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Frasi, aforismi e massime di Joseph Joubert

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Joseph Joubert (Montignac, 7 maggio 1754 – Parigi, 4 maggio 1824) è stato pensatore, moralista e scrittore di aforismi.

Durante la sua vita Joseph Joubert non ha pubblicato quasi niente, anche se ha scritto molte lettere, appunti e diari con riflessioni sull’uomo e la vita. Tutte le sue opere sono postume.

A proposito della brevità Joseph Joubert scrive: “Conosco un uomo tormentato dalla maledetta ambizione di mettere tutto un libro in una pagina, tutta una pagina in una frase e tutta una frase in una parola; sono io”.

Presento una raccolta di frasi, aforismi e massime di Joseph Joubert. Tra i temi correlati Frasi, aforismi e massime di François de La Rochefoucauld, Gli aforismi più belli di Georg Christoph Lichtenberg e Gli aforismi più belli di Karl Kraus.

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Frasi, aforismi e massime di Joseph Joubert

Quelli che non cambiano mai la propria opinione, amano se stessi più della verità.

La memoria è lo specchio in cui noi rivediamo gli assenti.
[La mémoire est le miroir où nous regardons les absents.]

Quando guardo la Storia, io vedo delle ore di libertà e dei secoli di servitù.
[Quand je regarde l’Histoire, j’y vois des heures de liberté et des siècles de servitude.]

Di coloro cui il mondo non basta: i santi, i conquistatori, i poeti e tutti gli amanti dei libri.

Si sente Dio con l’anima come si sente l’aria con il corpo.

La vita intera è impiegata ad occuparsi degli altri. Ne passiamo una metà ad amarli, l’altra metà a dirne male.

Conosco un uomo tormentato dalla maledetta ambizione di mettere tutto un libro in una pagina, tutta una pagina in una frase e tutta una frase in una parola; sono io.

Lo scopo di una discussione o di un dibattito non è la vittoria, ma il progresso.
[Le but de la dispute ou de la discussion ne doit pas être la victoire, mais l’amélioration.]

Conoscere è saper vedere in noi stessi.

Perdiamo sempre l’amicizia di quelli che perdono la nostra stima.

Il grande problema dell’uomo è la vita, il grande problema della vita è la morte.

La speranza è un prestito fatto alla felicità.

Le migliori leggi nascono dall’uso.

La bellezza è qualche cosa di animale, il bello è qualche cosa di celeste.
[La beauté est quelque chose d’animal, le beau est quelque chose de céleste.]

C’è gente che ha solo una pezza di morale. È una stoffa con la quale non si fa mai abiti.

Bisogna scegliere per moglie soltanto una donna che, se fosse un uomo, si sceglierebbe per amico.

Anche l’autunno della vita ha le sue luci, quelle luci che non hanno le altre stagioni.

È stato giustamente osservato che la follia dell’amore è di credersi eterno.

Stento a lasciare Parigi perché mi devo separare dai miei amici; e stento a lasciare la campagna perché mi devo invece separare da me stesso.

…ed improvviso ecco l’anno in cui ci sentiamo invecchiare.

L’errore agita, la verità riposa.

La paura appartiene all’immaginazione, la debolezza al carattere.

Giammai le parole mancano alle idee; sono le idee che mancano alle parole.

Il bello è l’intelligenza resa sensibile.

La musica ha sette lettere; la scrittura ha venticinque note.

Il grande inconveniente dei nuovi libri è d’impedirci di rileggere i vecchi.

A rendere compiuto il senso della vera felicità occorre la coscienza di averla meritata.

Amare soltanto le donne belle e sopportare i cattivi libri: segno di decadenza.

Insegnare significa imparare due volte.

Le donne credono innocente tutto ciò che osano.

Cosa è possibile aggiungere a una mente che è piena, specialmente una che è piena di se stessa?

Ci sono mille modi per dire ciò che si pensa e uno solo per dire ciò che si è.

Quando si agisce, bisogna conformarsi alle regole, e quando si giudica, bisogna avere riguardo per le eccezioni.

Non è l’abbondanza, ma l’eccellenza che è ricchezza.

La pena di coloro che hanno troppo amato le donne è d’esser costretti ad amarle per sempre.

E’ cercando le parole che si trovano i pensieri.

Eccelli, e tu vivrai.

Bisogna sempre avere in testa un angolo aperto e libero per farvi posto alle opinioni dei nostri amici e lì collocarle temporaneamente. Bisogna infine aver un cuore e una mente ospitali. Diventa davvero insopportabile conversare con uomini che non hanno nel cervello se non scomparti in cui tutto è occupato.

Bisogna trattare le nostre vite come trattiamo i nostri scritti, mettere in accordo, in armonia il mezzo, la fine e l’inizio. Abbiamo bisogno, per ottenere questo, di farvi molte cancellature.

Lo spazio è la statura di Dio.

Una parte di gentilezza consiste nell’amare le persone più di quanto meritino.

Ci sono spiriti che vanno verso l’errore attraverso tutte le verità; ce n’è di più fortunati che vanno verso le grandi verità attraverso tutti gli errori.

Ciò che non rapisce non può essere poesia.

Dimostrare agli uomini, come Socrate, che nulla essi sanno, è un volerseli fare nemici.

È giustissima l’osservazione di uno scrittore cinese il quale dice che noi abbiamo tre occhi e tre orecchie. Perché la somma sia esatta bisogna infatti aggiungere ai due occhi e alle due orecchie del corpo l’orecchio dell’anima, e l’invisibile occhio dello spirito.

È più bello desiderare che possedere la gloria.

Educare è un modo di amare.

C’è sempre una certa frivolezza nelle menti eccellenti, essi hanno ali per volare, ma spesso vagano.

Gli esempi, per i bambini, sono più utili dei rimproveri.

La vita è un dovere che, come tutti i doveri, dobbiamo sforzarci a far divenire un piacere.

La ragione ci può avvertire che cosa bisogna evitare, ma solo il cuore ci dice che cosa bisogna fare.

Gli esseri spirituali hanno per gli aspetti pratici della vita il medesimo atteggiamento degli ignoranti per i libri: non ne capiscono niente.

Bisogna non solo coltivare i propri amici, ma coltivare in sé le proprie amicizie. Bisogna conservarle con cura, curarle, innaffiarle.

Gli spiriti fuori del comune sono per natura nemici di tutti gli altri: per il solo fatto che ne differiscono.

I poeti hanno cento volte più buon senso dei filosofi. Cercando il bello, essi incontrano più verità di quante i filosofi non ne trovino cercando il vero.

Il bene è meglio del meglio.

Il cielo è per coloro che vi pensano.

Il genio dà inizio alle opere belle, ma soltanto il lavoro le compie.

Il genio è l’attitudine di vedere le cose invisibili, di toccare le cose intangibili e di dipingere le cose che non hanno una forma.

Il rimorso santifica il vizio.

Fragilità, il tuo nome è matrimonio.

Alcune menti superiori non vengono riconosciute perché non vi sono standard con cui misurarle.

Talvolta i pensieri ci consolano delle cose, e i libri degli uomini.

L’educazione si compone di ciò che bisogna dire e di ciò che bisogna tacere.

Tutte le belle parole sono nella lingua. Bisogna sapervele trovare.

Tutto ciò che è esatto è breve.

Un pensiero è una cosa altrettanto reale di una palla di cannone.

In poesia, in eloquenza, in musica, in pittura, in scultura, anche nel ragionamento, niente è bello quanto quel che esce dall’anima o dalle viscere. Le viscere, dopo l’anima, è ciò che c’è in noi di più intimo.

In realtà fanno più paura le anime che i corpi: perché si teme più il giudizio che il braccio degli uomini.

In religione bisogna esser semplici come tanti fanciulli. Ecco perché in religione i libri più ingenui sono i libri migliori.

L’amicizia è una pianta che deve saper superare la siccità.

L’illusione è una parte integrante della realtà, le attiene essenzialmente come l’effetto attiene alla causa.

La carta è paziente, ma il lettore non lo è.

Per scrivere non basta attirare l’attenzione, bisogna anche soddisfarla.

La fantasia è l’occhio dell’anima.

Il motivo non sempre esiste per essere raggiunto, ma per servire come punto a cui mirare.

La perfetta innocenza corrisponde alla perfetta ignoranza.

La preghiera, anche se non muta il nostro destino, modifica tuttavia i sentimenti: vantaggio, questo, non minore dell’altro.

La virtù è la salute dell’anima.

Le rivoluzioni sono tempi in cui il povero non è sicuro della sua probità, il ricco della sua fortuna e l’innocente della sua vita.

La storia ha bisogno di lontananza come la prospettiva. I fatti e gli avvenimenti troppo attestati hanno, in qualche modo, cessato d’essere malleabili.

Le parole sono come vetri che oscurano tutto ciò che non aiutano a vedere meglio.

Le preghiere più belle sono le preghiere disinteressate: preghiere che partecipano della sola adorazione.

Ci sono molte malattie che danno forza all’anima.

È meglio dibattere una questione senza risolverla che risolvere una questione senza dibatterla.

Chi ha solo un tono è monotono, e chi è monotono è noioso.

La gentilezza appiana le rughe.

Solo alla testa appartiene il riflettere, ma tutto il corpo ha memoria.

Non si sa che cosa si voleva dire che quando lo si dice.

Colui che possiede immaginazione senza erudizione, ha le ali e non ha i piedi.

La vecchiaia ama il poco e la gioventù ama il troppo.

Niente è peggio al mondo di un’opera mediocre, che fa finta di essere eccellente.

In alcuni lo stile nasce dal pensiero; in altri il pensiero nasce dallo stile.

Le domande mostano la vastità dello spirito e le risposte la sua finezza.

La giustizia è la verità in azione.

Lo stile oratorio ha spesso gli inconvenienti di quelle opere la cui musica impedisce di sentire le parole: qui le parole impediscono di vedere i pensieri.

Niente fa tanto onore ad una donna quanto la sua pazienza e niente le fa così poco onore quanto la pazienza di suo marito.

Non è felice chi non vuole esserlo.

L’ape e la vespa si cibano degli stessi fiori; però non producono lo stesso miele.

Non si può trovare poesia da nessuna parte quando non se ne porta in sé.

Non tagliate mai quello che potete sciogliere.

Si rovina lo spirito a scrivere troppo, lo si arrugginisce a non scrivere nulla.

Parlare a voce più bassa per farsi ascoltare meglio da un pubblico sordo.

Pensare quel che non si sente è mentire a se stessi, come si mente agli altri quando si dice loro quel che non si pensa. Tutto quel che si pensa, bisogna pensarlo con tutto il proprio essere, anima e corpo.

Per scrivere un bel libro sono necessarie tre cose: il talento, l’arte e il mestiere; cioè la natura, l’operosità e l’abitudine.

Piaceri che avvertiamo come tali quando più non possiamo goderli.

Quando la forma è tale che se ne è più occupati del contenuto, si crede che il pensiero è venuto per la frase, il fatto per il racconto, il biasimo per l’epigramma, l’elogio per il madrigale, e il giudizio per la battuta.

Quando non ci saranno più biblioteche e pochi libri saranno in certo modo salvati, si nasconderanno probabilmente i più piccoli, quelli che conterranno al contempo il massimo di dottrina e il minimo di parole, così come in un incendio, in un saccheggio, in una fuga si portano con sé innanzi tutto i diamanti.

Quando si parla, si scrive nell’aria ciò che si dice.

Come i crimini hanno moltiplicato le leggi, gli errori hanno moltiplicato le spiegazioni.

Quando si scrive con facilità, si crede sempre di avere più talento di quanto se ne ha. Per scrivere bene, ci vuole una facilità naturale e una difficoltà acquisita.

Senza idea di Dio non si può avere idea esatta della virtù.

Una metà di me si fa beffe dell’altra.

La vendetta è un atto di passione; il castigo un atto di giustizia. Le offese vengono vendicate, i crimini vengono castigati.

Nell’uomo non c’è altro di buono che i suoi sentimenti giovanili e i suoi pensieri senili.

Una massima è l’espressione precisa e nobile di una verità importante e indiscutibile. Le buone massime sono i germi dell’eccellenza; quando sono fermamente fissate nella memoria, nutrono la volontà.

Bisogna avere un’anima poetica e uno spirito geometrico.

I bambini vogliono sempre guardare dietro gli specchi.

Uomini dritti come canne. Ovvero pronti a piegarsi al minimo vento.

Cristoforo Colombo, come tutti sanno, è lodato dai posteri perché fu l’ultimo a scoprire l’America.

Vi è un’altra germinazione: quella delle idee. Quattro sono i regni della natura, non tre: il regno del pensiero è quello che tutti oggi trascuriamo.