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Molti lettori di Twitter conoscono Maurizio Manco per i suoi straordinari e sempre acuti tweet scritti con il nome di L_aforista (@aforista_l). Ma Maurizio Manco è anche autore di numerose sillogi aforistiche, alcune delle quali hanno ricevuto premi prestigiosi (nel 2016 primo premio nella sezione inediti del “Premio Internazionale per l’aforisma Torino in Sintesi” e nel 2020 il premio di Filosofia “Le figure del pensiero”, sezione aforismi, con sede a Certaldo).

Recentemente Maurizio Manco ha pubblicato con Puntoacapo editore, nella collana Candide diretta da Amedeo Ansaldi, il libro di aforismi Breviloqui, che – come indica il sottotitolo – raccoglie aforismi di lavori precedenti comparsi in diverse opere, plaquette e antologie.

Come scrive Gino Ruozzi, il principale studioso dell’aforisma in Italia, “Maurizio Manco ha una evidente felicità di scrittura aforistica. Ha un taglio molto netto, pungente, efficace, riserva sempre qualche sorpresa. Ha quindi a mio avviso le qualità migliori dello scrittore di aforismi, che sa leggere la realtà in modo nuovo e penetrante, discostandosi dai luoghi comuni. A volte fa anche sorridere, come accade con le sorprese ben riuscite”.

Presento una breve selezione di aforismi tratti dalla raccolta Breviloqui (Puntoacapo, collana di aforistica e prosa breve Candide, novembre 2021):

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Maurizio Manco, Breviloqui, aforismi scelti

L’uomo sarà certo di aver realizzato la prima macchina intelligente quando questa gli confesserà di essere infelice.

Cosa pretendere dalla vita se c’è spazzatura perfino nel Dna?

L’unica cosa dell’uomo visibile dallo spazio è la sua irrilevanza.

Se c’è qualcosa invece che nulla è perché il Nulla è capace di Tutto.

I buoni libri: generi di sconforto.

Come credere a una misantropia che non cominci da sé stessi?

Galileo lo ha rimosso dal centro del mondo, Darwin lo ha spodestato dal vertice della creazione, Freud gli ha sgretolato l’io, ma l’uomo conserva intatta la sua megalomania.

La natura usa la bellezza come l’aguzzino la musica: per coprire le urla dei torturati.

Ricondurre il Molteplice all’Uno è il mestiere della morte.

Ciò che rende tragica la fine è che di rado il corpo e la mente si arrendono insieme.

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Nota Biografica

Maurizio Manco (Gallipoli, 1963) è laureato in Storia dell’Arte a Firenze, città dove vive e lavora, occupandosi di diritti civili, nella pubblica amministrazione. Schivo per natura, umanista malgrado l’uomo, verso cui nutre un fiducioso scetticismo, coltiva masochisticamente il benefico disagio del pensiero, sempre in bilico tra sogno e disincanto, idealismo e cinismo. Pratica ossessivamente il “vizio impunito” della lettura, con un’insana predilezione per gli scrittori suicidi; pesca perle letterarie e colleziona citazioni. Da quando è rimasto folgorato sulla via di Cioran, scrive aforismi tentando con alterno successo di affrancarsi dall’imprinting del maestro di stile e di vita, ma senza giungere al parricidio.