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Presento una raccolta di frasi, citazioni e aforismi sul cipresso. Tra i temi correlati si veda Frasi, citazioni e aforismi sugli alberi, Frasi, citazioni e aforismi sulla quercia e Frasi, citazioni e aforismi sui cimiteri.
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Frasi, citazioni e aforismi sul cipresso
Il cipresso immerge la sua penna nel calamaio del cielo
e scrive un libro di luce.
(Fabrizio Caramagna)
Il cipresso è un albero funerario, legato a un mito di morte e di resurrezione: quello di Ciparisso, un bellissimo giovinetto morto di crepacuore per aver inavvertitamente ucciso con un giavellotto un cerbiatto addomesticato, suo amatissimo compagno di giochi. Gli dei ne ebbero compassione e lo trasformarono in cipresso. E un albero dalla forma affusolata e compatta, una conifera sempreverde, di un verde scuro, severo, una pianta essenziale, ascetica.
(Ferdinando Alaimo)
Considerato in Persia il primo albero del Paradiso, il cipresso è considerato frequentemente simbolo dell’immortalità, come emblema della vita eterna dopo la morte.
(Giulia Caneva)
I cipressi che a Bólgheri alti e schietti
van da San Guido in duplice filar,
quasi in corsa giganti giovinetti
mi balzarono incontro e mi guardâr.
(Giosuè Carducci)
Il cipresso è un pozzo che si è fatto albero.
(Ramón Gómez de la Serna)
Il riflesso della strada lungo i filari di cipressi, nell’ora del tramonto, aveva qualcosa di importante da dirmi.
(Fabrizio Caramagna)
La cicogna fa dei cipressi la sua dimora.
(Salmi)
All’angolo della via,
come due enormi carabinieri.
fanno la guardia
due cipressi neri.
(Aldo Palazzeschi)
Cantate e danzate insieme e state allegri, ma ognuno di voi sia solo, come sole sono le corde del liuto, benché vibrino di musica uguale. Donatevi il cuore, ma l’uno non sia di rifugio all’altro, poiché solo la mano della vita può contenere i vostri cuori. E siate uniti, ma non troppo vicini; Le colonne del tempio si ergono distanti, e la quercia e il cipresso non crescono l’una all’ombra dell’altro.
(Khalil Gibran)
Vi sono perdite che comunicano all’anima una sublimità, nella quale essa si astiene dal lamento e cammina in silenzio come sotto alti neri cipressi.
(Friedrich Nietzsche)
I cipressi, così dritti e sottili, hanno la calligrafia più elegante tra tutti gli alberi.
(Fabrizio Caramagna)
Davanti alla mia porta, c’erano tre cipressi.
Tre cipressi.
I cipressi oscillavano nel vento.
Tre cipressi.
Le loro radici erano nella terra, le loro teste tra le stelle.
Tre cipressi.
(Nazim Hikmet)
Stavano neri al lume della luna
gli erti cipressi, guglie di basalto.
(Giovanni Pascoli)
I cipressi sul deserto lido
stavano come un nero colonnato,
rigidi, ognuno con tra i rami un nido
addormentato.
(Giovanni Pascoli)
Sussurrate quanto vi pare, vecchi cipressi in fila lungo il bordo della sera. So di che state parlando, vi mancano i tempi in cui le strade erano polverose e passavano ancora le carrozze.
(Fabrizio Caramagna)
Il gran cipresso, assorto, col suo verde
strano, nell’alta luce.
(Diego Valeri)
Il grido stampa nel vento
un’ombra di cipresso.
(Lasciatemi in questo campo a piangere).
(Federico Garcia Lorca)
Io sono una selva e una notte di alberi scuri, ma chi non ha paura delle mie tenebre troverà anche pendii di rose sotto i miei cipressi
(Friedrich Nietzsche)
La mia mano destra è una rondine
La mia sinistra un cipresso
Da davanti la mia testa è un uomo vivo
E da dietro un uomo morto.
(Vicente Huidobro)
Quando sarò morta, mio caro,
non cantarmi canzoni tristi,
non piantarmi rose sulla tomba,
e nemmeno cipressi ombreggianti.
Voglio soltanto erba verde sopra di me.
Erba bagnata di pioggia e di rugiada.
E se vorrai, ricorda.
Se vorrai, dimentica.
(Christina Rossetti)
Adorava le essenza mediterranee: mirti, corbezzoli, agrumi, melograni, ulivi e cipressi erano per lui qualcosa di speciale.
(Paolo Pejrone)
Il cipresso è la penna del mistero intinta nel calamaio del paesaggio.
(Fabrizio Caramagna)
Essi interrogarono un saggio dicendogli: “Delle molte celebri piante che l’Altissimo Iddio ha creato ombrose e rigogliose, nessuna è chiamata azad, o libera, eccetto il cipresso, che non porta frutti; che mistero è questo?”. Rispose: “Ognuno ha i suoi frutti alla propria stagione, durante la quale è fresco e fiorito, e nella cui assenza è sterile e secco; il cipresso non è soggetto a queste condizioni, essendo sempre in fiore; e di questa natura sono pure gli azad o religiosi indipendenti.
(Saadi)
Già, il cipresso albero dei cimiteri: forse per la sua forma fastigiata, la tensione verticale e la punta che par volere indicare il cielo, o forse per il mito di Ciparisso così afflitto e inconsolabile per la morte involontaria recata al suo cervo dalle corna d’oro che Apollo lo tramutò nell’albero più adatto a rappresentarne il lutto. Ma, come sempre, nella simbologia mitologica vale anche il contrario, e il cipresso longevo, sempreverde, incorruttibile è anche simbolo di vitalità e fertilità: «Fatti un’arca di legno di cipresso» è l’ordine divino a Noè, e in legno di cipresso erano incise anche le statue di Priapo nei giardini delle domus romane.
(Angela Borghese)
Quando brillava il vespero vermiglio,
e il cipresso pareva oro, oro fino,
la madre disse al piccoletto figlio:
Così fatto è lassù tutto un giardino.
Il bimbo dorme e sogna i rami d’oro,
gli alberi d’oro, le foreste d’oro;
mentre il cipresso nella notte nera
scagliasi al vento, piange alla bufera.
(Giovanni Pascoli)
Intanto un merlo ha fatto la corte a un cipresso dalla punta storta come a voler spiegare che la perfezione non è tutto.
(Fabrizio Caramagna)
I morti tengono compagnia ai cipressi. O viceversa?
(Roberto Gervaso)
I salici mi fanno venire una gran voglia di piangere; i cipressi, di morire; i pioppi, di scrivere.
(Roberto Gervaso)
Il vento fa il solletico al cipresso, che, però, non ha alcuna voglia di ridere.
(Roberto Gervaso)
Cipresso fa rima con:
Represso
– Depresso
– Decesso
Un motivo ci sarà….!
(Fragmentarius)
La buona fama è come il cipresso: morta una volta non rinasce più
(Proverbio)
Ma fatevi una risata che magari domani vi svegliate e vedete i cipressi dalla parte delle radici.
(Federicacaladea, Twitter)
Rilassati, in fondo al tunnel ci sono i viali con i cipressi.
(BarbaMaura, Twitter)
La parola amore la imparai a memoria
per non doverla usare.
All’altezza dei cipressi
ritti come stoppini piantati in terra,
ci passammo accanto senza un saluto.
(Michael Krüger)
I cipressi di San Clemente
Curviamo nel vento agili cime, fuochi,
vediamo giardini pieni di donne, di giochi
e di liete risa.Vediamo ancora gli orti
dove gli uomini nascono e poi ritornano morti.
Vediamo templi che in anni ora remoti
erano pieni di dèi e di fedeli oranti.
Ma gli dèi sono morti e i templi sono vuoti
e giacciono in mezzo all’erba i colonnati infranti.
Distese inargentate, valli a noi sono note
dove l’uomo è felice,poi si stanca e soccombe,
dove va il cavaliere e prega il sacerdote,
dove fratelli e stirpi si accompagnano alle tombe.
Ma la sera, quando vengono le tempeste,
in mortale angoscia noi ci chiniamo,mesti,
puntiamo le radici e aspettiamo tremanti
se la morte ci colga oppure passi avanti
(Hermann Hesse)
Quando la cima di quel cipresso
ti oscurerà la luce del sole
dimentica il mondo e vieni con me.
(Rino Gaetano)
Sale la nebbia sui prati bianchi
come un cipresso nei camposanti,
un campanile che non sembra vero
segna il confine fra la terra e il cielo.
(Fabrizio De André)