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Frasi Belle

Frasi, citazioni e aforismi sul galateo e le buone maniere

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Presento una raccolta di frasi, citazioni e aforismi sul galateo, le buone maniere e il bon-ton. Tra i temi correlati si veda Frasi, citazioni e aforismi sull’educazione, Frasi, citazioni e aforismi sulla gentilezza, Frasi, citazioni e aforismi sulla maleducazione e Frasi, citazioni e aforismi sull’eleganza.

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Frasi, citazioni e aforismi sul galateo, le buone maniere e il bon-ton

Si può tirare avanti nella vita con le cattive maniere, ma è più facile con le buone.
(Lilian Gish)

I maleducati sono noiosi, fanno sempre le stesse cose. Solo le persone garbate sono una continua meraviglia.
(Barbara Ronchi della Rocca)

Mostrarsi semplici e sorridenti è l’arte suprema del mondo
(Sergej Aleksandrovic Esenin)

La buona educazione di un uomo è la miglior difesa contro le cattive maniere altrui.
(Lord Chesterfield)

E’ evidente che dentro di noi siamo peggio che fuori, altrimenti non esisterebbero i dieci comandamenti, il galateo e i trattati di etica.
(Fabrizio Caramagna)

Secondo il galateo lo smartphone deve andare alla destra o alla sinistra del piatto?
(Anonimo)

I bicchieri: cinque calici sfasati sulla sinistra, altri cinque sfasati sulla destra: da quale parte bere?
(Il secondo tragico Fantozzi)

Il galateo non c’impedisce di metterci le dita nel naso. Ci vieta solo di farlo in pubblico.
(Roberto Gervaso)

Il galateo è una scienza di vita, abbraccia tutto. E’ etica, è onore.
(Emily Post)

A tavola il galateo ci rende finti e ipocriti ma interessanti.
(Fabrizio Caramagna)

Conoscere le buone maniere e saperle usare nei momenti opportuni fa bene anche all’autostima, perché aiuta a sentirsi sicuri di sé, affrancati dall’angoscia del “che cosa posso dire?”, “Come devo comportarmi?”, “Sarò vestito/a nel modo adatto?”.
(Barbara Ronchi della Rocca)

Le buone maniere sono una forma superiore di intelligenza. E infatti “le persone intelligenti sono sempre gentili”: lo diceva Jean Paul Sartre.
(Barbara Ronchi della Rocca)

Le buone maniere riflettono un’innata predisposizione al rispetto per se stessi e per gli altri.
(Emily Post)

La bellezza, per le donne in ispecie, è un gran tesoro; ma c’è un tesoro che vale anche di più, ed è la grazia, la modestia e le buone maniere.
(Carlo Collodi)

Sarà l’effetto paradosso, sarà che si è stanchi della tolleranza zero, dell’eccesso di violenza, della maleducazione imperante. Fatto sta che mai come oggi ci si ritrova in carenza di bon ton.
(Michela Tamburrino)

La buona educazione stempera l’aggressività propria e altrui e consente di vivere la vita con più facilità.
(Lina Sotis)

“Tieni le mani a posto” dovrebbe diventare l’incipit del primo capitolo di qualunque libro di galateo.
(Emily Post)

Fare una bella impressione è questione di galateo e giova agli affari.
(Emily Post)

Anche in una dichiarazione di guerra si devono osservare le regole della buona educazione.
(Otto von Bismarck)

Mi piacciono quelli che sanno prendersi una pausa dalla vittoria, la considero una forma evoluta di galateo nei confronti dei perdenti.
(Fabrizio Caramagna)

È questione di buona educazione rispondere alle lettere entro un tempo ragionevole, quanto rispondere a un inchino immediatamente.
(Lord Chesterfield)

La regola vuole che un vero gentiluomo non parli delle sue ex fidanzate, né delle tasse che paga.
(Haruki Murakami)

Tra le buone maniere e il congiuntivo, è una bella gara a chi si estingue prima.
(istintomaximo, Twitter)

Da quando seguo il galateo a tavola, ho appeso la scarpetta al chiodo.
(Texxmat, Twitter)

Tordo! La cosa più difficile da mangiare in natura! Alla fine, decisione tragica: tordo intero! Colori di Fantozzi: rosso, rosso pompeiano, arancio aragosta, viola, viola addobbo funebre, blu tenebra… sul blu tenebra Fantozzi andò in coma cardiorespiratorio!
(Il secondo tragico Fantozzi)

La buona educazione non sta tanto nel non versare della salsa sulla tovaglia, ma piuttosto nel non mostrare di accorgersene se un altro lo fa.
(Anton Cechov)

Dire grazie non è solo una questione di buone maniere. E una questione di buona spiritualità.
(Alfred Painter)

Il vero galateo è puramente e semplicemente la moneta spicciola di quel biglietto da mille lire che è la Bontà.
(Giovanni Faldella)

Le buone maniere richiedono tempo, e nulla è più volgare della fretta.
(Ralph Waldo Emerson)

L’egoismo ispira un tale orrore che abbiano inventato le buone maniere per nasconderlo, ma traspare attraverso tutti i veli e si tradisce in ogni occasione.
(Arthur Schopenhauer)

Le buone maniere sono soprattutto un bisogno di chi è brutto. I belli possono permettersi qualsiasi cosa.
(Evelyn Waugh)

Sapete quante belle cose si possono fare senza offendere le regole della buona creanza: fino sbudellarsi.
(Alessandro Manzoni)

Prima si dovettero inventare coltello e forchetta, e poi l’umanità imparò a mangiare correttamente.
(Robert Musil)

Le buone maniere sono la consapevolezza sensibile dei sentimenti degli altri. Se hai quella consapevolezza, hai delle buone maniere, non importa quale forchetta tu stia usando.
(Emily Post)

Se sei ospite di qualcuno, la cortesia impone che tu non possa mostrare né noia né disappunto, non importa cosa stia succedendo.
(Emily Post)

L’ascolto è una silenziosa, ma elementare, espressione di buone maniere.
(Thaddäus Troll)

Sul continente le persone hanno un buon cibo; in Inghilterra le persone hanno buone maniere a tavola.
(George Mikes)

Se un uomo apre la portiera dell’auto alla moglie o è nuova l’auto o è nuova la moglie.
(Principe Filippo di Edimburgo)

L’etichetta significa comportarsi un pochino meglio di quanto sia assolutamente essenziale.
(Will Cuppy)

Le buone maniere apriranno porte che la miglior istruzione non riesce ad aprire.
(Clarence Thomas)

Le buone maniere consistono nel nascondere quanto bene pensiamo di noi stessi e quanto male degli altri.
(Mark Twain)

Quando si parla di galateo, alcuni immaginano un vecchio libro tutto impolverato sepolto in una libreria d’altri tempi. A me invece fa pensare agli innumerevoli gesti di maleducazione che ogni giorno siamo costretti a subire da persone che senza ombra di dubbio non si definirebbero mai come scostumati
(Cristina Isacco)

Non sono gli errori a fare scandalo. Quel che preoccupa è la convinzione, sempre più diffusa, che le buone maniere siano un’anticaglia, e che non valga la pena di impararle.”
(Piero Ottone)

Naturalmente si possono avere delle cattive maniere, se si sa come usarle.
(Andy Warhol)

Mai confessare una scoreggia in pubblico. È una legge non scritta: il più rigido fra i protocolli dell’etichetta americana.
(Paul Auster)

A te convien temperare et ordinare i tuoi modi non secondo il tuo arbitrio, ma secondo il piacer di coloro co’ quali tu usi, et a quello indirizzargli; e ciò si vuol fare mezzanamente, percioché chi si diletta di troppo secondare il piacere altrui nella conversazione e nella usanza, pare più tosto buffone o giucolare, o per aventura lusinghiero, che costumato gentiluomo. Sì come, per lo contrario, chi di piacere o di dispiacere altrui non si dà alcun pensiero è zotico e scostumato e disavenente.
(Giovanni Della Casa)

Non solamente non sono da fare in presenza degli uomini le cose laide o fetide o schife o stomachevoli, ma il nominarle anco si disdice; e non pure il farle et il ricordarle dispiace, ma eziandio il ridurle nella imaginazione altrui.
(Giovanni Della Casa, Galateo)

Non devi guardare nel fazzoletto, come se ci fossero delle perle, dopo che ti sei soffiato il naso, e neppure devi mettere il naso sul piatto o sul bicchiere di un altro, per annusare: potrebbero cadere dal naso cose sconce. Non devi neppure offrire il bicchiere dal quale hai bevuto, o un frutto che hai morsicato.
(Giovanni Della Casa, Galateo)

Sono ancora di quelli che, tossendo e starnutendo, fanno sì fatto lo strepito che assordano altrui; e di quelli che, in simili atti, poco discretamente usandoli, spruzzano nel viso ai circonstanti; e truovasi anco tale che, sbadigliando, urla o ragghia come asino; e tale con la bocca tuttavia aperta vuol pur dire e seguitare suo ragionamento e manda fuori quella voce (o più tosto quel romore) che fa il mutolo quando egli si sforza di favellare: le quali sconce maniere si voglion fuggire come noiose all’udire et al vedere.
(Giovanni Della Casa, Galateo)

Non istà bene a fregarsi i denti con la tovagliuola, e meno col dito, che sono atti difformi. Né risciacquarsi la bocca e sputare il vino, sta bene in palese. Né in levandosi da tavola portar lo stecco in bocca, a guisa d’uccello che faccia suo nido, o sopra l’orecchio, come barbiere, è gentil costume.
(Giovanni Della Casa, Galateo)

Quando si favella con alcuno, non se gli dee l’uomo avicinare sì che se gli aliti nel viso, percioché molti troverai che non amano di sentire il fiato altrui, quantunque cattivo odore non ne venisse.
(Giovanni Della Casa, Galateo)

Della Casa esorta ad evitare l’esagerata adulazione, la affettata umiltà, condanna il servilismo, il conformismo. Ma chi vuol fare carriera, difficilmente rinuncia a queste scorciatoie, tanto deplorevoli moralmente quanto redditizie professionalmente. A tempi nuovi, galateo nuovo.
(Cesare Marchi)

Bon Ton. Non si può avere senza essere educati; ma si possono applicare diligentemente tutte le regole della buona educazione e non avere «bon ton».
(Lina Sotis)

Signore e signorine, attenzione ai “dettagli killer”: il fondotinta che forma un maschera ben netta all’altezza del mento, il fard che sbava sul colletto, la biancheria leggermente délabré o ingrigita dai lavaggi, le vestigia dello smalto rosso “da mare” sulle unghie dei piedi per tutto l’inverno, i collant smagliati indossati sotto gonne lunghe e pantaloni. Tutte cose che trascuriamo “perché tanto non si vedono” e invece si vedono benissimo.
(Barbara Ronchi della Rocca)

Uomini: vada per il capello lungo e spettinato a patto che sia pulitissimo, imperdonabili invece punti neri, peli che sbucano dalle orecchie, denti non curati e “nevicate” sulle spalle. Come per i capelli, ok all’abbigliamento informale e leggermente trasandato purché tutto profumi di pulito.
(Barbara Ronchi della Rocca)

Al ristorante non si appoggia il telefono accanto al piatto a meno che noi si sia un medico che deve essere reperibile o il genitore di un bambino piccolo. In ogni caso è obbligatorio azzerare la suoneria. Non si fanno telefonate a tavola, a meno che non si sia da soli e si stia aspettando di ordinare o mangiare.
(Barbara Ronchi della Rocca)

Bisognerebbe lasciar camminare nella parte più interna del marciapiede (la più protetta) le persone anziane e le donne. Al bar l’uomo dovrebbe sedersi un attimo dopo la sua compagna, ordinare dopo aver chiesto a lei cosa desidera e versarle da bere. Le signore hanno la precedenza salendo e scendendo dai mezzi pubblici, entrando e uscendo dall’ascensore, mentre è l’uomo che sale per primo sul taxi (e poi si sposta per far posto) e al cinema e a teatro fa strada alla compagna nell’inoltrarsi tra le persone.
(Barbara Ronchi della Rocca)

In treno si tiene la suoneria del telefono bassissima o, meglio ancora, il vibracall, e le conversazioni si fanno fuori, nel corridoio. Prima di scendere si salutano i compagni di viaggio augurando loro buon proseguimento.
(Barbara Ronchi della Rocca)

Una cosa è certa: se, a partire dall’asilo, si insegnassero ai bambini – a prescindere da ogni inaccettabile settarismo – le più elementari maniere di comportarsi (…) le cose andrebbero meglio, per lo meno non porterebbero a quella discrepanza tra le diverse provenienze familiari e sociali. Ossia tra le persone «comme-il-faut» (ossia che conoscono le buone maniere) e la grande maggioranza di coloro che non le conoscono o non le applicano affatto e di cui dobbiamo purtroppo subirci la presenza ubiquitaria.
(Gillo Dorfles)

La gentilezza ha due facce. La prima è la buona educazione formale e l’osservanza delle regole sociali. Significa avere buone maniere, seguire il galateo, l’etichetta. La seconda, più importante: significa essere brave persone. Ovvero accoglienti, generosi, altruisti
(Valentina D’Urso)

Dove il buon tuono della società non v’è o non si cura, quivi la morale manca d’ogni fondamento e la società d’ogni vincolo, fuor della forza, la quale non potrà mai né produrre i buoni costumi né bandire o tener lontani i cattivi.
(Giacomo Leopardi)

Chi parla sempre di galateo non lo ha mai letto.
(Proverbio)