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Kitsch è una parola diventata universale. Tutti la capiamo, molti di noi la usano, ma nessuno sa che cosa significhi. Non con esattezza, almeno. Tanto che è entrata nel dizionario delle parole intraducibili (Dictionary of Untranslatables. A philosophical Lexicon).
Secondo alcuni kitsch deriverebbe dall’inglese sketch, “schizzo”, ovvero dalla consuetudine che avevano nell’Ottocento i turisti inglesi di comprare quadri e riproduzioni a poco prezzo nei mercatini; per altri invece verrebbe dal verbo tedesco kitschen: “raccogliere fango per strada”, o anche “spacciare mobili nuovi per antichi”, secondo una espressione usata nella Germania meridionale.
Presento una raccolta di frasi, citazioni e aforismi sul kitsch. Tra i temi correlati si veda Frasi, citazioni e aforismi sul gusto, Frasi, citazioni e aforismi sulla bellezza e il bello e Frasi, citazioni e aforismi sull’arte.
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Frasi, citazioni e aforismi sul kitsch
Del Kitsch tutti parlano ma nessuno sa bene che cos’è, e non per colpa di chi non sa, ma delle infinite analisi e definizioni che sono state date di questo concetto
(Umberto Eco)
Il kitsch è un sogno di evasione dalla società che lavora.
(Norbert Elias)
Il kitsch è espressione dell’industria dello svago. il Kitsch diverte, ma non va in profondità, non abbaglia, come la vera arte, che accecando ci mostra la verità.
(Hermann Broch)
Il kitsch è la preponderanza del finto.
(Hans Sedlmayr)
La differenza tra lo scrittore bravo e lo scrittore kitsch. Il primo indaga la sua emozione, il secondo ne è sommerso.
(Fabrizio Caramagna)
Il kitsch è la seconda lacrima: il sentimento del sentimento che provoca commozione.
(Milan Kundera)
Il Kitsch è la più perniciosa di tutte le prigioni. Le barre sono ricoperte con l’oro di sentimenti semplicistici e irreali.
(Pascal Mercier)
Il kitsch è un concetto che pervade l’arte, gli oggetti e il nostro vivere quotidiano. Troppe informazioni, troppe immagini, troppi libri: c’è un eccesso di tutto e il bello muore.
(Gillo Dorfles)
Non dico che sia sparita la bellezza ma di certo è cambiato il gusto appiattendosi verso il basso. Se guardiamo ad altre epoche, come il Rinascimento o il Barocco, il gusto aveva dei canoni molto precisi e rigorosi
(Gillo Dorfles)
La vera opera d’arte esiste solo in contrapposizione al kitsch.
(Gillo Dorfles)
Il termine tedesco kitsch deriva probabilmente da pferkistchen che significa pasticciare; in italiano questa parola la si potrebbe tradurre con pacchiano.
(Gillo Dorfles)
Il Kitsch è l’opposto dell’avanguardia.
(Joseph Greenberg)
Il kitsch prende in prestito da dalla tradizione culturale dispositivi, trucchi, stratagemmi, regole pratiche, temi, li converte in un sistema, e scarta il resto
(Joseph Greenberg)
Kitsch: moderare l’uso. Meglio sostenere che uno spettacolo è insopportabile, un vestito orrendo, un personaggio infrequentabile.
(Dino Basili)
Il cafone sta all’eleganza come il kitsch allo stile.
(Fabrizio Caramagna)
Quando parla il cuore non sta bene che la ragione trovi da obiettare. Nel regno del kitsch impera la dittatura del cuore. I sentimenti suscitati dal kitsch devono essere, ovviamente, tali da poter essere condivisi da una grande quantità di persone. Per questo il kitsch non può dipendere da una situazione insolita, ma è collegato alle immagini fondamentali che le persone hanno inculcate nelle memoria: la figlia ingrata, il padre abbandonato, i bambini che corrono sul prato, la patria tradita, il ricordo del primo amore. Il kitsch fa spuntare, una dietro l’altra, due lacrime di commozione. La prima lacrima dice: Come sono belli i bambini che corrono sul prato! La seconda lacrima dice: Com’è bello essere commossi insieme a tutta l’umanità alla vista dei bambini che corrono sul prato. [..
(Milan Kundera)
Il Kitsch bandisce dalla vita tutto quello che turba
(Milan Kundera)
Il Kitsch è la negazione assoluta della merda sia in senso letterale che in senso figurato.
(Milan Kundera)
Il bisogno di Kitsch dell’uomo-Kitsch (Kitschnremsch): è il bisogno di guardarsi allo specchio della menzogna che abbellisce e di riconoscervisi con commossa soddisfazione.
(Milan Kundera)
Il vero antagonista del Kitsch totalitario è l’uomo che pone delle domande. Una domanda è come un coltello che squarcia la tela di un fondale dipinto per permetterci di dare un’occhiata a ciò che si nasconde dietro.
(Milan Kundera)
Il Kitsch è l’ideale estetico di tutti gli uomini politici, di tutti i partiti e i movimenti politici.
(Milan Kundera)
Che cos’è il kitsch? Un orsetto di peluche che regge un cuore rosso. I biglietti di auguri di San Valentino. Le frasi di circostanza a un matrimonio o a un funerale. Una pop star che durante un concerto inizia a parlare della fame del mondo o dei diritti civili oppure miss America che in lacrime, appena eletta, augura al mondo intero la pace. Graceland, la residenza di Elvis Presley a Memphis, o la villa di Tony Montana in Scarface. Elthon John che canta Candle in the wind per Marilyn Monroe o il riadattamento del 1997 per Lady Diana.
(Andrea Mecacci)
La copertina di qualsiasi disco del gruppo heavy metal Manowar. I souvenir turistici della torre Eiffel o della torre di Pisa e gli stessi turisti che si fanno fotografare davanti ai due monumenti, magari nel secondo caso simulando di sostenere la torre pendente. Il romanzo Love Story di Erich Segal, il film che ne è stato tratto di Arthur Hiller e l’omonimo tema musicale di Francis Lai. I Beatles ridotti a bambolotti e Padre Pio a statuetta. Una stanza completamente rosa, una collezione di angioletti. Il bacio tra Breznev e Honecker e, per esteso, l’apparizione pubblica di ogni politico. un brano di musica classica riadattato a jingle. I concorsi canori per bambini. O semplicemente la stuatua di un nanetto nel giardino di una villetta di periferia, l’immagine archetipa che la parola kitsch generalmente suggerisce
(Andrea Mecacci)
Tutto è kitsch, se vogliamo. La musica nel suo insieme è kitsch; l’arte è kitsch, la letteratura stessa è kitsch. Ogni emozione è kitsch, praticamente per definizione; ma anche ogni riflessione, e in un certo senso persino ogni azione. La sola cosa che non sia assolutamente kitsch è il nulla.
(Michel Houellebecq)
È kitsch un certo folklore come quei tanti souvenir con la gondola veneziana e la Sirenetta di Copenhagen o le sfere di acqua e neve con all’interno i monumenti; negli Stati Uniti la patria del kitsch è Las Vegas con le sue ricostruzioni fasulle di ambienti ed epoche storiche; anche la moda può essere di pessimo gusto quando abbina colori improbabili, sovrabbonda di ornamenti, crea indumenti indossabili dalla massa in modo inappropriato e “sconsiderevole” ( i leggins, ad esempio) ma kitsch in questo campo può essere anche il modo di portare un abito bellissimo.
(Gillo Dorfles)
La Madonna Sistina di Raffaello, famosa anche per i suoi due putti, è un capolavoro dipinto nel 1512. Ed è tutto tranne che Kitsch. I due angioletti, invece, estrapolati dal contesto possono diventare una vera e propria bomba Kitsch che ritrovate puntualmente sotto l’albero di Natale tra i biglietti di auguri di qualche vecchia zia dai sentimenti facili.
(Anonimo)
Il kitsch è un fenomeno connotativo della nostra contemporaneità che si è diffuso a macchia d’olio grazie a tre macrofattori: il feticismo (l’esclusiva centralità dell’oggetto nella civiltà industriale), l’estetismo (l’affermazione della bellezza come fine in sé) e il consumo (la struttura di fondo del capitalismo)
(Abraham Moles)
Una scorciatoia per indagare il kitsch è stata quella di riferire questo fenomeno quasi esclusivamente agli oggetti. Un’operazione legittima e utile, ma non del tutto sufficiente a comprendere questa categoria così sfuggente. Il kitsch sta all’estetica come la stupidità sta alla vita, e poiché nella vita tutti noi facciamo azioni o scelte stupide, si potrebbe dire che nessuno di noi è immune dal kitsch.
(Andrea Mecacci)
Quasi tutti noi senza accorgercene siamo diventati di pessimo gusto e capita persino di comprare a un’asta benefica i Tre porcellini di gesso o certe collane di denti si spera non umani, per le vacanze in barca: o ci si lascia irretire dai Suv, che superano, nel Kitsch dei trasporti, persino l’Orient-Express, mentre nulla è più inutile di costosi abiti da sera con strascico da incoronazione, che si infanga sotto la pioggia sui tappeti rossi dei ricevimenti pubblicitari.
(Natalia Aspesi)
Il kitsch è un meccanismo di sottile sublimazione psichica di massa, uno psicofarmaco collettivo nel quale la modernità si è specchiata, compiaciuta e infine riconosciuta.
(Andrea Mecacci)
il kitsch è necessario conoscerlo, anche frequentarlo, e perché no, qualche volta utilizzarlo, senza farsi mai prendere la mano. Perché il cattivo gusto è sempre in agguato.
(Gillo Dorfles)
Uno dei problemi del Kitsch è che è difficile definire un oggetto che sia Kitsch in sé, e si pensi al modo per cui gli oggetti del salotto di nonna Speranza fossero commoventi per Gozzano, Kitsch per i suoi primi lettori, e non lo siano più per il gusto “retro”, “vintage”, o “camp”.
(Umberto Eco)
Il troppo lusso non è immorale, è solo kitsch
(David Rockefeller)
Loreto impagliato e il busto d’Alfieri, di Napoleone
i fiori in cornice (le buone cose di pessimo gusto!)
il caminetto un po’ tetro, le scatole senza confetti,
i frutti di marmo protetti dalle campane di vetro,
un qualche raro balocco, gli scrigni fatti di valve,
gli oggetti col mònito salve, ricordo, le noci di cocco,
Venezia ritratta a musaici, gli acquarelli un po’ scialbi,
le stampe, i cofani, gli albi dipinti d’anemoni arcaici,
le tele di Massimo d’Azeglio, le miniature,
i dagherottipi: figure sognanti in perplessità,
il gran lampadario vetusto che pende a mezzo il salone
e immilla nel quarzo le buone cose di pessimo gusto,
(Guido Gozzano)
Cos’è il kitsch? Prima di tutto, è un’idea dell’arte che implica una falsificazione dell’arte autentica, o come minimo la sua svalutazione sensazionalistica; ma è anche la negazione di tutto ciò che nell’esistenza umana risulta inaccettabile, nascosto dietro una facciata di sentimentalismo, bellezza fraudolenta e virtù posticcia. Il kitsch è, in poche parole, una menzogna narcisistica che nasconde la verità dell’orrore e della morte:
(Javier Cercas)
Il Kitsch non supera affatto l’ angoscia della morte ma al massimo la addormenta o l’ aggira o fa della morte un ingrediente avventuroso e meccanico che gli toglie ogni metafisico spessore.
(Hermann Broch)
Chi in arte si limita a cercare soltanto nuove sfere di bellezza, crea sensazioni, non arte. L’arte è fatta di intuizioni di realtà, e solo grazie a queste intuizioni essa si solleva al di sopra del Kitsch.
(Hermann Broch)
I libri sono oggi infarciti di kitsch e di sentimentalismo, è questo che ha portato Stifter così alla ribalta negli ultimi anni. Stifter è un maestro del kitsch, diceva Reger. In ogni pagina di Stifter c’è tanto kitsch da poter soddisfare parecchie generazioni di suore e di infermiere assetate di poesia.
(Thomas Bernhard)
In nessun’altra epoca le lettere e le arti sono state così popolari come nella nostra. Arti e lettere hanno invaso la scuola, la stampa e gli almanacchi. Tuttavia, nessun’altra epoca ha fabbricato oggetti così brutti, né ha sognato sogni così pacchiani, né ha adottato idee così sordide. Si dice che il pubblico sia meglio educato. Però non lo si vede.
(Nicolás Gómez Dávila)
Il sublime e il kitsch non sono lontani tra loro: quando lo splendore di un paesaggio diventa quasi insostenibile, a che cosa mai si può pensare se non a una cartolina?
(Mario Andrea Rigoni)
Il kitsch è il gotico o il barocco della modernità.
(Frank Wedekind)