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Frasi e citazioni belle e famose di Greta Thunberg

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Greta Thunberg (Stoccolma, 2003) è senza dubbio l’attivista sul clima più importante del mondo. Greta Thunberg ha attirato l’attenzione mondiale per la prima volta nel 2018, quando ha iniziato a organizzare diverse proteste davanti al parlamento svedese chiedendo un’azione più forte per il clima. I suoi sforzi si sono rapidamente trasformati in un movimento globale chiamato “Fridays for Future” e hanno ispirato numerosi altri giovani ad unirsi alla causa e ad alzare la voce. Da allora la giovane attivista svedese ha tenuto una serie di discorsi schietti ma memorabili in varie conferenze internazionali criticando i leader mondiali per il loro fallimento nell’affrontare la crisi climatica.

Abbiamo raccolto alcune delle frasi e citazioni più belle e famose di Greta Thunberg, che manifestano la sua profonda saggezza, il suo spirito giovanile e la sua tenace risolutezza. Che tu sia un ambientalista esperto o qualcuno che abbia appena iniziato a comprendere la gravità della crisi climatica, queste citazioni ti motiveranno ad agire per il futuro del nostro pianeta.

Tra i temi correlati si veda Frasi, citazioni e aforismi sul clima e i cambiamenti climatici, Frasi, citazioni e aforismi su ambiente e ecologia e Frasi, citazioni e aforismi sull’apocalisse e la fine del mondo.

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Frasi e citazioni belle e famose di Greta Thunberg

Ho imparato che nessuno è troppo piccolo per fare la differenza.
[I have learned you are never too small to make a difference.]

La nostra casa è in fiamme. E dovremmo arrabbiarci, e poi trasformare questa rabbia in azione. E agire come se la nostra vita dipendesse da questo. Perché è esattamente così che stanno le cose.

Ricostruire meglio. Bla, bla, bla. Economia verde. Bla bla bla. Zero netto entro il 2050. Bla, bla, bla. Questo è tutto ciò che sentiamo dai nostri cosiddetti leader. Parole che suonano grandiose ma che finora non si sono concretizzate. Le nostre speranze e ambizioni affogano nelle loro vuote promesse.

Dici che ami i tuoi figli sopra ogni altra cosa. Eppure stai rubando il loro futuro.

A me non importa di risultare impopolare, mi importa della giustizia climatica e del pianeta.

Avete rubato i miei sogni e la mia infanzia con le vostre parole vuote. Ciò nonostante, io sono una delle più fortunate. C’è gente che soffre. C’è gente che sta morendo. Interi ecosistemi stanno collassando. Siamo all’inizio di un’estinzione di massa. E voi non siete capaci di parlare d’altro che di soldi e di favoleggiare un’eterna crescita economica. Come osate!
(Al Climate Action Summit delle Nazioni Unite del 23 settembre 2019)

Per più di 30 anni la scienza è stata molto chiara. Come osate continuare a distogliere lo sguardo e a venire qui a dire che state facendo abbastanza, quando non si vedono ancora da nessuna parte le politiche e le soluzioni che sarebbero necessarie?
(Al Climate Action Summit delle Nazioni Unite del 23 settembre 2019)

Dite che ci “ascoltate” e che capite l’urgenza. Ma, a parte il fatto che sono triste e arrabbiata, non voglio crederci. Perché se voi capiste pienamente la situazione e continuaste a non agire, allora sareste malvagi. E io mi rifiuto di crederci.
(Al Climate Action Summit delle Nazioni Unite del 23 settembre 2019)

Ci state deludendo. Ma i giovani cominciano a capire il vostro tradimento. Gli occhi di tutte le generazioni future sono su di voi. E se scegliete di deluderci vi dico che non vi perdoneremo mai. Non vi permetteremo di farla franca. Qui, ora, noi diciamo basta. Il mondo si sta svegliando. E il cambiamento sta arrivando, che vi piaccia o meno.
(Al Climate Action Summit delle Nazioni Unite del 23 settembre 2019)

Non possiamo semplicemente scegliere di raccontare alcuni fatti e non altri perché non vogliamo turbare la gente. Dobbiamo dire le cose come stanno.

Essere giovani è un grande vantaggio, poiché vediamo il mondo da una nuova prospettiva e non abbiamo paura di apportare cambiamenti radicali.

È così ridicolo. Donald deve lavorare sul problema del controllo della rabbia e poi andare a vedere un buon vecchio film con un amico. Rilassati Donald, rilassati!
(Tweet del 5 novembre 2020)

Non bisogna ascoltare me ma quello che dicono gli scienziati. Bisogna ammettere che quello che è stato fatto finora non è stato sufficiente e che c’è un’emergenza climatica: da anni i politici parlano di ridurre le emissioni ma non fanno niente.
(Al Climate Action Summit delle Nazioni Unite del 23 settembre 2019)

Gli adulti continuano a dire: «Dobbiamo dare speranza ai giovani». Ma io non voglio la vostra speranza. Non voglio che siate ottimisti. Voglio che siate in preda al panico. Voglio che proviate la paura che io provo ogni giorno. E poi voglio che agiate. Voglio che agiate come fareste in un’emergenza. Voglio che agiate come se la nostra casa fosse in fiamme. Perché lo è.
(Al World Economic Forum di Davos, in Svizzera, il 25 gennaio 2019)

Per amore dei vostri figli, per amore dei vostri nipoti. Per amore della vita e di questo magnifico pianeta vivente. Vi chiedo di stare dalla parte giusta della storia.

Il 2023 è stato l’anno più caldo mai registrato.
I disastri climatici, le guerre, l’oppressione e le disuguaglianze si sono ulteriormente intensificati, uccidendo e sfollando innumerevoli persone.
Il 2023 è stato un altro anno in cui le persone al potere hanno lottato per mantenere il loro violento business as usual utilizzando pericolose bugie, discorsi di odio e greenwashing.
Sembra che non ci siano limiti a quanto si spingono a difendere lo sfruttamento delle persone e del pianeta per i propri guadagni e profitti. Ignorano la scienza e le grida dei loro stessi figli e delle persone più colpite. Tutto questo mentre molti difensori dell’ambiente e attivisti sono stati uccisi.
Ma il 2023 è stato anche un anno in cui le persone hanno nuovamente riempito le strade, resistito, difeso le loro terre e combattuto per i loro diritti e la loro libertà.
È stato un anno in cui molti hanno mostrato solidarietà globale e si sono uniti nella lotta per la giustizia climatica.
(Capodanno 2023, messaggio di Greta Thunberg)

Dite che nulla nella vita è bianco o nero. Ma questa è una bugia. Una bugia molto pericolosa. O evitiamo un riscaldamento di 1,5 gradi oppure non lo facciamo. O evitiamo di innescare una reazione a catena irreversibile che va oltre il controllo umano oppure non lo facciamo. O scegliamo di andare avanti come civiltà oppure no. Questo è l’unico bianco o nero possibile. Non ci sono zone grigie quando si tratta di sopravvivenza.

Io ho la sindrome di Asperger e, per me, ogni cosa è bianca e nera.

Ci sono stati 30 anni di bla, bla, bla e dove ci ha portato questo? Possiamo ancora cambiare la situazione. Saranno necessarie riduzioni immediate e drastiche delle emissioni. Ma non se le cose continuano come oggi. La mancanza intenzionale di azione dei nostri leader è un tradimento verso tutte le generazioni presenti e future.

Benessere e successo non dovrebbero più essere misurati nel grafico che indica la crescita economica, ma nella curva che mostra le emissioni dei gas serra.

Evitare la catastrofe climatica significa fare qualcosa di apparentemente impossibile. Ed è ciò che occorre fare.

Viviamo in uno strano mondo. Ma è il mondo che è stato consegnato alla mia generazione. È il solo mondo che abbiamo. Oggi ci troviamo a un crocevia della storia. Stiamo fallendo, ma non abbiamo ancora fallito. Possiamo ancora rimediare. Sta a noi.

Non possiamo più permettere che siano le persone ad avere il potere di decidere cosa è politicamente possibile. Non possiamo più lasciare che siano le persone ad avere il potere di decidere cosa sia la speranza. La speranza non è passiva. La speranza non è bla, bla, bla. La speranza è dire la verità. La speranza sta agendo. E la speranza viene sempre dalla gente.
(Al vertice Youth4Climate a Milano, Italia, il 28 settembre 2021)

Invece di affidarci alla speranza, cerchiamo l’azione. Allora, e solo allora, la speranza arriverà.

Finché non inizierete a concentrarvi su ciò che occorre fare anziché su ciò che è politicamente possibile, non ci sarà speranza.

La crisi climatica è sia la questione più facile che quella più difficile che abbiamo mai affrontato. La più facile perché sappiamo cosa dobbiamo fare. Dobbiamo fermare le emissioni di gas serra. La più difficile perché la nostra economia attuale è ancora totalmente dipendente dai combustibili fossili, e quindi dalla distruzione degli ecosistemi per creare una crescita economica eterna.
(In un discorso al Parlamento britannico del 23 aprile 2019)

Non possiamo risolvere una crisi se non la trattiamo come tale. Dobbiamo lasciare i combustibili fossili lì dove sono, sottoterra, e dobbiamo concentrarci sull’equità.

Quella che ci troviamo di fronte è una minaccia alla nostra stessa esistenza e non c’è tempo per continuare in questa follia.

Quello che facciamo o non facciamo adesso, io e la mia generazione non potremo correggerlo in futuro.

Perché dovrei studiare per un futuro che presto potrebbe non esserci nemmeno, quando nessuno fa niente per salvarlo, quel futuro?

Se vivrò fino a 100 anni, sarò ancora viva nel 2103. Ma quando oggi penso al futuro, non riesco ad andare oltre l’anno 2050. A quel punto, nel migliore dei casi, non avrò nemmeno vissuto metà della mia vita. Cosa succederà dopo? Nell’anno 2078 festeggerò il mio settantacinquesimo compleanno. Se avrò figli o nipoti, forse passeranno quella giornata con me. Forse mi chiederanno di voi, delle persone che erano in giro nel 2018. Forse vi chiederanno perché non avete fatto nulla mentre c’era ancora tempo per agire. Ciò che facciamo o non facciamo in questo momento influenzerà tutta la mia vita e quella dei miei figli e nipoti. Ciò che facciamo o non facciamo adesso, io e la mia generazione non potremo annullarlo in futuro.

Non possiamo salvare il mondo giocando secondo le regole, perché le regole devono essere cambiate. Tutto deve cambiare e deve iniziare oggi.
(Al TEDxStoccolma il 24 novembre 2018)

Quando avevo più o meno otto anni, ho sentito parlare per la prima volta di una cosa chiamata cambiamento climatico, o riscaldamento globale. A quanto pareva, era una cosa che gli esseri umani avevano prodotto con il loro modo di vivere. Ci veniva detto di spegnere le luci per risparmiare energia, di riciclare la carta per salvaguardare le risorse. Ricordo di aver pensato che era molto strano che gli esseri umani, che sono una specie animale tra le altre, fossero in grado di cambiare il clima terrestre. Perché se era così, se stava succedendo davvero, non si sarebbe dovuto parlare d’altro. Alla televisione avrebbero dovuto parlare solo di quello. Alla radio, sui quotidiani, sulle prime pagine dei giornali. Praticamente non si sarebbe dovuto leggere né sentire altro. Come se ci fosse una guerra mondiale. E invece non ne parlava nessuno.

Essere diversa è stato per me un dono, mi fa anche vedere le cose fuori dagli schemi. Non credo facilmente alle bugie, non mi faccio ingannare dalle cose.

A parere di molti, la Svezia è un piccolo paese, al punto che non ha importanza ciò che facciamo. Ma se poche ragazze riescono a finire in prima pagina in tutto il mondo semplicemente non andando a scuola per qualche settimana, immaginate cosa potremmo fare insieme se volessimo.

A me non interessa essere popolare. A me interessano la giustizia climatica e il pianeta.

Risolvere la crisi climatica è la sfida più grande e complessa che l’Homo sapiens abbia mai dovuto affrontare. La soluzione principale, tuttavia, è così semplice che persino un bambino è in grado di capirla. Dobbiamo bloccare le emissioni di gas serra. E o lo facciamo oppure non lo facciamo”.
(In un discorso al World Economic Forum, 2019)

Stiamo per sacrificare l’intera civiltà umana per permettere ad alcuni di continuare a realizzare enormi profitti.

Alcuni dicono che non stiamo facendo abbastanza per contrastare il cambiamento climatico. Ma questo non è vero. Perché per «non fare abbastanza» occorre fare qualcosa. E la verità è che non stiamo facendo niente.

Se le emissioni devono essere fermate, dobbiamo fermarle. Per me questo è bianco o nero. Non ci sono zone grigie quando si parla di sopravvivenza. O continuiamo a esistere come civiltà, oppure no. Dobbiamo cambiare.

Alcuni dicono che la crisi climatica è qualcosa che abbiamo creato tutti. Ma questa è un’altra comoda bugia. Perché se tutti sono colpevoli, non è colpa di nessuno. Mentre invece la colpa è di qualcuno.

Il sistema politico che avete creato è tutto incentrato sulla concorrenza. Quando potete, barate, perché tutto ciò che conta è vincere. Ottenere il potere. Tutto questo deve finire.

Dobbiamo concentrare ogni fibra del nostro essere sul cambiamento climatico perché se non lo facciamo tutti i risultati che abbiamo ottenuto, tutto il progresso, saranno stati inutili e ciò che gli attuali leader politici consegneranno alla storia sarà il più grande fallimento del genere umano.

Quelli di noi che sono ancora ragazzi non potranno cambiare ciò che voi fate adesso, una volta che saranno abbastanza grandi da poter fare qualcosa.

Le persone continuano a fare quello che fanno perché la stragrande maggioranza non ha idea delle conseguenze del suo modo di vivere.

Al clima e alla biosfera non importa niente della politica e delle nostre parole vuote, neanche per un secondo. A loro importa solo cosa facciamo nella pratica.

Ci sono migliaia di modi per agire. Ad esempio, piantare alberi, raccogliere rifiuti, unirsi a un’organizzazione o movimento che fa la differenza e soprattutto cercare di influenzare gli adulti e fare pressione su chi detiene il potere. Ho iniziato il mio attivismo a casa, cambiando le abitudini e il modo di pensare dei miei genitori e dei miei parenti.

Non utilizzo di prodotti di origine animale, sia per ragioni etiche che ambientali e climatiche.

Quasi nessuno menziona il fatto che siamo nel mezzo della sesta estinzione di massa, con circa 200 specie che si estinguono ogni giorno. Che il tasso di estinzione è oggi tra 1.000 e 10.000 volte superiore a quello considerato normale.

Alcuni dicono che non dovremmo impegnarci nell’attivismo, che dovremmo lasciare il compito ai politici e cambiare le cose nell’urna elettorale. E cosa facciamo, invece, se non c’è una volontà politica? Cosa facciamo se le politiche necessarie non sono nemmeno all’orizzonte?

Alcuni mi prendono in giro per la mia diagnosi. L’Asperger, tuttavia, non è una malattia, è un dono. La gente dice anche che, siccome, ho l’Asperger, è impossibile che mi sia messa volontariamente in questa posizione. Questo però è esattamente il motivo per il quale l’ho fatto. Perché se fossi stata «normale» e sociale, mi sarei organizzata con un gruppo o avrei fondato una mia organizzazione. Siccome però non sono brava a socializzare, ho fatto questo. Ero profondamente frustrata per il fatto che nessuno affrontasse la crisi climatica e sentivo di dover fare qualcosa, qualsiasi cosa.

Molti si divertono a diffondere pettegolezzi secondo i quali ci sarebbe qualcuno «dietro» di me, io sarei «pagata» o «usata» per fare ciò che faccio. Dietro di me, però, non c’è nessuno tranne me stessa. I miei genitori, prima che li mettessi al corrente di questa situazione, non erano certo degli attivisti per il clima. Anzi.

Il mio messaggio a tutti gli attivisti è di continuare ad andare avanti, e so che a volte può sembrare davvero impossibile e senza speranza, come sempre, quindi dovete semplicemente continuare ad andare avanti perché se vi impegnate abbastanza e abbastanza a lungo, farete la differenza.