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Frasi, citazioni e aforismi su Capri

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Presento la più ampia raccolta in lingua italiana di frasi, citazioni e aforismi su Capri. Tra i temi correlati si veda Frasi, citazioni e aforismi su Napoli, Frasi, citazioni e aforismi sulla Campania e Frasi, citazioni e aforismi sull’isola.

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Frasi, citazioni e aforismi su Capri

Se è vero che ci sono nel mondo isole belle come Capri, nessuna isola, nessuna al mondo può vantare una storia come quella di Capri.
(Raffaele La Capria)

Se Dio non avesse fatto Capri, quanto imperfetta sarebbe la sua opera!
(Fabrizio Caramagna)

Capri è uno dei punti magnetici dell’universo.
(Alberto Savinio)

Capri è il momento supremo della bellezza mediterranea. Lì esiste un rapporto vivissimo tra la roccia e il mare. Lì i segni della civiltà sono bene impressi nei segni della natura. Se penso alla villa di Tiberio che si affaccia a strapiombo, davanti ai Faraglioni, riconosco l’unicità del rapporto civiltà-natura.
(Raffaele La Capria)

Persino il cielo trattiene il fiato quando vede i Faraglioni di Capri.
(Fabrizio Caramagna)

Quando lasci Roma per Capri passi in tre ore da una zona del mondo a un’altra. È come se passassi un oceano. Un salto che normalmente ti richiede dodici ore di aereo. C’è una trasformazione così radicale del paesaggio, della orografia, di tutto, che all’improvviso passi da una dimensione a un’altra. E quella in cui passi, quando arrivi a Capri, è la dimensione del mito. Poi questo mito è stato sporcato, degradato, quel che vuole. Ma nonostante tutto…
(Raffaele La Capria)

Capri è verticale – è tutto un salire con lo sguardo, e con lo sguardo scendere. E trovare sempre l’azzurro, pur se non è lo stesso azzurro, mai. E trovare sempre trasparenze, che non sono però le stesse trasparenze, mai. Cielo e mare si riflettono, sopra uno sempre l’altro sta, il colore se lo rubano a vicenda, ma i loro riflessi non si somigliano. Mai.
(Raffaele La Capria)

Per una quindicina d’anni ho abitato una casa a Capri. Era isolata sul monte Solaro, lontana dalla folla. Negli Anni 80 ci andavo spesso. Era un luogo magico, lontano dalla mondanità. Ci vivevo come in un eremo, osservando il muoversi delle stagioni e delle ore. Da lassù vedevi finalmente che cos’era un chiaro di luna, che cos’era un’alba. A febbraio vedevi fiorire il mandorlo, a maggio la mimosa.
(Raffaele La Capria)

In nessun luogo al mondo ci sono tante occasioni di deliziosa quiete come in questa piccola isola.
(Charles Dickens)

Ci sono molte isole sparse nei mari del mondo che possono vantare bellezze paragonabili a quelle di Capri, ma non c’è n’è nessuna che abbia un passato così ricco di memoria.
(Raffaele La Capria)

Nel mare di Capri c’è un colore ogni dieci metri dall’indaco al blu, dal blu al celeste e poi al verde. Un campionario unico.
(Raffaele La Capria)

In ogni caprese c’è un fondo antico e genuino che si sente nel dialetto stretto e nella scontrosa e a volte brusca natura contadina, e una realtà più sciolta e disinvolta acquisita dal rapporto con gli ospiti stranieri che hanno amato e celebrato l’isola.
(Raffaele La Capria)

Ischia è Virgilio, Capri è Omero.
(Curzio Malaparte)

Dopo aver visto l’isola di Calipso forse Odisseo
tornò a vedere allo stesso modo?
La stessa cosa avviene quando uno vede l’isola di Capri.
(Fabrizio Caramagna)

Prima dell’alba siamo passati tra Capri e il Continente e siamo entrati nel Golfo di Napoli. Ero sul ponte. L’indistinta massa del Vesuvio fu presto in vista.
(Herman Melville)

Una delle foto più belle e pubblicate di Jackie è quella di lei, a piedi scalzi, per la vie di Capri con una t-shirt e un paio di pantaloni bianchi. Nella sua assoluta semplicità, la quintessenza dell’eleganza.
(Franca Sozzani)

Questo non è uno scoglio qualsiasi del Mediterraneo. Qui tante vite e tanti percorsi umani si sono incrociati.
(Raffaele La Capria)

Quello che devo dire e che trovo imbarazzante, trattandosi dell’Italia, del mio Paese, è che il più bel viaggio del mondo, secondo il mio gusto e la mia esperienza, è l’isola di Capri.
(Goffredo Parise)

È ormai un secolo e mezzo che Capri è di moda e la sua gloria non accenna a diminuire. I poeti, i ricchi, le anime vaganti iniziarono la conquista di Capri fin dal 1826, quando i tedeschi innamorati della cultura classica, lanciati sulle orme di Goethe, credettero di aver trovato nell’isola selvaggia la nuova Ellade e la ribattezzarono “Das homerische Capri”.
(Oriana Fallaci)

Quello che sorprende nella conformazione dell’isola è proprio la quantità e la varietà dei percorsi che consente, e la caleidoscopica sequenza dei punti di vista che offre. C’è una Capri fatta di rocce e balze da cui sembra di poter vedere all’improvviso prendere il volo un rettile alato, da Jurassic Park. E una Capri marina fatta di grotte e insenature dove sembra ancora possibile di veder nuotare i tritoni e le sirene del mito.
(Raffaele La Capria)

Capri è un camaleonte dove ogni angolo fa storia a sé: c’è la Capri contadina con gli orti, gli agrumeti e i vigneti arrampicati tra viuzze contorte, c’è la Capri cittadina con gli hotel e le boutique d’alta gamma; c’è la Capri di montagna con il Monte Solaro alto 589 metri e il Monte Tiberio di 334 metri; c’è la Capri di terra, ruvida, impervia e la Capri di mare, difficile anche lei, disseminata di grotte e insenature inaccessibili, la magica grotta Bianca e la Grotta Azzurra scoperta per caso. Dunque c’è la Capri schiva, nascosta tra le ville di campagna e c’è la mondana che prende l’aperitivo in Piazzetta
(Michela Tamburrino)

Capri e Anacapri. Diverse e contrapposte, la prima esposta, l’altra riservata, una più mondana, l’altra a vocazione artistica, potremmo dire, una al sapore di champagne e l’altra di limoncello, una più costruita, l’altra artigianale.
(Michela Tamburrino)

Capri è una conquista, per renderla più agevole si può salire al monte Solaro in funivia, 12 minuti e dalla vetta si gode un panorama mozzafiato. Da lì si sente odore di garofano selvatico, mughetto e quercia. Altro miracolo caprese.
(Michela Tamburrino)

Capri è forse stata, milioni e milioni di anni fa, attaccata alla penisola sorrentina, che ora si spezza alla Punta della Campanella, ma poi, per l’ opera incessante delle forze naturali che tutto intaccano, mutano e sconvolgono, è diventata l’ isola che è, conservando nelle sue dimensioni limitate gli aspetti grandiosi e talvolta paurosi della montagna. Ma tutto questo è stato poi umanizzato e come soverchiato da una grazia unica, che ha investito tutti gli aspetti di Capri trasfigurandola in bellezza paradisiaca.
(Sossio Giammetta)

La Capri che ricordo era un’altra. Quella di Brigitte Bardot che camminava a piedi nudi con un braccialetto alla caviglia. Ora sta cambiando perché cambia il mondo. E le poche miglia che la separano dalla terraferma, prima sufficienti a renderla diversa, ora non lo sono più. Questa massa di turisti che sbarcano a getto continuo sono al di sopra di ogni possibile contenimento. Basterebbe limitare l’accesso. Capri deve essere per tutti, ma non per tutti insieme.
(Cesare De Seta)

A luglio e ad agosto Capri viene assalita e divorata da un esercito di turisti così come un insetto morto viene assalito e divorato di formiche. Vanno e vengono i turisti, come un’inarrestabile fiumana, soprattutto la domenica.
(Raffaele La Capria)

Capri non puoi vederla se non l’hai sognata prima. Solo così può apparirti ancora come il luogo mitico dove la natura incontra la bellezza.
(Raffaele La Capria)

I capresi sono diversi dagli abitanti di Napoli per razza e dialetto; ma, nella stessa Capri, Capri è diversa da Anacapri, ed i due comuni rivali di questo microcosmo non parlano un dialetto comune.
(Guido Piovene)

Ah, Napoli non è niente senza le sue isole: Capri, certo, Ischia e anche Procida.
(Tahar Ben Jelloun)

Bisogna dividersi i ricordi come nei divorzi, tu la cena a Capri, io il treno alla stazione.
(NinaEin, Twitter)

Capri è bella soprattutto dal mare (di colore blu come nei disegni dei bambini), si arriva alla Grotta Azzurra all’ora giusta per il bagno, si scopre la passeggiata panoramica Krupp e gli stabilimenti Fontelina davanti ai Faraglioni o La canzone del mare a Marina Piccola.
(Francesco Rigatelli)

Il terzo giorno a Capri si capisce perché i napoletani l’amino tanto: la ginnastica. L’isola costringe infatti a un sacco di scale. Meglio prenderla con calma allora, a Capri non si fanno programmi: vita semplice, alto pensiero, con qualche graffio di vita notturna.
(Francesco Rigatelli)

A Capri incroci un sacco di gente che magari non è famosa, ma lo sembra.
(Diego De Silva)

A Capri ogni tanto qualcuno ti urta e dice: “Sorry”. Ma poi lo senti che s’incazza in italiano.
(Diego De Silva)

Tutti così noiosi,
come se al mondo non ci fosse Capri.
Ma Capri esiste.
Col suo alone di fiori
tutta l’isola è una donna in una cuffia rosa
(Vladimir Vladimirovič Majakovskij)

Capri, regina di roccia,
nel tuo vestito
color amaranto e giglio
vissi sviluppando
la felicità e il dolore, la vigna piena
di splendenti grappoli
che conquistai sulla terra,
il tremulo tesoro
di fragranza e di chioma,
lampada zenitale, rosa allargata,
favo del mio pianeta.
Sbarcai d’inverno.
Il suo abito di zaffiro
l’isola conservava ai suoi piedi,
e nuda sorgeva nel suo vapore
di cattedrale marina.
Era di pietra la sua bellezza. In ogni
frammento della sua pelle rinverdiva
la primavera pura
che nascondeva nelle fenditure il suo tesoro.
Un lampo rosso e giallo
sotto la luce tenue
giaceva sonnolento
aspettando l’ora
di scatenare il suo potere.
Sulla sponda di uccelli immobili,
in mezzo al cielo,
un roco grido, il vento
e l’indicibile spuma.
D’argento e di pietra il suo vestito, appena
il fiore azzurro esplode
ricamando il manto irsuto
col suo sangue celeste.
(Pablo Neruda)

Oh solitudine di Capri, vino
dell’uva d’argento,
coppa d’inverno, piena
di esercizio invisibile,
innalzai la tua fermezza,
la tua delicata luce, le tue strutture,
e il tuo alcool di stella
bevvi come se stesse
nascendo in me la vita.
Isola, dalle tue pareti
spiccai il piccolo fiore notturno
e lo conservo nel mio petto.
E dal mare girandoti intorno
feci un anello d’acqua che lì rimase nelle onde,
chiudendo le torri orgogliose
di pietra fiorita,
le cime aspre
che il mio amore sostennero
e conserveranno con mani implacabili
l’impronta dei miei baci.
(Pablo Neruda)

In un mondo giusto, starei fumando una sigaretta sulla terrazza di casa Malaparte a Capri, respirando il profumo del mare.
(mesmeri, Twitter)

E nemmeno stamattina mi ha svegliato la telefonata di un notaio che mi comunica che ho ereditato 30 milioni d’euro e una casa a Capri.
(sempreciro, Twitter)

L’imperatore Tiberio governava da Capri quel mondo antico di cui il Mediterraneo era il «centro», libero di realizzare qualsiasi capriccio della sua immaginazione. Aveva la certezza fisica di essere il vero padrone di tutto ciò su cui il suo sguardo poteva spaziare.
(Richard Newbury)

Capri non è solo storia: le ville imperiali e il gotico cistercense, la splendida architettura seicentesca, il cauto modernismo eclettico di Villa Fersen e il secco funzionalismo di Villa Malaparte; non è solo Natura: le grotte sedi di riti magici e misterici, gli scoscesi dirupi delle rocce dolomitiche, il profumo del lentischio e l’intenso aroma delle ginestre. Capri è impastata di memorie e di presenze che hanno intriso ogni angolo. Grazie a questo amalgama di immaginario, di fantastico e di reale, nel corso dei secoli l’isola è divenuta un luogo speciale.
(Cesare De Seta)