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Frasi Belle

Frasi, citazioni e aforismi sulla traduzione

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Alcune curiosità sulla traduzione. La parola “tradurre” viene dal latino e vuol dire “muovere da un posto ad un altro”. Il libro più tradotto al mondo è la Bibbia, al secondo posto si trova Pinocchio. ll testo originale di “Guerra e pace” di Lev Tolstoj nella versione russa e francese contiene 460 mila parole circa, in quella inglese 560 mila.

Presento la più ampia raccolta in lingua italiana di frasi, citazioni e aforismi sulla traduzione. Tra i temi correlati si veda L’arte di tradurre di François Vaucluse, Frasi, citazioni e aforismi sui libri e la lettura, Frasi, citazioni e aforismi sulla letteratura, Frasi, citazioni e aforismi sulle lingue e Frasi, citazioni e aforismi sul linguaggio.

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Frasi, citazioni e aforismi sulla traduzione

Traduzione

Gli scrittori creano la letteratura nazionale, mentre i traduttori rendono universale la letteratura.
(José Saramago)

Lo spirito di una lingua si manifesta chiaramente soprattutto nelle parole intraducibili.
(Marie von Ebner-Eschenbach)

La letteratura non è un’arte universale come la pittura, o meglio lo è solo grazie alla traduzione. La letteratura è piuttosto come la musica, ha bisogno di un interprete per dar voce a note che altrimenti resterebbero mute.
(Peter Bush)

Le traduzioni sono come le donne. Quando sono belle non sono fedeli, e quando sono fedeli non sono belle.
(Carl Bertrand, prefazione a Dante Alighieri, Divina Commedia, 1887-1894)

La traduzione delle opere letterarie, o sono fedeli e non possono essere se non cattive, o sono buone e non possono essere se non infedeli.
(Carlo Dossi)

Quando s’intraprende una traduzione, occorre scegliere l’autore come si sceglierebbe un amico, ossia di gusto conforme al proprio.
(Voltaire)

La traduzione è una delle poche attività umane in cui per principio accade l’impossibile
(Mariano Antolín Rato)

Tradurre vuol dire provare e fallire, riprovare e fallire sempre meglio.
(Samuel Beckett)

Tradurre è trans-lucere. Portare la luce da un testo all’altro.
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono voluti quasi tre anni, cinque ore al giorno, per tradurre 70 pagine che, si fosse trattato di un testo qualunque, avrebbero richiesto sette giorni di lavoro.
(Enrico Terrinoni sulla traduzione del Finnegans Wake di James Joyce)

La traduzione sposa il testo, lo tradisce di nascosto, ma, se è compiacente, lo arricchisce.
(François Vaucluse)

La traduzione è quel qualcosa che trasforma tutto in modo che nulla cambi.
(Günter Grass)

Senza la traduzione abiteremmo province confinanti con il silenzio.
(George Steiner)

Quel lavoro di formica e di cavallo che è una traduzione. Quel lavoro che deve combinare la minuziosità di una formica e l’impeto di un cavallo.
(Natalia Ginzburg)

Il traduttore non è un semplice traghettatore di un testo da una lingua all’altra. Le lingue non sono delle rive fisse che accolgono il battello, ma al contrario sono dei limiti in movimento circondati da gorghi e correnti. Quando il testo arriva sull’altra riva, ci arriva pieno di spruzzi, urti e capovolgimenti.
(Fabrizio Caramagna)

Il traduttore è con evidenza l’unico autentico lettore di un testo. Certo più d’ogni critico, forse più dello stesso autore. Poiché d’un testo il critico è solamente il corteggiatore volante, l’autore il padre e marito, mentre il traduttore è l’amante.
(Gesualdo Bufalino)

Tradurre è il vero modo di leggere un testo: credo sia già stato detto molte volte; posso aggiungere che per un autore il riflettere sulla traduzione di un proprio testo, il discutere col traduttore, è il vero modo di leggere se stesso, di capire bene cosa ha scritto e perché.
(Italo Calvino)

Tutti gli autori temono il traduttore, il solo lettore lucido.
(François Vaucluse)

Una delle cose più belle che possa succedere a chi viene tradotto è accorgersi che il traduttore ha ragione rispetto a lui.
(Claudio Magris)

Poesia e pittura. – Traduttori e restauratori sono gli unici a conoscere tutte le bellezze dell’opera.
(François Vaucluse)

Le traduzioni, ha detto qualcuno, se vogliono essere belle, debbono anche essere infedeli. Perché? Proprio perché è cattivo traduttore quello che, volendo restare fedelissimo al testo, adopera alla fine un italiano contorto e striminzito, che infastidisce il lettore. Una certa dose di libertà occorre, se si vuol rendere in bell’italiano un bello scritto straniero. Fedeltà allo spirito più che alla lettera.
(Luciano Bianciardi)

La traduzione è una delle forme dell’interpretazione e deve sempre mirare, sia pure partendo dalla sensibilità e dalla cultura del lettore, a ritrovare non dico l’intenzione dell’autore, ma l’intenzione del testo, quello che il testo dice o suggerisce in rapporto alla lingua in cui è espresso e al contesto culturale in cui è nato.
(Umberto Eco)

Nessun problema è tanto intimamente connesso alla letteratura e al suo modesto mistero quanto quello posto da una traduzione.
(Jorge Luis Borges)

La traduzione non è solo una questione di parole: il punto è rendere comprensibile un’intera cultura.
(Anthony Burgess)

La traduzione è il sistema circolatorio delle letterature del mondo
(Susan Sontag)

Un’epoca sfavillante di letteratura è forse sempre un’epoca sfavillante di traduzioni.
(Ezra Pound)

Vale la pena di dire una parola anche sulla condizione dello scrittore che si trova ad essere tradotto. Essere tradotti non è un lavoro né feriale né festivo, anzi, non è un lavoro per niente, è una semi-passività simile a quella del paziente sul lettino del chirurgo o sul divano dello psicoanalista, ricca tuttavia di emozioni violente e contrastanti.
(Primo Levi)

L’autore che trova davanti a sé una sua pagina tradotta in una lingua che conosce, si sente volta a volta, o a un tempo, lusingato, tradito, nobilitato, radiografato, castrato, piallato, stuprato, adornato, ucciso. È raro che resti indifferente nei confronti del traduttore, conosciuto o sconosciuto, che ha cacciato naso e dita nelle sue viscere: gli manderebbe volentieri, volta a volta o a un tempo, il suo cuore debitamente imballato, un assegno, una corona di lauro, o i padrini.
(Primo Levi)

Ricordo che una volta il traduttore olandese, Anton Maakman, mi ha chiesto: ma lei cosa intende con l’espressione ‘incertezza della sera’? Allora gli ho scritto una paginetta, un breve saggio, per cercare di far sì che potesse ripercorrere il vissuto che aveva condotto a quella formulazione, che è poi l’ideale utopico di ogni traduzione; insomma, per tradurre un colore che cala una sera su un’ansa di un fiume, bisognerebbe in qualche modo sapere cosa è stato quel vissuto, in quella sera.
(Claudio Magris)

Setacciare una lingua con l’altra: senso e non senso della traduzione.
(Elias Canetti)

Per scrivere un buon libro, ci vogliono diversi anni; e per tradurlo, il doppio.
(François Vaucluse)

Che cosa vuole dire tradurre? La prima e consolante risposta vorrebbe essere: dire la stessa cosa in un’altra lingua. Se non fosse che, in primo luogo, noi abbiamo molti problemi a stabilire che cosa significhi “dire la stessa cosa”, e non lo sappiamo bene per tutte quelle operazioni che chiamiamo parafrasi, definizione, spiegazione, riformulazione, per non parlare delle pretese sostituzioni sinonimiche. In secondo luogo perché, davanti a un testo da tradurre, non sappiamo quale sia la cosa. Infine, in certi casi, è persino dubbio che cosa voglia dire dire.
(Umberto Eco)

Studiare la traduzione significa studiare il linguaggio.
(George Steiner)

« La tua bocca legge queste parole, ma sono io che le penso, e la tua voce ora diventa un po’ la mia voce ». – Nel suo epitaffio, Sant’Agostino si rivolge al viandante o al traduttore?
(François Vaucluse)

Tradurre in un’altra lingua un’opera della lingua vuol dire che uno si toglie la pelle, passa il confine e là indossa il costume del paese.
(Karl Kraus)

La parola traduzione deriva, etimologicamente, dal latino “portare di là”. Poiché noi siamo persone portate di là dal mondo, siamo individui tradotti. Si ritiene solitamente che qualcosa dell’originale si perda in una traduzione; insisto sul fatto che si possa guadagnare qualcosa.
(Salman Rushdie)

Ogni testo è unico e, nel contempo, è la traduzione di un altro testo. Nessun testo è completamente originale, poiché lo stesso linguaggio, nella sua essenza, è già una traduzione, innanzitutto del mondo non verbale, e, inoltre, perché ogni segno e ogni frase sono la traduzione di un altro segno e di un’altra frase. E questo ragionamento può essere invertito: tutti i testi sono originali perché ogni traduzione è diversa. Ogni traduzione è fino a un certo punto, un’invenzione, per cui costituisce un testo unico
(Octavio Paz)

È compito del traduttore rilasciare nella sua lingua quel linguaggio puro che è sotto l’incantesimo di un’altra lingua, tocca a lui liberare il linguaggio imprigionato in un’opera attraverso la ri-creazione di quell’opera.
(Walter Benjamin)

Nel tradurre bisogna attaccarsi anche all’intraducibile; solo allora ci si rende veramente conto della nazione straniera e della lingua straniera.
(Johann Wolfgang Goethe)

Io non credo affatto che vi sia una lingua nel mondo che potrebbe esprimere le parole di un’altra lingua ogni volta con la medesima forza.
(Gottfried Wilhelm Leibniz)

Non è né il meglio né il peggio di un libro, ciò che in esso è intraducibile.
(Friedrich Nietzsche)

La migliore traduzione sa evocare l’intraducibile – Perché perfezionare, è misurare l’imperfezione.
(François Vaucluse)

Mallarmé è intraducibile anche in francese.
(Jules Renard)

La traduzione è, nel migliore dei casi, un’eco.
(George Borrow)

Nel tradurre è interessante soltanto ciò che va perduto; per trovarlo, bisognerebbe ogni tanto mettersi a tradurre.
(Elias Canetti)

L’equivalenza: ecco il fine di ogni traduzione.
(Joseph Joubert)

La parola azzeccata è diversa dalla parola giusta. E questo avviene nelle traduzioni.
(Fausto Melotti)

Traduzione significa che un traduttore ha scelto una parola tra tutte le altre: c’è un vincitore, con tutti i finalisti spariti dalla pagina per sempre. La traduzione chiama sempre il traduttore a dare un responso, e ciò che il lettore sente, allora, è un giudizio.
(Aviya Kushner)

Quella re-ispirazione, senza la quale tradurre è solo parafrasare in un’altra lingua.
(Fernando Pessoa)

Guai a quelli che fanno traduzioni letterali, e traducendo ogni parola snervano il significato. È ben questo il caso di dire che la lettera uccide e lo spirito vivifica.
(Voltaire)

I traduttori sono da considerare quasi zelanti mezzani che ci vantano come amabilissima una bellezza semivelata: essi suscitano un desiderio irresistibile dell’originale.
(Johann Wolfgang Goethe)

Già la pura e semplice possibilità del tradurre mostra che a fondamento di tutte le lingue vi è un’unica segreta lingua originaria, la lingua dello spirito umano.
(Walther Kranz)

La Bibbia, l’Odissea, poco importa tradurle male. Sono invulnerabili. Traboccano da ogni dove, come il sole attraverso una rete.
(Gesualdo Bufalino)

Una cosa ben detta conserva il suo sapore in tutte le lingue.
(John Dryden)

Lo scrittore che si sforza di sorvegliare le traduzioni dei suoi romanzi corre dietro alle innumerevoli parole come un pastore dietro a un gregge di pecore brade; triste figura ai propri occhi, ridicola agli occhi degli altri.
(Milan Kundera)

La cosa più difficile da tradurre: non il dialogo, la descrizione, bensì i brani riflessivi. Se ne deve mantenere l’esattezza assoluta (ogni infedeltà semantica rende falsa la riflessione), ma al tempo stesso anche la bellezza.
(Milan Kundera)

Fra traduttore ed autore il rapporto che s’intreccia (insidie, invidie, ripicche, lusinghe) adombra una sfida carnale.
(Gesualdo Bufalino)

Quante croci, il traduttore, in cambio di qualche estasi vicaria!
(Gesualdo Bufalino)

Ricordi d’un traduttore. Corner les lits, nella Susanna di Giraudoux, che grazioso rompicapo. Il senso è pacifico: ripiegare il lembo del lenzuolo come un tempo si faceva coi biglietti da visita lasciati in portineria. Ma come renderlo in italiano? Che grazioso rompicapo!
(Gesualdo Bufalino)

I traduttori vanno pazzi per i sinonimi. Io rifiuto la nozione stessa di sinonimo: ogni parola ha il suo proprio significato ed è semanticamente insostituibile.
(Milan Kundera)

Esistono traduzioni, fatte con onesti propositi, che sono quasi delle falsificazioni, in quanto involontarie volgarizzazioni dell’originale.
(Friedrich Nietzsche)

La “Paglia e fieno alla boscaiola” era stata tradotta poeticamente, pure con la rima, in Straw and hay in the forrester way. Nel leggere il menù, mia madre visualizzava un turista che temeva di vedersi arrivare un piatto di erbe e fieno “alla moda del guardaboschi” e rideva da sola.
(Stefano Bartezzaghi)

La fedeltà di traduzione della singola parola non restituisce quasi mai interamente il senso che essa ha nell’originale. Infatti, il senso non si esaurisce in ciò che si intende nel significato poetico per l’originale, ma si acquisisce nel modo in cui in una determinata parola ciò che si intende si lega al modo di intendere. Di solito lo si esprime dicendo che le parole portano con sé una tonalità affettiva. La letteralità sintattica getta del tutto alle ortiche ogni restituzione di senso e rischia di portare dritto dritto all’inintelligibilità.
(Walter Benjamin)

Come per ricomporre i frammenti di un vaso questi devono combaciare nei minimi particolari, pur senza assomigliarsi, così, invece di conformarsi al senso
dell’originale, la traduzione deve amorevolmente ricostruirsi all’interno dei dettagli dei modi di significare della propria lingua al fine di rendere riconoscibile – come frammenti di uno stesso vaso – un frammento di una lingua più ampia.
(Walter Benjamin)

L’originale non è fedele alla traduzione.
(Jorge Louis Borges, riferendosi alla traduzione che W.E. Henly fece del ‘Vathek’ di William Beckford)

Senza i cattivi traduttori, ignoreremmo per sempre ciò che le opere vogliono lasciare nell’ombra.
(François Vaucluse)

Da bravo traduttore dovrai avere cura di non tradurre parola per parola.
(Orazio)

Guai ai facitori di traduzioni letterali, che traducendo ogni parola snervano il senso! Questo è proprio il caso in cui si può dire che la lettera uccide e lo spirito vivifica.
(Voltaire)

Penso che il greco del Nuovo Testamento è il travisamento più forte e di maggior successo di un grande testo.
(Harold Bloom)

Se si vuole studiare un testo straniero in profondità, lo si deve tradurre nella propria lingua. Allora ci si rende conto immediatamente che il compito è impossibile, che ci si può avvicinare al testo, ma non si può mai raggiungerlo.
(Olof Lagercrantz)

Nel voltare in italiano i Racconti delle fate m’ingegnai, per quanto era in me, di serbarmi fedele al testo francese. Parafrasarli a mano libera mi sarebbe parso un mezzo sacrilegio. A ogni modo, qua e là mi feci lecite alcune leggerissime varianti, sia di vocabolo, sia di andatura di periodo, sia di modi di dire: e questo ho voluto notare qui in principio, a scanso di commenti, di atti subitanei di stupefazione e di scrupoli grammaticali o di vocabolario.
(Carlo Collodi)

Mi sembra che tradurre da una lingua ad un’altra, se non è dalle regine delle lingue, la greca e la latina, sia come guardare gli arazzi andalusi dal rovescio: anche se si vedono le figure, sono piene di fili che le rendono confuse, venendo a mancare la levigatezza e la nitidezza del diritto.
(Miguel de Cervantes)

Come tradurre i sospiri in altre lingue?
(Stanisław Jerzy Lec)

Perché i destinatari potessero capirle, è stato necessario tradurre le parole di Dio nelle lingue nazionali.
(Stanisław Jerzy Lec)

Tradurre, in verità, è la condizione d’ogni pensare e d’ogni apprendere.
(Giovanni Gentile)

Prendere sonno è cambiare lingua. E’ entrare in un linguaggio che attende di essere tradotto ogni notte.
(Fabrizio Caramagna)

Trasposizione in un’altra lingua di pensieri di cui ci si è occupati per più di venti anni. La loro insoddisfazione perché non sono nati in questa lingua. Il loro ardire si spegne, si rifiutano di irraggiare luce. Trascinano dietro cose che non c’entrano e lasciano cadere cose importanti per strada. Impallidiscono, cambiano colore. Si presentano vili e guardinghi, l’angolatura sotto cui apparvero in origine è per loro perduta. Avevano il volo di uccelli rapaci, ora svolazzano come pipistrelli. Correvano come ghepardi, ora strisciano come bisce. Serve a rendere umili pensare che proprio in questa riduzione, in questa diminuzione ed evirazione, hanno più probabilità di essere capiti!
(Elias Canetti)

Il traduttore è una bestia un po’ particolare. Così come io l’ho fatto e come lo intendo, è una persona molto disposta all’ascolto, a restare nell’ombra, dotata di grande umiltà e devozione, forse di masochismo, ma anche di un’enorme curiosità. Ora che il mio lavoro, del tutto diverso, mi porta a incontrare molti scrittori, a conoscerne a fondo la psicologia, credo di poter dire che in generale, ma esistono naturalmente vistose e luminose eccezioni, si tratta di persone pochissimo curiose. Lo scrittore è in genere una persona molto concentrata sul proprio ego, sul proprio modo di esprimersi, sul proprio mondo. Grande o piccolo non importa, è sempre ferocemente attaccato a una sua espressività e spesso ha poco interesse per la voce degli altri. Anche il modo in cui legge è fagocitante, cannibalico, legge per trarne qualcosa. L’atteggiamento del traduttore è quello di uno che non si appaga di sé, e che si appaga solo nel momento in cui si appoggia sulle spalle di un gigante.
(Renata Colorni)

Il traduttore è lo psicoanalista dell’autore
(Daniel Pennac)

Tradurre poesia non è arido esercizio accademico e filologico sulle complicazioni grammaticali e sintattiche di una lingua. Tradurre poesia è sforzo per comprenderla, è quasi riviverla. Basta solo (ma è indispensabile) avere col poeta il denominatore comune della posizione dell’uomo nei confronti della vita.
(Joyce Lussu)

La poesia non è staccabile dal proprio suono, o perderà la virtus terapeutica, profilattica e magica, che ne è gran parte. Se una versione in altra lingua non possiede un suono proprio che guarisce, non vale che come indicazione per l’incantesimo da praticare per mezzo del testo originale.
(Guido Ceronetti)

Leggere una poesia nella sua traduzione è come baciare una donna attraverso un velo.
(William Bialek)

La poesia è ciò che si perde nella traduzione
(Robert Frost)

Tradurre: travasare un liquido da un vaso dal collo grande a un vaso dal collo stretto. Si perde sempre qualcosa.
(Victor Hugo)

Non è, forse, tutto quello che è metrico ed espresso in rime fin dall’origine, in realtà, un compromesso fra il pensiero e la lingua? Ma data la sua natura, questo compromesso può essere eseguito soltanto sul terreno materno del pensiero, e non già su un terreno estraneo sul quale lo si voglia trapiantare, e per giunta così poco fertile come, di regola, sono le teste dei traduttori. Può esservi, in realtà. un antagonismo maggiore di quello esistente tra la libera effusione dell’ispirazione di un poeta, che viene alla luce già per se stessa e istintivamente rivestita di metro e rime, e la penosa, calcolata, fredda tortura del traduttore che conta sillabe e cerca rime?
(Arthur Schopenhauer)

Tradurre significa sempre “limare via” alcune delle conseguenze che il termine originale implicava.
(Umberto Eco)

Poesie che, a volerle tradurre in prosa, evaporano.
(Friedrich Nietzsche)

L’umorismo è la prima qualità che va perduta in una lingua straniera.
(Virginia Woolf)

Tutte le traduzioni rimangono sempre delle piccole cose a paragone delle opere originali.
(August von Platen-Hallermünde)

Chi non può scrivere, traduce.
(John Denham)

Tradurre è un’arte affine a quella dei grandi attori; è alchimia, conversione in oro di elementi altrui.
(Rainer Maria Rilke)

Anche tradurre è, come far musica e poesia, come dipingere un quadro e scolpire una statua, sforzo e anelito di conquistare e di possedere la propria realtà.
(Manara Valgimigli)

Questo deve fare il perfetto traduttore; senza sviarsi né a destra né a sinistra deve trovare la ragione espressiva della propria fatica; la sua personalità non si annulla perché non può, ma si fa trasparente, si riduce come una parete di cristallo che lascia vedere senza deformazioni ciò che sta dall’altra parte, ma che con il suo spessore mantiene separati gli ambienti.
(Benvenuto Terracini)

Nella traduzione di testi greci e latini bisogna tenere per così dire un occhio al passato e l’altro al presente e al futuro, rispettando, cioè, l’originale per quel che riguarda lo spirito del testo e la voce dell’Autore, ma al tempo stesso tenendo presenti i gusti e le esigenze dei lettori di oggi e di domani. Questo mi sembra che debba essere il compito di un traduttore moderno che voglia mantenere desto o risvegliare negli animi l’interesse e l’amore per il mondo antico.
(Mario Scaffidi Abbate)

I traduttori sono pagati male e traducono peggio.
(Antonio Gramsci)

Traduttore, traditore.
(Proverbio)

Un libro tradotto è come un cadavere sfigurato da una macchina sino a essere reso irriconoscibile.
(Thomas Bernhard)

Chi può dire se i pensieri che hai nella tua mente mentre leggi queste parole sono gli stessi pensieri che avevo nella mia mente mentre li scrivevo? Siamo diversi, io e te, e i punti delle nostre coscienze sono divergenti come due stelle alle estremità dell’universo.
Eppure – nonostante ciò che si è perso nella traduzione, nel lungo viaggio dai miei pensieri ai tuoi pensieri attraverso il labirinto della civiltà – io penso che tu mi capisca, e tu pensi di capirmi. Le nostre menti sono riusciti a toccarsi, anche se per breve tempo e in modo imperfetto.
(Ken Liu)

Ogni atto di comunicazione è un miracolo della traduzione.
(Ken Liu)

Alcuni traduttori si occupano di ogni cosa, positivamente di ogni cosa, meno che di quella che l’autore del testo originale intendeva dire.
(Ezra Pound)

L’esperienza mi ha poi insegnato che traduzione e compromesso sono sinonimi.
(Primo Levi)

Come riconoscere un’opera d’arte? Come separarla, anche soltanto per un attimo, dall’apparato critico, dagli esegeti, dagli instancabili plagiari, dai demolitori, dal suo destino finale di solitudine? Semplice: basta tradurla.
(Roberto Bolaño)

I traduttori sono come i pittori di ritratti: essi possono abbellire la copia, ma essa deve sempre assomigliare all’originale.
(Elia-Chaterine Fréron)

Vi sono frasi che significano qualcosa soltanto in un’altra lingua. Aspettano il loro traduttore come una levatrice.
(Elias Canetti)

Ai sonetti di Louise Labé, preferisco la traduzione fatta da Rilke; ma a chi fare questa confessione?
(François Vaucluse)

I traduttori vorrebbero mettere in continuazione delle note per chiedere perdono.
(François Vaucluse)

Come ogni falso di autore, una buona traduzione resta più datata che l’originale.
(François Vaucluse)

Il buon traduttore ci riempie d’amore per l’originale; il cattivo, di desiderio.
(François Vaucluse)

Superando in fatto di scrupoli l’autore e il lettore, solo il traduttore legge tutte le parole del testo.
(François Vaucluse)

Sull’inadeguatezza della traduzione si può dire quel che si vuole, ma quel lavoro è e sarà sempre una delle imprese più importanti e utili nei riguardi del mondo.
(Johann Wolfgang Goethe)

Le grandi opere traducono degli originali ignoti, persino agli stessi autori.
(François Vaucluse)