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Frasi Belle

Scrittori di aforismi su Twitter, Misteroettam

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Nella sezione Scrittori di aforismi su Twitter l’articolo di oggi è dedicato a @misteroettam (Mr oettaM). Nella breve nota biografica che mi ha inviato, l’autore scrive di sé: “Ho un passato da giocatore di ping -pong, un presente da bevitore di gin ed un futuro tutto da schivare. Sono un raccoglitore professionista di cocci, adoro gli ingranaggi ma finisco sempre per restare incastrato tra le ruote dentate. In 31 anni non mi sono ancora preso sul serio, e spero di continuare su questa strada”.

@misteroettam si è iscritto a Twitter nell’aprile 2015. “Mi sono iscritto perché avevo finito il quaderno dove solitamente annotavo le idee e non avevo voglia di uscire a comprarne uno nuovo. Scrivo tutto ciò che mi passa per la testa, refusi compresi, per scongiurare il rischio di esplosioni improvvise”.

Misteroettam

Forse i giochi di parole e i calembour hanno meno pubblico su Twitter rispetto ad altri modelli di scrittura, però 1482 follower per un autore che ha scritto quasi 50.000 tweet sono davvero pochi. Come altri parolieri e funamboli dei giochi di parole, @misteroettam gioca sul significante e il suono della parola per creare un nuovo significato. Così basta variare una frase come “il meglio è passato” in “il meglio è appassito” per produrre un nuovo cortocircuito di senso. Oppure si veda “una pausa di riflessione” che può diventare improvvisamente “una pausa dalla riflessione” o anche il proverbio “altezza mezza bellezza” che si trasforma nel suo contrario “Supponenza dimezza la bellezza” o il divertente e alcolico “Homo hominis luppulus”, variazione del celebre “homo homini lupus”.

In un universo in cui tutto è stato già detto e le parole sono logore, (così come le modalità discorsive e cognitive abituali), @misteroettam cerca sotto la logica del discorso un’altra logica che esprima qualcosa di segreto e di nascosto. In questo universo del “già detto” la variazione di una sillaba o anche di un semplice segno della punteggiatura ci permette di ritrovare la libertà e il piacere di giocare con le parole alla ricerca di un senso nuovo.

Come un chimico che unisce sostanze diverse nella speranza di trovare miscele detonanti e nuove materie, @misteroettam gioca con il linguaggio portando gli abituali schemi del pensiero linguistico verso uno capovolgimento sistematico (del resto anche il suo account “Mr oettaM” è l’inversione di Mr Matteo). E come altri “parolieri” di Twitter, anche @misteroettam dai “doppi sensi” riesce a creare incredibili e spesso paradossali “sensi raddoppiati”.

Presento una raccolta dei migliori tweet di @misteroettam

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@misteroettam, Tweet scelti

Sono sempre i peggiori che se ne vantano.

I varchi spazio temporali che si aprono dopo la frase “ti rubo solo due minuti”.

Amici immaginari come prima?

L’introspezione senza anestesia dovrebbe essere illegale.

Se esterno tutto, mi internano.

Fammi uno squillo quando arrivi al dunque.

A forza di buttarmi tutto alle spalle sono diventato un accumulatore seriale.

Il segreto è tenersene qualcuno.

Ti prendi a cuore un problema e il problema si prende il tuo stomaco.

Mi servirebbe una pausa dalla riflessione.

Troppi rovesci per una sola medaglia.

A che ora passano per le iniezioni di fiducia?

Che braciere rivederti!

A volte non resta che sperare a raffica.

Mi stendo a crederci

Le dimensioni del cazzo che me ne frega contano.

Sporcarsi lavandosene le mani.

Chiedi e ti sarà dato. Torto.

Quel capirsi al volo che è volato via.

“Da che pulpito” sta bene su tutto.

Un’ottima annata per le pessime annate.

Puoi reggermi un attimo il confronto?

L’educazione a fasi alterne si chiama opportunismo.

A che ora passi a prendermi sul serio?

Accarezzare l’idea e ritrovarsi tutti graffiati.

Non escludo nulla, ma non per questo includo tutto.

Ci vorrebbe anche qualcosa da ottenere col minimo sforzo. Giusto una volta ogni tanto.

Tabula rasa imbandita.

Appigli che forse sono solo abbagli.

Consistenza. Ecco cosa ci vuole.

Darci un taglio spesso ricuce.

Quando tapparsi le orecchie ti fa viaggiare più velocemente di quando chiudi gli occhi.

Risparmiare fiato è un’arte quasi dimenticata.

Delle cose in discesa mi piace il pensiero che possano davvero esistere.

Mancano le aree di servizio nei viaggi con la mente.

Posso affermare con una certa sicurezza che siamo a buon punto. Interrogativo.

Lo stretto indispensabile tende ad espandersi sempre di più.

Quel bisogno di una sbronza colossale con una pessima compagnia.

Mi dispiace, ho chiuso gli occhi di riguardo.

Metti giù quelle variabili prima di farti male.

Portare pazienza ed altre attività usuranti.

Di pietre sopra che non bastano mai.

Bisogno di titoli di testa, non di coda.

Siamo compromessi davvero male.

Tutto sommato, sarebbe stato meglio sottrarmi.

Vorrei avere la lucidità dei miei occhi.

Se c’è silenzio e manca l’imbarazzo, promette davvero bene.

Mi offri un sacco di spunti di non riflessione.

Fuori dal coro è spazioso.

Se avessi dei sensori, sarebbe tutta una sinfonia di campanelli d’allarme.

Mettete dei fuori programma nei vostri canoni.

Ne sono passati di “tutto bene” sotto ai ponti.

Cercare le parole quando in testa ci sono solo lettere sparse che ruotano vorticosamente.

Hai la presunzione pericolosamente alta.

Il meglio è appassito.

Immaginazione, non fare così!

Supponenza dimezza la bellezza.

Mi aiuti a fare il nodo in gola?

Fare muro contro muro per essere sicuri di sbattere la testa per bene.

Qualcosa di inconfessabile, subito.

Contorni sempre più netti ma idee che restano confuse.

Si rigettano consigli.

Siediti, dobbiamo fare finta di parlare.

Ho scritto “nullo” sulla sabbia del salto in lungo.

Puntare in alto per essere sicuri che l’impatto col suolo sia letale.

Guarda che hai dei rimasugli di cinismo tra i denti.

Mantenere un profilo basso ed altri funambolismi.

Col dovuto rispetto, mi manchi.

Decisione, prendimi tu.

Anche i vasi comunicano più di te.

Togliti dalla mia testa e nessuno si farà del bene.

Rispondere a tono tonifica.

I pessimi strateghi sono ottimi amici.

Delle mani vuote ne ho le palle piene.

Più che sui traguardi, adesso dovrei concentrarmi sulle linee di partenza.

Birretta sta bene su tutto.

Homo hominis luppulus.

In visibilio ed altri luoghi inaccessibili.

Cancellare a volte richiede molta più fantasia rispetto allo scrivere.

La pessima idea che mi sono fatto era consenziente.

Messaggi che scaldano il cuore. Del problema.

Fondamentalmente, affondiamo.

A rotoli è la soluzione.

Due/tre gradi di separazione non si negano a nessuno.

Anziché fingere di non vedere, vedi di non fingere.

Vicinanza a parole ed altri ossimori.

Tensione viscerale, altro che superficiale.

Situazioni da mettere a punto. E a capo.

Sulla parola ed altre superfici scivolose.

Follie da follow/defollow.

A testa alta, ma sotto la sabbia.

È un periodo un po’ così, ma passerà. A ritrovarmi ad intervalli regolari.

Parlo solo in presenza della mia voglia di parlare.

Fai troppi calcoli per poter fare davvero la differenza.

Quell’urgenza di buonsenso spinto.

Niente di peggio che non avere niente di peggio.

Sei la mia fantasia ironica.

Che ne dici di uscire a vuoto con me?

Allusioni che tentano malamente di celare delusioni.

Invece che doppi sensi, sensi raddoppiati.

Non penso di meditarmelo.

Viltà natural durante.

Le migliori intenzioni hanno detto che con te non ci vengono.

Ad ogni nulla di fatto corrisponde un tutto di detto.

Ci scusiamo per il mancato inconveniente.

L’occhio vuole sempre più della sua parte.

Lassi di tempo con te che diventano lussi.

Ma questi ricordi potrebbero anche saltare il turno di notte ogni tanto.

Troppi “perché” e decisamente pochi “per chi”.

Su di te ci conto, corrente.

Che ne dici di saltare direttamente agli ostacoli?

Non me ne volere è potere.

E poi ci sono i retrogradi di giudizio.

Botte di culo travestite da risposte esatte.

Ma ti ha dato di volta la faccia?

Segni del destino che sembrano più segni del cestino.

La tua destrezza nel giocare tiri mancini.

“Stavolta sarà diverso” è la miglior garanzia di ripetitività che ci possa essere.

La sola assenza di segnale che mi preoccupa è quella che si vede in certi sguardi.

Dopo quanto scade un “le faremo sapere”?

Non disperare, sono cose che non capitano.

C’è carenza di ctrl+alt+canc.

Perdersi di vista mentre ci si guarda negli occhi.