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James Dean, vita e leggenda di una star del cinema

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James Dean, vita e leggenda di una star del cinema

Bello e dannato, quintessenza della gioventù americana, James Dean è stato protagonista di pellicole che hanno fatto la storia del cinema: “La valle dell’Eden”, “Gioventù bruciata” e “Il gigante”, che lo hanno reso una delle più grandi star di Hollywood.

Con il suo giubbotto di pelle, una moto, una sigaretta che pende dal labbro inferiore e l’aria da tenebroso e inquieto James Dean è considerato un’icona della nostra epoca al pari di Marilyn Monroe e altre star del cinema e della musica.

James Dean viene ricordato come massima espressione della giovinezza e dell’invincibilità proprio per il suo carattere libero e ribelle. Un’idea che purtroppo trova fondamento nella prematura e tragica morte, avvenuta a soli 24 anni a causa di un incidente stradale.
In una loro canzone gli Eagles diranno a proposito di James Dean: “Eri troppo veloce per vivere, troppo giovane per morire. You were too fast to live, too young to die”.
Il regista e sceneggiatore Peter Bogdanovich disse: “Dopo Clift venne Marlon Brando, e dopo Brando venne James Dean“.


La famiglia, gli studi e la carriera di attore

James Dean (altezza 1,71) nacque l’8 febbraio 1931 a Marion, nell’Indiana, figlio unico di Winton e Mildred Dean, una famiglia di quaccheri. Suo padre, inizialmente un agricoltore, si trasferì con la famiglia a Los Angeles, quando Jimmy aveva cinque anni, per diventare odontotecnico.
A detta di molti, James Dean era molto vicino a sua madre. Secondo Michael DeAngelis, lei era “l’unica persona capace di capirlo“. Nel 1938, la madre di Dean fu improvvisamente colpita da un acuto mal di stomaco e iniziò rapidamente a perdere peso. Morì di cancro all’utero quando Dean aveva nove anni.
Incapace di prendersi cura di suo figlio, il padre di Dean lo mandò a vivere con gli zii, nella loro fattoria a Fairmount, Indiana, dove la sua educazione ricevette un’impronta quacchera.
Dopo aver conseguito il diploma al liceo, tornò in California da suo padre. Si iscrisse al college di Santa Monica, per prepararsi agli studi in giurisprudenza. Tuttavia, dopo un po’ decise di cambiare la sua specializzazione in quella per le discipline teatrali, cosa che lo condusse a uno scontro che lo portò a lasciare la casa di suo padre.

James Dean iniziò a recitare nel laboratorio di recitazione di James Whitmore, apparve in spot televisivi occasionali (tra cui la Pepsi-Cola) e interpretò diversi ruoli minori nei film e a teatro. Tuttavia James faceva fatica a mantenersi e riuscì a pagare i suoi conti solo lavorando come custode in un parcheggio.

Nell’inverno del 1951, seguì il consiglio di Whitmore e partì per New York per intraprendere una seria carriera di attore. Apparve in sette programmi televisivi, oltre a guadagnarsi da vivere come cameriere nel quartiere dei teatri, prima di ottenere una piccola parte in uno spettacolo di Broadway intitolato “See the Jaguar”.

In una lettera alla sua famiglia a Fairmount nel 1952, scrisse:
Ho fatto passi da gigante nel mio mestiere. Dopo mesi di audizioni, sono molto orgoglioso di annunciare che sono membro dell’Actors Studio. La più grande scuola di teatro. Ospita personaggi fantastici come Marlon Brando, Julie Harris, Arthur Kennedy, Mildred Dunnock… Pochissimi ci entrano ed è assolutamente gratuito. È la cosa migliore che possa capitare a un attore. Sono uno dei più giovani a farne parte. Se riesco a continuare così e nulla interferisce con i miei progressi, uno di questi giorni, potrei essere in grado di dire la mia nel mondo della recitazione“.

Dean continuò i suoi studi all’Actors Studio, recitò per brevi periodi in fiction televisive e poi tornò a Broadway. Nel 1954 recitò nella commedia “The Immoralist” (L’immorale), portata in scena a Broadway.
Le recensioni positive per il ruolo teatrale di Dean nel 1954 nei panni di Bachir nella commedia “The immoralist”, portarono James Dean a un provino alla Warner Brothers per la parte del protagonista Cal Trask nell’adattamento cinematografico del romanzo di John Steinbeck, “La valle dell’Eden”. Il regista Kazan, prima dei provini ufficiali, espresse il suo desiderio di trovare un attore simile a Marlon Brando. Osborn gli suggerì Dean, che successivamente incontrò lo scrittore John Steinbeck. Quest’ultimo lo trovò troppo lunatico e complesso, ma perfetto per il ruolo di Cal Trask nel film.

Nel febbraio 1955 James Dean andò a trovare la sua famiglia a Fairmount con il fotografo Dennis Stock prima di tornare a Los Angeles. A marzo, James festeggiò il suo successo per essere stato scelto nel film “La valle del’Eden”, acquistando la sua prima Porsche e partecipando alle gare su strada di Palm Springs. Inizia a girare “Gioventù bruciata” quello stesso mese, mentre “La valle dell’Eden” fa il suo debutto a livello nazionale in aprile.

A proposito delle sue capacità di recitazione l’attore Jim Backus disse: “Aveva il più grande potere di concentrazione che abbia mai incontrato. Si preparava così bene per ogni scena che stava recitando, che le battute non erano semplicemente qualcosa che aveva memorizzato, ma erano al contrario una parte molto reale di lui“. E William C. Mellor, direttore della fotografia: “Davanti alla telecamera, aveva un istinto quasi inquietante. Non ricordo di aver mai lavorato con qualcuno che avesse un tale dono. Ricordo una scena in cui era nell’ombra e doveva alzare la testa verso la luce. Gli abbiamo spiegato dove doveva andare e lui l’ha interpretato esattamente nel modo giusto, al primo colpo“.

Nel film “Gioventù bruciata”, diretto da Nicholas Ray, James Dean interpreta il ruolo di un ragazzo con problemi caratteriali: delinquenza, alcolismo, violenza. Jim si ribella ad una placida vita familiare; alla madre, modesta massaia dalle vedute corte, al padre, privo di carattere, che non sa allevarlo come dovrebbe; alla noia della routine quotidiana senza sorprese in un piccolo paese della provincia americana. Ma Jim non lega neanche con i suoi coetanei, una massa indistinta e sciocca, nella quale non può ritrovarsi.
Dopo l’uscita del film nelle sale di tutto il mondo, i vestiti indossati dal personaggio di Dean, jeans e maglietta bianca, diventeranno una sorta di manifesto, e saranno ripresi e imitati negli anni a venire dalle mode giovanili.

A maggio James partecipò alla gara di corsa Bakersfield Race e finì di girare “Gioventù bruciata”. Partecipò a un’altra gara, a Santa Barbara, prima di unirsi al cast e alla troupe del film “Il Gigante” a Marfa, in Texas, dove interpreta il ruolo di un allevatore texano che scoprì il petrolio e divenne ricco.

Dopo aver finito “Il Gigante”, Dean avrebbe dovuto interpretare altri film tra cui “Lassù qualcuno mi ama(1956)”. La morte di Dean pose fine a ogni progetto. “Lassù qualcuno mi ama” ottenne un successo sia commerciale che di critica, vincendo due Oscar e incassando 3.360.000 dollari, con Paul Newman nel ruolo del protagonista principale Thomas Rocco Barbella, da tutti chiamato semplicemente Rocky.


L’incidente stradale e la morte

Per James Dean, le corse erano tutto: “Racing is the only time I feel whole“, diceva. Cioè: “Solo quando sono in gara mi sento completo“. Così la mattina del 30 settembre aveva caricato la sua Porsche 550 Spyder su un carrello per portarla a Salinas e partecipare alla prossima gara, ma all’ultimo aveva deciso di tirarla giù e guidarla per le 300 miglia che separavano la concessionaria Competition Motors di Los Angeles dalla sua meta. L’idea era quella di prendere confidenza con la sua nuova Porsche.

Secondo alcuni James Dean guidava forte, tanto che alle 15:30, due ore prima dell’incidente, aveva preso una multa per eccesso di velocità nella contea di Bakersfield.
James guidava la sua Porsche lungo un tratto di autostrada brullo nella contea di San Luis Obispo, in California, vicino all’incrocio tra le autostrade 46 e 41, quando un’auto (una Ford berlina) guidata dallo studente universitario Donald Turnupseed svoltò a sinistra e gli tagliò la strada, provocando un incidente che avrebbe portato il promettente attore – per citare gli Eagles – “lungo la strada verso l’eternità”.
James Dean, incapace di fermarsi in tempo, si schiantò contro il lato passeggero della Ford, facendo rimbalzare la sua auto contro il marciapiede sul lato dell’autostrada. Erano le 18 circa. Le sue ultime parole, pronunciate poco prima dell’impatto, quando Wütherich, che era accanto a lui, disse a Dean di rallentare, furono “Quel ragazzo dovrà pur fermarsi… Ci vedrà!
Il biografo di James Dean, George Perry, scrisse che una donna con esperienza infermieristica si prese cura di Dean e rilevò un polso debole, ma secondo altri la morte di James Dean “giunse istantanea”.
James Dean fu portato all’ospedale Paso Robles, distante circa 30 km. All’arrivo, verso le 18:40, venne dichiarato morto dai medici del pronto soccorso presenti. Aveva 24 anni. Wütherich, il meccanico che era al fianco di James Dean, si salvò perché volato fuori dall’auto.
Secondo l’autopsia, l’impatto portò alla rottura del collo di Dean, insieme a fratture multiple (braccia, mascella, gambe) e a vaste lesioni interne. Probabilmente Dean morì 10 minuti dopo l’incidente. Per anni sono circolate voci su presunte foto di Dean in punto di morte intrappolato nella sua Porsche, foto mai pubblicate.

Donald Turnupseed non venne mai investigato dalla polizia per l’incidente. Un’inchiesta ha attribuito interamente la colpa dell’incidente a James Dean. Dopo un’intervista per il giornale Tulare Advance Register, in cui difendeva la propria posizione, Turnupseed non parlò più pubblicamente dell’accaduto. Donald Turnupseed visse quasi 40 anni dopo l’incidente, prima di morire di cancro ai polmoni nel 1995.

Il luogo dove avvenne l’incidente è tuttora un luogo maledetto. Sebbene l’incrocio sia leggermente diverso rispetto a quello del 1955, il progetto attuale – denominato “Cholame Y” – è difettoso, provocando vittime tre volte superiori alla media statale, secondo i dati Caltrans citati dal San Luis Obispo Tribune. “Sembra che ci sia qualcosa di strano, quando ti trovi lì” ebbe a dire lo scrittore Chris Eptin che cercò di ricostruire le ultime ore di vita di James Dean.


La Porsche 550 Spyder “Little bastard”

L’auto con cui James Dean perse la vita nel tragico incidente, era una Porsche 550 Spyder, battezzata col numero 130 e il nome Little bastard (“piccola bastarda” in italiano). Little Bastard ebbe una sorte controversa, tanto da meritarsi l’appellativo di maledetta.

Il soprannome “Little Bastard” spiega bene le caratteristiche di quella particolare Porsche, che era lunga 3,7 metri, larga 1,5 e alta 98 centimetri, con una massa complessiva di poco inferiore ai 600 kg. Praticamente una specie di auto giocattolo. Peccato che fosse spinta da un motore da 135 CV, una potenza per quegli anni. La Porsche 550 Spyder era una vera piccola auto da corsa, di cui furono prodotti circa cento esemplari e che oggi vale almeno 5 milioni di euro
La morte di Dean alimentò la leggenda secondo cui la “Little bastard” portasse sfortuna. Fu acquistata, infatti, da George Barris, un famoso preparatore dell’epoca, che ne vendette alcuni pezzi e la espose in varie occasioni. I componenti venduti causarono altri incidenti e morti, mentre durante gli spostamenti per le mostre fu al centro di altri episodi sfortunati.
I rottami rimasti invenduti della vettura furono rimandati a George Barris (colui che aveva modificato la vettura e ne aveva venduto i pezzi dopo l’incidente), ma quando il treno che trasportava la Porsche arrivò a destinazione, l’auto era completamente scomparsa.
La vettura, sulla quale è stata messa una taglia milionaria, non è stata ancora trovata. Molti dissero di averla ritrovata, ma erano solo repliche della vera “Little bastard”.


Il mito di James Dean

 

James Dean è stato il primo attore ad aver ottenuto una candidatura postuma al Premio Oscar, per il suo ruolo nel film “La valle dell’Eden”. A Dean fu conferito il Golden Globe per il miglior attore nel 1956 (postumo). Ottenne inoltre una candidatura all’Oscar al miglior attore per il film “Il gigante” sempre postumo nel 1956. L’American Film Institute ha inserito Dean al diciottesimo posto tra le più grandi star della storia del cinema.

James Dean ha avuto una delle carriere più spettacolarmente brevi di qualsiasi star del cinema. In poco più di un anno, e in soli tre film, Dean divenne un personaggio cinematografico molto ammirato, il simbolo dell’inquieta gioventù americana della metà degli anni ’50 , che trovo la sua personificazione nel titolo di uno dei film di James Dean, “Gioventù bruciata”.

Sebbene abbia realizzato solo tre film in poco più di un anno, Joe Hyams, nella biografia di James Dean, riassume la sua carriera:
Non esiste una spiegazione semplice del motivo per cui è arrivato a significare così tanto per così tante persone oggi. Forse è perché, nella sua recitazione, aveva il talento intuitivo di esprimere le speranze e le paure di tanti giovani… In una sorta di magia cinematografica, è riuscito a drammatizzare brillantemente le domande che ogni giovane di ogni generazione ha provato a porsi“.

L’attrice Julie Harris disse: “Lo paragono a una specie di stella o cometa che è caduta nel cielo e tutti ne parlano ancora. Dicono: Ah, ricordi la notte in cui hai visto quella stella cadente?”


La vita privata

Nel 1954, durante l’interpretazione della commedia “The Immoralist”, James Dean ebbe una breve relazione con Geraldine Page. La figlia, Angelica Page, racconta: “Secondo mia madre, la loro relazione è andata avanti per tre mesi e mezzo. Per molti versi mia madre non ha mai veramente dimenticato Jimmy. Non era insolito per me andare nel suo camerino nel corso degli anni, ovviamente molti anni dopo che Dean era scomparso, e trovare le foto di James attaccate allo specchio. Mia madre non si è mai dimenticata di Jimmy, mai. Credo che fossero anime gemelle artistiche“.

La relazione più famosa di Dean fu, però, con la giovane attrice italiana Anna Maria Pierangeli, che incontrò quando lei stava girando Il calice d’argento. La madre della Pierangeli disapprovò la relazione perché Dean non era cattolico.
Anna Maria Pietrangeli commentò così la sua relazione con James Dean: “Andavamo insieme sulla costa della California e stavamo lì di nascosto in un cottage sulla spiaggia, lontano da occhi indiscreti. Trascorrevamo gran parte del nostro tempo sulla spiaggia, seduti lì a scherzare, proprio come i ragazzi del college. Parlavamo di noi stessi e dei nostri problemi, del cinema e della recitazione, della vita e della vita dopo la morte. Avevamo una completa comprensione l’uno dell’altro. Eravamo come Romeo e Giulietta, inseparabili. A volte sulla spiaggia ci amavamo così tanto che potevamo semplicemente camminare insieme in mare tenendoci per mano perché sapevamo che saremmo stati sempre insieme“.

Nell’ottobre 1954, la Pierangeli inaspettatamente annunciò il suo fidanzamento con il cantante italo-americano Vic Damone e si sposò il mese seguente. I gossip riportano che Dean, o qualcuno vestito come lui, seguì il matrimonio a bordo della sua moto dal ciglio della strada. Successivamente Dean entrò in uno stato depressivo che lo portò a bere molto e a correre in motocicletta e in auto; da qui il preludio alla sua tragica fine.
Girano anche voci che James Dean fosse omosessuale. L’attrice Liz Sheridan sostiene di aver avuto una breve relazione con Dean a New York. Afferma pure che Dean all’epoca aveva anche un “coinvolgimento sessuale” con il regista Rogers Brackett.
James Dean evitò il servizio militare dichiarando di essere omosessuale. Quando gli fu chiesto quale fosse il suo orientamento sessuale, rispose: “No, non sono omosessuale. Ma non ho neanche intenzione di vivere la vita con una mano legata dietro la mia schiena“.
Nel marzo 2011, il giornalista Kevin Sessums rivelò sconcertanti episodi della vita infantile di Dean, riguardo a molestie sessuali subite all’età di 11 anni da parte di un pastore metodista. Questi episodi gli sarebbero stati rivelati da Elizabeth Taylor in un’intervista del 1997 e tenuti segreti fino alla morte della diva, che lavorò con l’attore ne “Il gigante”. Durante le riprese del film, Dean le avrebbe confessato i traumatici eventi della sua infanzia, chiedendole di non renderli pubblici: “James Dean aveva molta paura di essere ferito. Aveva questo timore ad aprirsi come se poi le cose venissero usate contro di lui” disse l’attrice.


Frasi celebri di James Dean

Sogna come se dovessi vivere per sempre. Vivi come se dovessi morire oggi.
[Dream as if you’ll live forever. Live as if you’ll die today.]

Solo le persone gentili sono veramente forti.

Capire il completo significato della vita è compito dell’attore; interpretarla il suo problema; ed esprimerla la sua missione.

Se un uomo è in grado di colmare la distanza tra la vita e la morte, se è in grado di vivere anche dopo la sua morte, allora forse è stato un grande uomo.

L’unica grandezza per l’uomo è l’immortalità.

La ragione principale di vivere è la scoperta.

Essere un attore è la cosa più solitaria del mondo. Sei completamente da solo con la tua concentrazione e con la tua immaginazione, e quello è tutto ciò che hai.

Essere un buon attore non è facile. Essere un uomo è ancora più difficile. Voglio essere entrambi prima di morire.