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Le frasi più belle di Claudio Baglioni

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Claudio Baglioni (Roma, 16 maggio 1951) è uno dei cantautori italiani più conosciuti. Nel 1985, una giuria popolare elegge “Questo piccolo grande amore” la canzone del secolo.

Presento una raccolta delle frasi più belle di Claudio Baglioni. Tra i temi correlati si veda Le frasi più belle di Lucio Dalla e Le frasi più belle di Tiziano Ferro.

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Le frasi più belle di Claudio Baglioni

A volte più che di un mondo nuovo, c’è bisogno di occhi nuovi per guardare il mondo.

In questo mondo che copia tutto, l’unica cosa che non si può copiare è un’emozione.

Io ed i miei occhi scuri siamo diventati grandi insieme
Con l’anima smaniosa a chiedere di un posto che non c’è
Tra mille mattini freschi di biciclette
Mille più tramonti dietro i fili del tram
Ed una fame di sorrisi e braccia intorno a me.
(Strada facendo)

Strada facendo vedrai
Che non sei più da solo
Strada facendo troverai
Anche tu un gancio in mezzo al cielo
E sentirai la strada far battere il tuo cuore
Vedrai più amore, vedrai
(Strada facendo)

Amore mio,
Ma che gli hai fatto tu a quest’aria che respiro
E come fai a starmi dentro ogni pensiero
Giuralo ancora che tu esisti per davvero.
(Con tutto l’amore che posso)

Amore bello come il cielo
Bello come il giorno
Bello come il mare, amore
Ma non lo so dire
Amore bello come un bacio
Bello come il buio
Bello come Dio
Amore mio
Non te ne andare.
(Amore bello)

Avrai sorrisi sul tuo viso come ad agosto grilli e stelle
Storie fotografate dentro un album rilegato in pelle
Tuoni di aerei supersonici che fanno alzar la testa
E il buio all’alba che si fa d’argento alla finestra
(Avrai)

Avrai una donna acerba e un giovane dolore
Viali di foglie in fiamme ad incendiarti il cuore
Avrai una sedia per posarti e ore
Vuote come uova di cioccolato
Ed un amico che ti avrà deluso tradito ingannato
(Avrai)

Avrai avrai avrai
Il tuo tempo per andar lontano
Camminerai dimenticando
Ti fermerai sognando
Avrai avrai avrai
La stessa mia triste speranza
E sentirai di non avere amato mai abbastanza
Se amore, amore avrai.
(Avrai)

Ieri ho ritrovato le tue iniziali nel mio cuore,
(E tu come stai?)

Tu cosa pensi?
Dome cammini?
Chi ti ha portato via chi scopre le tue spalle?
Chi si stende al tuo fianco?
Chi grida il nome tuo?
Chi ti accarezza stanco…
Tu come stai?
(E tu come stai?)

Tu come stai?
Non è cambiato niente no.
Il vento non è mai passato tra di noi, tu come stai?
Non è accaduto niente, no.
Il tempo non ci ha mai perduto, no.
come stai? Tu come stai?…
(E tu come stai?)

Quella sua maglietta fina
Tanto stretta al punto che m’immaginavo tutto
E quell’aria da bambina
Che non glie’ho detto mai ma io ci andavo matto
E chiare sere d’estate, il mare, i giochi, le fate
E la paura e la voglia di essere nudi
Un bacio a labbra salate, un fuoco, quattro risate
E far l’amore giù al faro
Ti amo davvero, ti amo lo giuro, ti amo, ti amo davvero.
(Questo piccolo grande amore)

Sei tu che porterai il tuo amore
Per cento e mille strade
Perché non c’è mai fine al viaggio
Anche se un sogno cade…
(La vita è adesso)

Tu sei quel respiro
che mi toglie ancora il fiato
il solo nome che mi viene
come cerco le parole
e ho visto nubi andare altrove
(Niente più)

Tu sei il cielo che è restato
la luce che piange negli occhi
quando piove con il sole.
(Niente più)

Tu sei il senso che ho di me
quello che fui insieme a te
tra la gente e il mondo.
(Niente più)

Andiamo via soli
A chiederci un bacio e rubarne cento
In mezzo alla strada
Con le guance incavate per bere il vento
(Andiamo a casa)

Dove sono stato, in tutti questi anni,
io me n’ero andato a lavarmi i panni
dagli inganni del successo,
a riscoprirmi uomo
io sempre lo stesso,
più grigio ma non domo.
(Io sono qui)

Io sono vivo e sono qui
e vengo dentro a prenderti,
da solo disarmato innamorato,
tu devi arrenderti.
(Io sono qui)

È il bagliore di alcuni attimi, è l’errore di mille secoli e per sempre è l’amore.
(Quei due)

E meglio è amare e perdere
che vincere e non amare mai.
(Mai più come te)

Se non siamo più come ci siamo amati,
non sapremmo mai quel che saremmo stati.
(Tutto in un abbraccio)

Fa’ che il viaggio di un uomo non sia la bugia di una meta, ma la verità della strada che è lunga e segreta.
(Per incanto e per amore)

Fa’ che il tuo prossimo sia
non soltanto chi ti è accanto
ma anche il prossimo che verrà qui
(Per incanto e per amore)

Giorni passati a dividere il cielo dal mare
a prendere la rincorsa per volare
ora che ho te.
(Ora che ho te)

E avrai sempre il sorriso di adesso
lo stesso cuore lo stesso
quando non ci sarò più io
perché‚ ogni incontro e già un addio
quando non ci sarò più io
che ora ho te
(Ora che ho te)

Amori di mare
Quando la pelle s’increspa e ha paura
Sono una cosa sola con le stelle
E il velluto di una notte scura.
(Amori in corso)

Amori
Quanti chilometri di amori al mondo
Un po’ smarriti in questo traffico di cuori
Così diversi così uguali di una vita o di un secondo
(Amori in corso)

Oh, amori
Mille miliardi nell’universo
Mille miliardi di stelle e di dolori
Adesso che ancor prima di trovarti forse ti ho già perso
(Amori in corso)

Non ti lasciai un motivo né una colpa
ti ho fatto male per non farlo alla tua vita.
(Mille giorni di te e me)

E se del domani nessuno ha la certezza,
io son Nessuno e tu Domani.
(Stai su)

Gli occhi come due pezzi di vetro,
tu non sei come ti credevo io.
Un autotreno mi ruggisce dietro
ma perché hai fatto il mondo così triste, Dio?
(Via)

Io ti baciavo mentre tu piangevi, e adesso che io piango tu chi bacerai..
(Via)

Notti assonnate di lancette che sbucciano i minuti e pioggia dietro i vetri a cordicelle
(Notti)

Anche chi dorme in un angolo pulcioso
coperto dai giornali, le mani a cuscino
ha avuto un letto bianco da scalare e un filo
di luce accesa dalla stanza accanto
due piedi svelti e ballerini a dare calci al mare
nell’ultima estate da bambino
piccole giostre con tanta luce e poca gente
e un giro soltanto.
(Uomini persi)

E chissà se prima o poi,
se tu avrai compreso mai,
se ti sei voltata indietro.
E chissà se prima o poi,
se tu avrai compreso mai,
che io son solo.
(Solo)

Resto qui
e canterò solo,
camminerò solo,
da solo continuerò.
(Solo)

Io me ne andrei
Riproviamo un’altra volta
Non è detto e poi non si sa mai
Cominciamo dal principio, tutto quanto, vuoi?
Io me ne andrei
Mi dai una mano
A cercare lontano
Non ci vuole poi tanto
Una casa nel vento
Per ricominciare
Per poi volare in alto
Dove tu non sei
La parola fine non esiste mai
(Io me ne andrei)

Il sogno è un vento che abbiamo stretto fra le mani.
(Il sogno è sempre)

E non vogliamo andare in paradiso se lì non si vede il mare.
(da Noi no)

Chi ci sarà dopo di me
respirerà il tuo odore
pensando che sia il mio
io e te che facemmo invidia al mondo
avremmo vinto mai
contro un miliardo di persone?
E una storia va a puttane, sapessi andarci io.
(Mille giorni di te e di me)

Io ti lascio senza perderti
e ti perdo un po’
anche se poi
lasciarti è un po’ perdermi.
(Le vie dei colori)

Il cuore lo trovai in corsia caduto mezzo morto, poi si rialzò ma restò zoppo.
(Reginella Reginè)

Il passato non passò per niente, il futuro non fu neanche dopo, ed il presente è sempre assente.
(Titoli di coda)

Se anche tu vedi la stessa luna non siamo poi così lontani.
(Stai su)

Fa’ che il tuo prossimo sia non soltanto chi ti è accanto, ma anche il prossimo che verrà qui.
(Per incanto e per amore)

Tuo padre mani da operaio a vita che ride e gli si spacca il viso, impallidito di tv.
(E adesso la pubblicità)

E l’azzurro si squarciò,
e stelle trovai,
lentiggini di Dio
io col viso sull’oblò,
per primo volai.
(Gagarin)

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Dal libro Q.P.G.A

Certe cose le trovi solo quando smetti di cercarle.

Il presente è un foglio troppo piccolo per ospitare anche un solo schizzo di eternità.

L’amore è come la marea: quando si ritira lascia solo detriti.

L’incanto è nel futuro, raramente nel passato, mai nel presente.

La magia è come il silenzio: appena la chiami svanisce.

Il sogno svanì così come svaniscono i sogni: senza avvisare né chiedere permesso.

Siamo ciò che siamo stati.

Il passato è sale, si scioglie per dare sapore al futuro.

Una rivoluzione è rivoluzione solo se fallisce.

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Varie

“Cantore dei sentimenti” è una delle tante definizioni che mi vennero date negli anni del cantautorato impegnato e più organico al movimento. Soffrivo come un pazzo all’idea di non essere assimilato a un certo mondo. Col tempo è diventato un segno distintivo e anche una fionda: negli anni ‘80 cercai di meritarmi l’attenzione della critica con album ampollosi e costruiti. Mia madre mi rimproverò: smettila di fare dischi per i giornalisti!
(Intervista al Corriere della sera, 2018)

Il successo non arrivava e Questo piccolo grande amoredoveva essere il mio testamento. Avevo già ripreso in mano gli orari per le lezioni di architettura. In una settimana balzò al numero 1.
(Intervista al Corriere della sera, 2018)

Agli esordi non pensavo che la mia carriera sarebbe partita. Poi pensavo che sarebbe finita subito. Si protrae l’appuntamento con un finale che non arriva.
(Intervista al Corriere della sera, 2018)

I concerti sono come andare dallo psicanalista, e invece di pagare vengo pagato.
(intervista a Gioia, 2014)

‘Questo piccolo grande amore’, che non so come sia diventata una canzone ‘classica’, non ha la struttura della canzone, ha quattro parti e un’introduzione che si ripete due volte, due cambi di tono, varie asimmetrie, eppure è diventata una canzone popolarissima. È curioso. Ma è nata in un periodo di grande sperimentazione che non c’è più e ci manca.

La tv esiste, va affrontata, tutto il mondo parla di tv e tutte le forme espressive devono farci i conti. Non è il diavolo. Dipende da come la usi

I giovani di oggi hanno poca voglia di vivere, di ridere. Sono sempre alla ricerca del «massimo» in tutto, seguono ideali violenti e altissimi che probabilmente non potranno mai raggiungere.

In fondo si scrive per colmare qualcosa che non abbiamo, e più si scrive d’amore e meno ne sappiamo; d’altronde anche i cani vanno a ululare alla luna perché non capiscono cosa sia.

Darei non so che cosa per poter essere un grande direttore d’orchestra!

Raccontarsi e raccontare è un po’ come vivere. Anzi è vivere due volte: la prima vivendo, appunto; la seconda raccontando.

Qualsiasi persona venga al mondo ha il diritto e il dovere di fare la sua opera di ribellione, perché altrimenti non ha senso che venga al mondo e si adegui a tutto quello che già esiste.

Ho sempre pensato al tempo come a un contenitore e all’uomo come al suo contenuto

Devo confessare che mi piacciono gli arrangiamenti che si possono fare avendo a disposizione un’orchestra vera e propria. È il tipo di musica che preferisco.

La pace si conquista. La guerra è conquista. La pace è progetto. La guerra, rigetto.

Diversità e molteplicità rappresentano una ricchezza e non un costo, un più e non un meno, la soluzione e non il problema.

Un uomo che non ha di che nutrirsi non può chiamarsi uomo.