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Dietrich Bonhoeffer (Breslavia, 4 febbraio 1906 – Flossenbürg, 9 aprile 1945) è stato un teologo luterano tedesco, protagonista della resistenza al Nazismo.
Dietrich Bonhoeffer fu impiccato nel lager di Flossenburg il 9 aprile 1945 dietro ordine di Hitler, per aver cospirato contro di lui. Aveva 39 anni.
Presento una raccolta delle frasi più belle di Dietrich Bonhoeffer. Tra i temi correlati si veda Le frasi più belle di Don Bosco, Frasi, citazioni e aforismi di Simone Weil e Frasi, citazioni e aforismi di Hannah Arendt.
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Le frasi più belle di Dietrich Bonhoeffer
Dio è vicino a ciò che è piccolo, ama ciò che è spezzato. Quando gli uomini dicono: «perduto», egli dice: «trovato»; quando dicono «condannato», egli dice: «salvato»; quando dicono: «abietto», Dio esclama: «beato!».
Cristo non ci aiuta in virtù della sua onnipotenza, ma in virtù della sua sofferenza.
Se sogno i sogni di Dio, la mia vita diventa speranza e la mia storia piena di meraviglie.
Dobbiamo essere pronti a farci interrompere da Dio.
Dio non è un tappabuchi: non bisogna riconoscerlo soltanto al momento in cui siamo allo stremo delle risorse, ma nel pieno della vita; nella vita e non quando la morte è vicina, nella salute e nel vigore, non nella sofferenza, nell’azione e non soltanto nel peccato.
In questo sta la vera maledizione che pesa sulla terra: non che essa deve portare spine e cardi, ma che nasconde il volto di Dio, che nemmeno i solchi più profondi della terra ci rivelano il Dio nascosto.
Un Dio che ci lascia provare la sua esistenza vuole essere considerato come un idolo.
L’essenza dell’ottimismo non è soltanto guardare al di là della situazione presente, ma è una forza vitale, la forza di sperare quando gli altri si rassegnano, la forza di tenere alta la testa quando sembra che tutto fallisca, la forza di sopportare gli insuccessi, una forza che non lascia mai il futuro agli avversari, il futuro lo rivendica a sé.
Il silenzio di fronte al male è esso stesso un male.
Non parlare è parlare. Non agire è agire.
Essere cristiani significa essere umani.
Pace è il contrario di sicurezza.
Quando giudichiamo il prossimo ci mettiamo davanti a lui, a distanza di osservazione, di riflessione. L’amore non ci lascia questo posto né ce ne concede il tempo.
Giudicare gli altri ci rende ciechi, mentre l’amore è illuminante.
L’amore sa aspettare, aspettare a lungo, aspettare fino all’estremo. Non diventa mai impaziente, non mette fretta a nessuno e non impone nulla. Conta sui tempi lunghi.
La prova di moralità di una società risiede in quello che essa fa per i suoi bambini.
Oh, se sapessi dov’è la strada che torna indietro, la lunga strada per il paese dei bambini.
Colui che stima il suo tempo troppo prezioso per poterlo perdere ad ascoltare gli altri, in realtà non avrà mai tempo né per Dio né per il prossimo; ne avrà soltanto per se stesso e per le proprie idee.
L’irresponsabilità di fronte al futuro è nichilismo, l’irresponsabilità di fronte al presente è esaltazione.
Nella vita ordinaria noi raramente ci rendiamo conto che riceviamo molto di più di ciò che diamo, e che è solo con la gratitudine che la vita si arricchisce.
Dio non esaudisce i nostri desideri, ma realizza le sue promesse.
L’uomo vive nel rumore,
nella civiltà delle parole:
non sa più cos’è il silenzio.
La vita nasce nel silenzio,
l’uomo muore nel silenzio,
Dio si incontra nel silenzio.
Attendiamo fiduciosi ciò che verrà: poiché Dio è con noi al tramonto come all’alba, durante ogni giorno come durante ogni notte.
Se Gesù non fosse vissuto la nostra vita sarebbe priva di senso.
Solo un Dio che soffre può salvarci
Non può attendere Dio chi non sapesse che Dio ha già atteso lungamente lui.
Pregare è prendere fiato presso Dio; pregare è affidarsi a Dio.
Non ci interessa un divino che non faccia fiorire l’umano.
Nel silenzio c’è la potenza della chiarificazione, della purificazione e della comprensione dell’essenziale.
I cristiani che stanno sulla terra con un piede solo, staranno con un piede solo anche in paradiso.
Solo chi crede è obbediente e solo chi è obbediente crede.
Un atto di obbedienza vale più di cento sermoni.
Attendere inattivi e restare ottusamente alla finestra non sono atteggiamenti cristiani.
Per chi è responsabile la domanda ultima non è: come me la cavo eroicamente in quest’affare, ma: quale potrà essere la vita della generazione che viene.
Dove c’è la croce, la resurrezione è vicina.
E’ dalla resurrezione di Cristo che può spirare nel mondo presente un nuovo vento purificatore.
C’è un solo momento realmente importante in tutta la storia: il Presente. Chi fugge dal presente, fugge dall’ora di Dio.
Sono effettivamente ciò che gli altri dicono di me?
Oppure sono solamente ciò che io conosco di me stesso?
Chi sono? Solitario porsi domande si fa beffe di me.
Chiunque io sia, Tu mi conosci, Tuo sono, o Dio!
Passando attraverso i piccoli pensieri che ci irritano dobbiamo sempre di nuovo orientarci verso i grandi pensieri che ci danno forza.
Se sei salito a bordo del treno sbagliato, non ti serve a molto correre lungo il corridoio nella direzione opposta.
Molte persone cercano un orecchio che le ascolti, e non lo trovano tra i cristiani, perché costoro parlano invece di ascoltare.
L’esclusione dei deboli conduce alla morte della comunità.
Solo chi alza la voce in difesa degli Ebrei, può permettersi di cantare in gregoriano.
La Chiesa non è realmente Chiesa se non quando esiste per coloro che non ne fanno parte.
La grazia a buon prezzo è il nemico mortale della nostra Chiesa. La grazia è a caro prezzo soprattutto perché è costata molto a Dio.
Grazia e azione devono restare unite. Non c’è fede senza opera buona, come non c’è opera buona senza fede.
Comprendete l’ora della tempesta e del naufragio, è l’ora della inaudita prossimità di Dio, non della sua lontananza. Là dove tutte le altre sicurezze si infrangono e crollano e tutti i puntelli, proprio là si realizza questa prossimità di Dio.
Invece di parlare di Dio a tuo fratello, perché non parli a Dio del tuo fratello?
Il Sì e l’Amen sono il terreno sicuro sul quale poggiamo.
Abbiamo visto la menzogna alzare il capo e non abbiamo reso onore alla verità.
L’obbedienza senza libertà è schiavitù, la libertà senza obbedienza è arbitrio.
L’uomo è sfidato a partecipare alla sofferenza di Dio per mano di un mondo senza Dio.
Davanti a Dio e con Dio noi viviamo senza l’ipotesi di Dio. Si tratta cioè di vivere davanti a Dio l’assenza di Dio.
Il problema che non mi lascia mai tranquillo è quello di saper chi sia il Cristo.
Non è il vostro amore che sostiene il matrimonio: è il matrimonio che, d’ora in poi, porta sulle spalle il vostro amore.
Se la Bibbia contiene un libro di preghiere [i Salmi], dobbiamo dedurre che la parola di Dio non è solo quella che egli vuole rivolgere a noi, ma è anche quella che egli vuole sentirsi rivolgere da noi.
Osservando meglio, si nota che qualsiasi ostentazione esteriore di potenza, politica o religiosa che sia, provoca l’istupidimento di una gran parte degli uomini. Sembra anzi che si tratti di una legge socio-psicologica.
Quando un pazzo lancia la sua auto sul marciapiede, io non posso, come pastore, contentarmi di sotterrare i morti e consolare le famiglie. Io devo, se mi trovo in quel posto, saltare e afferrare il conducente al suo volante
Chi fugge la terra per trovare Dio, trova solo se stesso. Chi fugge Dio per trovare la terra, non trova la terra come terra di Dio, ma trova l’allegro teatro di una guerra tra buoni e malvagi, pii ed empi, guerra che lui stesso scatena
Dio offre molto a colui che lo sa ringraziare delle piccole cose che riceve ogni giorno.
Chi cerca di sfuggire alla terra non trova Dio, trova solo un altro mondo, il suo mondo, più buono, più bello, più tranquillo, un mondo ai margini, ma non il Regno di Dio, che comincia in questo mondo.
In ogni strada c’è un significato che è sconosciuto al viaggiatore.
Non c’è nulla che possa sostituire l’assenza di una persona a noi cara.
Non c’è alcun tentativo da fare, bisogna semplicemente tenere duro e sopportare.
Ciò può sembrare a prima vista molto difficile, ma è al tempo stesso una grande consolazione, perché finché il vuoto resta aperto si rimane legati l’un l’altro per suo mezzo.
E’ falso dire che Dio riempie il vuoto; Egli non lo riempie affatto, ma lo tiene espressamente aperto, aiutandoci in tal modo a conservare la nostra antica reciproca comunione, sia pure nel dolore.
Il miracolo e l’ordine sono le due forme nelle quali si presenta il Regno di Dio in terra, nelle quali esso si scinde : il miracolo come la forza che infrange ogni ordine, e l’ordine come conservazione in vista del miracolo.
Per il bene la stupidità è un nemico più pericoloso della malvagità. Contro il male è possibile protestare, ci si può compromettere, in caso di necessità è possibile opporsi con la forza; il male porta sempre con sé il germe dell’autodissoluzione, perché dietro di sé nell’uomo lascia almeno un senso di malessere. Ma contro la stupidità non abbiamo difese.
Il fatto che lo stupido sia spesso testardo non deve ingannare sulla sua mancanza di indipendenza. Parlandogli ci si accorge addirittura che non si ha a che fare direttamente con lui, con lui personalmente ma con slogan, motti ecc. da cui egli è dominato. È ammaliato, accecato, vittima di un abuso e di un trattamento pervertito che coinvolge la sua stessa persona. Trasformatosi in uno strumento senza volontà, lo stupido sarà capace di qualsiasi malvagità, essendo contemporaneamente incapace di riconoscerla come tale.
La stupidità non è tanto una carenza intellettuale; è piuttosto una carenza di umanità.
Chi, più di colui che vive nell’odio, ha bisogno di amore?
La chiesa deve uscire dalla sua stagnazione. Dobbiamo tornare all’aria aperta del confronto spirituale con il mondo. Dobbiamo rischiare di dire anche delle cose contestabili, se ciò permette di sollevare questioni di importanza vitale. Come teologo “moderno”, che tuttavia porta ancora in sé l’eredità liberale, io sono tenuto a mettere sul tappeto tali questioni.
Stiamo andando incontro a un tempo completamente non-religioso; gli uomini, così come ormai sono, semplicemente non possono più essere religiosi. Anche coloro che si definiscono sinceramente “religiosi”, non lo mettono in pratica in nessun modo.
Può darsi che sarà domani l’ultimo giorno della storia. Se sarà così, smetteremo l’impegno per la costruzione di un mondo migliore. Altrimenti, prima, mai.
In me è buio, ma da te c’è luce,
io sono solo, ma tu non mi lasci
son pusillanime, ma da te c’è aiuto
sono irrequieto, ma da te c’è pace
in me c’è amarezza, ma da te pazienza
le tue vie non comprendo, ma tu conosci
la retta via per me.