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Per la stagione estiva, Dino Basili, uno dei più importanti scrittori italiani di aforismi, mi ha inviato un ventaglietto di aforismi, definendoli “stecche”… Forse nel coro. Uno riguarda anche gli pseudonimi. Dell’autore, se ne conoscono un paio stagionati: Brutus (sull’Europeo) e Lotario (sulla Domenica del Corriere).

Dino Basili, Ventaglietto

Crisi. Chi ha i piedi per terra sta sui carboni ardenti.

Le bozze nuotano tra il dire e il fare. A stile libero, a farfalla, sul dorso. Spesso a staffetta.

Spreco di tatticismi per cancellare questa o quella macchia. I diversivi non sono detersivi.

Sogno di mezz’estate. Giulio Cesare, Caterina da Siena, Lorenzo il Magnifico, Camillo Benso di Cavour, Antonio Gramsci, Eleonora Duse e altri personaggi discutono intorno a un tavolo sulle vicende italiane. Che ci fa Eleonora? Sta lì come esperta di recitazione.

Nel disordine, vagliare le parole d’ordine prima che diventino fritto misto.

“Vendetta preventiva”, che esagerazione. Il contraccolpo non precede il colpo.

A chiacchiere si sfidano, ma non si fidano. La sfida porta sfiga?

Gli pseudonimi incuriosiscono finché l’autore è anonimo. Poi perdono senso.

Tornano nelle campagne i furti di galline. Precisare che i ladri di polli, almeno in città, non sono mai scomparsi.

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Su Aforisticamente sono già apparsi altri aforismi inediti di Dino Basili. E’ possibile leggerli cliccando a questo link.