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Frasi Belle

Frasi, citazioni e aforismi su Lecce

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Presento una raccolta di frasi, citazioni e aforismi su Lecce. Tra i temi correlati Frasi, citazioni e aforismi su Bari, Frasi, citazioni e aforismi sulla Puglia e Frasi, citazioni e aforismi sul Salento.

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Frasi, citazioni e aforismi su Lecce

Lecce ha strade belle, ampie, ma tutte tortuose. Intorno una pianura vastissima.
(George Berkeley)

A Lecce anche le abitazioni più povere sono di gusto. In nessun’altra città ho visto tante porte, finestre, logge, pilastri, balaustre tutte di pietra. La pietra qui si lavora con facilità.
(George Berkeley)

Lecce città magica, il Salento meraviglia che ti entra nell’anima.
(Anonimo)

E’ così chiara la mia anima
da tenerla al mio fianco,
mentre cammino per i vicoli di Lecce,
e ogni mio sguardo nasce nella luce
dello stupore.
(Fabrizio Caramagna)

Lecce è aria che sorride, che mi circonda amorosa, il barocco di certe vie davanti ai miei occhi, il soffio sul viso del mare lontano.
(Fabrizio Caramagna)

Incantevole è Lecce. Se dovessi paragonarla a un’altra città italiana, non cercherei nel Sud, ma piuttosto nella Val Padana, nel Veneto, nell’Emilia, in quelle città che già furono sede di un ducato e di un principato, e in cui finisce di esaltarsi lo spirito di una cultura aristocratica.
(Guido Piovene)

Lecce conserva una qualità signorile, quasi di salotto distinto dai servizi del circondario. Se si entra nella parte vecchia, le molte chiese barocche e i palazzi barocchi, ora di faccia, ora di sghembo, in piazzette e stradine, e disposti tra loro in angoli dal gusto scenico, si direbbero una serie di piccoli teatri. Tutto sembra disposto e ornato per un lieve gioco teatrale; una commedia di Goldoni non vi stonerebbe; facciate di chiese, palazzi e i loro effetti combinati, tramandano attraverso i secoli un animo squisitamente provvisorio, quasi dovessero durare una sera sola.
(Guido Piovene)

La vita di Lecce è accentrata in piazza S. Oronzo, il cui nome, poco comune altrove, qui invece compare frequente all’anagrafe e, se è portato da qualcuno, è un segno quasi certo leccese.
(Guido Piovene)

[S. Oronzo] è una piazza vivace, oltreché per la gente, per movimento e per varietà architettonica.
(Guido Piovene)

Lecce è celebre per il suo barocco. E’ però un barocco speciale, e non ha nulla a che vedere con quello di Roma, né con quello ardente e chimerico di alcune città siciliane, e nemmeno di altre cittadine pugliesi, come Martina Franca.
(Guido Piovene)

Chiese e palazzi sono come ravvolti dentro una tonaca di pietra lavorata come lo stucco, sennonché la pietra tenera, esposta all’aria, prende un bel colore dorato. Il grande capriccio di Lecce va da San Matteo al Duomo, di Santa Maria del Rosario a Santa Maria delle Grazie , da Santa Chiara ai Palazzi della nobiltà, fino al Palazzo del Governo e a Santa Croce che è il culmine: aquile, draghi, scimmie, santi, i turchi, le colonne tortili, le balaustre, i trafori, i riccioli, i fiori, la frutta, i nastri svolazzanti. Pure quella facciata dà un’impressione d’armonia, e, come tutta Lecce, incanta.
(Guido Piovene)

I leccesi hanno un’indole gentile con un fondo brevemente ironico, coltivano l’eleganza, intima ed esteriore, in un modo che ricorda Parma. Anche nei ceti più modesti, uomini e donne appaiono ben vestiti. E’ una popolazione poco meridionale, sono frequenti le persone bionde e di pelle asciutta e chiara. Anche nella parlata la lingua è poco dialettale, senza accenti spiccati. Venendo dalle terre limitrofe, con le loro parlate fortemente caratteristiche, si è improvvisamente tuffati nell’italiano puro. E’ come imbattersi nel mare in una polla d’acqua dolce.
(Guido Piovene)

Dalla cornice del barocco leccese esce San Nicola e Cataldo, ai margini della città, chiesa di struttura normanna il cui portale risente di influenze islamiche e la cupola arieggia a un bizantinismo tardivo. E’ questa la più bella chiesa di Lecce; e il cimitero di Lecce, che la circonda, è uno dei più belli d’italia.
(Guido Piovene)

Ho cominciato a frequentare Lecce poco alla volta, mi portavano in giro a vedere dei posti, conoscevo le persone e così ho finito per innamorarmi dei leccesi e della città.
(Ferzan Özpetek)

Lecce, città dell’ arte,
se ne infischia
di chi arriva e di chi parte.
(Vecchio ritornello)