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Erika Martínez a proposito dell’anagrafe degli autori di aforismi scrive un bel paradosso: “Solo la gioventù è sufficientemente audace per scrivere aforismi, solo la vecchiaia è sufficientemente saggia. Gli aforismi sono un genere impossibile”.
In questo “genere letterario impossibile”, Erika Martínez appartiene alla schiera degli aforisti “giovani”, un gruppo ancora minoritario rispetto alla maggior parte dei rappresentanti di questo genere i quali hanno hanno fatto il loro esordio piuttosto tardi (Roger Judrin, uno dei più grandi aforisti europei contemporanei, pubblica i suoi venti libri aforistici dopo i 70 anni).
Erika Martínez nasce a Jaén nel 1979. Si laurea in Filologia ispanica e Teoria della letteratura e svolge il suo dottorato all’università di Granada con una tesi sopra la poesia latino americana dal titolo Carnaval negro (UGR, 2008). Ha curato diversi libri tra cui l’edizione e l’introduzione di La voz en bandolera (Visor, 2007), l’antologia della poetessa argentina Diana Bellessi, Me incitó el espejo (DVD Ediciones, 2010), l’antologia del poeta chileno David Rosenmann-Taub, (con Álvaro Salvador) e infine Quiroga íntimo (Páginas de Espuma, 2010). Il suo primo libro di poesia, Color carne (Pre-Textos, 2009), ha ricevuto la menzione al “Premio de Poesía Joven Radio Nacional de España”. Nel 2011 ha pubblicato il libro di aforismi Lenguaraz (Pre-Textos, 2011). Tiene una rubrica settimanale per “Granada Hoy” e collabora con la rivista “National Geographic” (Viaggi). E’ membro del Consiglio di redazione della rivista “Letral”. Attualmente lavora come ricercatrice alla Sorbona (CRIMIC, París IV).
Erika Martínez è anche una attenta studiosa dell’aforisma e ha scritto diversi articoli sull’aforisma in Spagna. Nell’articolo El aforismo en castellano, tradición y vanguardia scrive che “l’aforisma è un testo in prosa estremamente breve, di carattere gnomico, non appartenente alla narrativa e alla fiction. A queste caratteristiche potremmo aggiungerne altre più contingenti come la sua tendenza all’umorismo, all’acutezza, all’elissi, all’effetto sorpresa, etc. Personalmente aggiungerei una caratteristica che mi permetto di considerare specifica della sua identità: la tendenza a dissentire. Gli aforismi dissentono semanticamente, formalmente, poeticamente, ideologicamente, spiritualmente e filosoficamente. Dissentono pure con se stessi, il che spiega l’amore per i paradossi”. E a sostegno della sua tesi sull’aforisma come forma di dissenso Erika Martínez cita in modo molto puntuale un aforisma di Juan Ramón Jiménez, “L’aforisma non afferma e non nega, perché pone in crisi tanto l’affermazione quanto la negazione”.
In un altro suo articolo Erika Martínez, a proposito della diffusione della pratica dell’aforisma in Spagna, cita Unanumo secondo il quale “uno scrittore che vuole essere letto deve saper fabbricare pillole, estratti, quintessenze”. E poi formula una ipotesi molto suggestiva: “Dato che l’aforisma è un genere specializzato nella discussione dei luoghi comuni, mi permetto di proporre una ipotesi “spettinata”, come i pensieri di Jerzy Lec: nel corso dell’ultimo decennio, l’aumento della pratica aforistica può essere analizzato come una risposta alla progressiva istituzionalizzazione del politicamente corretto. L’aforisma sa che i cliché morali sono agli antipodi della libertà”.
Erika Martínez coltiva un aforisma piuttosto breve, nel quale la limitatezza verbale si trasforma in una lama precisa e tagliente che lacera l’ovvietà e l’ordinarietà della realtà, esprimendo quel famoso dissenso (“discrepar” in spagnolo) di cui parla l’autrice nei suoi articoli. Presento per la prima volta al lettore italiano una selezione di aforismi tratti da Lenguaraz (Pre-Textos, 2011)
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Erika Martínez , Lenguaraz (Pre-Textos, 2011)
En el aire hay tres tipos de pasajeros: los que desconfían de las máquinas, los que desconfían de los seres humanos y los que desconfían de la metafísica.
In volo ci sono tre tipi di passeggeri: quelli che non hanno fiducia nelle macchine, quelli che non hanno fiducia negli esseri umani e quelli che non hanno fiducia nella metafisica.
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Somos capaces de sentir con cada parte del cuerpo. Quisiéramos poder pensar de esa manera.
Siamo capaci di sentire con ogni parte del corpo. Ci piacerebbe poter pensare nella stessa maniera.
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El centro es una fuerza que prepara con paciencia sus fragmentos.
Il centro è una forza che prepara con pazienza i suoi frammenti.
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Rencorosa y nostálgica, la civilización construye una pequeña ciudad dentro de cada bosque y un pequeño bosque dentro de cada ciudad. Se repite lo mismo en el interior de cada persona.
Rancorosa e nostalgica, la civiltà costruisce una piccola città dentro ogni bosco e un piccolo bosco dentro ogni città. Si ripete lo stesso nell’interiorità di ogni persona.
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La razón es sólida, la reflexión dúctil, la meditación vaporosa
La ragione è solida, la riflessione duttile, la meditazione vaporosa.
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El odio tatúa el fondo del ojo.
L’odio disegna un tatuaggio sul fondo dell’occhio.
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Perdonarse como quien repuebla un bosque.
Perdonarsi come chi ripopola un bosco.
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Un padre y una madre son una deuda que nos hace ricos.
Un padre e una madre sono un debito che ci fa ricchi.
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Los hijos caminan hacia nosotros alejándose.
I figli camminano verso di noi allontanandosi.
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En el laboratorio de la incertidumbre, la sustancia amor entra en estado luminoso.
Nel laboratorio dell’incertezza, la sostanza amore entra in uno stato luminoso.
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Atravesar un desierto es un ejercicio espiritual, subir una cumbre un ejercicio pasional, perderse en un bosque un ejercicio de introspección.
Attraversare un deserto è un esercizio spirituale, salire una vetta un esercizio passionale, perdersi in un bosco un esercizio di introspezione.
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Los infieles son cleptomanos de l’amor.
Gli infedeli sono cleptomani dell’amore.
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El amor incluye, la posesión concluye.
L’amore include, il possesso conclude.
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Cuando es obligatoria, la sublimación se convierte en castración.
Quando è obbligatoria, la sublimazione si converte in castrazione.
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El muñeco que nos regalaron será nuestro cuando lo desarticulemos, estudiemos sus piezas y volvamos a montarlo.
La bambola che ci hanno regalato sarà nostra quando la disarticoleremo, ne studieremo i pezzi e la monteremo di nuovo.
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La inmensidad puede emerger de un centímetro, de un clítoris, de un aforismo.
L’immensità può emergere da un centimetro, da un clitoride, da un aforisma.
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El paisaje más fértil? Una pared desnuda.
Il paesaggio più fertile? Una parete nuda.
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El misterio le envidia a la sugerencia su aliento vital.
Il mistero invidia al suggerimento il suo alito vitale.
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La teoría disfruta husmeando en los hornos antes de comerse el pan.
La teoria ama annusare i forni prima di mangiare il pane.
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La razón no reduce las contradicciones, profundiza en ellas.
La ragione non riduce le contraddizioni, scava dentro di loro.
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La imitación es el peor de los silencios.
L’imitazione è il peggiore dei silenzi.
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Una autobiografía es un escondite muy sofisticado.
Una autobiografia è un nascondiglio molto sofisticato.
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El secreto que más nos pesa es el que no tenemos. Inventamos secretos para sobrevivir.
Il segreto che più ci pesa è quello che teniamo dentro. Inventiamo segreti per sopravvivere.
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Sólo la juventud es suficientemente osada como para escribir aforismos, sólo la vejez suficientemente sabia. Los aforismos son un género imposible.
Solo la gioventù è sufficientemente audace per scrivere aforismi, solo la vecchiaia è sufficiente saggia. Gli aforismi sono un genere impossibile.
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Una larga convalecencia engendra novelistas. La proximidad de una catástrofe, poetas. ¿De qué agujero salen los aforistas?
Una lunga convalescenza genera i narratori. La prossimità di una catastrofe, i poeti. Da quale buco saltano fuori gli aforisti?
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Las certezas maúllan como gatitos dentro del saco. Arrojarlas al río.
Le certezze miagolano come i gatti dentro il sacco. Gettiamole nel fiume.
Del “genere impossibile” credo che Martìnez abbia sia l’audacia che la saggezza.
Diversamente non avrebbe scritto questo:
“La ragione non riduce le contraddizioni, scava dentro di loro”.
Bellos e inteligentes aforismos, felicidades.
El buceador de verdades algunas veces turbado por la profundidad de sus aguas, retira una piedra en lugar de la pretendida ostra que le dé su íntimo tesoro.
Carlos Saavedra Weise