna capace di essere più felice grazie all’altra.
(Frank Lloyd Wright)

Mentre sei seduto sul pendio di una collina, steso sotto gli alberi di una foresta o accoccolato con le gambe bagnate sulla riva sassosa di un torrente di montagna, si apre la grande porta.
(Stephen Graham)

In altri tempi si diceva la collina come avremmo detto il mare o la boscaglia. Ci tornavo la sera, dalla città che si oscurava, e per me non era un luogo tra gli altri, ma un aspetto delle cose, un modo di vivere. Per esempio, non vedevo differenza tra quelle colline e queste antiche dove giocai bambino e adesso vivo: sempre un terreno accidentato e serpeggiante, coltivato e selvatico, sempre strade, cascine e burroni. Ci salivo la sera come se anch’io fuggissi il soprassalto notturno degli allarmi, e le strade formicolavano di gente, povera gente che sfollava a dormire magari nei prati, portandosi il materasso sulla bicicletta o sulle spalle, vociando e discutendo, indocile, credula e divertita.
(Cesare Pavese)

Conversare sulla sommità di un colle è una cosa superba, ma conversare su di una collina volante è una cosa da fiaba.
(GK Chesterton)

Lo ricordi cosa facevi da bambina? Salivi sopra il colle. Non importava quanto fosse lontano il traguardo. Salivi sulla cima. Il vento ti abbracciava e ti trascinava con sé, ma succedeva per poco: poi eri tu a trascinare il vento.
(Alberto Camerra, Luna senza inverno)

Era intorno il sentore di queste colline
più profondo dell’ombra, e d’un tratto suonò
come uscisse da queste colline, una voce più netta
e aspra insieme, una voce di tempi perduti.
(Cesare Pavese)

Forse un partigiano sarebbe stato come lui ritto sull’ultima collina, guardando la città e pensando lo stesso di lui e della sua notizia, la sera del giorno della sua morte. Ecco l’importante: che ne restasse sempre uno. Scattò il capo e acuì lo sguardo come a vedere più lontano e più profondo, la brama della città e la ripugnanza delle colline l’afferrarono insieme e insieme lo squassarono, ma era come radicato per i piedi alle colline. I’ll go on to the end. I’ll never give up.
(Beppe Fenoglio)

La considerevole collina di Neive e quelle più massicce, eccelse e desolate di Mango, grigionere nella distanza e massicce eppure aeree come enormi nubi di tempesta ancorate alla terra.
(Beppe Fenoglio)

Fa un sole su questi bricchi, un riverbero di grillaia e di tufi che mi ero dimenticato. Qui il caldo più che scendere dal cielo esce da sotto – dalla terra, dal fondo tra le viti che sembra si sia mangiato ogni verde per andare tutto in tralcio.
E’ un caldo che mi piace, sa un odore: ci sono dentro anch’io a quest’odore, ci sono dentro tante vendemmie e fienagioni e sfogliature, tanti sapori e tante voglie che non sapevo più d’avere addosso.
(Cesare Pavese)

Guadagnò la breccia, s’inerpicò per il suo coloso sentiero e fu sulle falde della gigantesca, mammutica collina di Mango. Ondosamente incombevano su lui i boschi neri, come carboniosi, e gli aperti sfuggenti prati… vertiginosi pendii…
(Beppe Fenoglio)

Siamo nati per girovagare su quelle colline,
senza donne, e le mani tenercele dietro la schiena.
(Cesare Pavese)

Fuori per campi e boschi
E oltre le mura ho viaggiato;
Salito su colline panoramiche
Ho guardato il mondo, sono sceso;
Per la via grande son tornato a casa,
Ed ecco ho terminato.
(Robert Frost)

Ho suonato alla porta, e il prato era indaffarato e il cielo contemplava le colline e le api volavano con laboriosità, e mi ha aperto una piccola viola dai colori così magnifici: “Quello che sognerai adesso sarà vero per sempre” mi ha detto.
(Fabrizio Caramagna)

Ho cercato di non barcollare; ho fatto passi falsi lungo il cammino. Ma ho imparato che solo dopo aver scalato una grande collina, uno scopre che ci sono molte altre colline da scalare.
(Nelson Mandela)

A diciotto anni le convinzioni sono le colline da cui ci affacciamo alla vita. A quaranta sono le caverne in cui ci nascondiamo.
(Francis Scott Fitzgerald)

Massimo: La mia casa è sulle colline di Trujillo. Un posto molto semplice, pietre rosa che si scaldano al sole e un orto che profuma di erbe di giorno e di gelsomino la notte. Oltre il cancello c’è un gigantesco pioppo, fichi, meli, peri. Il terreno, Marco, è nero, nero come i capelli di mia moglie, vigne sui declivi a sud, olivi su quelli a nord, cavallini giocano con mio figlio che vuole essere uno di loro.
Marco Aurelio: Da quanto manchi dalla tua casa?
Massimo: 2 anni, 264 giorni e questa mattina.
(Dal film Il Gladiatore)

Tu non sai le colline
dove si è sparso il sangue.
Tutti quanti fuggimmo
tutti quanti gettammo
l’arma e il nome.
(Cesare Pavese)