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Joël Dicker, la biografia e le frasi più belle dei suoi libri

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Joël Dicker è nato il 16 giugno 1985 a Ginevra ed è considerato uno dei più importanti narratori svizzeri. Figlio di un insegnante di francese e di una bibliotecaria. E’ pronipote dell’avvocato e politico di estrema sinistra Jacques Dicker.

All’età di 19 anni, appassionato di cinema e teatro, inizia a frequentare le lezioni di recitazione alla Drama School in Cours Florent a Parigi ma scopre che la recitazione non è scritto nel suo destino. Fa quindi ritorno a Ginevra dove si laurea in legge nel 2010, ma neanche l’esercizio della professione forense, sulle orme del suo celebre avo, sembra attirarlo tanto quanto la scrittura. Risale al 2005 la pubblicazione del suo primo racconto intitolato ‘La tigre’. Qualche anno dopo raggiungerà la notorietà con il suo primo romanzo La verità sul caso Harry Quebert. Joël Dicker è sposato con Costance Goulakos, psicologa canadese di origini greche.

I suoi romanzi di Joël Dicker sono tradotti in oltre 40 lingue e hanno venduto più di 20 milioni di copie. Ha pubblicato La verità sul caso Harry Quebert (2013, da cui è stata tratta l’omonima serie evento con Patrick Dempsey e la regia di Jean-Jacques Annaud), Gli ultimi giorni dei nostri padri (2015), Il libro dei Baltimore (2016), La scomparsa di Stephanie Mailer (2018), L’enigma della camera 622 (2020), Il caso Alaska Sanders (2022) e Un animale selvaggio (2024).

Tutti i suoi romanzi sono pubblicati dalla casa editrice La nave di Teseo. Ha ricevuto il Prix des écrivains genevois 2010, il Grand prix du roman de l’Académie Française 2012 e il Prix Goncourt des Lycéens 2012.

Sul suo mestiere di scrittore Joël Dicker scrive: “La solitudine è una dimensione connaturata al ruolo di un autore o di un artista: sei nel tuo mondo, scrivi per ore ogni giorno, e pur riempiendo le tue giornate di storie ti rendi conto che le hai passate da solo. Da 17 anni anche io faccio una vita da recluso, confrontandomi solo con le poche persone con cui collaboro”.

Scrive ancora Joël Dicker: “Le persone non leggono abbastanza. Si sta sempre davanti a uno schermo, sui social, e ci si dimentica di leggere la storia. (…) Dovremmo introdurre una sorta di disciplina: non ha senso misurare i carboidrati che mangiamo, se nel frattempo non ci importa di ciò che finisce nel nostro cervello”.

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La verità sul caso Harry Quebert, 2013

“Marcus, sai qual è l’unico modo per misurare quanto ami una persona?”
“No”.
“Perderla”.

Trentun anni è un’età importante. La prima decina ti forma come bambino. La seconda come adulta. La terza farà di tre un uomo, oppure no.

Sua moglie aveva sempre creduto in lui. Era morta da qualche anno, stroncata da un tumore. Sul letto di morte gli aveva detto, come se fosse un ragazzo di belle speranze: “Ernie, tu farai grandi cose nella vita. Io credo in te.” “Ma ormai sono troppo vecchio… Ho la vita dietro le spalle.” «Non è mai troppo tardi, Ernie. Finché non moriamo, la vita l’abbiamo davanti.”

“Harry, se dovessi salvare solo una delle tue lezioni, quale sceglieresti?”
“Rigiro a te la domanda”.
“Io salverei L’importanza di saper cadere”.
“Mi trovi pienamente d’accordo. La vita è una lunga caduta, Marcus. La cosa più importante è saper cadere”.

Gli uomini che ammiro di più nella nostra società, Marcus, sono quelli che costruiscono ponti, grattacieli e imperi. Ma, in realtà, i più coraggiosi e ammirabili sono quelli che riescono a costruire l’amore. Perché non esiste impresa più grande e più difficile.

Mi ero detto che una stella cadente era una stella che poteva essere bella ma per paura di brillare scappava il più lontano possibile.

La vita è come una corsa podistica, Marcus: ci sarà sempre qualcuno più veloce o più lento di te. L’unica cosa che conta, alla fine, è l’energia con cui hai coperto il tuo percorso.

Mi limitavo a dirmi che, in fondo, Harry era un uomo, e tutti gli uomini hanno dei demoni. L’importante era solo capire fino a che punto quei demoni fossero tollerabili.

All’incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l’ultima parola , il lettore deve sentirsi pervaso da un’emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno.

Il primo capitolo è fondamentale, Marcus. Se ai lettori non piace, non leggono il resto del libro.

Sai cos’è un editore? È uno scrittore mancato il cui padre aveva abbastanza soldi da consentirgli di appropriarsi del talento altrui.

Marcus, gli scrittori sono esseri così fragili perché possono subire due tipi di dispiaceri sentimentali, ossia il doppio rispetto alle persone normali: le pene d’amore e quelle artistiche. Scrivere un libro è come amare qualcuno: può diventare molto doloroso.

Il rimpianto è un concetto che non mi piace: significa il rifiuto di accettare ciò che siamo stati.

Raccolgo i carrelli, Marcus. Setaccio il parcheggio, bracco i carrelli abbandonati e solitari, li porto con me, li consolo e li sistemo insieme ai loro simili nella postazione dei carrelli, per i prossimi clienti. I carrelli non sono mai soli. O comunque, mai troppo a lungo. Perché in tutti i supermercati del mondo c’è in Ernie che va a prenderli e li riporta a casa. Ma chi va da Ernie per riportarlo a casa, eh? Perché facciamo per i carrelli di un supermercato quello che non facciamo per gli esseri umani?

“Scrivere romanzi non è una cosa da niente: tutti sanno scrivere, ma non tutti sono scrittori”.
“E come si fa a sapere di essere uno scrittore, Harry?”
“Nessuno sa di essere uno scrittore Marcus. Glielo dicono gli altri”.

“Harry, perché gli scrittori sono persone così sole? Hemingway, Melville… Sono gli uomini più soli del mondo!”
“Non so se sono gli scrittori a essere soli, o se sia la solitudine a spingerli a scrivere…”
“E perché tutti gli scrittori si suicidano?”
“Non è vero che si suicidano tutti. Solo quelli di cui nessuno legge i libri”.
Joël Dicker

Tu sei un poeta, pensi che il tempo che passa abbia un senso, e invece il tempo che passa è solo denaro, denaro che si guadagna o denaro che si perde.

Se hai dubbi su ciò che stai facendo, mettiti a correre. Corri a perdifiato, senza mai fermarti. Sentirai nascere in te la rabbia di vincere.

Adora l’amore, Marcus. Fanne la tua conquista più bella, la tua sola ambizione. Dopo gli uomini, ci saranno altri uomini. Dopo i libri, ci sono altri libri. Dopo la gloria, ci sono altre glorie. Dopo il denaro, c’è ancora il denaro. Ma dopo l’amore, Marcus… Dopo l’amore c’è solo il sale delle lacrime.

Un nuovo libro, Marcus, è una nuova vita che inizia. è anche un momento di grande altruismo: offri una parte di te a chiunque voglia scoprirla.

L’amore è un trucco inventato dagli uomini per non dover fare il bucato!

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Il libro dei Baltimore (2016)

Molti di noi cercano di dare un senso alla propria vita, ma la nostra vita ha un senso solo se siamo capaci di raggiungere questi tre traguardi: amare, essere amati e saper perdonare. Il resto
è soltanto tempo perso.

Solo i sogni più grandi sopravvivono. Glia altri sono cancellati dalla pioggia e spazzati via dal vento.

Perché scrivo? Perché i libri sono più forti della vita. Sono la più bella delle rivincite. Sono i testimoni dell’inviolabile muraglia della nostra mente, dell’inespugnabile fortezza della nostra memoria.

Grazie ai libri,
Tutto era cancellato.
Tutto era dimenticato.
Tutto era perdonato.
Tutto era riparato.

Tra vent’anni la gente non leggerà più. Questo è poco ma sicuro. Saranno tutti troppo occupati a fare i cretini con gli smartphone. Mi creda Goldman: l’editoria è morta.

I figli dei suoi figli custodiranno i libri con la stessa curiosità con cui noi osserviamo i geroglifci dei faraoni. Le diranno: ‘Nonna, a cosa servivano i libri?’ E lei risponderà: ‘A sognare. O a distruggere gli alberi, non me lo ricordo più.’ A quel punto sarà troppo tardi per tornare indietro: l’idiozia dell’umanità avrà raggiunto il culmine, e noi ci staremo uccidendo l’un l’altro per colpa della nostra imbecillità congenita (cosa che in parte stiamo già facendo).

In passato, le celebrità americane erano astronauti e scienziati. Oggi, invece, sono persone che non fanno niente e passano il tempo a fotografarsi, a immortalare se stesse da tutte le parti o a trasmettere ai posteri il piatto che hanno davanti.

La fama è solo un abito. Un abito che finisce Sempre per essere troppo stretto o troppo vecchio. Oppure viene rubato da qualcun altro. A contare davvero è cosa sei quando sei nudo.

Quanto al colpevole del caos delle nostre vite, ammesso che ce ne sia uno, siamo soltanto noi. Nessun altro. Ognuno è responsabile della propria esistenza.

Fino all’incontro con Duke, non mi ero mai reso conto del legame fulmineo che si può creare tra un cane e un uomo. A forza di frequentarlo, finii inevitabilmente per affezionarmi a lui. Come avrei potuto resistere al suo fascino malizioso, alla tenerezza di quel muso che si poggiava sulle mie ginocchia per chiedere una carezza, o allo sguardo implorante ogni volta che aprivo il frigo?

Mi scoccava due baci sulla guancia, che talvolta diventavano tre o quattro. Diceva che uno solo non era abbastanza – per me, invece, era già troppo. Ripensandoci adesso, mi pento di non essermi lasciato baciare dieci volta a ogni partenza . Mi pento di averla lasciata troppo spesso. Mi pento di non essermi rammentato a sufficienza che le madri sono effimere e di non essermi mai ripetuto ancora e ancora: “Ama tua madre.”

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Il caso Alaska Sanders (2022)

La grande debolezza della morte è che può vincere solo la materia. Non può nulla contro i ricordi e i sentimenti. Al contrario, li ravviva e li radica in noi per sempre, come se volesse farsi perdonare dicendoci: ‘ È vero, vi sto togliendo molto, ma guardate tutto quello che vi lascio.

Una coppia trascorre giorni felici solo per qualche mese. Dopo, è tutto lavoro, compromessi, frustrazione e lacrime. Ma ne vale la pena, perché il risultato è un’unità che non è dovuta a chimica o magia, questa unità l’avete creata voi. L’amore non esiste da solo, si costruisce.”

Il problema di certi segreti è che finisci tu stesso per dimenticarli. Finché un bel giorno non risalgono in superficie, come fogne che traboccano.

Vorremmo sempre che un grande scrittore sia come quelli che lo hanno preceduto, senza pensare che, se è un grande scrittore, è proprio perché non è come loro.

Gli amici non si incontrano, ti si rivelano.

Un amico è una persona che conosci bene e a cui vuoi bene lo stesso.

Non si possono aspettare gli amici come se si aspettasse l’autobus. Goditi la vita. Smettila di torturarti. E ora di guardare avanti.

Se pensa di amare questa città, si inganna, scrittore. Lei ama i ricordi che ha qui, si chiama ‘nostalgia’ . La nostalgia è la nostra capacità di persuaderci che il passato è stato fondamentalmente felice, e che di conseguenza abbiamo fatto le scelte giuste. Ogni volta che rievochiamo un ricordo e ci diciamo ‘è stato bello’, in realtà è il nostro cervello malato che secerne nostalgia per convincerci che quello che abbiamo vissuto non è stato vano, che non abbiamo sprecato il nostro tempo. Perché sprecare il proprio tempo significa sprecare la vita.

Ma sa cosa significa quando si dice che una persona è “quella giusta”? Significa che, quando muore, ti rendi conto che vorresti essere morto con lei. Che il tuo mondo cade a pezzi. Che non sei più in grado di funzionare senza di lei. Mi sento come una macchina rotta. Perdendola, ho perso le mie istruzioni per l’uso.

La trappola del denaro, Marcus, è che può comprare qualsiasi sensazione, ma mai un sentimento autentico. Può dare l’illusione di essere felici senza esserlo veramente, di essere amati senza esserlo realmente. Il denaro può comprare un tetto sulla testa, ma non la serenità di una cosa.

Un delitto perfetto non è l’omicidio commesso senza lasciare tracce, ma quello che lancia un osso da rosicchiare agli investigatori e li porta a sospettare della persona sbagliata.

In fondo, i gabbiani non mi piacciono. Sono uccelli rumorosi e pigri. Frugano nei bidoni dell’immondizia, fanno razzia nelle discariche o seguono i pescherecci per rubare il pesce. Il gabbiano è un uccello che si rifiuta di affrontare le difficoltà.

Le cittadine graziose spesso sono popolate da gente gretta.

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L’enigma della camera 622 (2020)

La vita è un romanzo di cui si conosce la fine: il protagonista muore. La cosa più importante, in fondo, non è come va a finire, ma in che modo ne riempiamo le pagine. Perché la vita, come un romanzo, deve essere un’avventura. E le avventure sono le vacanze della vita.

“L’uomo che sa farti ridere, sa farti vivere, perché non c’è cosa più bella”
“E perché?” aveva chiesto lei, divertita.
“Perché la risata è più forte di tutto, perfino più forte dell’amore e delle passioni. La risata costituisce una forma di perfezione immutabile. Non la rimpiangi mai, la vivi sempre pienamente.
Quando finisce, sei sempre soddisfatto: ne vorresti ancora, ma senza reclamarne di più. Perfino il ricordo delle risate è sempre piacevole”.

Dove vanno i morti?
Ovunque ci si possa ricordare di loro. Soprattutto tra le stelle. Perché queste non cessano di seguirci, danzano e brillano nella notte, proprio sopra le nostre teste.

Con il passare del tempo il paradiso era di una noia mortale. Se Eva aveva finito per mangiare quella mela era perché cercava una buona scusa per tagliare la corda!

L’amore non è tanto un’alchimia quanto l’opera del tempo. L’amore è soprattutto duro lavoro. Ti auguro di lavorare abbastanza da amare ed essere amata.

“Lei è il diavolo!”
“Sono peggio del diavolo, perché io esisto”.

Secondo Bernard, un ‘grande romanzo’ è un quadro. Un mondo che si offre al lettore, il quale si lascerà catturare da questa immensa illusione creata con colpi di pennello. Il quadro mostra della pioggia e ci si sente bagnati. Un paesaggio glaciale e innevato, e ci si sorprende a rabbrividire. E diceva: “Sa chi è un grande scrittore? Un pittore. Nel museo dei grandi scrittori, di cui tutte le librerie posseggono la chiave, ci aspettano migliaia di tele. Se ci entri una volta, diventerai un habitué”.

L’amore non esiste. È un miraggio, un frutto della mente. Oppure, se preferisce, l’amore esiste, potenzialmente, solo quando non si concretizza. È un’emanazione della mente, fatta di speranza, attesa e proiezione.

Bernard era uno di quei grandi uomini d’altri tempi, fatti di una pasta che oggi non esiste più.
Nella foresta degli esseri umani, era un albero più bello, più forte, più grande. Un’essenza unica che non ricrescerà.

Le persone che promettono di tornare, non tornano mai, signor Rose. Non se ne andrebbero, se avessero l’intenzione di tornare.

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Gli ultimi giorni dei nostri padri (2015)

A che serve vivere, se nessuno ti ama?

Il mondo è troppo piccolo perché si possa giurare di non rivedersi mai più. Si perdono di vista solo quelli che lo vogliono davvero.

La famiglia ti protegge: quando hai una famiglia, non può succederti nulla di male.

Il sogno permette a chiunque di sopravvivere. Chi sogna non muore mai, perché non dispera mai. Sognare significa sperare.

I nemici muoiono, ma l’odio no. L’odio avvelena il sangue e si trasmette di padre in figlio, generazione dopo generazione: e allora niente ha più fine e lottare è inutile. A che serve uccidere il nemico se non si riesce a sopprimere il proprio istinto di odiare?

L’indifferenza è la peggiore delle malattie: peggio della peste e peggio dei nazisti. La peste si può debellare, i nazisti, che sono mortali, finiranno per crepare tutti quanti. Ma l’indifferenza non la puoi combattere; se non a prezzo di enormi sacrifici. L’indifferenza è la ragione stessa per cui non potremo mai dormire sonni tranquilli: perché un giorno perderemo tutto, e non perché siamo deboli e siamo stati schiacciati da qualcuno più forte di noi, ma perché ci siamo mostrati vigliacchi e non abbiamo fatto niente per impedirlo.

La paura dà a tutti lo stesso volto.

I demoni sarebbero tornati, lo sapevano. Perché gli uomini dimenticano facilmente. Per ricordare, avrebbero innalzato monumenti e statue: avrebbero affidato la propria memoria a mille pietre. Le pietre non dimenticano mai, ma nessuno le ascolta. Sì, i demoni sarebbero tornati. Ma, da qualche parte, sarebbero sempre rimasti degli Uomini.

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La scomparsa di Stephanie Mailer (2018)

Quando uccidi una volta, puoi uccidere due volte. E quando hai ucciso due volte, puoi uccidere l’intera umanità. Non ci sono più limiti.

Ruota tutto intorno a un segreto. E l’importanza di un segreto, in fondo, è più in ciò che nasconde che in quello che rivela.

In poche parole, lui voleva a ogni costo una donna e tu eri l’unica candidata possibile. Allora ti ho presa. Ma togliti dalla testa l’idea di fare i tuoi comodi nel mio comando di polizia. Tu sei solo una quota rosa. Nient’altro!