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Frasi, citazioni, aforismi e poesie di Bertolt Brecht

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Presento una raccolta di frasi, citazioni, aforismi e poesie di Bertolt Brecht. Tra i temi correlati si veda Frasi, citazioni e aforismi di Albert Camus, Frasi di citazioni e aforismi di Johann Wolfgang von Goethe e Le frasi più belle di Friedrich Nietzsche.

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Frasi, citazioni, aforismi e poesie di Bertolt Brecht

Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati.

Chi combatte rischia di perdere, chi non combatte ha già perso.
[Wer kämpft, kann verlieren. Wer nicht kämpft, hat schon verloren.]

Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente.
(Vita di Galileo)

Ci sono uomini che lottano un giorno e sono bravi, altri che lottano un anno e sono più bravi, ci sono quelli che lottano più anni e sono ancora più bravi, però ci sono quelli che lottano tutta la vita: essi sono gli indispensabili
(Da in morte di Lenin)

Sto lavorando duro per preparare il mio prossimo errore.
(I Racconti del Signor Keuner)

Cos’è rapinare una banca a paragone del fondare una banca?
(L’opera da tre soldi)

Quando l’ingiustizia diventa legge, la resistenza diventa dovere.

Quelli che vedono il pane solo quando è sulla tavola non vogliono sapere come è stato cotto. Quelle canaglie preferiscono ringraziare Dio, piuttosto che il fornaio.
(Vita di Galileo)

E’ così grande la malvagità del mondo che devi consumarti le gambe a forza di correre per evitare che te le freghino.

Tutti a dire della rabbia del fiume in piena e nessuno della violenza degli argini che lo costringono.

È brutto vivere in un paese dove non c’è il senso dell’umorismo. Ma è ancora peggio vivere in un paese dove c’è bisogno dell’umorismo.

Molti giudici sono incorruttibili, nulla può indurli a fare giustizia.

Il popolo ha perso fiducia nel governo. Non sarebbe più semplice, allora, che il governo sciogliesse il popolo e ne eleggesse un altro?

Ma non credete che la verità, se verità è, si farà strada anche senza di noi? No , no, la verità riesce ad imporsi solo nella misura in cui noi la imponiamo, la vittoria della ragione non può essere che la vittoria di coloro che ragionano.
(Vita di Galileo)

Quando chi sta in alto parla di pace
la gente comune sa
che ci sarà la guerra.
Quando chi sta in alto maledice la guerra
le cartoline precetto sono già compilate.
(Poesie di Svendborg)

Sul muro c’era scritto col gesso:
vogliono la guerra.
Chi l’ha scritto
è già caduto.
(Poesie di Svendborg)

Chi sta in alto dice:
si va alla gloria.
Chi sta in basso dice:
si va alla fossa.
(Poesie di Svendborg)

Tutte le arti contribuiscono all’arte più grande di tutte: quella di vivere.

La verità è figlia del tempo, non dell’autorità.

Durante i miei nove anni di scuole superiori non sono mai riuscito ad insegnare niente ai miei professori.

Per essere creativi non bisogna partire dalle buone vecchie cose, bensì dalle cattive cose nuove.

Rivoltatela come più vi pare, prima viene lo stomaco, poi viene la morale.

I ben pasciuti parlano agli affamati
dei grandi tempi che verranno.
Quelli che portano all’abisso la nazione
affermano che governare è troppo difficile
per l’uomo qualsiasi.
(Poesie di Svendborg)

La guerra che verrà
non è la prima. Prima
ci sono state altre guerre.
Alla fine dell’ultima
c’erano vincitori e vinti.
Fra i vinti la povera gente
faceva la fame. Fra i vincitori
faceva la fame la povera gente
egualmente.
(Poesie di Svendborg)

Al momento di marciare molti non sanno
che alla loro testa marcia il nemico.
La voce che li comanda
è la voce del loro nemico.
E chi parla del nemico
è lui stesso il nemico.
(Poesie di Svendborg)

Il giovane Alessandro conquistò l’India.
Lui solo?
Cesare sconfisse i Galli.
Non aveva con sé nemmeno un cuoco?
Filippo di Spagna pianse, quando la sua flotta
fu affondata. Nessun altro pianse?
Federico II vinse la guerra dei Sette Anni. Chi
vinse oltre a lui?
Ogni pagina una vittoria.
Chi cucinò la cena della vittoria? Ogni dieci anni un grande uomo.
Chi ne pagò le spese?
Tante vicende.
Tante domande.
(Domande di un lettore operaio)

Non per caso
L’alba di un nuovo giorno
Inizia col grido del gallo
Che fin dai tempi antichi indica
Un tradimento.
(Poesie, Alba)

Io che nulla amo più
dello scontento per le cose mutabili,
così nulla odio più del profondo scontento
per le cose che non possono cambiare.
(Poesie)

E – vi preghiamo – quello che succede ogni giorno non trovatelo naturale. Di nulla sia detto: “è naturale” in questi tempi di sanguinoso smarrimento, ordinato disordine, pianificato arbitrio, disumana umanità, così che nulla valga come cosa immutabile
(L’eccezione e la regola)

Il mondo non viene spiegato già con lo spiegarlo? No. La maggior parte delle spiegazioni sono giustificazioni.
(Me-Ti libro delle svolte)

Sì, lo so: solo il felice
È amato. La sua voce
È ascoltata con piacere. La sua faccia è bella.
(Poesie)

La cosa più grande di Cesare erano i suoi debiti.
(Gli affari del signor Giulio Cesare)

Per l’arte essere apartitica significa semplicemente essere del partito dominante.
(Breviario di estetica teatrale)

Segavano i rami sui quali erano seduti e si scambiavano a gran voce la loro esperienza di come segare più in fretta, e precipitarono con uno schianto, e quelli che li videro scossero la testa segando e continuarono a segare
(Esilio)

L’arte non è uno specchio per riflettere la realtà, ma un martello con cui darle forma.

Vi sono alcune cose – poche! – capaci di commuovere l’uomo, ma il male è che, se le usate di frequente, perdono il loro effetto.

Intelligenza non è non commettere errori, ma scoprire subito il modo di trarne profitto.

Nessuno può essere buono a lungo se non c’è richiesta di bontà
(L’anima buona di Sezuan)

Ci sono molti modi di uccidere. Si può infilare a qualcuno un coltello nel ventre, togliergli il pane, non guarirlo da una malattia, ficcarlo in una casa inabitabile, massacrarlo di lavoro, spingerlo al suicidio, farlo andare in guerra, ecc. Soltanto pochi di questi modi sono proibiti dallo Stato.

Sventurata la terra che ha bisogno d’eroi.
(Vita di Galileo)

Sapete come si sviluppa la perla nell’ostrica? Un corpo estraneo insopportabile, per esempio un granello di sabbia, penetra dentro al guscio, e l’ostrica, per seppellire quel granello, secerne calce; e in questo processo rischia la morte. Allora, dico io, al diavolo la perla, purché l’ostrica resti sana!
(Vita di Galileo)

Scopo della scienza non è tanto quello di aprire la porta all’infinito sapere, quanto quello di porre una barriera all’infinita ignoranza.
(Vita di Galileo)

La fiducia può esaurirsi, se si vuol troppo cimentarla.
(Vita di Galileo)

Ciò che oggi scriviamo sulla lavagna, domani lo cancelleremo.
(Vita di Galileo)

Ho letto spesso che gli uomini che si lavano le mani nell’innocenza, in realtà se le lavano in un catino pieno di sangue.
(I fucili di Madre Carrar)

Se non si osa nulla non si può neppure vincere nulla.
(I fucili di Madre Carrar)

Nel mondo l’uomo è vivo solo a un patto:
se può scordar che a guisa d’uomo è fatto.
(L’opera da tre soldi)

La legge è fatta esclusivamente per lo sfruttamento di coloro che non la capiscono, o ai quali la brutale necessità non permette di rispettarla.
(L’opera da tre soldi)

Come tutte le cose buone, anche la guerra, da principio è difficile. Ma poi, quando ha attaccato, tien duro. Allora la gente ha paura della pace, come chi gioca a dadi ha paura di smettere perché viene il momento di fare i conti, di vedere quanto s’è perduto.
(Madre Courage e i suoi figli)

La guerra va incontro a tutte le esigenze, anche a quelle pacifiche.
(Madre Courage e i suoi figli)

La guerra è come l’amore, trova sempre il suo fine.
(Madre Courage e i suoi figli)

Generale, il tuo carro armato è una macchina potente.
Spiana il bosco e sfracella cento uomini.
Ma ha un difetto: ha bisogno di un carrista.
(Poesie di Svendborg)

La piccola casa sotto gli alberi sul lago.
Dal tetto sale il fumo.
Se mancasse
Quanto sarebbero desolati
La casa, gli alberi, il lago!
(Poesie)

I bambini giocano alla guerra.
È raro che giochino alla pace
perché gli adulti
da sempre fanno la guerra,
tu fai “pum” e ridi;
il soldato spara
e un altro uomo
non ride più.
È la guerra.
C’è un altro gioco
da inventare:
far sorridere il mondo,
non farlo piangere. …
(Poesie, I bambini giocano alla guerra)

Ogni mattina, per guadagnarmi da vivere,
Vado al mercato dove si comprano le bugie.
Pieno di speranza
Mi metto tra chi vende.
(Poesie, Hollywood)

Mi siedo al margine della strada.
Il guidatore cambia la ruota.
Non sono contento di dove vengo,
non sono contento di dove vado.
Perché guardo il cambio della ruota
con impazienza?
(Poesie, La ruota)

La predilezione della borghesia per i banditi si spiega con l’erroneo concetto: un bandito non può essere un borghese. Questo errore discende in linea retta dall’altro: un borghese non può essere un bandito.

Terribile è la tentazione di fare del bene.

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari. E fui contento perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei. E stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, ed io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare.
(Poesia di Martin Niemöller attribuita erroneamente a Bertolt Brecht)