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Frasi, citazioni e aforismi su Catania

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Presento un’ampia raccolta di frasi, citazioni e aforismi su Catania. Tra i temi correlati Frasi, citazioni e aforismi sulla Sicilia, Frasi, citazioni e aforismi sull’Etna e Frasi, citazioni e aforismi su Palermo.

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Frasi, citazioni e aforismi su Catania

Catania. Da lassù la città deve esserti sembrata bellissima. Il mare da una parte, il vulcano dall’altra. In mezzo distese di campi verdi, gialli, ocra, marroni.
(Daniele Zito, Catania non guarda il mare)

A Catania, hai due sfondi: uno è il mare e l’altro è l’Etna.
(Fabrizio Caramagna)

Città tra le più torturate dai romanzieri catanesi, Catania mi è sembrata del tutto diversa da come essi l’hanno descritta. E’ bella, ariosa, attraversata da una lunga via, la via Etnea. La più simile a questa via che ricordi in Europa è la Cannebière di Marsiglia.
(Guido Piovene)

Se tutta la Sicilia di oggi guarda ai modelli nordici, Catania vi ha guardato prima. Questa città del mezzogiorno è una mescolenza tra Milano e Marsiglia; la via Etnea fa persino pensare a Broadway. Si aprono lungo questa affollatissima strada alcuni dei più bei negozi d’Italia.
(Guido Piovene)

Catania è una citta musicale, e, oltre a possedere il museo dedicato a Bellini, dà spettacoli degni di Milano e di Napoli.
(Guido Piovene)

Oltreché in palazzi sparsi, lo stile catanese raggiunge il culmine nella piazza del Duomo e nella più appartata via dei Crociferi. Gli amanti del barocco, tra i quali mi ascrivo, tengono questa via come una delle più attraenti d’Italia; e indugiano nella chiesa di San Benedetto, la più perfetta, rilucente di ori e di argenti.
(Guido Piovene)

Questo Barocco siciliano, quale lo si vede a Catania, ad Acireale, a Noto, per dire solo i luoghi dove eccelle di più, è diverso da tutti gli altri, e non si può confonderlo né con quello spagnolo né con quello chiamato coloniale. E’ solido nelle strutture, ma tutto ricamato, direi trapunto, nelle finestre, nei balconi, nelle balaustre e le grate; ha capricci, fantasie, lirismi che si direbbero moreschi; ha romanticismi claustrali, delicatezze voluttuose. (…) E’ insomma un barocco non freddo, bensì vitale, ardente, ricco di sogno.
(Guido Piovene)

Vulcani e terremoti hanno quasi abolito la Catania anteriore allo stile barocco; non tanto però che nel Duomo i restauri non facciano emergere la prima ossatura normanna; e rimane il castello Ursino, splendidamente restaurato, con un museo dove convivono pezzi greci, romanzi, bizantini, rinascimentali.
(Guido Piovene)

La Cattedrale di Catania è la più bella e la più grande della Sicilia, essa non è sovraccarica di molti ornamenti che il pessimo gusto ha introdotto in altre; all’incontro è decorata di una bella cupola, e tutto l’edificio porta l’impronta della maestà.
(Johann Hermann von Riedesel)

Visitò la chiesa principale che è dedicata a Sant’Agata e nel cui coro si trovano quarantadue immagini splendidamente scolpite della vita della Santa culminanti nella sua incoronazione da parte di Cristo e di Maria. Negli scanni della parte absidale possono sedersi sedici ecclesiastici, che devono essere tutti di sangue nobile e che percepiscono annualmente un introito di centocinquanta scudi. Nella chiesa, la cui forma è lunga e stretta, si trova una cappella nella quale è custodito il corpo di Sant’Agata, chiusa bene da due porte, una ferrea e l’altra cuprea con otto diverse serrature. Il soffitto è decorato con antichi, ma ancora splendidi, dipinti raffiguranti le sofferenze di Cristo. La chiesa è dotata di un bel campanile che ha una campana dal melodioso rintocco, e che è raggiungibile dopo aver fatto duecentoquarantadue scalini.
(Ferdinando Alberto I di Brunswick-Lüneburg)

Non si è conservata cosa dell’antica Catania sopra il suolo attuale, avendo questa città diverse volte sofferto la stessa sorte di Ercolano e Pompei.
(Johann Hermann von Riedesel)

Rinasco dalle mie ceneri ancor più bella.
[Melior de cinere surgo.] (iscrizione sulla Porta Ferdinandea}

A Catania il barocco è una malattia eruttiva.
(Alberto Savinio)

Anche Catania ha la tradizione dei pupi, marionette di paladini con elmo piumato e corazza; ma più piccoli e meno massicci di quelli palermitani, più delicati ed eleganti, più vicini, direi, alle marionette del Veneto.
(Guido Piovene)

L’Etna è femminile: nessun vulcano hai i suoi sbalzi d’umore, le sue sfuriate, i suoi attacchi di ira. Nonostante sia visibile da molte parti della Sicilia, l’Etna si agita in continuazione, con i suoi pennacchi, le sue eruzioni, i suoi lapilli, come una donna che pensa di non essere guardata abbastanza.
(Fabrizio Caramagna)

Quando erutta di notte, l’Etna intimidisce pure le stelle.
(Fabrizio Caramagna)

Catania è il mio luogo di nascita e poi è diventato negli anni, in qualche modo, il luogo dei sogni, del ragazzino che va ad abitare in provincia e che il sabato e la domenica viveva la vita da cittadino a Catania: e allora con gli amici si andava al cinema a Catania, in discoteca a Catania, al negozio più bello a Catania, a comprare i dischi a Catania, a Catania che era la Milano del Sud, e quindi per me rappresentava questo.
(Rosario Tindaro Fiorello)

Quella è Porta Uzeda, l’ingresso bene di Catania. Da lì si entra in piazza Duomo. I turisti che transitano da qui, vanno tutti lì. Per loro Catania inizia lì, questa è soltanto una zona di passaggio, il pianerottolo della città.
(Daniele Zito, Catania non guarda il mare)

Di tutti gli enigmi che attraversano Catania, il Liotru è il più oscuro, l’unico impossibile da districare.
(Daniele Zito, Catania non guarda il mare)

Questo caos qui è la Pescheria, il mercato più antico di Catania. Guardalo bene, perché ti capiterà di rado di vedere qualcosa di simile.
(Daniele Zito, Catania non guarda il mare)

I chioschi a Catania sono entità soprannaturali con precisi significati simbolici, e con degli sciamani che li abitano. Ce ne sono di ogni tipo, contribuiscono a dare ordine al caos.
(Daniele Zito, Catania non guarda il mare)

Io so che ci sono città che non sanno vivere
come si vive a Catania d’estate
quando più fa caldo meglio è, perché
non ha vissuto chi non sa che cos’è
un chiosco delle bibite a Catania…
e ce ne sono cento… e tu ti ci avvicini
portando il tuo deserto sulla lingua
e un principio di incendio tra i capelli…
e senti il ghiaccio spezzarsi come il cuore di un ghiacciaio.
(Pasquale Panella)

Hai visto le generose
montagne siciliane coperte da vigneti.
Hai bevuto a Messina, a Palermo e sull’Etna;
Catania ti ha riempito il calice».
(Jan Andrzej Morsztyn)

L’Etna è un enorme fallo posto tra le cosce di Catania.
(Daniele Zito, Catania non guarda il mare)

Girate per la città di Catania, spaventoso, allucinante connubio di sublime barocco e di decomposizione urbana, di natura stupenda e di umanità indecente.
(Giorgio Bocca)

La viabilità catanese è un mastodontico organismo collettivo prossimo al collasso. Ricordo ancora la prima volta che ho guidato un’auto a Catania. Nessuno mi aveva preparato realmente a quel che avrei trovato oltre il parabrezza. Ho rischiato di finire massacrato decine, centinaia di volte.
(Daniele Zito, Catania non guarda il mare)

Lo splendido monastero benedettino di San Nicolò d’Arena, costruito in alabastro, assomiglia per la sua forma quadrata a una reggia, e vi si trovano maestosi corridoi e colonne, con in mezzo un ameno giardino a mandaranci e altri alberi deliziosi. L’edificio ha tre piani e una doppia cinta di muri, nel mezzo della quale si trovano le celle dei monaci costruite con molto gusto. All’epoca della visita vivevano nel monastero settantadue monaci, che potevano giovarsi di una doviziosissima biblioteca e di una graziosa cantina piena del miglior vino «fornao». Essi possiedono pure un mulino a mano e a cavallo, e utensili vari per produrre olio come pure tante altre provvigioni.
(Ferdinando Alberto I di Brunswick-Lüneburg)

Acitrezza, come tutti sanno, è il luogo dove si svolgono i Malavoglia; sebbene ingrandito ed ammodernato, conserva ancora qualcosa dell’aspetto umile con cui apparve nel grande romanzo, nelle viuzze interne, in alcune spiaggette dove le barche in secca sfiorano l’orto e il pollaio.
(Guido Piovene)