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Frasi BelleSimpatiche e Divertenti

Frasi, citazioni e aforismi sul liceo classico

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Il liceo classico serve o non serve? Ovviamente, chi ha fatto il liceo classico sa che non ci possono essere dubbi.

Presento una raccolta di frasi, citazioni e aforismi sul liceo classico, con in fondo una selezione di battute divertenti. Tra i temi correlati si veda Frasi, citazioni e aforismi sui classiciFrasi, citazioni e aforismi sulla scuola, Frasi, citazioni e massime di Marco Tullio Cicerone e Le più belle frasi dei filosofi greci.

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Frasi, citazioni e aforismi sul liceo classico

A chi ha fatto il classico è difficile far crollare il morale. avevamo quindici anni, cercavamo il verbo nascosto per ore
(Ester Viola)

Chi ha fatto il classico ha il morale più duro da abbattere, di sera. Nessuna sera può essere più nera di quando si preparava il Rocci coi fogli protocollo per la versione in classe il giorno dopo
(Ester Viola)

E’ al greco che torniamo quando siamo stanchi della vaghezza, della confusione; e della nostra epoca.
(Virginia Woolf)

Abolire la cultura classica serve solo a perdere la memoria, a farci vivere in una società orientata sul presente.
(Umberto Eco)

La traduzione dal greco e dal latino rappresenta l’attività più vicina alla ricerca scientifica, cioè alla comprensione di ciò che è sconosciuto.
(Luca Cavalli Sforza)

Il Liceo classico grazie alle lingue morte propone veri “problemi da risolvere” e non semplici “esercizi da eseguire”.
(Dario Antiseri)

Chi esce dal classico sa parlare, sa scrivere, sa pensare, sa riconoscere il duraturo e l’effimero, capire la libertà, la bellezza, la varietà e la concordia.
(Nicola Gardini)

“Tityre tu patulae recubans sub tegmine fagi”. La metrica dell’esametro. Gli accenti. L’armonia che ascoltavo. E Virgilio che mi parlava sottovoce, al liceo.
(Fabrizio Caramagna)

Il greco antico ha una funzione quasi terapeutica perché che permette di “pensare meglio”. Li riconosci spesso quelli che hanno frequentato il liceo classico (non solo dagli occhiali che quasi sempre portano). Li riconosci dal modo di parlare e di scrivere: segno concreto che il greco è entrato dentro di loro, nel modo di vedere e di esprimere il mondo in italiano, e mai più ne è uscito.
(Andrea Marcolongo)

La cultura classica è l’unico antidoto contro la velocità e la superficialità della nostra epoca.
(Andrea Marcolongo)

Il liceo classico è una scuola che insegna il mestiere di vivere, citando Pavese, preparando a tutta la gamma di dolori e di successi che la vita adulta riserva ad ognuno di noi.
(Andrea Marcolongo)

Ho scritto di aver fatto il liceo classico tra il 2001 e il 2006 invece avrei dovuto scrivere 2001-presente perché una volta che entri al classico il classico entra in te e ci resta per sempre.
(PAO_LOST, Twitter)

Il liceo classico non fornisce soltanto nozioni sul tempo in cui viviamo, ma aiuta a capire quali siano le strade giuste per progettare il futuro. E molti giovani si innamorano anche della bellezza del mondo antico, della forma che, in Platone o Catullo, è armonia
(Roberto Vecchioni)

Non ci sarebbe stato Shakespeare senza Seneca e Einstein senza Aristotele. Non si può costruire il quinto piano di una casa senza quelli inferiori.
(Roberto Vecchioni)

Il Liceo Classico la migliore palestra per allenare i giovani al futuro.
(Luciano Canfora)

Non possiamo capire nulla di noi se non ci confrontiamo con i Greci.
(Giuseppe Zanetto)

Nei testi greci, e nel greco, oggi non leggiamo gli antichi, leggiamo noi stessi.
(Andrea Marcolongo)

Siamo greci senza avvederci e senza saperlo, quando parliamo, quando leggiamo, quando cerchiamo un panorama (pan-orama, “vista totale”) o contempliamo un’opera d’arte, quando votiamo, quando ammiriamo una donna o andiamo dal medico.
(Carlo Carena)

A cosa serve studiare il latino? Serve a parlare bene, ci restituisce il valore originario delle parole.
(Ivano Dionigi, rettore dell’università di Bologna, ai giovani liceali)

Oggi tu, staccato dalla spina della storia e connesso con l’immensa rete del mondo (il web), rischi di sperimentare solo la dimensione spaziale e di rimanere schiacciato sotto l’eterno presente: senza cognizione del tempo, l’unica dimensione che ci consente di conoscerci e di progettare.
(Ivano Dionigi, rettore dell’università di Bologna, ai giovani liceali)

Là, in compagnia di Lucrezio, potrai confrontarti con l’uomo cosmico; in compagnia di Cicerone, con l’uomo politico; in compagnia di Seneca, con l’uomo interiore.
(Ivano Dionigi, rettore dell’università di Bologna, ai giovani liceali)

Il latino ci mette a parte di una triplice eredità: il primato della parola, la centralità del tempo, la nobiltà della politica.
(Ivano Dionigi, rettore dell’università di Bologna, ai giovani liceali)

Il latino insegna il nominativo e l’accusativo e, se non li si conosce o, peggio, li si scambia, non si sa chi è che ruba e chi è che è derubato e si finisce, come nell’immortale Pinocchio, per mettere in galera il derubato e lasciare libero il ladro.
La parola classica, parola di una lingua morta, sembrerebbe dunque non voler dir niente e invece dice tante cose, dice quell’indicibile che si addensa dietro, intorno a ogni parola e a ogni situazione
(Claudio Magris)

Nel liceo classico, la grammatica, la lingua, la versione – lungi dal rappresentare tratti di ottuso specialismo – sono i veri saperi “trasversali”, perché insegnano pratiche intellettuali rigorose, disponibili alla generalizzazione e all’applicazione nelle più varie discipline.
(Federico Condello)

Perché, in questo attacco scomposto alla didattica liceale, si riservano ironie e accuse di nozionismo solo all’insegnamento del greco e del latino? Sfuggono al nozionismo la fisica o le scienze naturali? Mandare a memoria liste di varietà botaniche o codici d’enzimi è più istruttivo e più “interessante” che studiare le eccezioni della terza declinazione?
(Federico Condello)

È evidente che il liceo classico ha tutte le caratteristiche per costituire ancora un efficace strumento di equità culturale e sociale: è uno strumento dei più efficaci […]. Il liceo classico attrae studenti privilegiati, certo, e in misura maggiore rispetto ad altre scuole; ma continua ad attrarre studenti la cui chances di sopravanzare i genitori sono fra le più alte, visti i dati dei successi universitari che caratterizzano i diplomati al classico.
(Federico Condello)

Nella mia classe, liceo classico, avevo figli di portantini e figli di ministri, figli di “alta nobiltà” e figli di impiegati statali: tutti amici. Quell’Italia era una “open society” vera.
(Cristina Cersei)

Io, il re della matematica, ho fatto il liceo classico: mi ha insegnato il metodo di studio, la passione ha fatto il resto.
(Alessio Figalli, vincitore della medaglia Fields per il 2018, il maggior riconoscimento mondiale per la matematica)

Il latino non si studia per imparare il latino, si studia per abituare i ragazzi a studiare.
(Antonio Gramsci)

Quelli che dicono che il liceo classico non è la scuola migliore del mondo o non hanno fatto il liceo classico o avrebbero voluto fare il liceo classico
(Anonimo)

Chi ha fatto il classico sa che a 16 anni non dovevi trovare la fidanzata, dovevi trovare l’aoristo nella frase.
(Fabrizio Caramagna)

Chi ha fatto il classico è leggermente avvantaggiato, la sensazione «ah, che bello, oggi tutte cose facili» ha smesso di provarla a 14 anni.
(Ester Viola)

Per chi ha fatto altre scuole il compito in classe era tipo ricreazione, chi ha fatto il classico diventava pallido due giorni prima.
(Ester Viola)

Chi ha fatto il classico ha provato il «non ce la farò mai» almeno tre volte al giorno per 5 anni, è stato meglio di una gioventù a Sparta.
(Ester Viola)

Quando la tentazione di arrendersi è forte chi ha fatto il classico si ricorda quelle radici d’aoristo scavate a mani nude e rialza la testa.
(Ester Viola)

Chi ha fatto il classico sa come non avvilirsi davanti all’impegno non ripagato: studiare tantissimo era compatibile col 4 in greco scritto.
(Ester Viola)

Chi ha fatto il classico usava la ricreazione per studiare l’interrogazione dell’ora dopo, figurarsi se oggi ha frustrazioni da ufficio.
(Ester Viola)

Chi ha fatto il classico ha imparato da piccolo a maneggiare la speranza: davanti alle versioni ti serviva la soluzione, non la fiducia.
(Ester Viola)

Tra i vari talenti, se hai fatto il classico sai rispondere ai messaggi sentimentali ambigui, una frase di greco significava sempre 2 cose.
(Ester Viola)

Chi ha fatto il classico a 14 anni passò giorni su «spirito dolce» e «spirito aspro», figurati se oggi s’affligge per un ostacolo.
(Ester Viola)

Chi ha fatto il classico sa cos’era il greco quando i verbi nella frase erano due.
(Ester Viola)

Chi ha fatto il classico sa che ha 5 anni di ritardo su tutto, è per quello che poi facciamo le cose in metà tempo
(Ester Viola)

Tra chi ha fatto il classico poi sorge un altro tipo di competizione, per vantarsi: il classico mio era più duro del tuo.
(Ester Viola)

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Frasi e battute divertenti sul liceo classico

Ho poche certezze nella vita, una di queste sono i primini del liceo classico che dopo il primo giorno di scuola scrivono il loro nome con le lettere dell’alfabeto greco ovunque
(Anonimo)

Il liceo classico ti apre la mente ma ti chiude in casa!
(Anonimo)

Il greco è una malattia che si manifesta tra i 14 e 18 anni in chi si iscrive al liceo classico
(Anonimo)

L’hanno chiamato ‘Liceo Classico’ perché “Lasciate ogni speranza o voi ch’entrate” l’aveva già usata Dante
(Anonimo)

Lo hanno chiamato liceo classico perché ‘studia giorno e notte senza vedere la luce del giorno per secoli’ era troppo lungo.
(Anonimo)

Il fumo uccide, l’amore di più, ma il liceo classico non lo batte nessuno.
(Anonimo)

Chi ha fatto il classico ha perso l’innocenza il primo giorno di ginnasio, quando entrò in classe convinto soltanto di una cosa: «che bello, si fa poca matematica»
(Ester Viola)

La gente sa solo cos’è il lunedì, chi ha fatto il classico sa cos’era il lunedì col Rocci in mano.
(Ester Viola)

Chi ha fatto il classico solitamente si vanta di saper ancora tradurre. girerete con una paginetta di Erodoto da tirare fuori a tradimento
(Ester Viola)

Al Liceo classico noi che sapevamo bene i verbi greci avevamo molto prestigio. Eravamo l’aoristocrazia
(Lia Celi)

Iscrivetevi al classico e qualcosa di cui vantarvi da adulti ce l’avrete sempre
(Ester Viola)

– Ho fatto il liceo classico.
– Appassionato di greco?
– No, muratore.
(arcobalengo, Twitter)