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Frasi, citazioni e aforismi sull’ascetismo e l’asceta

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Presento una raccolta di frasi, citazioni e aforismi sull’ascetismo, l’asceta e l’ascesi. Tra i temi correlati Frasi, citazioni e aforismi sulla meditazione, Frasi, citazioni e aforismi su Dio, Frasi, citazioni e aforismi sulla preghiera e il pregare e Frasi, citazioni e aforismi sull’eremita.

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Frasi, citazioni e aforismi sull’ascetismo e l’asceta

L’ascetismo non è quando tu non possiedi nulla, ma quando nulla possiede te.
(Ali ibn Abi Talib)

Rinuncia a tutte le cose e troverai tutte le cose; abbandona la tua lussuria e troverai riposo.
(Tommaso da Kempis)

Ho abbandonato la gente perché la loro natura contrastava con la mia, e i loro sogni non corrispondevano ai miei… Ho lasciato gli uomini perché ho scoperto che la ruota della mia anima girava in una direzione e strideva aspramente contro le ruote di altre anime che giravano in direzione opposta.
(Khalil Gibran)

Dall’ascesi nasce la saggezza: mediante la non-ascesi si perde la saggezza. Avendo conosciuto questa duplice via, ognuno si disponga in modo tale da accrescere la saggezza. (Buddha)

I contemplativi e gli asceti di tutte le epoche e di tutte le religioni hanno cercato Dio nel silenzio, nella solitudine del deserto, della foresta, dei monti. Gesù stesso trascorse quaranta giorni nel deserto e lunghe ore in comunione con il Padre, nel silenzio della notte sulle montagne. Anche noi siamo chiamati a ritirarci, a intervalli, in un silenzio più profondo e in solitudine con Dio, assieme alla comunità come pure privatamente, per essere soli con Lui, non con i nostri libri, i nostri pensieri ed i ricordi, ma strappati completamente da ogni cosa, per abitare amorevolmente con la sua presenza: silenziosi, svuotati, in attesa, immobili.
(Madre Teresa di Calcutta)

La strada verso Dio richiede una sola cosa indispensabile: una sincera negazione di sé, esteriore e interiore, attraverso l’abbandono di sé, sia nel soffrire per il Cristo che nell’annullarsi in tutte le cose.
(San Giovanni della Croce)

Il tutto del cristianesimo rende talmente felici che, in suo nome, si può esigere anche il rigore di un’ascesi.
(Hans Urs von Balthasar)

Non dire di avere acquisito una virtù senza afflizione: non è virtù provata, quella che è ottenuta nell’agio.
(Marco l’asceta)

Alla solitudine non è dato raggiungere la purezza, in quanto trova sempre qualcosa che la relaziona con qualcos’altro. Solo ai mistici e agli asceti è dato vivere la solitudine nella sua autenticità.
(Fabrizio Caramagna)

Il contadino, il lettore di novelle, l’asceta puro – questi tre sono i felici della vita, perché sono questi tre che abdicano alla propria personalità – l’uno perché vive di istinto, che è impersonale, l’altro perché vive di immaginazione, che è estraniamento, il terzo perché non vive e, poiché non è morto, dorme.
(Fernando Pessoa)

L’ascetismo, è evidente, ha una duplice motivazione. Se gli uomini e le donne tormentano il proprio corpo, non è solo perché sperano in questo modo di espiare i peccati passati ed evitare punizioni future; è anche perché desiderano visitare gli antipodi della mente e fare qualche giro turistico visionario.
(Aldous Huxley)

La dieta è il nostro ultimo legame con l’ascetismo.
(Mason Cooley)

Oggigiorno chiunque non viva nel letto di una prostituta e non si nutra di cocaina viene chiamato asceta.
(George Bernard Shaw)

Molte volte si vedono uomini dediti a un ascetismo sincero, alla preghiera, alla penitenza, che esercitano la carità verso il prossimo per ossequio a un padrone severo, per mortificazione di se stessi, senza calore d’anima, senza fuoco d’amore né per la famiglia né per la patria né per l’umanità, e paiono assiderati nel loro ascetismo.
(Antonio Fogazzaro)

L’ascesi è pacifica, ma la pace non è il suo fine ultimo; essa è pacifica al fine di donare di più a Dio, per arrivare ad una spoliazione più totale del fedele, ad una rinuncia più radicale di ogni ricchezza possibile, ad un’espropriazione più rigorosa. Finalmente povertà come amore, povertà in ogni ambito, soprattutto anche in quelli spirituali. Essa assomiglia all’amore di un medico per i suoi malati, il quale esige da loro, per guarirli, che osservino delle prescrizioni ardue in maniera molto scrupolosa. E la guarigione nell’ascesi è la prossimità a Dio. (Adrienne von Speyr)

Viveva a Parigi più solo di un anacoreta nel deserto della Tebaide. Non chiedeva nulla ai suoi simili se non di essere lasciato in pace.
(William Somerset Maugham)

Tanti mistici in fondo si sono persi, sono quasi impazziti in quella loro ascetica determinazione a incontrare Dio.
(Tiziano Terzani)

Per l’uomo, rinunciare totalmente al sesso, è altrettanto difficile che rinunciare a mangiare o a bere. Le difficoltà incontrate dagli asceti e dagli anacoreti cristiani non venivano dalla fame e dalla sete, ma dalle fantasie erotiche continue, ossessionanti.
(Francesco Alberoni)

Asceta. Carattere debole che cede alla tentazione di rinunciare a un piacere.
(Ambrose Bierce)

Gli asceti sono persone che riescono a rinunciare a tutto eccetto alla rinuncia.
(Ralph Boller)

L’asceta. L’asceta fa di virtù necessità.
(Friedrich Nietzsche, Umano troppo umano)

Se un eremita vive in uno stato d’estasi, la sua mancanza d’agi diventa il benessere supremo: deve abbandonarla.
(Jean Cocteau)

La volgarità dell’anima e del corpo è il castigo che l’ascetismo impone alla società che lo rifiuta.
(Nicolás Gómez Dávila)

La passione è l’ascetismo profano, duro quanto l’ascetismo religioso.
(Anatole France)

Gli uomini più spirituali, in quanto sono i più forti, trovano la loro felicità dove altri troverebbero la loro distruzione: nel labirinto, nella durezza contro di sé e gli altri, nell’esperimento; il loro piacere sta nel costringere sé stessi: in loro l’ascetismo diventa natura, bisogno, istinto. La difficoltà di un compito è per essi un privilegio: giocare con i pesi che schiacciano gli altri è per essi una ricreazione.
(Friedrich Nietzsche, L’anticristo)

Il quietismo, ossia la rinuncia ad ogni volere, l’ascesi, ossia la volontaria mortificazione della propria volontà, e il misticismo, cioè la coscienza dell’identità del proprio essere con quello di tutte le cose, o nucleo del mondo, stanno in strettissimo esattissimo rapporto tra loro, in modo che chi professi una di queste tre cose viene a poco a poco guidato, anche contro il suo proposito, ad ammettere pure le altre due.
(Arthur Schopenhauer, Il mondo come volontà e rappresentazione)

L’intimo spirito e significato dell’autentica vita monacale, come in generale dell’ascetismo, è che ci si è riconosciuti degni e capaci di un’esistenza migliore della nostra, e si vuole convalidare e conservare questa convinzione disprezzando tutto quanto è offerto da questo mondo, respingendo come futili tutti i suoi piaceri, e attendendo, con pace e fiducia, la fine di questa vita, ormai spoglia delle sue vane esche, per salutare l’ora della morte, quando verrà, come l’ora della liberazione.
(Arthur Schopenhauer, Parerga e paralipomena)

Perché dunque proprio un asceta dovrebbe soffrire la fame? Questo lo indurrebbe soltanto a sgradevoli fantasie! Un ascetismo assennato consiste nel provare avversione per il cibo pur continuando però a nutrirsi bene. Un simile ascetismo dà garanzie di durata.
(Robert Musil)

Come un’ortica che, se afferrata senza attenzione, produce acuti dolori, allo stesso modo l’ascetismo malamente praticato conduce all’inferno.
(Buddha)

Il comportamento ascetico, con la sua costante preoccupazione per il rifiuto di godimenti, può essere null’altro che la negazione di forti desideri di avere e consumare; nell’asceta, i desideri in questione possono essere repressi, ma il tentativo stesso di reprimere l’avere e il consumare può significare che l’individuo è allo stesso modo ossessionato dall’avere e dal consumare.
(Erich Fromm)

Ascetismo radicale significa sempre e ovunque solo debolezza di carattere.
(Thomas Mann)

Questi eremiti così pronti a sacrificarsi, e che pregavano per tutto e per tutti, per i rettili stessi – che generosità e che perversione! E quale disponibilità di tempo! Bisogna avere tempo in grande quantità e una curiosità da folli per impietosirsi di tutto ciò che si muove. L’ascesi – una depravazione sublime…
(Emil Cioran)

L’ascetismo non è una forma superiore di epicureismo? E il digiuno non è una sublime forma di ghiottoneria?
(Gustave Flaubert)

Solo una vita piena di sofferenze e privazioni ci può insegnare come l’esistenza sia tutta intrisa di dolce miele: ragion per cui l’ascetismo è non di rado il frutto di una scelta fatta per sottile epicureismo.
(Friedrich Nietzsche)

In ogni morale ascetica l’uomo adora una parte di se stesso come Dio e perciò deve demonizzare l’altra parte.
(Friedrich Nietzsche, Umano troppo umano)

Tentare la distruzione delle nostre passioni è il massimo della follia. Che nobile scopo è quello del fanatico che si tortura come un pazzo per non desiderare nulla, non amare nulla, non sentire nulla e che, se ci riuscisse, diventerebbe un completo mostro.
(Denis Diderot)

Ascetismo. Avvinghiarsi con passione a ogni forma di distacco.
(Guido Rojetti)

Vi sono momenti in cui vorremmo deporre le armi e scavare la nostra tomba accanto a quella di Dio. Oppure, pietrificati, rivivere la disperazione dell’asceta che scopre alla fine della vita l’inutilità della sua rinuncia.
(Emil Cioran)

L’asceta; più che amante della virtù, è un maniaco dei suoi eccessi.
(Roberto Gervaso)

Le religioni, che condannano i piaceri dei sensi, spingono gli uomini a ricercare i piaceri del potere. Nel corso della storia il potere è stato il vizio dell’asceta.
(Bertrand Russell)

L’ascetismo e il celibato possono nascondere molte incapacità.
(Mason Cooley)

Il principio dell’ascetismo non è mai stato, né potrà mai essere, coerentemente perseguito da nessuna creatura vivente. Se solo un decimo degli abitanti della terra la perseguissero con costanza, in un solo giorno la trasformerebbero in un inferno.
(Jeremy Bentham)

Sono un non conformista − disse − combatto il mio incrollabile ascetismo con un coerente edonismo.
(Stanisław Jerzy Lec, Pensieri spettinati)

Il mezzo più comune che l’asceta e il santo impiegano, per rendersi comunque la vita ancora sopportabile e interessante, consiste nel trovarsi ogni tanto a far guerra e nell’alternarsi di vittoria e sconfitta. A tal fine essi hanno bisogno di un avversario e lo trovano nel cosiddetto «nemico interiore». In particolare sfruttano la propria inclinazione alla vanità, la propria sete di onori e di dominio e infine i propri desideri sensuali, per poter considerare la propria vita come una continua battaglia e sé stessi come un campo di battaglia, sul quale spiriti buoni e cattivi lottano con esito alterno.
(Friedrich Nietzsche, Umano troppo umano)

L’invidia non arriva mai al ballo vestita da invidia. Arriva vestita da qualcos’altro: ascetismo, standard elevati, buonsenso.
(Martin Louis Amis)

Quando raggiungi i sessant’anni, devi decidere se diventerai un ubriacone o un asceta. In altre parole, se vuoi continuare a lavorare dopo i sessant’anni, un certo grado di ascetismo è inevitabile.
(Malcom Muggeridge)

La parola anacoreta viene dal greco “anacoreo”, ritirarsi. L’anacoreta è un religioso che abbandona la società per condurre una vita di meditazione, preghiera e silenzio.
Come è lontana la figura dell’anocoreta dalla nostra vita quotidiana. Oggi non solo è impensabile ritirarsi per mesi o anni in un luogo silenzioso, ma è persino difficile spegnere il telefono per più di due 2 o 3 ore scollegandosi da tutto.
Siamo degli anocoreti al contrario, perennemente collegati con il rumore e il caos del mondo, alla continua ricerca di nuovo modi per esibire e mostrare noi stessi.
(Fabrizio Caramagna)