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Frasi, aforismi e battute divertenti sui like

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Frasi, aforismi e battute divertenti sui like

Bei tempi, quelli in cui i “like” ce li scambiavamo con gli occhi.
(Anonimo)

Pensavo fosse amore e invece era un “mi piace”.
(Anonimo)

Ormai vi preoccupate più dei like, che di piacere a voi stessi.
(instintomaximo, Twitter)

Se il social è il palcoscenico e i follower sono il pubblico, allora i like sono gli applausi.
(Anonimo)

Se mi mettono il like mi riconoscono, se mi mi riconoscono esisto
(Vittorio Lingiardi)

Prima si cercava la fama. Poi la gloria. Poi la celebrità. Poi la popolarità. Poi la notorietà. Poi la visibilità. Adesso si cercano i like e i retweets. Non si può certo parlare di progresso in questo campo.
(Fabrizio Caramagna)

Con i social abbiamo costruito macchine più grandi di noi, macchine di vanità, narcisismo, aggressività, macchine calibrate sull’esibizionismo, sul far sapere al mondo che esistiamo, sul bisogno di like e riconoscimenti, e ora non si è più in grado di fermarle.
(Fabrizio Caramagna)

A cosa servono i like? A convincerci di essere riconosciuti e apprezzati. Una speranza che occupa le nostre vite fin dai primi giorni. Che male c’è nel desiderio di piacere? Questa domanda ne implica altre più retoriche: piacere a qualcuno o a tutti? A pochi o a tanti? A individui pensanti o a cliccatori seriali?
(Vittorio Lingiardi)

Più che una soluzione, i like mi sembrano il segno di una mancanza, il sintomo di una solitudine.
(Vittorio Lingiardi)

Il meccanismo di approvazione e ricompensa tramite i like, i filtri che modificano i volti, la possibilità di postare cose non vissute, trasforma la nostra esistenza in una autofinzione. La recita della propria vita diventa la vita stessa, una vita dove l’obiettivo principale è come mettersi in posa nel miglior modo possibile.
(Fabrizio Caramagna)

All’improvviso tu e altre persone finite a gareggiare per delle stupidaggini, senza che nessuno di voi l’abbia chiesto. Perché non hai tante foto fighe come il tuo amico? Perché non hai così tanti follower? La costanza con cui viene dosata e dispensata l’ansia sociale fa sì che la gente ne venga risucchiata
(Jaron Lanier, protagonista del film The social dilemma e autore del libro Dieci ragioni per cancellare subito i tuoi account social)

I social ti spacciano dopamina a suon di like, intrappolandoti nella schiavitù della dipendenza. Distorcono il tuo rapporto con la verità e degradano la tua capacità di empatia, disconnettendoti dagli altri esseri umani anche se ti senti più connesso che mai.
(Jaron Lanier, protagonista del film The social dilemma e autore del libro Dieci ragioni per cancellare subito i tuoi account social)

I like sono una fonte inesauribile di feedback sociali, in grado di produrre una scarica di dopamina che ci fa provare una brevissima sensazione di piacere e ci porta a ricontrollare la app ancora e ancora, nella speranza inconscia di provare nuovamente quella sensazione.
(Adam Alter)

I like sono meccanismi “sostanzialmente additivi”, perché inducono a rincorrere il piacere della ricompensa, mentre la punizione e il rinforzo negativo rinnovano continuamente la paura di non essere abbastanza.
(Jaron Lanier, protagonista del film The social dilemma e autore del libro Dieci ragioni per cancellare subito i tuoi account social)

Quando abbiamo paura di non essere abbastanza…. non siamo felici. Quella paura è un’emozione profonda. Fa male … Fa così male che sembra una tortura che trasforma gli altri in un inferno.
(Jaron Lanier, protagonista del film The social dilemma e autore del libro Dieci ragioni per cancellare subito i tuoi account social)

Quando usi i social media ricevi l’equivalente dei premi e delle scosse elettriche, tutti e due insieme.
La maggior parte degli utenti dei social media ha sperimentato il catfishing: il rifiuto insensato, l’essere sminuito o ignorato, il sadismo assoluto o tutte queste cose insieme, o peggio ancora. Proprio come con il bastone e la carota, non c’è l’uno senza l’altra, e un feedback sgradito può produrre dipendenza o indurre una subdola modificazione comportamentale tanto quanto un feedback gradito.
(Jaron Lanier, protagonista del film The social dilemma e autore del libro Dieci ragioni per cancellare subito i tuoi account social)

I like sono mattoncini di consenso e semplificazione, una piccola dieta narcisistica con cui saziare la fame di ben altri cibi affettivi e sociali.
(Vittorio Lingiardi)

Evoluzione dei valori:
nel 1920:
– Patria
– Famiglia
nel 1968:
– Libertà
– Pace nel mondo
nel 2019:
– Like
– n° di Follower
(Anonimo)

I social sono il castello fatato dell’identità,
da dove si esce diversi rispetto a quando si è entrati,
ossia virtualmente migliori,
grazie alle foto piene di filtri
e al sussurro dei like di approvazione.
(Fabrizio Caramagna)

Sui social non siamo nessuno. Ma credendoci tutto, riusciamo a sembrare qualcuno.
(Fabrizio Caramagna)

Il ricorso compulsivo al consenso attraverso i social danneggia la percezione di sé.
(Vittorio Lingiardi)

Le foto condivise in spiagge da sogno, le pose da top model ritoccate con i filtri, la condivisione del pensierino del giorno in cerca di approvazione o per scatenare gli haters, sono tutti elementi che distraggono prepotentemente una persona dalla realtà della propria vita, per farlo entrare in una dimensione fittizia alla ricerca del consenso e della visibilità a tutti i costi. La capacità narrativa di un sé autentico viene meno e così l’uomo, da essere pensante, si trasforma in una marionetta.
(Dal film The social dilemma)

– Quanta neve è caduta lì da te?
– Mah saranno 600 like
(Dbric511, Twitter)

C’è bisogno di un mondo con più lettere scritte a mano e meno like.
(istintomaximo, Twitter)

Mettiamo like su Facebook
Mettiamo stelline su Twitter
Mettiamo cuori su Instagram.
Era meglio quando si metteva l’inchiostro sulla carta.
(masse78, Twitter)

I profili in tendenza, virali, troneggianti.
E noi, labili servitori di like.
(Fabrizio Caramagna)

Su Facebook mettono like.
Su Twitter mettono stelline.
Su Instagram mettono cuori.
Ma le palle nella vita, non ce le mette più nessuno.
(masse78, Twitter)

Non ti mettono like neanche sotto tortura, però leggono tutto quello che pubblichi.
(Anonimo)

Ho messo un like alla foto di un paesaggio innevato, e mi è arrivato un invito per una settimana bianca.
Ho messo un like alla foto di un locale di sushi e mi è arrivato un invito a cena.
Adesso metto un like alla foto del conto corrente di Cristiano Ronaldo.
(Terza_nota, Twitter)

Misurano l’amicizia in like, ma non salutano il vicino di casa. Bel modo di socializzare.
(silviagarbe, Twitter)

Se non ti mette più il mi piace, o si è fidanzat*, o è mort*.
(grazyetta, Twitter)

Lo stavo stalkerando su instagram e mi è partito un like ad una foto del 2018 con sua moglie.
Addio è stato bello conoscervi
(BiancaNeuro, Twitter)

Che brutto quando c’è una discussione per strada e non capisci chi dei due stia vincendo perché non ci sono i like alle risposte.
(IlFuGigiBi, Twitter)

Galateo delle foto dal mare: alla prima ti mettiamo il like, poi ci fai il piacere di goderti le vacanze per fatti tuoi.
(Ester Viola)

Quelli che hanno litigato con te, ma ti mettono i like pacifisti.
(Ester Viola)

La cattiveria farà anche qualche like ma è utile per individuare i peggiori.
(Anonimo)

– Come mai non sei fidanzata?
– In realtà ne sto cercando uno senza mani.
– Senza mani?
– Sì. Così evita di mettere i like alle altre.
(Doraebasta, Twitter)

Quelli che su Facebook cambiano foto profilo e ricevono 778 like e tu invece speri si colleghi tua zia per arrivare a 6.
(Tremenoventi, Twitter)

– La mia ragazza mi ha lasciato perché dice che sono infantile
Tu che hai fatto?
– Ho tolto tutti i miei like dalle sue foto su Instagram
(dudek_kvar, Twitter)

Ripetiamo insieme:
Se vi mette un like non vi ama
Se vi mette un like non vi sposa
Se vi mette un like non vuole un figlio
È facile.
(masse78, Twitter)

Metti un like al tuo nemico, niente lo infastidisce di più
(Ester Viola)

Noi uomini siamo creature semplici: dateci un pallone e lo prendiamo a calci, dateci due ruote e impenniamo, dateci la foto di un paio di tette e mettiamo like.
(robgere, Twitter)

“Chi se ne frega dei like.”
E allora i tuoi 23456 selfie in pose ambigue li pubblichi per beneficenza?
(istintomaximo, Twitter)

Potreste evitare di cambiare fidanzato ogni 3 mesi che noi ci affezioniamo e poi non è facile mettervi like alla foto con il nuovo
(Tremenoventi, Twitter)

Secondo la leggenda se lo fotografi bene alla fine dell’arcobaleno trovi il folletto con la pentola piena di like.
(Dbric511, Twitter)

Una volta ho cominciato a leggere un libro, ma poi ho lasciato perdere perché non trovavo dove si mettevano i like e le faccine.
(robgere, Twitter)

Se diciamo e facciamo solo quanto piace alla gente, i like nella vita ci pioveranno addosso. Ma, al nostro primo no, in tanti ci volteranno le spalle. Diamoci da fare per ciò che è giusto, non per quanto segue solo le mode.
(Don Tonio)

Ah, mi ricordo ancora dieci anni fa, quando circolava la battuta sui like dei social che erano come i soldi del monopoli. Eravamo proprio dei novellini.
(Ester Viola)

Si fidanzano pure quelli che si mettono i like da soli.
(Doraebasta, Twitter)

Se certi like potessero parlare
(Ester Viola)

Metà delle persone mentono con le labbra. Metà con le lacrime. Adesso si è aggiunta un’altra metà che mente con i like.
(Fabrizio Caramagna)