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Carlos Alcaraz (altezza 1,83), chiamato dagli amici e dai fans “Carlitos”, nato a El Palmar, nella regione spagnola della Murcia, il 5 maggio 2003, è il più giovane tennista del mondo ad aver raggiunto la posizione di numero 1 nel ranking Atp nel 2022, a 19 anni e 4 mesi.
Presento una raccolta della Frasi più belle di Carlos Alcaraz. Tra i temi correlati Le frasi più belle di Jannik Sinner e Le frasi più belle di Matteo Berrettini.
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Le frasi più belle di Carlos Alcaraz
Credo che per vincere un titolo servano tanta testa, cuore e palle. E bisogna averli tutti e tre allo stesso modo per alzare un trofeo.
Tutte le partite che si vincono, non si vincono nel giorno in cui si disputano. Si vincono preparandosi per mesi, forse anni, lavorando per quella partita.
E’ nel quinto set che si vede un campione.
Sono cresciuto sulla terra, ma la maggior parte del circuito si sviluppa sul duro. Così ho cercato di sviluppare un gioco aggressivo, che mi potesse consentire di far bene ovunque. Ho una buona palla corta, sì, ma gioco anche bene a rete e cerco di comandare sempre. E se sbaglio non importa, è sempre una migliore sensazione rispetto a stare sulla difensiva.
Il mio stile si basa su dei colpi che non sono prevedibili. Provo sempre la cosa difficile. Non prendo mai una pausa. Grazie a questo sono quello che sono. Per i colpi inaspettati, per la creatività
La rivalità con Sinner mi spinge a dare il 100% dei propri limiti, ogni mattina mi sveglio cercando di capire come batterlo.
Quando gioco con Sinner non è come con gli altri. Devo fare una preparazione diversa. So che devo giocare al mio massimo livello se voglio batterlo. Se avrò una brutta giornata con lui, al 99% perderò la partita. Vederlo vincere così tanti titoli ed essere il numero uno del mondo mi spinge ad allenarmi più duramente ogni giorno.
È sempre un piacere condividere il campo con Jannik, mi rende un giocatore migliore.
Potenza e precisione sono i due elementi che mettono in difficoltà l’avversario. Quindi l’obiettivo è tirare forte e verso le righe. Questo è un gioco di scacchi in cui si cerca di prendere il campo opposto da da una parte all’altra e correre per raggiungere l’obiettivo.
Senza sorriso, non riuscirei a giocare. Mi viene spontaneo, sono fatto così. Qualche mio collega sembra che in campo sia triste, non si diverta. Non io. Io sono ancora il bambino di Murcia che a dieci anni sognava di diventare professionista.
Ho sempre voluto giocare con i campioni che ho visto in TV. Non è sacrificio, né fatica, bensì quello che ho sempre sognato. Il tennis è la mia vita, è lo sport che amo.
Federer è talento allo stato puro, classe, eleganza. Sono orgoglioso di averlo seguito per tutta la mia infanzia, posso solo ringraziarlo per quello che ha dato al nostro sport.
Roger Federer rendeva possibili le cose impossibili.
Se vinco il torneo mi tatuo un canguro .
(Alcaraz dopo la vittoria nel terzo turno contro il portoghese Nuno Borges negli Australian Open)
Prima di entrare in campo ascolta sempre la canzone “Eye of the Tiger“
Come ho sempre detto, non importa quello che ho ottenuto a 21 anni se non miglioro. Alla fine, voglio continuare la mia carriera e continuare a crescere per arrivare dove sono stati Djokovic, Rafa e Federer fino a poco tempo fa. Quelli bravi hanno continuato a migliorare durante la loro carriera fino a raggiungere l’età di 37-38 anni nel loro periodo migliore.
A 21 anni sto imparando cosa mi serve e cosa non mi serve. Mi sto rendendo conto che devo conciliare lavoro e sofferenza con giorni di riposo, di libertà, di fare quello che mi piace e di sentirmi una persona normale. Questo ti aiuta a isolarti e a liberare la mente per tornare in campo al 100%.