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Le più belle frasi e poesie di Rabindranath Tagore

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Rabindranath Tagore, (Calcutta, 6 maggio 1861 – Santi Neketan, 7 agosto 1941), è stato un poeta, drammaturgo, scrittore e filosofo indiano, insignito del Premio Nobel per la Letteratura nel 1913.

Presento una raccolta delle più belle frasi e poesie di Rabindranath Tagore. Tra i temi correlati si veda Le più belle frasi e poesie di Nazim Hikmet, Frasi, citazioni e aforismi di Khalil Gibran e Le più belle frasi e citazioni di Pablo Neruda.

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Le più belle frasi e poesie di Rabindranath Tagore

Rabindranath Tagore

Io sarò la nube e tu la luna. Ti coprirò con entrambe le mani, e il nostro tetto sarà il cielo.

La farfalla non conta i mesi ma i momenti e ha tempo a sufficienza.

È molto semplice essere felici, ma è molto difficile essere semplici.

La foglia di un albero è lo sforzo senza fine della terra di comunicare con il cielo.

Il bambino chiama la mamma e domanda: “Da dove sono venuto? Dove mi hai raccolto?”. La mamma ascolta, piange e sorride mentre stringe al petto il suo bambino: “Eri un desiderio dentro al cuore”.

Senza parlare sei arrivata come una vera regina, di nascosto hai posato i piedi dentro l’anima.

Siedo sull’erba e guardo il cielo,
e sogno l’improvviso splendore
del tuo arrivo.

Chi vuol fare il bene bussi alla porta; chi ama troverà la porta aperta.

I sogni non possono mai essere fatti prigionieri.

Ogni bambino che nasce ci ricorda che Dio non è ancora stanco degli uomini.

Le nuvole giungono fluttuando nella mia vita,
non più per portare pioggia o per annunciare la tempesta,
ma per aggiungere colore al mio cielo al tramonto.

Le parole vanno al cuore, quando sono salite dal cuore.

Quando siamo grandi in umiltà, siamo più vicini a ciò che è grande.

La fede è l’uccello che sente la luce e canta quando l’alba è ancora oscura.

Dio mi rispetta quando lavoro. Mi ama quando canto.

Possa io fare della mia vita qualcosa di semplice e diritto, come un flauto di canna che il Signore riempie di musica.

Se chiudete la porta a tutti gli errori, anche la verità ne rimarrà fuori.

Spegni la lampada fumante
nell’angolo della stanza.
Sul cielo d’oriente
è fiorita la luce dell’universo:
è un giorno lieto.
Sono destinati a conoscersi
tutti coloro che cammineranno
per strade simili.

Nell’assopita e buia caverna della mente, i sogni fanno il nido con i frammenti caduti dalle carovane del giorno.

Lascia che la tua vita danzi leggera sui bordi del tempo come rugiada sulla punta di una foglia.

Tu mi hai fatto senza fine
come hai voluto.
Tu continui a vuotare
questo fragile vaso
e sempre lo riempi di nuova vita.

La sera stava sconcertata
fra i lampioni delle strade,
il suo oro tutto macchiato
dalla polvere della città.

La morte non è l’ultima verità.
Ci appare nera come ci appare blu il cielo,
ma non annerisce la vita più di quanto
l’azzurro celeste sporchi le ali dell’uccello.

Oggi alla fine del giorno
il tramonto posò le sue perle
sui fini e neri capelli della sera
ed io le ho nascoste
come una collana senza filo
dentro il cuore.

Una mente tutta logica è come un coltello tutto lama. Fa sanguinare la mano che lo usa.

Lascia che il mio amore ti circondi come la luce del sole, e che, tuttavia, ti dia una illuminata libertà.

Non è stato un martello a rendere le rocce così perfette, ma l’acqua con la sua dolcezza, la sua danza e il suo suono, dove la forza può solo distruggere, la gentilezza può scolpire.

La nuvola nasconde le stelle e canta vittoria ma poi svanisce: le stelle durano.

La morte non è estinguere la luce; è mettere da parte la lampada perché l’alba è arrivata.

La musica riempie l’infinito tra due anime

L’artista è l’amante della Natura, perciò è il suo schiavo e il suo padrone.

Mi sembra di averti amato in innumerevoli forme,
innumerevoli volte…
In vita, dopo la vita, in età, dopo l’età, sempre.

Sognai, e vidi che la vita è gioia; mi destai, e vidi che la vita è servizio. Servii, e vidi che nel servire c’è gioia.

Abbattimi come fa la tempesta,
prendi tutto quello che possiedo;
invadi il mio sonno e ruba i miei sogni.

Nuvole e nuvole s’addensano
poi si fa buio…
Amore mio, perche’ mi lasci solo
ad aspettare fuori della porta?

Vorrei dirti le parole più vere, ma non oso,
per paura che tu rida. Ecco perché mento,
dicendo il contrario di quello che penso.
Rendo assurdo il mio dolore per paura
che tu faccia lo stesso.

Sparirà con me ciò che trattengo, ma ciò che dono resterà nelle mani di tutti.

Non puoi attraversare il mare semplicemente stando fermo e fissando le onde. Non indulgere in vani desideri.

[Parlando dell’amicizia] La piccola fiamma del fiammifero brilla ora sicura in una grande lampada

Vorrei sedermi vicino
a te in silenzio,
ma non ho il coraggio:
temo che il mio cuore
mi salga alle labbra.
Ecco perché parlo
stupidamente
e nascondo il mio cuore
dietro le parole.
Tratto crudelmente
il mio dolore
per paura che tu faccia
lo stesso.

La piccola saggezza è come l’acqua in un bicchiere:
chiara, trasparente e pura.
La grande saggezza è come l’acqua nel mare:
scura, misteriosa, impenetrabile.

Non piangere quando tramonta il sole, le lacrime ti impedirebbero di vedere le stelle.

Porto dentro di me un peso opprimente: il peso delle ricchezze che non ho dato agli altri.

L’uomo si addentra nella folla per affogare il clamore del suo silenzio.

L’arco trionfale del tiranno s’è spezzato a terra, con le sue pietre i bambini si costruiscono case per giocare.

Viaggiai per giorni e notti per paesi
lontani. Molto spesi
per vedere alti monti, grandi mari.
E non avevo gli occhi per vedere
a due passi da casa
la goccia di rugiada
sulla spiga di grano!

La mia religione è la religione del poeta.

L’uomo nella sua essenza non deve essere uno schiavo, o di se stesso o di altri, ma un amante. Il suo unico scopo è l’amore.

La migliore forma di istruzione è quella che non dà solo informazioni ma fa stare in armonia con tutto quanto esiste.

Il flauto va in cerca del suonatore che va in cerca del flauto.

Il cuore anela di unirsi al tuo canto,
ma invano cerco una voce.
Vorrei parlare, ma le mie parole
non si fondono in canti
e impotente grido.
Hai fatto prigioniero il mio cuore
nelle infinite reti
della tua musica.

Se i cristiani fossero come il loro maestro, avrebbero tutta l’India ai loro piedi.

Lei è vicina al mio cuore
come un piccolo fiore alla terra
Lei è dolce come il sonno che viene
per il corpo stanco.

Nell’uomo avviene una doppia nascita: una prima volta nel grembo materno e una seconda volta nella libertà: l’uomo nasce una volta per sé e una volta insieme con gli altri.

Mentre incosciente ti ferivo
scoprivo ch’eri accanto a me.
Lottando inutilmente contro te
sentivo ch’eri tu il mio Signore.
Derubando del mio tributo il tuo onore
vedevo crescere il mio debito con te.
Nuotavo contro corrente di tua vita
solo per sentire la forza del tuo amore.
Per nascondermi da te
ho spento la mia luce,
ma tu m’hai sorpreso con le stelle.

I bambini s’incontrano con grida
e danze sulla spiaggia di mondi sconfinati,
costruiscono castelli di sabbia
e giocano con conchiglie vuote,
con foglie secche intessono barchette e sorridendo
le fanno galleggiare sulla superficie del mare.
I bambini giocano sulla spiaggia dei mondi
non sanno nuotare né sanno gettare le reti.

Sii riconoscente alla fiamma per la sua luce, ma non dimenticare il piede della candela che pazientemente la sostiene.

Non celare il segreto del tuo cuore amico mio, dillo a me, solo a me, in segreto Tu che sorridi tanto gentilmente sussurralo sommessamente, il mio cuore l’udrà, non le mie orecchie la notte é fonda la casa silenziosa i nidi degli uccelli son coperti di sonno Dimmi tra lacrime esitanti tra sorrisi titubanti tra dolore e dolce vergogna il segreto del tuo cuore.

La lezione più importante che l’uomo possa imparare in vita sua non è che nel mondo esiste il dolore, ma che dipende da noi trarne profitto, che ci è consentito trasformarlo in gioia.

Io non lo amo perché è bello, ma perché è il mio bambino.

Il piccolo, nudo, guardava il cielo, e nella sua mente smarrita salì una domanda: “Dove sarà mai la strada del paradiso?”. Il cielo non rispose, solo le stelle scintillavano, lacrime nella notte silenziosa.

Vieni, primavera,
imprudente e audace amante della terra,
dai voce al cuore della foresta!
Vieni in raffiche irrequiete
dove i fiori sbocciano improvvisi,
fai spuntare nuove foglie!
Scoppia, come una rivolta di luce…
Irrompi nella città rumorosa,
libera parole ed energie soffocate,
dai forza alla nostra svogliata battaglia
e conquista la morte!

È sera, ed è tempo che i fiori chiudano le loro corolle. Lascia che mi sieda al tuo fianco e comanda alle mie labbra di fare ciò che si può fare in silenzio nella debole luce delle stelle.

Qualcuno rovesciò il calamaio sulla tela. Ora si vanta: ‘Ho dipinto la notte’.

Ad un osservatore occidentale la nostra civiltà appare del tutto metafisica come ad un uomo sordo il suonare il piano appare un puro movimento delle dita privo della musica.

Quanto più uno vive solo, sul fiume o in aperta campagna, tanto più si rende conto che non c’è nulla di più bello e più grande del compiere gli obblighi della propria vita quotidiana, semplicemente e naturalmente. Dall’erba dei campi alle stelle del cielo, ogni cosa fa proprio questo; c’è tale pace profonda e tale immensa bellezza nella natura, proprio perché nulla cerca di trasgredire i suoi limiti.

Nel tuo sonno, al limite dei sogni, aspetto guardando in silenzio il tuo viso, come la stella del mattino che appare per prima alla tua finestra.
Con i miei occhi berrò il primo sorriso che, come un germoglio,
sboccerà sulle tue labbra semiaperte.
Il mio desiderio è solo questo.

Colui che canta passa dalla gioia alla melodia, colui che ascolta, dalla melodia alla gioia.

Quando una religione ha la pretesa di imporre la sua dottrina all’umanità intera, si degrada a tirannia e diventa una forma d’imperialismo.

La libertà che significa unicamente indipendenza è priva di qualsiasi significato. La perfetta libertà consiste nell’armonia che noi realizziamo non per mezzo di quanto conosciamo, ma di ciò che siamo.

L’amore è il significato ultimo di tutto quello che ci circonda. Non è solo una sensazione, è la verità, è la gioia che è la fonte di tutta la creazione.

Quando sto davanti a te alla fine del giorno, tu dovresti vedere le mie cicatrici e sapere che io ho avuto le mie ferite e anche le mie guarigioni.

Come il fiume si unisce all’oceano, anche noi uniamoci a Dio: così il fiume della nostra esistenza si trasformerà in Lui e noi saremo Dio.

Con l’intelligenza percepì l’essenza di Dio, con il cuore il suo amore, attraverso il carattere la sua virtù, e attraverso la fatica il dono di tutto se stesso

Risuoni il tuo amore nella mia voce,
riposi il mio silenzio,
in ogni movimento che tu sia in me.
Splendi come una stella nel buio del mio sonno,
il primo pensiero al mio risveglio.
Ardi nel mio desiderio e scorri in tutte le correnti del mio amore.
Voglio portarti nella mia.

Chi sei tu, lettore che leggerai le mie poesie
tra cento anni?
Non posso mandarti un solo fiore di questa ricca
primavera,
né darti un solo raggio d’oro delle nuvole
che mi sovrastano.
Apri le tue porte, guardati intorno.
Nel tuo giardino in fiore cogli i fragranti ricordi
dei fiori sbocciati cento anni fa.

One Comment

  • Antonio ha detto:

    Descrittivo struggente ti colpisce al cuore anzi di piu’ nell’anima e nello spirito.