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Le frasi più celebri di Tacito con traduzione in italiano

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Publio Cornelio Tacito, comunemente abbreviato in Tacito (55-58 circa – 117-120 d.C), è considerato il più grande esponente del genere storiografico della letteratura latina, per la sua capacità di analisi politica e di riflessione lucida sui drammi della storia.

Presento una raccolta delle frasi più celebri di Tacito con traduzione in italiano. Tra i temi correlati si veda Frasi belle e famose di Seneca, Frasi, citazioni e massime di Marco Tullio Cicerone, Le frasi più celebri di Tito Livio e Frasi, detti e proverbi latini.

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Le frasi più celebri di Tacito con traduzione in italiano

In una repubblica molto corrotta, moltissime sono le leggi.
Corruptissima republica, plurimae leges.

La brama di potere assoluto è la più ardente di tutte le passioni
Cupido dominandi cunctis adfectibus flagrantior est.

E la folla lo oltraggiava da morto con la stessa bassezza con cui lo aveva adulato da vivo.
Et vulgus eadem pravitate insectabatur interfectum qua foverat viventem.

E’ vizio del mal animo umano sempre lodare le cose antiche e biasimare quelle presenti.
Vitio malignitatis humanae, vetera semper in laude, praesentia in fastidio sunt.

Un’onesta morte è migliore d’una vita vergognosa.
Honesta mors turpi vita potior.

Il volgo è sempre pronto alle cose più scellerate.
Est vulgus ad deteriora promptum.

Speranza nel valore, salvezza dalla vittoria.
Spes in virtute, salus ex victoria.

Gli dei sono dalla parte dei più forti.
Deos fortioribus adesse.

La rara felicità di quei tempi, in cui è possibile pensare quello che vuoi e dire quello che pensi.
Rara temporum felicitate ubi sentire quae velis et quae sentias dicere licet.

Ci saranno vizi finché ci saranno uomini.
Vitia erunt, donec homines

Tutto ciò che è sconosciuto è sublime.
Omne ignotum pro magnifico.

Paura e terrore sono vincoli d’affetto deboli: una volta venuti meno, chi cesserà di tremare proverà odio.
Metus ac terror sunt infirma vincla caritatis; quae ubi removeris, qui timere desierint, odisse incipient.

La verità si rafforza con la luce e con il tempo, la menzogna invece con la fretta e l’incerto.
Veritas visu et mora, falsa festinatione et incertis valescunt.

Una ricompensa che viene da chi esercita il potere ha in sé la forza di un comando.
Merces ab eo, qui iubere potest, vim necessitatis adfert.

I benefici sono graditi finché si vede la possibilità di ricambiarli; quando invece superano questi limiti, invece di gratitudine generano odio.
Beneficia eo usque laeta sunt dum videntur exolvi posse: ubi multum antevenere, pro gratia odium redditur.

È proprio della natura umana odiare colui al quale si è recato danno.
Proprium humani ingenii est odisse quem laeseris.

O padri coscritti, tutte le cose che si credono ora antichissime, furono nuove un tempo.
Omnia, patres coscripti, quae nunc vetustissima creduntur, nova fuere.

La notte era gravida di minacce e stava per sfociare nel delitto.
Noctem minacem et in scelus erupturam fors lenivit.

La riverenza è maggiore da lontano.
Major e longinquo reverentia.

E’ opportuno rinunciare agli odi privati per utilità pubblica.
Fas est privata odia publicis utilitatibus remittere.

Pessima razza di nemici gli adulatori.
Pessimum inimicorum genus, laudantes.

Il popolo è avido di cose nuove e, nello stesso tempo, le teme.
Populus est novarum rerum cupiens pavidusque

Risulta molto difficile sapersi moderare in un piacere in cui immagini non ne potrai godere a lungo.
Difficilius est temperare felicitati, qua te non putes diu usurum.

Non bisogna indugiare quando è più pericoloso far nulla che non osare
Nec cunctatione opus, ubi perniciosior sit quies quam

Predatori del mondo intero, i Romani, dopo aver devastato tutto, non avendo più terre da saccheggiare, vanno a frugare anche il mare; avidi se il nemico è ricco, smaniosi di dominio se è povero, tali da non essere saziati né dall’Oriente né dall’Occidente, gli unici che bramano con pari veemenza ricchezza e miseria. Distruggere, trucidare, rubare, questo, con falso nome, chiamano impero e là dove fanno il deserto, lo chiamano pace.
Raptores orbis, postquam cuncta vastantibus defuere terrae, mare scrutantur; si locuples hostis est, avari, si pauper, ambitiosi, quos non Oriens, non Occidens satiaverit; soli omnium opes atque inopiam pari adfectu concupiscunt. Auferre, trucidare, rapere falsis nominibus imperium, atque ubi solitudinem faciunt, pacem appellant.

Dove fanno il deserto, lo chiamano pace.
Ubi solitudinem faciunt, pacem appellant.

Le scellerataggini prendon forza dalla furia, le decisioni sensate dall’attesa.
Scelera impetu, bona consilia mora valescere.

Non è il caso di ritenere che nei tempi andati tutto sia stato migliore.
Nec omnia apud priores meliora.

Non frastuono e neppure calma, proprio quel silenzio particolare delle grandi paure e dei grandi furori.
Non tumultus, non quies, quale magni metus et magnae irae silentium est.

Il desiderio della gloria è l’ultima aspirazione di cui riescono a liberarsi anche gli uomini più saggi.
Etiam sapientibus cupido gloriae novissima exuitur.

La posterità rende a ciascuno il suo onore.
Suum cuicque decus posteritate rependit.

L’avarizia e l’arroganza sono i vizi principali dei potenti.
Avaritia et arrogantia praecipua validiorum vitia.

Senza ira né spirito di parte (nello scrivere la storia)
Sine ira et studio.

L’uomo di grande animo tollera le avversità anziché fuggirle: i forti e i prodi nella speranza insistono; i timidi e i vili si abbandonano alla disperazione per paura.
Maiore animo tolerari adversa, quam relinqui: fortes et strenuos, etiam contra fortunam insistere spei; timidos et ignavos ad desperationem formidine properare.

Gli odi fra parenti sono i più profondi.
Ferme acerrima proximorum odia sunt

Ogni punizione esemplare contro i singoli ha in sé qualcosa d’ingiusto, che trova il suo compenso nel vantaggio di tutti.
Habet aliquid ex iniquo omne magnum exemplum, quod contra singulos utilitate pubblica rependitur.

A poco servono le armi se si lasciano vive le ingiustizie.
Parum profici armis, si iniuriae sequentur.

Sono sottomessi abbastanza per obbedire, ma non ancora per essere schiavi.
Iam domiti ut pareant, nondum ut serviant.

La fede, la libertà, l’amicizia, sono i principali beni dell’animo umano
Fides, libertas, amicitia, praecipua humani animi bona.

Tra i malvagi più facile risulta l’accordarsi per la guerra anziché per la concordia in tempo di pace.
Faciliore inter malos consensus ad bellum quam in pacem ad concordiam.

Non sempre la pubblica opinione sbaglia, talvolta serve anzi a guidare le scelte.
Haud semper errat fama; aliquando et eligit.

Nessun senso di misura vi è nella folla: se non ha paura fa paura.
Nihil in vulgo modicum; terrere ni paveant.

Ma, come appunto suol avvenire in circostanze del genere, mentre tutti si prodigavano nel dare consiglio, ad affrontare il rischio risultaron ben pochi.
Sed quod in eius modi rebus accidit, consilium ab omnis datum est, periculum pauci sumpsere.

Quanti sono coloro che la brama degli onori conduce alla rovina, e che disprezzando quei beni che sono lenti a venire, ma sono sicuri, s’affrettano a cogliere frutti precoci, anche se questi li porteranno alla rovina.
Quod multos etiam bonos pessum dedit, qui spretis quae tarda cum securitate, praematura vel cum exitio properant.

Quanto più io vado meditando su fatti antichi o recenti, tanto più vedo in qualunque circostanza il gioco beffardo della sorte, propria alle cose mortali.
Mihi, quanto plura recentium seu veterum, tanto magis ludibria rerum mortalium cunctis in negotiis observantur.

Tuttavia la stessa fragilità della natura umana rende l’effetto della cura più lento del diffondersi della malattia.
Natura tamen infirmitatis humanae tardiora sunt remedia quam mala.

Né si infierì solo sugli autori, ma perfino contro i loro libri: i triumviri ebbero infatti l’ordine di bruciare nel comizio e nel foro gli scritti esemplari di quei chiarissimi ingegni. Evidentemente con quel fuoco si pensava di cancellare la voce del popolo romano, la libertà del senato, la coscienza del genere umano.
Neque in ipsos modo auctores, sed in libros quoque eorum saevitum delegato triumviris ministerio ut monumenta clarissimorum ingeniorum in comitio ac foro urerentur. Scilicet illo igne vocem populi Romani et libertatem senatus et conscentiam generis humani aboleri arbitrabantur.

Ma rimaneva ancora almeno l’ombra d’una libertà che stava per morire.
Manebant etiam tum vestigia morientis libertatis.

La memoria stessa avremmo perso con la voce, se fosse in nostro potere dimenticare come tacere.
Memoriam quoque ipsam cum voce perdidissemus, si tam in nostra potestate esset oblivisci quam tacere.

I più giudicano che narrare la propria vita sia segno di fiducia nei propri costumi, più che segno di arroganza.
Plerique suam ipsi vitam narrare, fiduciam potius morum, quam arrogantiam, arbitrati sunt.
(citato nell’incipit della Vita di Vittorio Alfieri)