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Il termine modernità venne utilizzato per la prima volta dal poeta Charles Baudelaire per designare la sfuggevole ed effimera esperienza della vita condotta all’interno della metropoli e della città. Ma che cosa è davvero la modernità e il moderno?
Presento una raccolta di frasi, citazioni e aforismi sul moderno e la modernità. Tra i temi correlati si veda Frasi, citazioni e aforismi sulla tecnologia, Frasi, citazioni e aforismi sull’antico e l’antichità e Frasi, citazioni e aforismi sui classici.
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Frasi, citazioni e aforismi sul moderno e la modernità
Bisogna essere assolutamente moderni.
(Arthur Rimbaud)
Quando ci si ferma si cessa di essere moderni. E’ come un fiume che non è più tale se cessa di scorrere, o il vento che non è più vento se cessa di soffiare. Modernizzare o modernizzarsi, significa cambiare continuamente cioè non accettare le cose così come sono e cambiarle.
(Zygmunt Bauman)
Tutto ciò che è moderno viene, prima o poi, superato.
(Oscar Wilde)
Non è difficile capire l’arte moderna. Se è appesa a un muro è un quadro, se si può camminare intorno è una scultura.
(Tom Stoppard)
Dei quadri moderni si capisce una sola cosa: la firma.
(Ephraim Kishon)
E’ impressionante come i grandi scrittori del passato abbiano citato così tanti scrittori moderni.
(Fabrizio Caramagna)
Certi poeti moderni fanno pensare a ragni ubriachi con LSD.
(Gesualdo Bufalino)
L’arte moderna si chiama così perché non ha nessuna probabilità di diventare antica.
(Nikita Krusciov)
L’Arte non può essere moderna, l’Arte appartiene all’eternità.
(Egon Von Schiele)
In ogni paese c’è una orrenda casa moderna. L’ha progettata un geometra, figlio del sindaco.
(Dino Risi)
Moderno è il nuovo per forza, chi non ha originalità e vorrebbe dimostrar d’averne.
(Luigi Pirandello)
Il vantaggio che ha su di noi l’antichità è che i libri antichi sono moderni, mentre la maggior parte dei nostri libri moderni non saranno mai antichi.
(Fabrizio Caramagna)
La modernità è il transitorio, il fuggitivo, il contingente, la metà dell’arte, perciò l’altra metà è l’eterno e immutabile. Esiste una modernità per ogni pittore antico.
(Charles Pierre Baudelaire)
Molte opere degli antichi sono diventate frammenti. Molte opere dei moderni lo sono già al loro nascere.
(Karl Wilhelm Friedrich von Schlegel)
La novità non è originalità né modernità.
(Robert Bresson)
Noi viviamo in una cultura del “remix”: tutto è ispirato da qualcosa che è venuto prima, e la creatività si vede nella reinterpretazione di opere preesistenti non meno che negli originali.
(Chris Anderson)
Bruciamo eventi in un tempo velocissimo, tutto passa in un attimo. Pochi giorni e la Storia appare consumata. Ci sembra tutto già lontanissimo solo un mese dopo.
(Mario Calabresi)
La superficialità è la maledizione del mondo moderno.
(Matthew Kelly)
La fretta e la superficialità sono le malattie psichiche del ventesimo secolo, e più di ogni altro posto si riflettono nella stampa.
(Aleksandr Solzhenitsyn)
Oggi tutto è diventato come il caffè in polvere: istantaneo, e con ciò niente è più veramente particolare o prezioso.
(Tiziano Terzani)
Questa è un’epoca di surrogati: invece del linguaggio, abbiamo il gergo; invece dei princìpi, slogan; e invece di idee genuine, battute brillanti.
(Mortimer J. Adler)
L’individualismo sfrenato è prodotto moderno, non è una caratteristica dell’umanità primitiva.
(Pëtr Alekseevič Kropotkin)
La rapidità e la fretta sono tra i caratteri salienti di questo secolo nostro. Come noi corriamo da un capo all’altro del mondo, trascinati dall’ansante vapore; come le nostre parole volano sui fili elettrici; così tutta quanta la nostra vita morale e intellettuale precipita vertiginosamente.
(Federico De Roberto)
Oggi come oggi, quanto dura l’abito a lutto? Mezza giornata, quasi sempre; giusto il tempo delle esequie o della cremazione e del successivo rinfresco.
(Julian Barnes)
La felicità dell’uomo moderno: guardare le vetrine e comprare tutto quello che può permettersi, in contanti o a rate.
(Erich Fromm)
E’ questa la maledizione della modernità, vivere in un mondo senza giudizio, senza prospettiva, senza possibilità di capire o distinguere ciò che è reale e ciò che è immaginato, ciò che viene manipolato e ciò che è genuino, ciò che è l’ombra e ciò che è carne.
(Terry Tempest William)
Tra le principali caratteristiche dell’epoca moderna, dalle sue origini fino ai giorni nostri, noi troviamo dunque le attitudini tipiche dell’homo faber: la strumentalizzazione del mondo, la fiducia riposta negli utensili e nella produttività del costruttore di oggetti artificiali, le fede nella portata universale della categoria dei fini-mezzi, la convinzione che si possa risolvere ogni problema.
(Hannah Arendt)
La modernità ha fallito. Bisogna costruire un nuovo umanesimo altrimenti il pianeta non si salva.
(Albert Einstein)
L’operaio di una città moderna usufruisce oggi di un benessere materiale superiore a quello di un nobile dei secoli scorsi.
(Ignazio Silone)
È un bel prodotto, un prodotto moderno; può amarlo. Ma deve sapere che fra un anno, due al massimo, sarà sostituito da un nuovo prodotto, con presunti miglioramenti.
(Michel Houellebecq)
Nel mondo liquido-moderno la solidità delle cose, così come la solidità dei rapporti umani, tende a essere considerata male, come una minaccia: dopotutto, qualsiasi giuramento di fedeltà e ogni impegno a lungo termine (per non parlare di quelli a tempo indeterminato) sembrano annunciare un futuro gravato da obblighi che limitano la libertà di movimento e riducono la capacità di accettare le opportunità nuove e ancora sconosciute che (inevitabilmente) si presenteranno. La prospettiva di trovarsi invischiati per l’intera durata della vita in qualcosa o in un rapporto non rinegoziabile ci appare decisamente ripugnante e spaventosa.
(Zygmunt Bauman)
Gli idoli dell’uomo moderno avido, alienato sono la produzione, il consumo, la tecnologia, lo sfruttamento della natura. Quanto più ricchi sono i suoi idoli, tanto più l’uomo si impoverisce. Invece della gioia egli va in cerca di piacere e di eccitamento; invece di crescere cerca possesso e potere; invece di essere, egli persegue avere e sfruttamento; invece di ciò che è vivo sceglie ciò che è morto.
(Erich Fromm)
Il nostro tempo preferisce l’immagine alla cosa, la copia all’originale, la rappresentazione alla realtà, l’apparenza all’essere.
(Guy Debord)
La nevrosi moderna è cominciata con le scoperte di Copernico.
(Mary McCarthy)
Oggi ripetiamo che non ci sono più valori. Al contrario ce ne sono troppi… Forse è proprio questa l’altra faccia del relativismo postmoderno. L’inflazione di valori annacquati li rende inefficaci, e in questo modo si va verso l’ascesa dell’insignificanza. Senza legittimazione fondata su valori condivisi, rimangono soltanto i rapporti di forza, la realizzazione del mito originario dell’Occidente moderno: homo homini lupus.”
(Serge Latouche)
I tempi primitivi sono lirici, i tempi antichi sono epici, i tempi moderni sono drammatici.
(Victor Hugo)
Perché le idee moderne non dovrebbero vincere? Anche chi le osteggia ne viene influenzato.
(Napoleone Bonaparte)
Il dramma della modernità è il dramma d’una spaccatura tra un vero che diventa sempre più «arido vero» (dominio d’una spiegazione meccanica che disincanta un cosmo prima sede degli dèi e degli angeli), e un mondo di valori senza più evidenza e visibilità.
(Immanuel Kant)
Essere moderni vuol dire affaccendarsi nell’incurabile.
(EM Cioran)
Forse altre epoche sono state volgari quanto la nostra, ma in nessun’altra la volgarità è stata così inesorabilmente amplificata da quella straordinaria cassa di risonanza che è l’industria moderna.
(Nicolás Gómez Dávila)
Noi moderni, siamo gli uomini peggiori di tutti i tempi perché di tutto noi conosciamo la menzogna e non sappiamo più cosa sia la verità.
(André-Georges Malraux)
Il moderno distrugge più quando costruisce che quando distrugge.
(Nicolás Gómez Dávila)
Se un’idea è più moderna di un’altra, è segno che non sono immortali né l’una né l’altra.
(Carlo Emilio Gadda)
Tutti quelli che esaltano il frastuono dei mass media, il sorriso imbecille della pubblicità, l’oblio della natura, l’indiscrezione innalzata al rango di virtù, li si deve chiamare: collaborazionisti della modernità.
(Milan Kundera)
Il moderno invecchia; il vecchio ritorna di moda.
(Leo Longanesi)
Nulla è pericoloso quanto l’essere troppo moderni. Si rischia di diventare improvvisamente fuori moda.
(Oscar Wilde)