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Frasi, citazioni e aforismi sul cancro e il tumore

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In occasione della “Giornata Mondiale contro il Cancro” (“World Cancer Day”), presento una raccolta di frasi, citazioni e aforismi sul cancro e il tumore. Tra i temi correlati si veda Frasi, citazioni e aforismi sulla malattia e Frasi, citazioni e aforismi sulla guarigione.

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Frasi, citazioni e aforismi sul cancro e il tumore

cancro

Non sai mai quanto sei forte fino a quando essere forte è la sola scelta che hai.
(Cayla Mills)

Sto facendo chemioterapia da 2 mesi, ho perso tutti i capelli e mi sento spesso molto stanca. Ma non ho perso, e non intendo perdere, il mio sorriso e la voglia di vivere. E quando leggo “la vita fa schifo” sorrido pure di più.
(aterG, Twitter)

Dopo l’operazione chiesi di vederlo. A colpo d’occhio sembrava una pallina di marmo, innocua, quasi graziosa. Dopo alcuni giorni lo esaminai al microscopio, e mi resi conto di che cosa fosse capace riproducendosi.
Capii che avevo un nemico dentro di me: un alieno, che ha invaso il mio corpo per distruggerlo. Ora abbiamo un rapporto di guerra: lui vuole ammazzarmi, io voglio ammazzare lui.
(Oriana Fallaci)

Rivendico il diritto di parlare apertamente della nostra malattia, che non è esibizionismo né un credersi invincibili, anzi: è un diritto a sentirsi umani. Anche fragili, ma forti nel reagire.
(Nadia Toffa)

Se i bambini hanno l’abilità di ignorare tutte le probabilità e le percentuali, allora io – tutti noi – possiamo imparare qualcosa da loro. Se ci pensi, quale altra opzione abbiamo a disposizione se non sperare. In quella situazione, tutti abbiamo due opzioni, dal punto di vista medico ed emotivo: mollare o combattere forte.
(Lance Armstrong)

Il cancro è una parola, non una sentenza.
(John Diamond)

Il cancro non è una sentenza. È solo una diagnosi. La prima cura è la positività.
(Giuseppe Repole)

Quando hai una seconda possibilità nella vita, credici e vai fino in fondo. Io ne sono la prova.
(Lance Armstrong)

Io a quel tempo, al mattino, tutte le mattine, facevo mezz’ora di nuoto, 25 vasche in piscina. Dovevo continuare a farlo, anche se la chemio era davvero distruttiva. Mi costava fatica ma dovevo continuare. E però un giorno che la terapia mi aveva stancato molto, arrivai alla undicesima vasca e dovetti smettere subito, per non affogare: non riuscivo più a respirare. Risalii dall’acqua e mi stesi a meditare. Sentivo la mia impotenza, avvertivo il tumore come una sfida perduta. E dunque c’ero arrivato, dovevo proprio morire. La svolta
Ma invece no, mi dissi di no, scesi di nuovo in piscina, ripartii a nuotare e a contare: una vasca, due vasche, tre vasche. Arrivai alla numero 25, e dissi a me stesso: ora fagli vedere tu, al tumore, chi sia più forte. Nuotai ininterrottamente per 55 vasche, un’ora e passa. E quando uscii dall’acqua, sapevo dentro di me che io avrei vinto, non il tumore.
(Mimmo Càndito)

L’incapacità di pensare in positivo può pesare su un malato di cancro come una seconda malattia.
(Barbara Ehrenreich)

Contro che cosa sono in guerra? Col mio cancro. E che cos’è il mio cancro? Il mio cancro sono io. I miei tumori sono fatti di me. Sono fatti di me tanto quanto il mio cervello e il mio cuore. E’ una guerra civile.
(John Green, Colpa delle stelle)

C’è solo una cosa al mondo più merdosa di dover combattere contro il cancro quando hai sedici anni, ed è avere un figlio che combatte contro il cancro.
(John Green, Colpa delle stelle)

Come volete che mi senta? Ogni parola sarebbe inutile e non mi va di star qui a piangermi addosso e lamentarmi. Continuerò a lottare, come ho sempre fatto, consapevole del fatto che forse non vedrò mai la laurea della Petra, non conoscerò mai la fidanzata di Jacopo e mi perderò il diploma di Sara. Ma so anche che quello che mi resta da vivere me lo godrò il più possibile. Nei momenti in cui starò bene penserò… a star bene, punto e basta
(Anna Staccato Lisa)

Lascia che io torni a respirare, e mai così tanto saprò apprezzare la vita. Il vuoto che esso mi lascerà nel petto, lo farò occupare tutto dal cuore.
(Marina Gaddi sul cancro al seno)

Il tumore è una sfida che stiamo affrontando e che sicuramente non volevamo. Mi ha aiutato molto non identificarmi con il cancro: non sono il mio tumore. È un impedimento che mi trovo ad affrontare, ma sono rimasta una persona con sogni ma anche con progetti.
(Emma Bonino)

La scelta di fare il medico è profondamente legata in me alla ricerca dell’origine di quel male che il concetto di Dio non poteva spiegare – si legge – da principio volevo fare lo psichiatra per capire in quale punto della mente nascesse la follia gratuita che poteva causare gli orrori di cui ero stato testimone. Avvicinandomi alla medicina, però, incappai in un male ancora più inspiegabile della guerra, il cancro.
(Umberto Veronesi)

Il tumore, spesso non sai d’averlo. Ci convivi, lui ti lavora dentro, e quando, alla fine, magari per un qualche accidente che non c’entra nulla, i medici lo scoprono, è ormai troppo tardi. La prevenzione, oggi lo sappiamo, diventa un atto fondamentale.
(Mimmo Càndito)

Un’oncia di prevenzione del cancro vale una tonnellata di cura del cancro.
(Robert A. Wasche)

Can-cro: due sillabe, una vita in frantumi. Forse un monito più che una condanna, forse una lezione di vita. Dura da accettare ma forse chissà indispensabile per iniziare a cambiare. Chi conosce la mia storia la definisce una tragedia, una disgrazia. Io semplicemente dico che è esperienza
(Marina Neri)

Concima la tua fede e le tue paure moriranno di fame.
(Anonimo)

Anna Lisa è un faro di vita: ha dignità, energia, ironia. E smuove i cuori nell’intimo. Allora sono andato a cercarlo e ho trovato qualcosa che non mi aspettavo: l’ultima lettera della parola cancro era un fiocchetto rosa, il sottotitolo recitava «Il blog di una malata coccolata, viziata, amata, fortunata», e tutto intorno c’erano disegnate delle farfalle e delle api. Ricordo esattamente quella notte in cui mi sono messo a leggerlo, dopo aver finito di lavorare, quando il giornale si svuota, c’è finalmente silenzio e i telefoni smettono di squillare. Mi sono immerso nella sua sofferenza, nel suo stupore, ho avuto paura di leggere ma ho trovato la sua mano che mi tirava dentro per scoprire quanta vita c’è quando si sente la morte. Quanta energia e speranza ci possono essere quando si è capaci di amare e di riconoscere il bene. E di quanta leggerezza si può trovare anche se si è in mezzo alla più dura battaglia: «Ho vinto una risonanza magnetica alla mia testolina per domani mattina!!! Quante fortune che ho! E sapete che cosa c’è di ganzo? Che a ’sto giro mi ci porta l’ambulanza!!! Proverò l’ebbrezza della sirena in autostrada!!! Perché… l’accenderanno la sirena, vero? No, sennò scendo eh!». Sono state queste le prime parole che ho letto sul blog, poi ho cercato la sua storia.
(Mario Calabresi)

Quando nel dolore si hanno compagni che lo condividono, l’animo può superare molte sofferenze.
(Anna Staccato Lisa, citando William Shakespeare)

Personalmente non credo che la psiche abbia un ruolo nella comparsa e nello sviluppo dei tumori. Credo invece nell’influenza che l’atteggiamento psicologico del malato può avere sulla sua reazione alla cura. L’esperienza clinica ci insegna che un malato psicologicamente forte reagisce meglio ai trattamenti, perché è capace di aderire alla cura con coscienza, sistematicità e determinazione. L’atteggiamento individuale quindi, anche se non influisce sulla prognosi finale, certamente può influire sulla fasi del decorso della malattia. Un paziente aiutato da un atteggiamento ottimistico guarisce di più anche perché segue meglio le cure, s’impegna a osservare meglio le indicazioni del medico, s’impegna a voler guarire.
(Umberto Veronesi)

Il cancro… un processo di creazione impazzito, pensai.
(Philip K. Dick)

Il cancro: la malattia che non bussa prima di entrare.
(Susan Sontag)

Se non mi è concesso più di ridere perché ho il cancro, è come se fossi già morto. Bisogna essere capaci di guardare un film comico, raccontare barzellette, continuare a vivere. Non serve tornare continuamente sull’argomento; sarebbe come ricevere l’estrema unzione tutti i giorni.
(David Servan-Schreiber)

Mio padre morì di tumore. Quando parlava della sua malattia la chiamava per nome: cancro. I malati di tumore che conosco ne parlano chiamandolo per nome. Per i media invece dire o scrivere “tumore” è tabù come se fosse una colpa. Il cancro è una malattia, non una colpa.
(robgere, Twitter)

Satelliti di un sistema solare che si disgrega,
di un nucleo d’atomo che decade,
libere particelle impazzite
vanno le cellule tumorali in giro per il corpo,
a prendere in ostaggio cellule, ghiandole, organi sani.
Il costo del riscatto è la vita.
E tu sei lì che aspetti il liberatore (la chemio, l’operazione)
che a volte ti chiede un riscatto equivalente.
(Fabrizio Caramagna)

Cresce e si espande il nodulo tumorale.
Sembra una forza che vuole farsi massa.
Come una stalattite che,
goccia dopo goccia,
vuole invadere tutta la grotta.
(Fabrizio Caramagna)

Quando nel 2008 ricevetti la prima diagnosi, una delle cose che mi fece più soffrire fu la perdita dei capelli.
Non voglio passare per una persona un po’ troppo frivola (per quanto lo sia abbondantemente), voglio far capire che perdere i capelli a mazzi all’età di 30 anni non è una cosa piacevole.
Tante persone tendono a sminuire questa cosa, ma io invece mi ci sono sempre arrabbiata perché per me è stato un vero e proprio dolore.
Sì, un dolore che poi ho imparato a gestire e a sdrammatizzare grazie all’aiuto della mia Amicabionda (la parrucca), ma ricordo con grande sofferenza il momento della perdita, il momento in cui mi sono rasata a zero, il momento della scelta della parrucca, il momento in cui tutti mi vedevano per la prima volta con quel gatto morto in testa.
Ci ho sofferto tanto, è vero, ma in ugual modo ho gioito quando a novembre del 2009 hanno ricominciato a ricrescere.
Erano più scuri di prima.
Erano ricciolutissimi quando invece io l’ho sempre avuti lisci come spaghetti.
Erano tantissimi e fortissimi, molto più di prima.
Erano e sono tuttora bellissimi.
Perché sono veri! E sono miei!
E questa gioia la può capire solo chi c’è passato.
Chi ha perso i capelli e poi li ha visti ricrescere può condividere la tristezza e poi la gioia di quei momenti.
(Anna Staccato Lisa)

Non è il denominatore in sé a essere peggiorativo o rovinoso, ma il nome specifico «cancro». Fin quando una particolare malattia viene trattata come un predatore diabolico e invincibile, e non come una semplice malattia, quasi tutte le persone che ne sono affette non potranno che demoralizzarsi apprendendo di quale male soffrono. La soluzione non consiste dunque nel non dire più ai pazienti la verità, ma nel rettificare la loro idea della malattia, nel demistificarla.
(Susan Sontag)

Le parole più belle che uno possa desiderare di sentire non sono più ‘Ti amo’, ma ‘Non si preoccupi, è benigno!’.
(Woody Allen)

Per esistere un cancro ha bisogno di un organismo vivente. Tutta la sua malvagità consiste nel fatto che “il meglio” che può fare è morire insieme al suo ospite. A meno che il suo ospite non trovi il modo di sradicarlo e di sopravvivergli.
(Christopher Hitchens)

La gente non ha il cancro. Si dice che lotta contro il cancro. Non c’è amico che non si astenga da questa immagine bellicosa: puoi sconfiggerlo. Lo ritrovi persino nei necrologi di quelli che la battaglia l’hanno persa. Non lo si applica a chi ha sofferto per anni di cuore o di un blocco renale.
(Christopher Hitchens)

Glioma, fibroma, blastoma. Qualunque sia il tumore le persone pensano che il tuo approccio sia lo stesso: trovi il punto del corpo in cui si nasconde, poi apri il paziente e tagli via tutto. Ma non stai combattendo soltanto contro un tumore, in realtà sei in guerra contro un miliardo di cellule.
(Dal film Grey’s Anatomy)

Contro di me c’è questo alieno cieco e privo di emozione. Ma a sostegno della mia sopravvivenza c’è un gruppo di medici brillanti e altruisti.
(Christopher Hitchens)

Il cancro e l’AIDS sono bestie educate: mangiano una ben misera razione di carne rispetto a quella che hai mangiato tu e non ti lasciano solo come tu tenti di fare con loro.
(Fabrizio De André)

Il tempo si sta accorciando. Ma ogni giorno che sfido questo cancro e sopravvivo è una vittoria per me.
(Ingrid Bergman)

Ci illudiamo di ottenere un miracolo a Lourdes, benché in centocinquant’anni la Madonna ne abbia ufficialmente concessi solo sessantacinque, a cento milioni di pellegrini. Una media, inferiore a uno su un milione, di gran lunga più bassa della percentuale delle remissioni spontanee dei tumori, che è dell’ordine di uno su diecimila.
(Piergiorgio Odifreddi)

Tutte le bugie che si dicono ai malati di cancro, e che essi stessi dicono, indicano quanto sia diventato difficile per le società industriali avanzate adattarsi alla morte. Dal momento che la morte è oggi ritenuta un evento oltraggiosamente insensato, la malattia che viene largamente considerata sinonimo della morte è sentita come qualcosa che bisogna nascondere.
(Susan Sontag)

Chi è malato di cancro vuole che si rompa la cortina di commiserazione che lo circonda, non accetta l’esorcismo pavido di chi non vuol mai usare la parola «tumore» e ripiega su «il brutto male»; non chiede pietà, e nemmeno l’insopportabile ipocrisia di chi dice «coraggio» e di nascosto fa gli scongiuri, vuole soltanto la comprensione d’un sentire comune perchè il tumore viene vissuto – da chi lo ha – come una malattia «sociale», qualcosa che non appartiene soltanto al malato ma fa parte d’una dimensione psicologica ed emotiva più ampia, che va anche al di là della cerchia familiare.
(Mimmo Càndito)

Quando muore qualcuno di cancro, mi chiedo sempre dove aveva il tumore, chissà quale cellula lo ha determinato, quale cellula malata ha raggruppato segretamente attorno a sé altre cellule, se c’è stato un giorno preciso in cui è iniziato il golpe cellulare mentre il corpo ignaro era in un ufficio postale o al tavolo di un self-service o sul vagone di un treno o stringeva la mano a un aperitivo.
(Giorgio Falco)

Il cancro entra in noi o noi entriamo, ammalandoci, nella rivelazione del cancro universale?
(Guido Ceronetti)

Ciò di cui ci nutriamo è un elemento fondamentale per la nostra vita. Alimentarsi vuol dire scegliere e questa scelta può essere importantissima per preservarci da diverse malattie, a partire dai tumori.
(Umberto Veronesi)

Il carcinoma lavora astutamente dall’interno verso l’esterno. L’individuazione e la cura spesso lavorano più lentamente e a tentoni, dall’esterno verso l’interno.
(Christopher Hitchens)

La prima parola del referto ad attirare il mio sguardo, e a colpire le mie orecchie, è stato “metastatizzato”. L’alieno aveva colonizzato un angolo del mio polmone e una buona parte del mio linfonodo. E la sua base operativa era ubicata – da un bel pezzo – nel mio esofago. Mio padre era morto, e molto rapidamente, di cancro all’esofago. Aveva settantanove anni. Io ne ho sessantuno. Se la vita è una specie di “corsa”, io di colpo mi ritrovo tra i finalisti.
(Christopher Hitchens)

La mattina che lo operarono, il cancro si era talmente diffuso per il corpo di Edward che i medici valutarono al 5% la sua possibilità di sopravvivere: però non avevano calcolato l’incazzatura che gli avevano procurato.
(dal film Non è mai troppo tardi)

L’invenzione della bomba atomica ci avrà fatto vedere, almeno, ciò che può la ricerca quando è messa in opera. I problemi del cancro e della tubercolosi non tarderebbero molto ad essere risolti se ci fosse per un Paese la necessità di risolverli. Ma essi hanno l’inconveniente di non interessare che l’intera umanità.
(Jean Rostand)

Come puoi credere nella Provvidenza o nell’amore divino quando vedi un bambino invaso da cellule maligne che lo consumano giorno dopo giorno davanti ai tuoi occhi? Ci sono parole in qualche libro sacro del mondo, ci sono verità rivelate, che possano lenire il dolore dei suoi genitori? Io credo di no, e preferisco il silenzio, o il sussurro del non so.
(Umberto Veronesi)

Chissà se il vaccino per l’aids o la cura per il cancro non sono rinchiusi nella testa di qualcuno che non può permettersi di studiare.
(david_isayblog, Twitter)

Per chiunque viva un’esperienza di cancro, e oggi purtroppo i pazienti oncologici sono sempre di più, credo che valga sempre la pena di lottare, di provarci credendoci totalmente.
(Anonimo)

In Italia la sopravvivenza media a cinque anni dalla diagnosi di un tumore maligno è del 55% fra gli uomini e del 63% fra le donne. La diagnosi non è più percepita dai pazienti come una condanna a morte. E si può continuare a vivere e guarire, anche quando la malattia torna una seconda, una terza volta. Le cure sono meno distruttive e limitano le rinunce.
(Ugo Pastorino, oncologo)

6 Comments

  • Claudio Marcato "pareremio" ha detto:

    Solo il volontariato può sconfiggere il cancro. Stai fresco se pensi che le multinazionali della chemio ti aiuteranno nella ricerca medica più importante che esista.

  • Giovanni Muscolino ha detto:

    Certe sfide si possono vincere. E quella contro il cancro forse è la più difficile, perché è cattivo, è irrefrenabile, è dentro di te. Puoi conviverci, ignorarlo, pensare che sia una malattia come tante altre. Pensare che sei fortunato perché non è stato troppo tardi l’aver saputo che lui c’era. Era lì, è lì, ed adesso non puoi dargliela vinta. Non puó essere lui a vincere. Devi essere tu ad uscirne vincitore. A vivere. Perchè la vita è fatta di prove, di prove che ti cambiano, cambiano chi ti sta vicino, chi ti ama, chi ti vede strano e malgrado tutto c’è. Sei arrabbiato col mondo, con te stesso, con la vita. Ti senti un diverso, uno sfigato…non lo sei. Hai solo l’ennesima prova davanti a te. Siete tu e lui da soli, l’uno contro l’altro. La vita contro la morte. Nessuna parola può darti forza più di quanto devi averne tu, quando poi sei solo con lui. Continua a vivere come se non ci fosse, continua a lavorare, a ridere, a scherzare; anche se la chemio ti abbatte, anche se il corpo a volte ti dice basta, anche se non puoi fare a meno di vomitare, di stare male, di piangere quando sei solo e nessuno ti vede. Questa è la tua arma contro di lui. Lui è parte di te, e nessuno ti conosce meglio di te stesso. Solo tu puoi fermarlo, solo tu puoi farlo morire. Solo tu puoi vivere

  • KATIA ha detto:

    E’ la voce che cambia
    prima che cadano i capelli
    prima che le braccia diventino blu per le flebo
    prima che il sangue si infetti
    prima che lo stomaco si chiuda
    prima di non avere la forza
    prima di dimagrire
    prima di morie
    si è la voce che cambia prima di tutto

  • Lu ha detto:

    Solo chi lo ha vissuto sulla propria pelle, capisce ogni singola parola di questo commento….. Bellissimo !!

  • Andrea de Cunzo ha detto:

    Ho il cancro.
    È maligno.
    Fa paura.
    Martella il cervello.
    Non ho le metastasi.
    Radioterapia.
    Chemioterapia.
    Pausa.
    Intervento.
    Crollo della qualità della vita.
    Per un po’?
    Vincerò!!!!

  • Marco ha detto:

    Ho scoperto di avere un cranco alla pleura polmonare, il mondo mi è caduto addosso, ma sono sicuro che con l’amore che mi circonda e con la mia forza di volontà posso farcela…