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Uno scioglilingua è una frase, molto spesso in rima, ideata apposta per mettere in difficoltà chi la deve pronunciare.
Gli scioglilingua con la S, frasi le cui parole presentano tantissime allitterazioni con la S, sono un ottimo esercizio per chi ha difficoltà nel pronunciare correttamente questa consonante.
Qui di seguito c’è una bella selezione di scioglilingua tutti concentrati sulla lettera S.
Gli scioglilingua con la s sono utili per coloro che devono migliorare la dizione, per i logopedisti e i bambini che devono correggere il problema del sigmatismo o semplicemente per gli appassionati di giochi verbali che vogliono mettere alla prova la loro capacità di pronunciare scioglilingua difficili, impossibili e pieni di “inSidie”. Metti alla prova te stesso o i bambini più piccoli con gli scioglilingua con la S! Tra i temi correlati si veda Scioglilingua con la R.
Scioglilingua con la S – Indice dei contenuti
Scioglilingua con la S brevi e per bambini
Scioglilingua con la S brevi e divertenti
Scioglilingua lunghi con la S
Scioglilingua con la S difficili e impossibili
Scioglilingua con la S in dialetto
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Scioglilingua con la S brevi e per bambini
La biscia striscia sulla costa liscia.
Sono senza sesto senso.
Sansone è stato assassinato.
Solaio: soffitta piena di silenzio.
Sentinella. Nella parola senti qualcosa?
Sansone suona il sassofono sul satellite.
Ammasso sassi senza senso.
Col sale sgrasso le scale.
Sette sassi smussati.
Se è senza senso butta via la scatoletta.
Settantasette secchielli silenziosi, sonnecchiano stupiti.
Senti che suoni hanno, gli scioglilingua e i bisticci di suoni.
Sopra quattro rossi sassi quattro grossi gatti rossi.
I fischi sordi suonarono.
Asciuga l’asciugamano asciutto.
Vediamo se il sole sorge a Salamanca.
Fai asciugare il sacco di sale al sole!
L’idea assai mi alletta di asciugare il sale.
L’orso geloso è nervoso perché non riesce a trovare l’osso.
Sotto un uscio tutto liscio cade, a strisce, un grosso guscio.
Sereno è seren sarà; se non sarà seren si rasserenerà.
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Scioglilingua con la S brevi e divertenti
Sette scettici sceicchi sciocchi con la sciatica a Shanghai.
Scoliosi: sindrome che colpisce chi si stende sugli scogli.
Subaffitto: sommozzatori che si scambiano di casa.
Suddito: abitante di seconda classe del sud.
Schizzato: preso sempre a secchiate in viso.
Sciabica: sciatrice ipovedente.
L’assessore a Sassari ha ossessionato un sasso assassino.
Un fusto un po’ troppo robusto venne fuso in un gran trambusto e divenne il busto di un uomo giusto.
Signor Siro lei scia? Sì, scio e sudo. E lei signora Fiora? Sì, sì, scio anch’io, ma scio più in alto e soffio!
La principessa Sissi lancia sassi a Sassuolo.
Sessantasei assassini andarono ad Assisi tutti e sessantasei assassinandosi.
O postino che porti la posta, dimmi postino che posta portasti.
Se Sansone non condisce la salsa con sale, diventerà insipido.
Stanno stretti sotto i letti sette spettri a denti stretti.
La sporca Susana incasina abbastanza il maglione di Sonia.
Chi seme di senape secca semina, sempre seme di senapa secca raccoglie.
Salma è scioccata dal fantasma con asma.
Una platessa lessa lesse la esse di Lessie su un calesse fesso.
Che voglia improvvisa di recitare super velocemente sottospecie di scioglilingua pieni di s.
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La biscia striscia sull’asse liscia; ma se l’asse non è liscia dove striscia la nostra biscia tutta liscia con la striscia?
Quando sali sui piani, conta quanti piani calpesti, perché quando sali sui pavimenti non sai quanti piani calpesti.
La scatola di biscotti inscatola scatole biscottate col latte appena fatte di nuovo inscatolate per fare altre scatole che inscatolano biscotti biscottati che scottano in scatole che sognano scatole stupende.
Nessuno fischietta come Silvia fischia, perché se qualcuno fischia come Silvia è perché Silvia le ha insegnato come fischiare.
Se i pesciolini scemi vanno a sciami da Pescia ad Altopasci e piove a scroscio, l’uscita va a scatafascio.
La signora di monte Melesse è andata a Napoli a sentirsi le messe. Perché la signora di monte Melesse è andata a Napoli a sentirsi le messe? Perché a monte Melesse non ci stanno le messe!
Se la serva non ti serve, a che serve che ti serva di una serva che non serve? Serviti di una serva che serve, e se questa non ti serve, serviti dei miei servi.
“C’è il questore in questura a quest’ora?” “No, non c’è il questore in questura a quest’ora, perché se il questore fosse in questura a quest’ora, sarebbe questa la questura!”
Tre signorine siciliane stese al sole sul solaio sognano solo scene stupende, mentre la serva sale e scende, scende e sale per le scale sventolando le sottane.
Il mondo è fatto a scale: chi le scende e chi le sale. Chi le scende troppo in fretta gli si sciupa la scarpetta.
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Scioglilingua con la S difficili e impossibili
Se l’arcivescovo di Costantinopoli si disarcivescostantinopolizzasse, vi disarcivescostantinopolizzereste per disarcivescostantinopolizzare lui?
Sa chi sa se sa chi sa, che se sa non sa se sa, sol chi sa che nulla sa, ne sa piu di chi ne sa.
Chi troppo in alto sal cade sovente precipitevolissimevolmente.
Scoperchiate scatolette descatolettizzate e disarciscatoletizzate scorrono sconcertate su scattanti binari.
Sotto le frasche del capanno quattro gatti grossi stanno; sotto quattro grossi sassi, quattro gatti grossi e grassi.
Sono un setacciasassi, ho un setaccio di sassi setacciati e un setaccio di sassi non setacciati, perché sono un setacciasassi.
Ho in tasca l’esca ed esco per la pesca, ma il pesce non s’adesca, c’è l’acqua troppo fresca. Convien che la finisca, non prenderò una lisca! Mi metto in tasca l’esca e torno dalla pesca.
Se la scarpa ha il laccio sciolto, collo scialle scalda molto. Lo scialle non è sciarpa, la sciarpa non è scarpa, il furbo non è sciocco, tira il laccio è sciolto il fiocco.
Scopo la casa, la scopa si sciupa; ma, se non scopo sciupando la scopa, la mia casetta con cosa la scopo?
Stiamo bocconi cogliendo cotoni, stiamo sedendo cotoni cogliendo.
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Scioglilingua con la S in dialetto
In dialetto milanese
Là sü ‘n scima ai munt di Muncecch | gh’era là sett sciücch secch. | Sarai staa propi secch cü sett sciücch là sü ‘n scima ai munt di Muncecch?
[Lassù in cima ai monti dei Moncecchi | C’erano sette ciocchi secchi | Saranno stati proprio secchi quei setti ciocchi lassù in cima ai monti dei Moncecchi?]
In dialetto barese
Ce ‘nge namascì sciamaninn’, ce non ‘nge namascì non ge ne sim’ scenn’!.
[Se dobbiamo andare, andiamo! Ma se non dobbiamo andare, non andiamocene! ]
In dialetto napoletano
‘A batessa ‘e Pirepilessa venette a Nàpule sentì’ messa, se vutaie ‘a batessa ‘e Nàpule ‘nfaccia â batessa ‘e Pirepilessa: pecchè si benuta a Nàpule a sentì’ messa? Pecchè, a Pirepilessa nun ce stanno messe? Napoletano
[La badessa di Pirepilessa venne a Napoli a sentir messa, si voltò la badessa di Napoli verso la badessa di Pirepilessa: come mai sei venuta a Napoli per sentir messa? Perchè, a Pirepilessa non ci sono messe?]
In dialetto ligure
Sô, a sa a l’è asè? So asè sô se a sa a l’è asè, in s’a sâsissa.
[Sorella, il sale è abbastanza? Non so, sorella, se il sale è abbastanza, nella salsiccia.]
In dialetto siciliano
Sasà si soli susiri a li sei. ‘Sà si si susiu Sasà a li sei!?
[Sasà suole alzarsi alle sei. Chissà se si è alzato Sasà alle sei!?]