Annunci
Si chiamavano “Mariposas”, farfalle. Era il nome di battaglia scelto da Patria, Minerva e Maria Teresa Mirabal, tre sorelle che nella Repubblica dominicana degli anni Cinquanta osarono sfidare il regime di Rafael Leonidas Trujillo.
Il 25 novembre del 1960 la jeep su cui viaggiano con l’ingannevole promessa di poter rivedere i loro mariti, prigionieri politici, subì un’imboscata da parte dei servizi segreti. Le tre donne vennero picchiate a bastonate e uccise.
È in ricordo di quel triplice femminicidio che il 25 novembre di ogni anno si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
La parola femminicidio è mutuata dallo spagnolo “feminicidio” e il concetto fu teorizzato per la prima volta dall’antropologa Marcela Lagarde, rappresentante del femminismo latinoamericano. Nell’ordinamento penale italiano il termine ha fatto per la prima volta comparsa nel 2013, con il decreto legge n.93.
Presento una raccolta di frasi, citazioni e aforismi sul femminicidio. Tra i temi correlati Frasi, citazioni e aforismi sulla violenza contro le donne, Frasi, citazioni e aforismi sulla vittima e Frasi, citazioni e aforismi sul patriarcato.
**
Frasi, citazioni e aforismi sul femminicidio
La parola femminicidio non indica il sesso della morta. Indica il motivo per cui è stata uccisa. Una donna uccisa durante una rapina non è un femminicidio. Sono femminicidi le donne che si rifiutavano di comportarsi secondo le aspettative che gli uomini hanno delle donne. Dire omicidio ci dice solo che qualcuno è morto. Dire femminicidio ci dice anche il perché.
(Michela Murgia)
Il femminicidio è più di un omicidio, è un crimine d’odio.
(Michela Murgia)
Gli uomini hanno paura che le donne ridano di loro. Le donne hanno paura che gli uomini le uccidano.
(Margaret Atwood)
Quando tutta la popolazione femminile sarà uccisa dai femminicidi, vedremo la fine dell’umanità, perché non so come possa esistere un futuro senza donne.
(Eva Ensler)
Il femminicidio è qualcosa di culturale, ancestrale, atavico. Usciamo da millenni in cui fino a 40 anni fa l’Italia contemplava il delitto d’onore e se picchiavi la moglie significava che la stavi correggendo.
(Myrta Merlino)
Se domani sono io,
se domani non torno,
mamma, distruggi tutto.
Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima.
(Cristina Torre Cáceres, attivista peruviana)
Siamo state amate e odiate,
adorate e rinnegate,
baciate e uccise,
solo perché donne.
(Alda Merini)
Quante donne devono ancora essere trucidate e stuprate, da uomini violenti affinché il femminicidio sia definito un’emergenza nazionale?
(Rula Jebreal)
Non possiamo più restare a guardare mentre le donne vengono uccise per una sola ragione, perché sono donne.
(Michelle Bachelet)
Le donne sottoposte a continua violenza e che vivono in condizioni di discriminazione e minaccia basate sul genere sono sempre nel braccio della morte, sempre nel timore di essere giustiziate.
(Rashida Manjoo)
La cultura dello stupro è quel continuum che parte dal catcalling e arriva al femminicidio.
(Michela Marzano)
Il femminicidio è l’uccisione di una donna in quanto donna. Si parla di femminicidio ogni volta che una donna viene ammazzata per non aver rispettato lo stereotipo di donna, per non essere rimasta al suo posto, per aver voluto essere indipendente in un mondo che ci dice che le donne sono proprietà di qualcuno.
(Irene Facheris)
L’amore vero non urla, non picchia, non uccide.
(Il padre di Giulia Cecchettin)
Il femminicidio è un omicidio di potere, è un omicidio di Stato, perché lo Stato non aiuta e non tutela noi donne.
(Elena Cecchettin, sorella di Giulia Cecchettin)
AMORE non si scrive con la A di Aggredire, la M di Molestare, la O di Odiare, la R di Ricattare, la E di Eliminare.
(Fabrizio Caramagna, in ricordo di Giulia Tramontano)
L’amore, con gli schiaffi e i pugni, c’entra come la libertà con la prigione. Un uomo che ci mena non ci ama. Mettiamocelo in testa.
(Luciana Littizzetto)
Nessuno è di fronte alle donne più arrogante, aggressivo e sdegnoso di un uomo poco sicuro della propria virilità.
(Simone De Beauvoir)
Ricordiamoci che ci sono donne come Giulia o Elisa Bravi che la prima volta che hanno avuto le mani addosso dal proprio compagno è stata anche l’ultima, se noi aspettiamo il primo schiaffo potrebbe essere l’ultimo.
(Lidia Vivoli)
La vittima è sempre la stessa: la donna.
Cambiano nomi e volti, non la preda, non il movente.
E’ l’ininterrotta linea sacrificale in cui il maschio,
aggressivo e insicuro di sé, timoroso di perdere il suo potere,
macchia di sangue l’orizzonte.
(Fabrizio Caramagna)
Quando si violentano, picchiano, storpiano, mutilano, bruciano, seppelliscono, terrorizzano le donne, si distrugge l’energia essenziale della vita su questo pianeta. Si forza quanto è nato per essere aperto, fiducioso, caloroso, creativo e vivo a essere piegato, sterile e domato.
(Eve Ensler)
Ogni volta che una donna muore per mano di un uomo ci sentiamo svuotate, annientate, impotenti. Accade oggi per Giulia Cecchettin che era sul punto di laurearsi ed è stato così per Giulia Tramontano che stava per avere un bambino, per Maria Causo uccisa e gettata vicino ai cassonetti e per le decine di migliaia di donne morte ammazzate nel mondo ogni anno. Vite spezzate, sogni infranti, un futuro che non c’è più.
(Arianna Farinelli)
Quando un uomo usa violenza e poi uccide la propria moglie, quest’ultima non è l’unica vittima dell’efferato delitto. Spesso ci sono figli, i cosiddetti orfani speciali, che vivono sulla loro pelle il dramma della morte della madre, il dolore di sapere che è stato il padre ad averli privati di lei, la violenza assistita che hanno subito negli anni e le difficoltà della vita quotidiana perché all’improvviso si trovano senza il loro punto di riferimento.
(Gigliola Alfaro)
Per tutte le violenze consumate su di Lei,
per tutte le umiliazioni che ha subito,
per il suo corpo che avete sfruttato,
per la sua intelligenza che avete calpestato,
per l’ignoranza in cui l’avete lasciata,
per la libertà che le avete negato,
per la bocca che le avete tappato,
per le ali che le avete tagliato,
per tutto questo:
in piedi, Signori, davanti ad una Donna.
(William Shakespeare)
La violenza contro le donne non è culturale, è criminale.
(Samantha Power)
Ci sono paure che sono di tutti e altre solo di alcuni e quelle che sono di alcuni, sono impenetrabili per chi non ha quella paura. So soltanto che se di questa paura non si parla, se questa paura non viene rivelata e tematizzata, tratta come un dato collettivo e anche un bene collettivo, se continuiamo a trattare la paura che le donne hanno del maschile come un problema di ogni singola donna che non ha fatto pace con la sua femminilità e la sua radice femminile, non la risolveremo mai.
Michela Murgia)
Per esempio si può cominciare dal non pubblicare, accanto alla cronaca del femminicidio, le foto dei due quando erano una coppia.
Per esempio.
(Marianna Aprile)
Quello che vi si sta cercando di dire è che non aver ammazzato di botte la vostra compagna è davvero una strana coccarda da appuntarsi sul petto. Che esiste una cultura maschilista diffusa che agisce nelle chat del calcetto, nei luoghi di lavoro, nelle rappresentazioni mediatiche.
(Simone Fontana)
Questa capacità che hanno le donne di anticipare i fatti, prevedere e dare per scontato che la cosa peggiore che può essere fatta è quella che l’uomo finirà per fare.
(Fabrizio Caramagna)
Le donne non c’entrano niente con questo schifo che ancora le uccide ogni giorno. Il problema non è la forza di rompere al primo schiaffo, il coraggio di denunciare e dire no al primo o all’ultimo incontro. Il problema sono gli uomini che vanno totalmente resettati e (ri)educati.
(Massimo Giannini, Le Repubblica)
Chi è violento con le parole è già un assassino:
le parole sono le prime armi
sempre a disposizione
per ferire e negare la vita di un altro.
(Enzo Bianchi)
La violenza sulle donne è antica come il mondo, ma oggi avremmo voluto sperare che una società avanzata, civile e democratica non nutrisse le cronache di abusi, omicidi e stupri.
(Helga Schneider)
Chiara ha provato a difendersi, fino alla fine. È l’ennesima donna uccisa dalla violenza di un uomo. L’ennesimo caso di cronaca che finisce in prima pagina. Una strage lenta, che non possiamo sopportare in silenzio.
Domani a chi toccherà?
(Myrta Merlino)