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Gabriel Laub nasce a Bochnia in Polonia nel 1928 (a proposito della sua anagrafica Laub scrive molto ironicamente: “Io sono uno dei più vecchi componenti della generazione di mezzo dei giovani scrittori” – “Ich bin ein älterer Angehoriger der mittleren Generation junger Autoren”).

Dopo una breve residenza a Cracovia, nel 1939, a causa della sua origine ebrea, fugge con i suoi genitori in Unione Sovietica, dove viene poi deportato e internato negli Urali. Nel 1946, dopo un breve periodo di permanenza nell’Uzbekistan, si trasferisce a Praga dove studia giornalismo e lavora fino al 1968 come editore e scrittore. Già in quel periodo Gabriel Laub dimostra di essere un fine umorista e scrittore satirico, autore di pensieri, considerazioni e soprattutto aforismi spiritosi (sono raccolti nel libro “Zkušenosti“, in lingua ceca). Dopo la Primavera di Praga (1968), Gabriel Laub fugge ad Amburgo dove collabora con numerose testate giornalistiche e con le radio e le televisioni tedesche ottenendo numerosi riconoscimenti. Muore nel 1998 e viene sepolto in Israele.

Scrittore bilingue che scrive sia in ebraico che in tedesco, Gabriel Laub pubblica il primo libro di aforismi in lingua ceca (si intitola “Zkušenosti” ed esce nel 1967, qualche anno prima della sua fuga da Praga), mentre tutti i libri seguenti, a partire da “Verärgerte Logik, Aphorismen” (1969) sono pubblicati in lingua tedesca. Nella raccolta “Denken Verdirbt den Charakter. Alle Aphorismen” pubblicata nel 1986 sono raccolti i suoi principali aforismi in lingua tedesca.

Gabriel Laub non compare né nell’antologia di Friedemann Spicker “Aphorismen der Weltliteratur” né nell’Antologia “Neue Deutsche Aphorismen” (in un campo come quello aforistico dove non ci sono recensioni, studi critici, collane editoriali e riviste, dove persino nelle scuole e nelle università il genere viene ignorato, l’antologia è l’ultima e spesso ingannevole risorsa per una mappatura dei principali scrittori di aforismi). Se non fosse stata per una segnalazione di Milan Bestic, aforista di Belgrado (quante volte il cosiddetto “passa parola” nel trovare autori nascosti si è rivelato per il mio blog molto più efficace delle antologie), non avrei mai scoperto questo autore tedesco di cui avevo sentito parlare, ma di cui non avevo mai letto nulla (ovviamente in italiano, a parte qualche raro aforisma di Laub sul web, non c’è niente).

Come molti altri aforisti contemporanei, Gabriel Laub si interroga più volte sulla identità dell’aforisma. Nel libro “Denken Verdirbt den Charakter. Alle Aphorismen“, il primo capitolo si intitola “Sugli aforismi” (“Über Aphorismen”) e contiene diversi aforismi sull’aforisma. Ma Gabriel Laub va oltre. In fondo al libro c’è addirittura un capitolo di una decina di pagine intitolato “Piccolo trattato sugli aforismi” “Kleines Traktat überAphorismen” in cui Gabriel Laub scrive un piccolo trattato storico-letterario sulla nascita e l’evoluzione del genere aforistico. “L’aforisma, a differenza delle massime, frasi e pensieri celebri, è sempre scettico. Si batte per il pensiero libero e indipendente e lo scetticismo è una condizione indispensabile del pensiero indipendente. L’aforisma è pessimista nelle sue affermazioni e ottimista nella supposizione che il cercare di spiegare qualcosa agli esseri umani possa essere utile” scrive Laub in una delle prime pagine del suo trattato. Mentre in uno dei dei suoi aforismi sull’aforisma Laub scrive che “l’aforisma viene molto apprezzato perchè contiene una mezza verità, cioè una percentuale non indifferente” (prima di lui Karl Kraus scrisse che “L’aforisma non coincide mai con la verità; o è una mezza verità o una verità e mezzo“). Per Laub “Gli aforismi si formano seguendo la stessa ricetta delle statue: si prende un pezzo di marmo e si toglie tutto ciò che non è necessario“. L’aforisma ha questo vantaggio rispetto agli altri generi letterari. “Non lo si mette da parte prima di averlo letto tutto” Ma attenzione: una silloge di aforismi è anche “il pensiero messo in svendita al prezzo più basso” e anche “una tragedia rimpicciolita.

Ecco alcuni di questi aforismi sull’aforisma contenuti nel primo capitolo di “Denken Verdirbt den Charakter. Alle Aphorismen” (ringrazio Sara Bauducco, traduttrice di Torino, per avermi aiutato nella traduzione di alcuni di essi ):

“L’aforisma viene molto apprezzato, tra l’altro perché contiene mezza verità, cioè una percentuale non indifferente”.

“Il valore di un vero messaggio può essere detto in due righe. Il resto è costituito di dichiarazioni vaghe”.

“L’aforisma ha un vantaggio su ogni altro genere letterario: non lo si ripone via prima di averlo letto fino alla fine”.

“Gli aforismi si formano seguendo la stessa ricetta delle statue: si prende un pezzo di marmo e si toglie tutto ciò che non è necessario”.

“Una silloge di aforismi: i pensieri messi in svendita al prezzo più basso”.

“Gli aforismi: schegge di pensiero che entrano dentro gli occhi”.

“La debolezza dell’aforisma: considerare i lettori come adulti”.

“L’aforisma: una tragedia rimpicciolita”.

“L’aforisma è riconosciuto come genere letterario: i critici certamente non lo comprendono ancora, ma già lo contestano”.

Denken Verdirbt den Charakter. Alle Aphorismen” (che si acquista facilmente su Amazon.de) è un libro di 200 pagine diviso in 36 capitoletti sul modello di una antologia aforistica tematica (i titoli dei capitoli – cito solo i primi dieci – sono sulle eterne verità del mondo. Ad esempio “Sugli aforismi”, “Sopra il mondo, il tempo e la vita”, “Sull’uomo e l’umanità”, “Sul pensiero”, “Sulla teoria, ideologia e utopia”, “Sulla fortuna e il valore”, “Sul carattere”, “Sul coraggio e la viltà”, “Sull’età”, “Sull’apprendere”, eccetera. Molto bello il capitolo sulla “Stampa e sul Giornalismo”, che ovviamente risente dell’esperienza di giornalista di Gabriel Laub). Gli aforismi sono rapidi, leggeri, graffianti, paradossali, ed è davvero incomprensibile che non ci sia un solo editore in Italia disponibile a tradurre questo bellissimo libro.

Riporto qui di seguito una breve selezione di aforismi tratti da “Denken Verdirbt den Charakter. Alle Aphorismen“. Ringrazio di nuovo Sara Bauducco per avermi aiutato nella traduzione di alcuni di essi:

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Gabriel Laub, Denken Verdirbt den Charakter. Alle Aphorismen, 1986

 

Wir handeln wie Gott: schaffen eine Welt, in der es schwer ist zu leben, und überlassen es unseren Söhnen, sie zu verbessern.
Noi agiamo come Dio: creiamo un mondo nel quale è difficile vivere, e lo lasciamo ai nostri figli, perché lo migliorino.

Der Sklave will nicht frei werden. Er will Sklavenaufseher werden.
Lo schiavo non vuole diventare libero. Vuole diventare il capo degli schiavi.

Der Computer arbeitet deshalb so schnell, weil er nicht denkt.
Il computer è così veloce perché non pensa.

Phantasie ist etwas, was sich manche Leute gar nicht vorstellen können.
La fantasia è quella cosa che certe persone non riescono neanche a immaginare.

Nichts macht mir so viel Arbeit wie der Entschluss zu arbeiten.
Niente ci dà tanto lavoro quanto la decisione di lavorare.

Dogma: der Versuch, einen Stock nur mit einem Ende zu erzeugen.
Dogma: il tentativo di creare una superficie con una sola estremità.

Die Nichtdenkenden denken, daß niemand denkt. Die Denkenden wissen es.
Chi non pensa ritiene che nessuno pensi. Chi pensa lo sa.

Er ist ein Optimist. Er glaubt, daß es von ihm abhängt, wann er Selbstmord begehen will.
E’ ottimista. Crede che dipenda da lui quando vuole suicidarsi.

Der vorsichtige Pessimist begeht Selbstmord, indem er sich vor einen Krankenwagen wirft.
Il pessimista prudente si suicida gettandosi davanti all’ambulanza.

Wer nichts zu verlieren hat, hat keinen Grund zum pessimismus.
Colui che non ha niente da perdere non ha nessuna ragione di essere pessimista.

Liebe ist die höchste Stufe des Egoismus. Wir lieben nicht unsere Partner, sondern ihre Fähigkeit, uns zu lieben.
La massima forma d’egoismo è l’amore. Non amiamo i nostri partner, ma soltanto la loro capacità di amare noi.

Dummkopf: ein Idiot, der keine Karriere gemacht hat.
Lo stupido, un idiota che non ha fatto carriera.

Absolute Moral: Alles ist verboten.
La morale assoluta: tutto è vietato.

Glücklich die Utopisten! Ihnen bleibt es erspart, die Verwirklichung ihrer Träume zu erleben.
Beati gli utopisti! Essi si risparmiano di sperimentare la realizzazione dei loro sogni.

Theorien werden aus praktischen Gründen erfunden.
Le teorie sono state inventate per delle ragioni pratiche.

Gefahrlicher als eine falsche Theorie ist eine richtige in falschen Händen.
E’ pericoloso che una teoria sbagliata diventi corretta nelle mani sbagliate.

Wir waren jung, schön und dumm. Jetzt sind wir leider nur noch jung.
Noi eravamo giovani, belli e stupidi. Adesso sfortunatamente siamo ancora giovani.

Die Schonheit ist wie die Wahrheit: Keiner kann sie genau definieren und ieder kann glauben, daß er sie besitzt.
La bellezza è come la verità: nessuno la può definire e ognuno può credere che essa è ciò che gli appartiene.

Journalist: ein Schriftsteller, dessen schöpferische Phantasie ein wenig von der Wirklichkeit eingeschränkt wird.
Giornalista: uno scrittore, la cui immaginazione creatrice è limitata dalla realtà.

Eine wirklich praktische Schreibmaschine: Ihre Tastatur hat drei verschiedene Arten von Gänsefüßchen und kein Fragezeichen.
Una macchina da scrivere veramente concreta: la sua tastiera ha tre diversi tipi di virgolette e nessun punto interrogativo.

Es ist eine Verleumdung, daß die Zeitungen ihre Leser nicht zum Denken anregen. Sie bringen ja Kreuzworträtsel.
E’ una calunnia che i giornali non stimolino i propri lettori al pensiero. Di certo li portano ai cruciverba.

Der Mensch: ein durch die Zensur gerutschter Affe
L’uomo: una scimmia che è scappata attraverso le maglie della censura.

Wahnsinn ohne methode is verboten!
La follia senza metodo è vietata!

Prostitution: ein mensch wird bezahlt, damit er sich selbst vergewaltig.
Prostituzione: Un uomo che viene pagato per violentare se stesso.

Die Heiligen: postume Karrieristen.
Il santo: un uomo che ha fatto carriera dopo la morte.

Die Wahrheit muß nicht schön sein, die Schonheit muß nicht wahr sein.
La verità non deve essere bella, la bellezza non deve essere vera.

Die negation ist der stärkere glaube.
La negazione è un desiderio ancora più forte.