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Nella sezione Scrittori di aforismi su Twitter l’articolo di oggi è dedicato a @calibro8 (Dragunov). Nella breve nota biografica che mi ha inviato, l’autore scrive di sé: “Sono una persona qualunque, vivo vicino il costante bisogno di equilibrio e lavoro per non perderlo. Mi iscrissi su twitter, se non erro, circa 4 anni fa ma ho spesso chiuso l’account ricominciando da ‘scrivi il tuo primo tweet’. Scrivo su twitter per giocare insieme ad altre persone, un gioco dove ognuno dice la sua a modo suo. Sono un tipo pignolo, ‘preciso’, dunque il nome di un fucile di precisione come il Dragunov mi sembrava simpatico e calibro8 è solo una conseguenza di questo”.
@calibro8 è un giocoliere delle parole (“Siamo tutti dei giocolieri con le parole, un po’ come gli illusionisti con lo stesso spettacolo delle carte, dove il mago fa la differenza”), e in questo suo gioco verbale si diverte a disintegrare la schematicità del nostro linguaggio alla ricerca di di nuove designazioni. “Non sempre le cose vanno come come dovrebbero” recita un vecchio detto. Aggiungendo in fondo alla frase “andarsene” (“Non sempre le cose vanno come come dovrebbero andarsene”) @calibro8 crea un senso nuovo all’interno di una espressione che era ormai logora. Oppure si veda questa altra frase del nostro gergo quotidiano: “Tiri sospiri di sollievo”. Quante volte l’abbiamo ripetuta fino allo sfinimento, fino a perdere il senso e l’originalità della metafora del “tirare fuori qualcosa” da noi stessi. Come in un novello linguaggio adamitico, @calibro8 conferisce di nuovo freschezza a questa metafora recuperando il valore dell’immagine e scrivendo “Tiro sospiri di sollievo e l’ansia, scodinzolando, me li riporta”. Così per “fare i castelli in aria” ci vuole una base, si può “essere così a terra” da studiare “la fuga tra le mattonelle”, il tempo è tiranno, non sistema le cose” ma “le lascia sulla sedia”, “datemi una leva” e la “metterò qui accanto a me sul divano”, “faccio passi da gigante” ma su un tapis roulant, etc. A ogni espressione ovvia e schematica del nostro discorso, @calibro8 aggiunge un frammento linguistico che ne cambia la connotazione originaria.
In questo giocare con la percentuale di logoro e di assurdo che il linguaggio porta con se, in questo cercare di aprire nuove porte del senso e di invertire i poli (“- Mi piacerebbe poter girare il mondo. – Viaggiare? – No, invertire i poli), “calibrando” (per restare in tema con il nickname) in modo sapiente le metafora, l’autore mostra una visione del mondo disincantata, dove si parte “con il migliore dei propositi” ma poi “si perde sempre la coincidenza”, dove tra “il toccare il fondo” e “l’avere una relazione stabile” è un attimo, dove ci “sono certe giornate che sembrano intere sessioni di corsi demotivazionali”, dove “La fortuna è una ruota che gira, mossa da un criceto che corre senza criterio” e persino Dio – soggetto quasi marginale in Twitter ma presente più volte nella timeline dell’autore – è qualcuno che lassù “visualizza e non provvede”.
Presento una selezione dei migliori tweet di @calibro8
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@calibro8, Tweet scelti
Non sempre le cose vanno come dovrebbero andarsene.
Dio, se ci sei dacci un segno, se ci fai sappi che non è divertente.
Tiro sospiri di sollievo e l’ansia, scodinzolando, me li riporta.
Ci vogliono le basi anche per costruire castelli in aria.
La coscienza va con i bianchi o i colorati?
Prima mi arrabbiavo, adesso invece prendo le cose e le spacco con filosofia.
Dio visualizza ma non provvede.
Alcuni tuit sono vere e proprie opere d’altri.
– Tu ci credi al colpo di fulmine?
– Non lo so, ma piove, prova a metterti sotto quell’albero.
Dal toccare il fondo al finire con l’averci una relazione stabile è un attimo.
Senti Karma, non posso crederti sulla fiducia, voglio le prove di quello che ho fatto nella mia vita precedente.
La ragione è dei pazzi forse perché parlano da soli, come i fatti.
Sono così a terra che sto studiando la fuga tra le mattonelle del pavimento.
I quadri come le convinzioni. Incorniciati, fissi alla stessa rappresentazione, immobili e con il riflesso di noi stessi sul vetro.
Alle volte trasformiamo qualcuno in qualcosa che non sa nemmeno di esistere, un po’ come la materia oscura dell’universo.
Il tempo è tiranno, non sistema le cose, le lascia sulla sedia
Con tutti questi sguardi spero che il soffitto non interpreti male, si innamori e finisca col crollarmi ai piedi.
In questi anni la cosa più vicina ad una relazione stabile è il mutuo.
Mi sento come il cordless di casa, scarico e sempre fuori posto.
Ci sono certe giornate che sembrano intere sessioni di corsi demotivazionali.
Non è bello ciò che è bello ma per alcuni è proprio cataratta.
Le delusioni che prendo poi le restituisco.
Datemi una leva e la metterò qui accanto a me sul divano.
Poveri posteri, mai una sentenza semplice.
I sogni sfrecciano veloci sulle loro auto e noi dietro con il monopattino.
Durante i miei conflitti interiori non so mai bene da quale parte stare.
Passo dal ‘non potevo immaginarlo’ al ‘dovevo immaginarlo’ con una velocità inimmaginabile.
Se gli amici si contano sulle dita di una mano ci sarà sempre quello a cui spetta il dito medio.
Ho smesso di sognare ad occhi aperti quando ho capito che la realtà si divertiva a conficcarci due dita.
La verità è che diamo peso anche al fumo negli occhi.
Ho più tarli che neuroni.
La scomodità di avere l’umore a terra e doverci dormire sopra.
Una sonora risata come colonna sonora della vita.
Sono finito nella tana del loop.
In un mondo parallelo ci saranno risposte che non trovano le domande.
Un biglietto di sola andata per il dunque, grazie.
Io per te ci sarò sempre che non trovi di meglio.
Faccio passi da gigante ma su un tapis roulant.
Parto con il migliore dei propositi ma perdiamo sempre la coincidenza.
Resto in attesa per non perdere la staticità acquisita.
Ho buttato giù i miei buoni propositi per l’anno nuovo insieme al cenone, poi ho tirato l’acqua
La fortuna è una ruota che gira, mossa da un criceto che corre senza criterio.
Io ci provo a vedere il lato positivo delle cose ma deve esserci la stessa rotazione sincrona che la terra ha con la luna.
Il cervello come amplificatore degli alti e dei bassi mentre la vita te le suona.
Il problema con le mie aspettative è che non possiedo una scala che sia all’altezza.
Avrei tante cose da dire e altrettanto da ridire.
Ci vuole grande forza per affrontare il m’Ercole dì.
Il lunedì è fonte di spirazione.
Per poter leggere fra le righe bisogna prima saperci scrivere.
Copriti bene che fuori c’è troppa aria natalizia.
Non ascolto e annuisco un po’ come con i termini e condizioni d’utilizzo.
La notte porta consiglio ma mi addormento sempre prima che arrivi.
Un girone dell’inferno me lo immagino pieno di eterni aggiornamenti e riavvii.
Mi appello al buon nonsense.
– Mi piacerebbe poter girare il mondo.
– Viaggiare?
– No, invertire i poli.